10-05-15 13.23
leggevo, amzi, udivo su un video presente in youtube che l'essere umano possiede per quanto concerne la muscia, almeno 4 tipi di memoria: visiva, tattile e o spaziale, uditiva ed intellettuale.
viene data a quella intellettuale, a me qualche dubbio è rimasto. Per farla breve, la memoria intellettuale è quella considerata a lungo termine e può essere rinfrescata di tanto in tanto. Traducendo questo tipo di memoria in pratica è quella che prevede la memorizzazione di un brano nota per nota nel nostro cervello
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Dipende parecchio da due cose:10-05-15 16.10
Allora io ho una memoria che si basa principalmente sul visivo...
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Interessonte!
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Beh per poter insegnare bisogna conoscere la psicologia dell'apprendimento...un musicista bravissimo potrebbe essere un pessimo insegnante proprio perchè non ha studiato ed interiorizzato la psicologia dell'apprendimento
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Su questo hai ragione: il metodo deve modellarsi sull'allievo
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considerando che dal metodo dei rivolti sono passato allo spartito 3 settimane fa, ora suono con una certa disinvoltura Autum Leaves ma ho due problemi principali molto gravi:
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parlando i ntermini di metodi di studio allo scopo di apprendere in tempi umani
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Ma noooooo, se n'è parlato tempo fa...pare che quel pianoforte appartenga a ligabue
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Comunque concordo con chi sostiene che sia importante sviluppare tutti i tipi di memoria, e l'esempio di savate con attivazione del pilota automatico ne è una conferma

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11-05-15 23.19
sono molto convinto che il talento, regalo della natura abbia un suo peso, ma IMHO il metodo di studio è tutto, sempre IMHO. Ad esempio il Chang dice di non perdere troppo tempo dietro ad esercizi che poi non suonerai mai, meglio concentrarsi su brani che poi suonerai veramente:
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Vero e condivisibile
12-05-15 05.21
A proposito di memoria, penso che la piu' importante ed utile, ai fini musicali, sia quella cosiddetta a breve e brevissimo termine. Quella che hanno eccezionale, per esempio, alcuni prodigi, che al primo ascolto ricordano tutto nota per nota la volta successiva. Ma anche quella, piu' umana, che consente di avere forte, permanente e costante lo scorrere la struttura armonica e temporale di un brano, senza perdersi mai, come una mente parallela. Mentre si fa altro, che sia aprirsi improvvisando, suonare fuori tonalita', spostare avanti e indietro tempi, melodie, ecc. O anche solo mettersi a parlare, senza perdersi mai. Ritengo che sia la dote piu' importante, specie nel jazz: il dominio assoluto del tempo e della struttura, qualunque cosa accada.