26-03-20 19.23
@Dani79:
Riguardo all'Hanon
dani79 ha scritto:
Grazie per il consiglio ...
Ma se non conosci i principi dell'articolazione, del peso della mano, del braccio rilassato... tempo un mese e sei a curarti una tendinite.
Onestamente, quando mi andava di insegnare, le prime lezioni erano tutte basate sul peso, la postura e il rilassamento. Una volta capito il meccanismo della generazione del suono, la velocità, l'indipendenza, la sicurezza, erano solo questione di tempo e maturazione.
Certo, c'è chi sviluppa prima, chi dopo, ma ho avuto persone che, capita l'antifona, hanno fatto più in 2/3 mesi con me che in 4/5 anni con gli insegnanti precedenti (perché è anche importante averlo giusto l'insegnante, non tutti sono all'altezza!).
Io sono atipico, studiai tardi, fui uno dei 2 (tra 6/7) che quell'anno presero in conservatorio per il corso di organo. Non sapevo una nota! non avevo mai avuto un insegnante, suonicchiavo ad orecchio! Ma il buon Fernando Germani seppe capire che i miei erano solo errori (orrori!) dettati dalla mancanza di scuola ma la musicalità non mi mancava.
Per sopperire alle mancanze di base il mastro mi mandò a fare un anno propedeutico di pianoforte con la pregievole pianista M.E. Tozzi (sempre in conservatorio).
Devo dire che per quanto fossi a terra appresi subito l'impostazione e corsi, corsi molto. All'esame di conferma, a fine anno, da zero che ero portai il programma di 3° e tra i pezzi a piacere portai "deux Arabesque" (
questa è la prima) e mi ero già sparato qualche mese prima anche il "
Valse Romantique".
Certo, essendo giovanissimo studiavo 8/10 ore al giorno... ma, senza dubbio, devo quei progressi all'insegnante.
Perché? Perché a lezione suonava, suonava e mi invitava ad imitarla, quando piantava gli accordi a 10 note dall'alto mi chiedeva sempre: tocca il mio gomito! fallo ciondolare! Ed era sempre morbido, con le spalle giù, rilassatissime e poi mi chiedeva di rifarlo. Mi faceva ascoltare il suono "pestato" e poi quello col peso di caduta, che era "rotondo", armonico... e l'avevo capito, avevo capito che le dita dovevano essere autonome, slegate dal palmo, dal braccio, così come lei mi faceva vedere ...e il suono era bello, mi innamorai del suono pieno, centrato, di quelle corde di uno Steinway a coda...
Faceva diventare poetica anche una Sonatina di Clementi perché entrava dentro le note, dentro la musica e la dimensione era diversa: le dita non facevano ginnnastica ma esprimevano suono ed emozioni e quanto difficili fossero le note non era importante, importante era il suono che dalla testa andava nelle dita... e con questo principio cresci, ma se non c'è qualcuno che sa comprendere la tua falla in quel momento e non sa porvi rimedio con la ricetta giusta ...tu continui a premere, premere ...e non cresci mai.
Su YouTube ...che caxxx di suono vuoi sentire? Cosa pensi che possa stimolarti?
Poi, una cosa che mi dicevano sempre era: per rendere l'80% devi essere preparato al 200%.
Se già parti scarso di propositi con la qualità delle lezioni in rete ...quanto fa l'80% ...di poco?
Se hai delle potenzialità le bruci tutte, anche se gli obbiettivi sono modesti. Li otterrai ancora più scarsi.