Importanza della memoria

  • anonimo

10-05-15 13.23

leggevo, amzi, udivo su un video presente in youtube che l'essere umano possiede per quanto concerne la muscia, almeno 4 tipi di memoria: visiva, tattile e o spaziale, uditiva ed intellettuale.
La percentuale maggiore nell'ordine del 95% se non ricordo male emo viene data a quella intellettuale, a me qualche dubbio è rimasto. Per farla breve, la memoria intellettuale è quella considerata a lungo termine e può essere rinfrescata di tanto in tanto. Traducendo questo tipo di memoria in pratica è quella che prevede la memorizzazione di un brano nota per nota nel nostro cervello emo

Mi chiedo se voi professionisti trovate riscontro in quanto ho udito in giro.

grazie come sempre
  • anonimo

10-05-15 13.51

Dipende parecchio da due cose:

- lo strumento che suoni (un violino é diverso da un'arpa per ciò che concerne le strategie di apprendimento)

- la persona: c'é chi é visivo, chi auditivo e chi cenestesico (diciamo "motorio") per semplificare

C'é chi, per apprendere e ricordarsi, ha bisogno di "vedere" (note sul pentagramma o dita sulla tastiera)

C'é chi deve "sentire" e si ricorda prima di tutto il risultato sonoro anche se dimentica le note scritte

C'é chi ha la "memoria digitale" ed una volta apprese le sensazioni motorie legate al movimento delle dita sullo strumento, non lo dimentica mai più

Un buon maestro deve anche saper scoprire la strategia di apprendimento e memorizzazione più adeguata per ciascuno dei suoi allievi
  • vin_roma
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10-05-15 16.10

Allora io ho una memoria che si basa principalmente sul visivo...

La musica per me ha una forma, la melodia è un grafico, i blocchi armonici hanno la forma della mano...

Ne racconto una extra:
Quando giocavo da bambino avevo un' amico che si chiamava Luigi, magro... secco!
Quando suonavo in uno dei miei primi gruppi c' era il chitarrista, Sergio, che era una bella stazza, enorme... sembrava il J. De Francesco di oggi...

Anni dopo una mia cara amica si fidanzò con un ragazzo magro... secco!
aveva un grosso difetto: si chiamava "Sergio"! capite?

Per anni io istintivamente lo chiamavo Luigi...! non riuscivo, niente da fare... nel mio imprinting Sergio era uno ciccione, non poteva essere uno magro come lui!
E lui sempre a dirmi: "ma chi è 'sto caxxo di Luigi?" emo
  • SavateVoeanti
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10-05-15 17.18

Interessonte!

@Vin, anch'io uso il sistema delle forme, che ho sviluppato inconsapevolmente con la chitarra(prima del piano suonavo la chitarra durante le scuole medie), io con questo sistema ho avuto 2 problemiemo:

1) Durante i saggi mi è capitato di avere di tanto in tanto dei vuoti esistenziali dove per la durata di uno o due secondi vedevo i tasti tutti uguali, come se non avessi mai visto un pianoforte prima, non so se spiego bene la sensazione ma vi auguro che non vi succeda mai..
Durante quei uno/due secondi di nulla assoluto, dove però fai a tempo chiederti "chi sono? da dove vengo? qual è il mio scopo sulla terra? ma nove per nove farà ottantuno? ecc...", ecco che scatta il pilota automatico nella mano che la rende autonoma per lo meno per quel lasco di tempo.

2) non ho avuto abbastanza giga per passare l'esame di ottavo in conservatorio.


Tu come ti trovi?
Edited 10 Mag. 2015 15:21
  • anonimo

10-05-15 20.40

Il Do mobile! Bisogna usare il Do mobile!emo
  • anonimo

10-05-15 20.57

@ anonimo
Dipende parecchio da due cose:

- lo strumento che suoni (un violino é diverso da un'arpa per ciò che concerne le strategie di apprendimento)

- la persona: c'é chi é visivo, chi auditivo e chi cenestesico (diciamo "motorio") per semplificare

C'é chi, per apprendere e ricordarsi, ha bisogno di "vedere" (note sul pentagramma o dita sulla tastiera)

C'é chi deve "sentire" e si ricorda prima di tutto il risultato sonoro anche se dimentica le note scritte

C'é chi ha la "memoria digitale" ed una volta apprese le sensazioni motorie legate al movimento delle dita sullo strumento, non lo dimentica mai più

Un buon maestro deve anche saper scoprire la strategia di apprendimento e memorizzazione più adeguata per ciascuno dei suoi allievi

un buon maestro in questo senso cioè una sorta di psicologo?
Al conservatorio fate psicologia cognitiva?

Ad ogni buon conto, capire a priori quale tipo di memoria possediamo è fondamentale; io credo di possedere una memoria spalmata in egual misura su tutte quelle che abbiamo a disposizione, forse un briciolino in più quella visiva. Quella relativa alle forme assunte dalla mano credo sia innata in tutti noi in quanto io ad esmepi, ho suonato la chitarra per alcuni anni quando ero piccolo ed anche oggi ricordo perfettamente tutti gli accordi anche se mi sono dimenticato delle note associate.
  • anonimo

10-05-15 21.21

Beh per poter insegnare bisogna conoscere la psicologia dell'apprendimento...un musicista bravissimo potrebbe essere un pessimo insegnante proprio perchè non ha studiato ed interiorizzato la psicologia dell'apprendimento

In ogni seria formazione per formatori (quale ne sia la materia, dalla contabilitá alle arti marziali) vengono studiate le basi della psicologia dell'apprendimento emo
  • anonimo

10-05-15 21.44

@ anonimo
Beh per poter insegnare bisogna conoscere la psicologia dell'apprendimento...un musicista bravissimo potrebbe essere un pessimo insegnante proprio perchè non ha studiato ed interiorizzato la psicologia dell'apprendimento

In ogni seria formazione per formatori (quale ne sia la materia, dalla contabilitá alle arti marziali) vengono studiate le basi della psicologia dell'apprendimento emo

capisco, ma è proprio sul punto "psicologia dell'apprendimento" che ho molti dubbi, non vorrei che si utilizzi un metodo standard e non mirato cioè, modellato sul singolo studente. Il problemone è che lo studente se ne accorge solo dopo un pò di tempo in quanto il suo metro di misura sono i progressi.
Comuqnue mi è servito ache questo thread Cyrano.
  • anonimo

10-05-15 21.50

Su questo hai ragione: il metodo deve modellarsi sull'allievo

Ed è qui che la conoscenza del fatto che persone diverse hanno strategie di apprendimento diverse può aiutare l'insegnante emo
Edited 10 Mag. 2015 19:50
  • anonimo

10-05-15 22.20

considerando che dal metodo dei rivolti sono passato allo spartito 3 settimane fa, ora suono con una certa disinvoltura Autum Leaves ma ho due problemi principali molto gravi:

1) mi blocco dimenticando alcune parti, il Chang insegna di lavorare solo su queste (mi piacerebbe capire quale tipo do memoria sta lavorando male)
2) alcuni passaggi per voi elementari li trovo leggermente ostici

Soprattutto arrivando da un Am6 2° rivolto, costruire al volo un B7 in fondamentale spostandomi nell'ottava precedente emo
Edited 10 Mag. 2015 20:22
  • anonimo

10-05-15 23.16

@ anonimo
considerando che dal metodo dei rivolti sono passato allo spartito 3 settimane fa, ora suono con una certa disinvoltura Autum Leaves ma ho due problemi principali molto gravi:

1) mi blocco dimenticando alcune parti, il Chang insegna di lavorare solo su queste (mi piacerebbe capire quale tipo do memoria sta lavorando male)
2) alcuni passaggi per voi elementari li trovo leggermente ostici

Soprattutto arrivando da un Am6 2° rivolto, costruire al volo un B7 in fondamentale spostandomi nell'ottava precedente emo
Edited 10 Mag. 2015 20:22
1) ricordarsi le sezioni non è una questione tecnica, ma di analisi e struttura...hai giá fatto degli ottimi passi avanti, un po' di pazienza e tutto va a posto

2) vedrai che con un po' di pazienza anche qui tutto va a posto...ti confesso una cosa (ma non dirlo agli altri forumisti): ci sono parecchi aspetti dell'armonia (esempio: l'accordo del Tristano F B D# G#)) che mi provocano gli incubi notturni

Sopratutto: spartiti e rivolti non sono approcci alternativi, sono anzi complementari emo
  • SavateVoeanti
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11-05-15 07.03

@ anonimo
Il Do mobile! Bisogna usare il Do mobile!emo
eccolo quà emo
  • anonimo

11-05-15 07.41

@ SavateVoeanti
eccolo quà emo
emo
  • anonimo

11-05-15 10.41

parlando i ntermini di metodi di studio allo scopo di apprendere in tempi umani emo

Zoltan Kodaly nome corretto Zoltán Kodály
Edited 11 Mag. 2015 8:41
  • obiwan
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11-05-15 11.47

@ SavateVoeanti
eccolo quà emo
Ma noooooo, se n'è parlato tempo fa...pare che quel pianoforte appartenga a ligabue emo
  • obiwan
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11-05-15 11.49

Comunque concordo con chi sostiene che sia importante sviluppare tutti i tipi di memoria, e l'esempio di savate con attivazione del pilota automatico ne è una conferma emo

Io ad esempio ho portato a memoria tutto il programma del diploma ed oggi, a due anni di distanza, non ricordo più un caxxo; però quando metto le mani sul piano e riprendo quei brani cercando di rispettare le velocità le mani vanno da sole. Poi mi fermo e provo ad analizzare lentamente ciò che sto suonando e non vanno più emo emo
Edited 11 Mag. 2015 9:53
  • anonimo

11-05-15 21.56

@ anonimo
parlando i ntermini di metodi di studio allo scopo di apprendere in tempi umani emo

Zoltan Kodaly nome corretto Zoltán Kodály
Edited 11 Mag. 2015 8:41
Uno dei grandi sostenitori del metodo del Do mobile
  • anonimo

11-05-15 23.19

sono molto convinto che il talento, regalo della natura abbia un suo peso, ma IMHO il metodo di studio è tutto, sempre IMHO. Ad esempio il Chang dice di non perdere troppo tempo dietro ad esercizi che poi non suonerai mai, meglio concentrarsi su brani che poi suonerai veramente:

- non butti tempo
- ti diverti
- scopri pian piano come funzionano
- diventi più bravo giorno per giorno
- durante il giro degli accordi, magari ci scopri altri brani

Nel giro di Autum Leaves ad esempio c'è Baglioni (Con tutto l'amore che posso) e Cristopher Cross (Arthur) e magari anche altre.

In quello di At Last ci si trova Gino Paoli, Venditti ed altri emo
  • anonimo

11-05-15 23.28

Vero e condivisibile emo

La tecnica pianistica poi é la stessa, semplicemente alcuni brani virtuosistici affrontano problemi di coordinazione motoria più complessi
  • ahivela
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12-05-15 05.21

A proposito di memoria, penso che la piu' importante ed utile, ai fini musicali, sia quella cosiddetta a breve e brevissimo termine. Quella che hanno eccezionale, per esempio, alcuni prodigi, che al primo ascolto ricordano tutto nota per nota la volta successiva. Ma anche quella, piu' umana, che consente di avere forte, permanente e costante lo scorrere la struttura armonica e temporale di un brano, senza perdersi mai, come una mente parallela. Mentre si fa altro, che sia aprirsi improvvisando, suonare fuori tonalita', spostare avanti e indietro tempi, melodie, ecc. O anche solo mettersi a parlare, senza perdersi mai. Ritengo che sia la dote piu' importante, specie nel jazz: il dominio assoluto del tempo e della struttura, qualunque cosa accada.
Un mio amico direttore d'orchestra mi spiegava, da studente, che gli facevano fare esercizi appositi proprio di indipendenza mentale e gestuale in tal senso.