Maestro o autodidatta, la vexata quaestio

  • anonimo

11-05-15 23.25

Eh mi sa che ne esistono di linguaggi musicali differenti

Tonalità, modalità, atonalità, serialità, scale temperate e pitagoriche, scale a quarti di tono...emo
  • anonimo

11-05-15 23.28

@ anonimo
Eh mi sa che ne esistono di linguaggi musicali differenti

Tonalità, modalità, atonalità, serialità, scale temperate e pitagoriche, scale a quarti di tono...emo
intendevo una grafia completamente differente con un approccio e regole completamente differenti
  • anonimo

11-05-15 23.32

Servito:

Modalità greca tetracordale
Notazione neumatica medievale
Musica griot wolof
Musica concreta post stokhausen

E molte altre...

emo
Edited 11 Mag. 2015 21:52
  • anonimo

11-05-15 23.35

@ anonimo
Servito:

Modalità greca tetracordale
Notazione neumatica medievale
Musica griot wolof
Musica concreta post stokhausen

E molte altre...

emo
Edited 11 Mag. 2015 21:52

si sono proprio sbizzarriti, ah....... mente umana emo
  • anonimo

11-05-15 23.53

@ anonimo
ce ne sono un sacco di maestri basta ascoltarli
Guardacaso questo piace un sacco pure a me...Baffone mi stai corrompendo!
  • anonimo

12-05-15 00.33

@ anonimo
Guardacaso questo piace un sacco pure a me...Baffone mi stai corrompendo!
una versione in 5/4 stupenda
  • ahivela
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12-05-15 04.51

raptus ha scritto:
Appunto, la musica mica la parli...

Si scrive e si legge, ma la parlano da "madrelingua" in pochi, tanti la sanno imitare.... come quando imitiamo un dialogo in una lingua straniera, possiamo essere bravissimi a farlo, pronuncia, cadenza, espressività... ma se ci chiedono di esprimere un pensiero in quella lingua solo chi l'ha studiata e assimilata può farlo.
Per questo serve un maestro.


Parlare va bene. Parlare bene va meglio. Madrelingua ancora meglio.
Ma parlare ha veramente senso quando si ha qualcosa da dire.
E un buon maestro, a mio parere, e' quello che ti aiuta prima di tutto a capire quello che hai da dire.
Solo che e' merce assai rara. In genere si limitano ad insegnarti grammatica, sintassi, retorica...
  • Raptus
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12-05-15 10.34

Già quello sarebbe il top. E' già difficile trovare un maestro "bravo", nel senso che ti capisca veramente e che sappia dove vorresti arrivare (e non dove vorrebbe che tu arrivassi).

Secondo me un maestro che già capisce la diversità di vedute e di pensiero degli allievi è una gran cosa, anche perchè ti deve dare gli strumenti, non te li deve imporre.
  • BB79
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12-05-15 11.48

@ ahivela
raptus ha scritto:
Appunto, la musica mica la parli...

Si scrive e si legge, ma la parlano da "madrelingua" in pochi, tanti la sanno imitare.... come quando imitiamo un dialogo in una lingua straniera, possiamo essere bravissimi a farlo, pronuncia, cadenza, espressività... ma se ci chiedono di esprimere un pensiero in quella lingua solo chi l'ha studiata e assimilata può farlo.
Per questo serve un maestro.


Parlare va bene. Parlare bene va meglio. Madrelingua ancora meglio.
Ma parlare ha veramente senso quando si ha qualcosa da dire.
E un buon maestro, a mio parere, e' quello che ti aiuta prima di tutto a capire quello che hai da dire.
Solo che e' merce assai rara. In genere si limitano ad insegnarti grammatica, sintassi, retorica...
Bingooo, hai fatto centro pieno IMHOemoemoemoemo!!
  • SavateVoeanti
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12-05-15 16.12

ahivela ha scritto:
E un buon maestro, a mio parere, e' quello che ti aiuta prima di tutto a capire quello che hai da dire.
Solo che e' merce assai rara. In genere si limitano ad insegnarti grammatica, sintassi, retorica...

Si ma secondo me è bene e anche giusto che il maestro si limiti a questo, per il resto (quindi gli effetti speciali) ognuno si saprà arrangiare sviluppando la propria fantasia e personalità, oppure anche imitando qualcuno ma credo sia giusto che uno si arrangi in questo (e non parlo di teorie ma ancora di effetti speciali), altrimenti devi far fare al maestro il lavoro di imparare una cosa che piace a te per poi insegnartela, e tu ti devi fidare... non mi sembra sua madre, perchè allora a quel punto il maestro sarebbe un badante più che un maestro..
Edited 12 Mag. 2015 14:12
  • Raptus
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12-05-15 16.26

Mah, per me stai sottovalutando l'insegnamento di per se.
Un vero insegnante non è un automa che ti deve dire come si arriva da A a B. Mi rendo conto che questo approccio sia quello classico, ho studiato materie scientifiche percui parlo per esperienza.
Ed ecco spiegato il perchè molti, come il sottoscritto, odiavano la musica a scuola e l'approccio classico.
Un vero insegnante, soprattutto se si tratta di un mezzo che serve per esprimere emozioni (ma siamo tutti d'accordo su questo?) ti dovrebbe dire come in base ai tuoi gusti vorresti arrivare da A a B e magari dicendoti che esiste pure C.

Il fatto è che c'è una cosa che nessuno potrà mai insegnare, secondo me.... l'espressività intesa come il dare emozioni.
Ti potranno anche dire che occorre inarcare le dita in un certo modo, la pressione dei tasti, le diteggiature...ma se uno non ha niente da dire, non esisterà nè strumento musicale nè maestro.


  • SavateVoeanti
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12-05-15 16.54

raptus ha scritto:
ma se uno non ha niente da dire, non esisterà nè strumento musicale nè maestro.

Non me la sentivo di dirlo così esplicitamente, però intendevo un po questo ecco emo, alt però, può sempre essere che c'è chi ha qualcosa da dire oggi e chi invece oggi no ma un domani si, quindi la cosa ha il suo peso solo fino ad un certo punto.

raptus ha scritto:
Un vero insegnante non è un automa che ti deve dire come si arriva da A a B. Mi rendo conto che questo approccio sia quello classico, ho studiato materie scientifiche percui parlo per esperienza.
Ed ecco spiegato il perchè molti, come il sottoscritto, odiavano la musica a scuola e l'approccio classico.

Uhm, solo per il fatto che spiegavano come passare da A a B?
Edited 12 Mag. 2015 14:55
  • Raptus
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12-05-15 17.12

Si perchè c'è metodo e metodo e secondo me (poi dipende dalla persona anche) la musica non andrebbe insegnata come la contabilità a scuola - (sto generalizzando).

Come fai ad insegnare una materia che serve ad esprimersi in un modo solo ed esclusivamente tecnico, talmente tecnico che sembra privo di poter suscitare emozioni? Confesso che quando solfeggiavo a volte mi chiedevo come cavolo avessero fatto i grandi compositori ad utilizzare tutte quelle miriadi di "regole" rigidissime perchè alla fine è un insieme di regole grammaticali, per dire quel qualcosa.

La spiegazione che mi son dato è una sola, non ci pensavano minimamente, alla fine quello era solo un mezzo ma loro la cosa ce l'avevano in testa e basta e forse in una forma molto diversa... mica ognuno pensa alla stessa maniera.

Quindi un insegnante non dovrebbe soffermarsi al fatto dello spiegare le cose, ma del cercare di fartele capire seguendo la tua indole....almeno io la penso così.



Edited 12 Mag. 2015 15:14
  • SavateVoeanti
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12-05-15 17.44


Eh ma vedi la parte delle regole è solo l'inizio, poi, per come la vedo io: prima si inventa la melodia (per la quale non serve aver studiato le regole) e poi che accordi ci vanno sotto(o anche tutte e due insieme), dopo di che la melodia resta quella e gli accordi sotto vengono organizzati a proprio gusto.
E tutta la grammatica che si è studiato serve solo come trave portante per non far cadere la casa, o anche per farla cadare o come uno desidera..

Per l'espressività nel creare, il problema è che se uno non sa neanche lui cosa vuole fare perchè dovrebbe saperlo il maestro?
  • Raptus
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12-05-15 18.55


Ci sono maestri e scuole che conosco che ti fanno fare solo quelle regole per i primi 3 anni, capisci che uno si spaventa o si stufa..

Dici " trave portante per non far cadere la casa, o anche per farla cadare o come uno desidera.. " è proprio questo che deve insegnare, un metodo.

Io posso creare tutte le melodie più belle, ma se non so metterci i giri giusti, gli accordi, le fondamenta, abbellire, scrivere... capisci che non me ne faccio nulla.
Un bravo insegnante ti direbbe: "per fare quello che vuoi ti servono queste cose", un insegnante qualunque ti direbbe "studia A, scrivi B - 30 euro grazie" emo