gruppi anni sessanta - settanta

  • orange1978
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30-03-18 22.44

riallacciandomi a una discussione riguardo al trasporto di strumenti pesanti, e da quello che se ne evince sembrerebbe che:

1) negli anni 60/70 tutte le bands avevano sale prova di proprietá, non era prassi comune andare in una saletta portandosi solo rullante piatti, chitarra basso e tastiere come avviene oggi.

2) gli strumenti sopratutto le tastiere erano piu pesanti, e non potevano essere spostati da soli nessun tastierista potrebbe da solo caricarsi un hammond anche serie spinet con leslie e magari pure un mellotron in auto...questo comportava che sicuramente ogni componente della band partecipasse alle operazioni di caricamento scaricamento montaggio e smontaggio palco etc etc....

3) per il motivo sopracitato ossia strumenti e impianto di proprietá non ci si poteva muovere in auto come oggi perche sarebbe stato impossibile caricare tutta quella roba in un auto, quindi deduco che ogni band che avesse voluto suonare seriamente live, avrebbe dovuto disporre almeno di un furgoncino per spostarsi e trasportare gli strumenti.

4) esistevano le casse comuni per comprare impianto voce e luci e l'organo, vedi i genesis che comprarono con la cassa comune sia l'impianto voce che l'organo per tony banks (quando ancora non erano famosi) o la pfm che compró il mellotron da una band inglese che lo vendeva e fece una manovra simile per avere il minimoog.

oggi sarebbe impensabile che una band comprasse il kronos a un tastierista usando la cassa comune, mai visto cose simili.

attenzione che stiamo parlando non di band famose ma emergenti in questo ragionamento, perche anche oggi i pooh hanno i loro strumenti e cose "della band" ma io intendo i gruppi che iniziavano la loro carriera facendo numerosi live per farsi conoscere, non quelli gia famosi come i beatles x esempio.

Detto questo, se mi confermate il tutto (non ero nato all epoca e non posso saperlo con certezza) mi pare di capire che forse la crisi della buona musica che tanto affligge la nostra epoca abbia in realtá radici ben piu profonde.

mi sembra che un tempo vi era un maggior spirito del sacrificio rispetto a oggi e un amore verso certi ideali artistici che faceva compiere scelte scomode e appunto faticose sia fisicamente che economicamente, pur di poter suonare per amore della musica (come professione per guadagnare o come missione?)

quello che cerco di dire é che oggi forse é tutto cosi "facile" che l'impegno che poi ci si mette a comporre o ricercare sia direttamente proporzionale a tutto cio, ossia é tutto easy e di conseguenza la musica non puo che essere easy, anche come profonditá artistica in se.

Un tempo invece quando le cose dovevi guadagnartele con sacrifici immani come diceva gianni leone del balletto in un intervista, FORSE, dico forse la musica che poi usciva rifletteva questo sforzo notevole sia mentale che fisico.

É sbagliato il mio ragionamento secondo voi?

...puo essere che la causa principale del deterioramento artistico odierno (che é un dato credo fatuale e assoldato) non sia semplicemente internet, gli mp3, etc insomma le solite scuse ma il fatto che oggi NESSUNO é piu disposto ad affrontare certi sacrifici sia fisici che economici (e mentali) in nome di un vero ideale come puo essere la musica?

....oppure semplicemente "un tempo ti sacrificavi ma se svoltavi cambiavi davvero vita...facevi il facchino per caricare l'hammond ma il consenso del pubblico, e il compenso economico che ne derivava dagli ingaggi maggiori faceva passare la cosa in secondo piano"

insomma, si faticava si sudava ma si guadagnavano un mucchio di soldi e si scopava come ricci...?

lascio a voi la parola, ai piu esperti che magari hanno vissuto questa epoca, io ho fatto parte di diverse band anche con contratto discografico e cd venduti in tutto il mondo, tour all estero etc..ma a cavallo tra fine anni 90 e prima decade del 2000 e posso dirvi...le cose erano moltooo diverso da queste! (non oso pensare oggi quindi)
  • fulezone
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30-03-18 23.36

@ orange1978
riallacciandomi a una discussione riguardo al trasporto di strumenti pesanti, e da quello che se ne evince sembrerebbe che:

1) negli anni 60/70 tutte le bands avevano sale prova di proprietá, non era prassi comune andare in una saletta portandosi solo rullante piatti, chitarra basso e tastiere come avviene oggi.

2) gli strumenti sopratutto le tastiere erano piu pesanti, e non potevano essere spostati da soli nessun tastierista potrebbe da solo caricarsi un hammond anche serie spinet con leslie e magari pure un mellotron in auto...questo comportava che sicuramente ogni componente della band partecipasse alle operazioni di caricamento scaricamento montaggio e smontaggio palco etc etc....

3) per il motivo sopracitato ossia strumenti e impianto di proprietá non ci si poteva muovere in auto come oggi perche sarebbe stato impossibile caricare tutta quella roba in un auto, quindi deduco che ogni band che avesse voluto suonare seriamente live, avrebbe dovuto disporre almeno di un furgoncino per spostarsi e trasportare gli strumenti.

4) esistevano le casse comuni per comprare impianto voce e luci e l'organo, vedi i genesis che comprarono con la cassa comune sia l'impianto voce che l'organo per tony banks (quando ancora non erano famosi) o la pfm che compró il mellotron da una band inglese che lo vendeva e fece una manovra simile per avere il minimoog.

oggi sarebbe impensabile che una band comprasse il kronos a un tastierista usando la cassa comune, mai visto cose simili.

attenzione che stiamo parlando non di band famose ma emergenti in questo ragionamento, perche anche oggi i pooh hanno i loro strumenti e cose "della band" ma io intendo i gruppi che iniziavano la loro carriera facendo numerosi live per farsi conoscere, non quelli gia famosi come i beatles x esempio.

Detto questo, se mi confermate il tutto (non ero nato all epoca e non posso saperlo con certezza) mi pare di capire che forse la crisi della buona musica che tanto affligge la nostra epoca abbia in realtá radici ben piu profonde.

mi sembra che un tempo vi era un maggior spirito del sacrificio rispetto a oggi e un amore verso certi ideali artistici che faceva compiere scelte scomode e appunto faticose sia fisicamente che economicamente, pur di poter suonare per amore della musica (come professione per guadagnare o come missione?)

quello che cerco di dire é che oggi forse é tutto cosi "facile" che l'impegno che poi ci si mette a comporre o ricercare sia direttamente proporzionale a tutto cio, ossia é tutto easy e di conseguenza la musica non puo che essere easy, anche come profonditá artistica in se.

Un tempo invece quando le cose dovevi guadagnartele con sacrifici immani come diceva gianni leone del balletto in un intervista, FORSE, dico forse la musica che poi usciva rifletteva questo sforzo notevole sia mentale che fisico.

É sbagliato il mio ragionamento secondo voi?

...puo essere che la causa principale del deterioramento artistico odierno (che é un dato credo fatuale e assoldato) non sia semplicemente internet, gli mp3, etc insomma le solite scuse ma il fatto che oggi NESSUNO é piu disposto ad affrontare certi sacrifici sia fisici che economici (e mentali) in nome di un vero ideale come puo essere la musica?

....oppure semplicemente "un tempo ti sacrificavi ma se svoltavi cambiavi davvero vita...facevi il facchino per caricare l'hammond ma il consenso del pubblico, e il compenso economico che ne derivava dagli ingaggi maggiori faceva passare la cosa in secondo piano"

insomma, si faticava si sudava ma si guadagnavano un mucchio di soldi e si scopava come ricci...?

lascio a voi la parola, ai piu esperti che magari hanno vissuto questa epoca, io ho fatto parte di diverse band anche con contratto discografico e cd venduti in tutto il mondo, tour all estero etc..ma a cavallo tra fine anni 90 e prima decade del 2000 e posso dirvi...le cose erano moltooo diverso da queste! (non oso pensare oggi quindi)
Io mi ricordo 4 ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla
  • paolo_b3
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31-03-18 00.08

@ orange1978
riallacciandomi a una discussione riguardo al trasporto di strumenti pesanti, e da quello che se ne evince sembrerebbe che:

1) negli anni 60/70 tutte le bands avevano sale prova di proprietá, non era prassi comune andare in una saletta portandosi solo rullante piatti, chitarra basso e tastiere come avviene oggi.

2) gli strumenti sopratutto le tastiere erano piu pesanti, e non potevano essere spostati da soli nessun tastierista potrebbe da solo caricarsi un hammond anche serie spinet con leslie e magari pure un mellotron in auto...questo comportava che sicuramente ogni componente della band partecipasse alle operazioni di caricamento scaricamento montaggio e smontaggio palco etc etc....

3) per il motivo sopracitato ossia strumenti e impianto di proprietá non ci si poteva muovere in auto come oggi perche sarebbe stato impossibile caricare tutta quella roba in un auto, quindi deduco che ogni band che avesse voluto suonare seriamente live, avrebbe dovuto disporre almeno di un furgoncino per spostarsi e trasportare gli strumenti.

4) esistevano le casse comuni per comprare impianto voce e luci e l'organo, vedi i genesis che comprarono con la cassa comune sia l'impianto voce che l'organo per tony banks (quando ancora non erano famosi) o la pfm che compró il mellotron da una band inglese che lo vendeva e fece una manovra simile per avere il minimoog.

oggi sarebbe impensabile che una band comprasse il kronos a un tastierista usando la cassa comune, mai visto cose simili.

attenzione che stiamo parlando non di band famose ma emergenti in questo ragionamento, perche anche oggi i pooh hanno i loro strumenti e cose "della band" ma io intendo i gruppi che iniziavano la loro carriera facendo numerosi live per farsi conoscere, non quelli gia famosi come i beatles x esempio.

Detto questo, se mi confermate il tutto (non ero nato all epoca e non posso saperlo con certezza) mi pare di capire che forse la crisi della buona musica che tanto affligge la nostra epoca abbia in realtá radici ben piu profonde.

mi sembra che un tempo vi era un maggior spirito del sacrificio rispetto a oggi e un amore verso certi ideali artistici che faceva compiere scelte scomode e appunto faticose sia fisicamente che economicamente, pur di poter suonare per amore della musica (come professione per guadagnare o come missione?)

quello che cerco di dire é che oggi forse é tutto cosi "facile" che l'impegno che poi ci si mette a comporre o ricercare sia direttamente proporzionale a tutto cio, ossia é tutto easy e di conseguenza la musica non puo che essere easy, anche come profonditá artistica in se.

Un tempo invece quando le cose dovevi guadagnartele con sacrifici immani come diceva gianni leone del balletto in un intervista, FORSE, dico forse la musica che poi usciva rifletteva questo sforzo notevole sia mentale che fisico.

É sbagliato il mio ragionamento secondo voi?

...puo essere che la causa principale del deterioramento artistico odierno (che é un dato credo fatuale e assoldato) non sia semplicemente internet, gli mp3, etc insomma le solite scuse ma il fatto che oggi NESSUNO é piu disposto ad affrontare certi sacrifici sia fisici che economici (e mentali) in nome di un vero ideale come puo essere la musica?

....oppure semplicemente "un tempo ti sacrificavi ma se svoltavi cambiavi davvero vita...facevi il facchino per caricare l'hammond ma il consenso del pubblico, e il compenso economico che ne derivava dagli ingaggi maggiori faceva passare la cosa in secondo piano"

insomma, si faticava si sudava ma si guadagnavano un mucchio di soldi e si scopava come ricci...?

lascio a voi la parola, ai piu esperti che magari hanno vissuto questa epoca, io ho fatto parte di diverse band anche con contratto discografico e cd venduti in tutto il mondo, tour all estero etc..ma a cavallo tra fine anni 90 e prima decade del 2000 e posso dirvi...le cose erano moltooo diverso da queste! (non oso pensare oggi quindi)
Una bella riflessione, davvero. C'è, a mio giudizio, qualcosa di simbolico che parte dal sacrificio fisico e sfocia nel risultato artistico, ma i problemi di oggi li vedo più legati alla preponderanza dell'aspetto economico sull'aspetto artistico. Quindi, paradossalmente direi il contrario, siccome geni non ce ne sono più, non ha parimenti più senso scarrozzarsi l'Hammond o il CP70
  • MarianoM
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31-03-18 00.21

I Pink usavano un Ford Transit, anche gli Yes avevano cominciato con un Transit.
Sono sempre stato dell'avviso che per quanto bravo un musicista, renda in modo diverso se suona un originale oppure un clone,
ma probabilmente questo oggi fa i conti con badget, passione (....appunto !!!) , e voglia oppure stimolo di dare qualcosa in più a chi viene ad ascoltarti.
Per i musicisti che se la faticano penso sia comprensibile, ma ho visto famosissimi tastieristi con crew e tir di materiale che sul palco usano ottimi strumenti (cloni) ma non gli originali dei dischi.
LA verità è, a mio parere, che quando ascolti ad un concerto un B3 vero... è tutta un'altra cosa. Ho visto un concerto di un gruppo americano, tenutosi in un auditorium di un conservatorio, in cui il pianista usava un Steinway a coda in dotazione alla sala per concerti pianistici.
Ogni qualvolta interveniva dava un tocco di assoluta magia a tutto il sound della band.
  • mike71
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31-03-18 00.59

orange1978 ha scritto:
...puo essere che la causa principale del deterioramento artistico odierno (che é un dato credo fatuale e assoldato) non sia semplicemente internet, gli mp3, etc insomma le solite scuse ma il fatto che oggi NESSUNO é piu disposto ad affrontare certi sacrifici sia fisici che economici (e mentali) in nome di un vero ideale come puo essere la musica?

....oppure semplicemente "un tempo ti sacrificavi ma se svoltavi cambiavi davvero vita...facevi il facchino per caricare l'hammond ma il consenso del pubblico, e il compenso economico che ne derivava dagli ingaggi maggiori faceva passare la cosa in secondo piano"

La tua e` una riflessione molto interessante, che non si applica pero` secondo me al solo campo musicale.
Secondo me, almeno fino ad arrivare agli anni '80 se una persona faceva dei sacrifici, stringeva la cinghia e si dava da fare qualche risultato, grande o piccolo lo otteneva, magari lavorava gratis per quattro o cinque mesi, ma poi una volta imparato il mestiere riusciva ad iniziare a guadagnare ed a farsi una famiglia. Adesso invece si passa da uno stage ad un altro abbindolati da scuse variamente fantasiose e si rischia di lavorare gratis senza arrivare da nessuna parte. Adesso fare due figli e` un azzardo e se lavora solo uno dei due genitori lo e` ancora di piu`. Stiamo ritornando ad avere persone che lavorano a cottimo andando in bicicletta, piu` sacrificio di cosi` non saprei. Temo anche che nononstante oggettivamente rispetto agli anni '80/'90 ci sono cose decisamente migliorate come comodita` alla fine altri aspetti sono decisamente peggiorati.
Un esempio stupidissimo e` il telefono Sip Sirio (o Pulsar) rispetto all'ultimo smartphone. Certo con le cabine ed il telefono fisso era fottutamente scomodo. Ma in compenso costava meno l'apparecchio e non era un oggetto utilizzabile per spiare le persone ed inondarle di messaggi pubblicitari.

E comunque a telefonare il Sirio si sente molto meglio che un iPhone, eh...


  • maxpiano69
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31-03-18 07.06

C'é molto di vero in quello che hai scritto e come dice Mike71 le radici vanno oltre il campo musicale. Vero anche che, come ti ha risposto marcoballa nell'altro post:

marcoballa ha scritto:


orange1978 ha scritto:
perche nel 1966 era normale vedere una band con hammond e leslie veri?

perchè all'epoca o quelli o niente


emo e chi non poteva permettersi i "mostri sacri" usava qualcosa di piú economico e magari anche portatile, ma era una scelta per via del costo non dell'ingombro; ricordo da bambino, seconda metá degli anni 70, di aver visto gruppi amatoriali il cui tastierista in live portava l'organo a console (a transistor) che aveva anche a casa o (alle prove) quello parrocchiale... e non pesavano poco... ma tutat la band andava a casa sua ad aiutarlo e caricarlo sul furgone, spesso in prestito o noleggiato... perché erano un "gruppo" e non una somma di individui, erano amici e "complici", soci, in quell'impresa (musicale)...
  • orange1978
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31-03-18 07.45

@ maxpiano69
C'é molto di vero in quello che hai scritto e come dice Mike71 le radici vanno oltre il campo musicale. Vero anche che, come ti ha risposto marcoballa nell'altro post:

marcoballa ha scritto:


orange1978 ha scritto:
perche nel 1966 era normale vedere una band con hammond e leslie veri?

perchè all'epoca o quelli o niente


emo e chi non poteva permettersi i "mostri sacri" usava qualcosa di piú economico e magari anche portatile, ma era una scelta per via del costo non dell'ingombro; ricordo da bambino, seconda metá degli anni 70, di aver visto gruppi amatoriali il cui tastierista in live portava l'organo a console (a transistor) che aveva anche a casa o (alle prove) quello parrocchiale... e non pesavano poco... ma tutat la band andava a casa sua ad aiutarlo e caricarlo sul furgone, spesso in prestito o noleggiato... perché erano un "gruppo" e non una somma di individui, erano amici e "complici", soci, in quell'impresa (musicale)...
ecco bravo esattamente...erano un GRUPPO....

a me sembra che oggi nella vita discorso applicabile non solo alla musica rock, il concetto di gruppo sia ben diverso, si ci sono i branchi di ragazzini in giro, ci sono le band, ci sono anche i gruppi su telegram...ma mi sembra che alla fine non si é amici o soci appunto in un avventura che potrebbe essere "la musica" appunto oppure un altra passione/attivitá.

Si é poco piu che "conoscenti", oggi ci sei domani boh, vedremo se mi servite ancora bene se trovo di meglio ciao senza tanti complimenti.

Lo vedo succedere nell'amore (e ripetutamente da rapporti personali con ragazze), nell'amicizia e non solo quella virtuale di un gruppo su whatsapp o su facebook, anche in quella diciamo reale che poi fa poca differenza perche a meno di non chattare con dei BoT dietro una chat o un gruppo ci sono persone reali...lo vedo succedere nel lavoro, oggi mi servi ti lecco il culo, domani trovo uno che ritengo migliore non ci penso ne uno o due volte a sostituirti.

Insomma, in una societá in cui i rapporti interpersonali e non solo sono ridotti cosi, in cui conti come uno smartphone nuovo Gas i primi giorni mesi appena esce il modello nuovo e chi ci pensa piu al vecchio...la musica FORSE (badate bene sto solo ragionando scrivendo e facendo delle ipotesi) forse la musica riflette a pieno questa vuotezza umana.

Tutto questo puo essere una delle prove del fallimento della societa capitalista? che forse da anni ha proposto e continua a proporre modelli sbagliati attraverso i media? io tra le altre cose non sono ne fascista ne comunista ne anarchicoo ne vate la pesca...sono apolitico nel senso che non ho un ideale ben preciso ma cerco di capire semplicemente.

non so se sia meglio vivere sotto il fascismo o il nazismo o il capitalismo americano o il comunismo bolscevico o nord coreano, sicuro esisteranno vantaggi e svantaggi in ogni societa e questo da sempre (non é che vivere nell impero romano fosse tanto diverso da vivere sotto il regime nord coreano specie se eri cristiano! e nemmeno era da augurarsi di vivere nello stato pontificio se avevi idee scientifiche rivoluzionarie...)

peró alla fine non capisco, il capitalismo alla fine esisteva anche negli anni 30/40/50/60...e in quella societá sono nati grandi capolavori artistici, e anche grandi pensatori e correnti di pensiero.
c'era la concorrenza e competitivitá commerciale anche nel 1960...peró un essere umano non aveva il valore di uno smartphone o di uno snack alla vaniglia...e c'erano i beatles i rolling stones ma anche stockhausen o bill evans...

Non so, ripeto non sto affermando certezze ma cercando solo di capire la realtá la quale non mi torna piu, sicuro si sono spezzati degli equilibri e sicuro la musica riflette tutto questo perche da sempre l'arte é anche uno specchio della societa....o forse no?
  • orange1978
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31-03-18 08.00

@ paolo_b3
Una bella riflessione, davvero. C'è, a mio giudizio, qualcosa di simbolico che parte dal sacrificio fisico e sfocia nel risultato artistico, ma i problemi di oggi li vedo più legati alla preponderanza dell'aspetto economico sull'aspetto artistico. Quindi, paradossalmente direi il contrario, siccome geni non ce ne sono più, non ha parimenti più senso scarrozzarsi l'Hammond o il CP70
ti ringrazio, e colgo l'occasione anche per chiedere appunto che si puo riallacciare a cio che jo appena scritto....

tu affermi "e dato che di geni non ce ne sono piu", ecco...ma perche succede questo?

perche manca l'humus...perche mancano i mezzi....o perche mancano le teste?

perche oggi quello schifo che é diventato internet comunque se utilizzato con cognizione permette molte possibilita di imparare che un tempo manco si sognavano.

pensando alla musica appunto, pensate cosa voleva dire nel 1950 imparare la chitarra, oggi non dico che you tube possa sostituire completamente un maestro, in certi casi si ma il fatto di poter confrontarti in real time con chitarristi da tutto il mondo istantaneamente, vedrai dei cani a volte ma anche grandissimi performers sconosciuti suonare davanti a te e porti delle domande tipo "ma io sono in grado di suonare cosi? perche lui mette le mani cosi? e come le dispongo io é altrettanto efficace?" e via cosi...hai un confronto incredibile e un grande scambio di idee.

quindi dai mezzi che ci sono la musica dovrebbe essere dieci volte piu complessa di un tempo e infinitamente superiore.

é vero oggi ci sono ragazzini che suonano come rick wakeman tecnicamente a 13 anni...ma tutto questo che bene ha portato all'evoluzione della musica? mi pare che a livello armonico o cmq arrangiamentale siamo molto piu rozzi....non si va oltre giri di quattro accordi ripetuti ossessivamente...sempre tutto uguale..noioso...vuoto ecco, come l'essere umano contemporaneo, vuoto di ideali a parte sballarsi e divertirsi a ogni costo.

con gente che suona cosi e i mezzi che abbiamo a disposizione negli ultimi sette otto anni avremmo dovuto veder nascere la miglior musica di ogni era! sicuro ci sono ottime cose se si cerca ma generalmente quello che passa in tv radio o grandi media in generale non mi pare rispecchi tutto questo.

sto esagerando nelle valutazioni? ditemelo pure eh.

  • anonimo

31-03-18 08.31

@ fulezone
Io mi ricordo 4 ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla
E un Hammond sul Fiat talento.
Non un clone del cazzo
  • fulezone
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31-03-18 08.41

mirkogig ha scritto:
Non un clone del cazzo

Perché? Non ho capito la citazione, la mia era riferita ad Antonello Venditti che ha iniziato a suonare proprio in quegli anni e alla domanda come facevano Venditti risponde benissimo 4 ragazzi con la.chitarra e tutti insieme un pianoforte sulla spalle

Cmq clone o originale se il musicista e bravo o meglio un genio rende bene anche con i bicchieri accordati, poi se ha un organo vero e la pazienza e il coraggio di portarselo a destra e sinistra diventa mitico... anche se in molti posti in dove si suona subito che una bestia del genere potrebbe solo entrare parlo di spazio, ci vuole un ducato con la sponda
  • maxpiano69
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31-03-18 08.42

@ anonimo
E un Hammond sul Fiat talento.
Non un clone del cazzo
"perché quello c'era" e chi non poteva permetterselo usava Farfisa, Crumar e compagnia... ma la discussione qui é piú generale, non é Hammond vs cloni (quello era l'altro thread).
  • kurz4ever
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31-03-18 08.50

@ orange1978
ti ringrazio, e colgo l'occasione anche per chiedere appunto che si puo riallacciare a cio che jo appena scritto....

tu affermi "e dato che di geni non ce ne sono piu", ecco...ma perche succede questo?

perche manca l'humus...perche mancano i mezzi....o perche mancano le teste?

perche oggi quello schifo che é diventato internet comunque se utilizzato con cognizione permette molte possibilita di imparare che un tempo manco si sognavano.

pensando alla musica appunto, pensate cosa voleva dire nel 1950 imparare la chitarra, oggi non dico che you tube possa sostituire completamente un maestro, in certi casi si ma il fatto di poter confrontarti in real time con chitarristi da tutto il mondo istantaneamente, vedrai dei cani a volte ma anche grandissimi performers sconosciuti suonare davanti a te e porti delle domande tipo "ma io sono in grado di suonare cosi? perche lui mette le mani cosi? e come le dispongo io é altrettanto efficace?" e via cosi...hai un confronto incredibile e un grande scambio di idee.

quindi dai mezzi che ci sono la musica dovrebbe essere dieci volte piu complessa di un tempo e infinitamente superiore.

é vero oggi ci sono ragazzini che suonano come rick wakeman tecnicamente a 13 anni...ma tutto questo che bene ha portato all'evoluzione della musica? mi pare che a livello armonico o cmq arrangiamentale siamo molto piu rozzi....non si va oltre giri di quattro accordi ripetuti ossessivamente...sempre tutto uguale..noioso...vuoto ecco, come l'essere umano contemporaneo, vuoto di ideali a parte sballarsi e divertirsi a ogni costo.

con gente che suona cosi e i mezzi che abbiamo a disposizione negli ultimi sette otto anni avremmo dovuto veder nascere la miglior musica di ogni era! sicuro ci sono ottime cose se si cerca ma generalmente quello che passa in tv radio o grandi media in generale non mi pare rispecchi tutto questo.

sto esagerando nelle valutazioni? ditemelo pure eh.

Per me, mi si perdoni l'ardire, l'epoca d'oro della musica finisce tra la fine dei 70 e gli 80 (a parte la parentesi dei Queen). Ma secondo me a cambiare è il pubblico, gli artisti poi hanno seguito l'onda. Negli anni 70 la società si interrogava sui temi ideologici, etici e la musica era alta, potente e profonda (pensate ai primi Genesis, o al Banco, alle Orme, ai primi new Trolls, ai Pink Floyd) poi negli anni 80 troppo benessere e canzonette a gogò. Oramai la gente non è più educata ad ascoltare un brano che supera i 4 minuti ed una sequenza di accordi non scontata, provate a mettere su un pezzo da Felona e Sorona a un gruppo di ragazzi oggi... Ma anche da Trespass...
  • vin_roma
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31-03-18 09.09

Io penso che la musica "giovane" espressa negli anni '60/'70 aveva una ragione specifica nelle lotte per migliorare la società, oggi, esauditi molti desideri, siamo in un momento di mezzo, non abbiamo capito dove andremo a sbattere.

Io marginalmente l'ho vissuta quell'epoca e, nonostante la qualità tecnica fosse notevolmente inferiore, c'era il fermento di chi si sentiva in trincea difronte ad un futuro da costruire.

Nei primi anni '70 mio fratello più grande suonava, era un "capellone".
All'epoca era uso che ogni gruppo avesse il suo ritrovo, il "club", un appartamentino sottoterra, una cantina, una casetta in campagna e la si addobbava con divani usati e luci psichedeliche.
L'affitto, la luce, l'impianto, l'acusticizzazione (cartoni delle uova sul soffitto) erano spese comuni.
A Roma di queste situazioni ce n'erano tantissime, ogni 100 mt ce n'era una e, chi aveva la possibilità di un posto grande, la domenica pomeriggio si esibiva e diventava un ritrovo a pagamento ...in barba ad ogni principio di sicurezza.

Mio fratello all'epoca aveva un Vox due tastiere con "Leslie" (?) Elka, comprarono un furgone Fiat 238 che aveva anche un letto dietro, l'impianto Semprini ...erano una piccola azienda e quando andavano a suonare il guadagno era l'ultima cosa, era già una conquista poterlo fare.
  • fulezone
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31-03-18 09.15

kurz4ever ha scritto:
Per me, mi si perdoni l'ardire, l'epoca d'oro della musica finisce tra la fine dei 70 e gli 80 (a parte la parentesi dei Queen).

Va be ci sono anche gli U2, Elton John, Be Be King, Toto, Red Hot Chili Peppers, non dobbiamo per forza infierire, il vero problema secondo me è proprio culturale, nel dopo guerra anni 50 gente analfabeta ha cominciato a progredire, socialmente, culturalmente, andavano a scuola proprio per la voglia di imparare e di elevarsi culturalmente, appartenere alla nuova borghesia, il 68 poi è stato il boom dei valori e anche della musica, poi la cosa si è assestata ed è continuata piatta con una leggera inclinazione negativa sino agli anni 85/90 dal 95 in poi è cominciata una regressione che porta oggi a vedere gente totalmente ignorante, badiamo bene non analfabeta ma ignorante (basta leggere il Signor Distruggere su Facebook), gente che segue Barbara Durso ascolta Gigi D'Alessio, Gianni Celeste e sconosce (musica napoletana parlando) Renzo Arbore, Pino Daniele e Renato Carosone, conosce solo il Nino D'Angelo Neomelodico e non quello impegnato, conosce Gigi Finizio e Tony Colombo ma non i 99 Posse.
Se non conoscete i personaggi che ho citato sopra vi prego NON cercateli su Youtube ne ve della vostra sanità mentale e musicale
  • paolo_b3
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31-03-18 10.04

@ orange1978
ti ringrazio, e colgo l'occasione anche per chiedere appunto che si puo riallacciare a cio che jo appena scritto....

tu affermi "e dato che di geni non ce ne sono piu", ecco...ma perche succede questo?

perche manca l'humus...perche mancano i mezzi....o perche mancano le teste?

perche oggi quello schifo che é diventato internet comunque se utilizzato con cognizione permette molte possibilita di imparare che un tempo manco si sognavano.

pensando alla musica appunto, pensate cosa voleva dire nel 1950 imparare la chitarra, oggi non dico che you tube possa sostituire completamente un maestro, in certi casi si ma il fatto di poter confrontarti in real time con chitarristi da tutto il mondo istantaneamente, vedrai dei cani a volte ma anche grandissimi performers sconosciuti suonare davanti a te e porti delle domande tipo "ma io sono in grado di suonare cosi? perche lui mette le mani cosi? e come le dispongo io é altrettanto efficace?" e via cosi...hai un confronto incredibile e un grande scambio di idee.

quindi dai mezzi che ci sono la musica dovrebbe essere dieci volte piu complessa di un tempo e infinitamente superiore.

é vero oggi ci sono ragazzini che suonano come rick wakeman tecnicamente a 13 anni...ma tutto questo che bene ha portato all'evoluzione della musica? mi pare che a livello armonico o cmq arrangiamentale siamo molto piu rozzi....non si va oltre giri di quattro accordi ripetuti ossessivamente...sempre tutto uguale..noioso...vuoto ecco, come l'essere umano contemporaneo, vuoto di ideali a parte sballarsi e divertirsi a ogni costo.

con gente che suona cosi e i mezzi che abbiamo a disposizione negli ultimi sette otto anni avremmo dovuto veder nascere la miglior musica di ogni era! sicuro ci sono ottime cose se si cerca ma generalmente quello che passa in tv radio o grandi media in generale non mi pare rispecchi tutto questo.

sto esagerando nelle valutazioni? ditemelo pure eh.

"Dato che di geni non ce ne sono più" è chiaramente una provocazione, come era provocatoria, in senso costruttivo, la mia risposta.
Di "geni" statisticamente ce ne saranno oggi, come negli anni 60, come nel barocco, nel neoclassico e via andare. Ma spezzo anche una lancia a favore dei musicisti di oggi: il valore di un musicista lo si vede col tempo, anche perchè agli esordi è molto diffuso fare la "marchetta". Prendiamo Lorenzo Cherubini Jovanotti, che può piacere o meno, a me qualcosa piace, certamente non in toto, per diventare famoso ha fatto una porcata che si chiamava "Jovanotti for president" roba da acidità di stomaco, ma la produzione ha decretato che quello era il prodotto che poteva sfondare e così è stato. Poi avendo certamente maggior sensibilità artistica di quella mostrata nel primo disco, ha potuto muoversi autonomamente e qualcosa di valido a mio parere si è visto.

E' certamente vero che oggi ci sono molti più mezzi a disposizione e che, diciamo, suonare è ormai alla portata di tutti (come laurearsi o fare sport agonistico amatoriale), questo è un bene, ma non fa aumentare la percentuale di geni, semmai qualcuno in più ha modo di accedere, ma se pensi ai grandi gruppi degli anni 60 e 70 erano tutti figli della cosiddetta piccola borghesia che avevano potuto avere la chitarra o la tastiera professionali in regalo a 13 anni. Quindi già a quell'epoca la base di "musicisti" si era molto allargata rispetto a vent'anni prima.

Ti riporto tuttavia una considerazione fatta di recente da un amico batterista che io condivido: pubblicare musica su internet è estremamente limitante, se vuoi accedere alla professione di musicista non puoi prescindere dal salire sul palco, anche e soprattutto da un punto di vista formativo.
  • fulezone
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31-03-18 11.25

paolo_b3 ha scritto:
e vuoi accedere alla professione di musicista non puoi prescindere dal salire sul palco, anche e soprattutto da un punto di vista formativo.


emoemoemoemoemoemoemoemo
Assolutamente si,
per questo tutti quelli che vengono da amici e simili fanno un disco e poi spariscono, al contrario vedi Vasco e Zucchero, Zero, di gavetta ne hanno fatta tanta e infatti sono tra gli intoccabili, brani come: Donne, Albachiara, Il Triangolo sono brani senza tempo.
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31-03-18 11.33

fulezone ha scritto:
Va be ci sono anche gli U2, Elton John, Be Be King, Toto, Red Hot Chili Peppers, non dobbiamo per forza infierire

non è questione di infierire, gente brava ce n'è sempre (anche oggi: mi piacciono un sacco Max Gazzè, o Raphael Gualazzi, come mi piacevano gli Elii fino a qualche anno fa), stavo parlando del differente approccio... in quegli anni l'approccio commerciale e artistico andavano di pari livello, se eri bravo facevi successo (e i pezzi degli anni 70 dei gruppi che ho citato erano piccoli capolavori), se non lo eri duravi come una meteora, oggi quattro accordi, un tormentone e SuperSaw a randello, un basso pesante e voilà... si è passati dal prodotto artigianale a quello industriale (ripeto, le eccezioni ci sono), ma perchè il pubblico ha fatto una selezione: meglio pezzi semplici, allegri, niente che ti faccia riflettere (a proposito... come sta la musica classica come audience nei tempi recenti?)
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31-03-18 11.34

Un batterista ultrasessantenne mi ha raccontato che nei mitici 70 non avevano una sala prove, provavano direttamente nei locali.
A quel tempo le band erano i dj di oggi. Installavano il loro impianto in un locale e ci rimanevano un mesetto a fare musica per tutte le serate, suonando le maggiori hit del momento. Il pomeriggio andavano a provare nello stesso locale e la sera avevano tutto pronto.
E benedetto il gruppo che usava Farfisa, perché quando si spostavano erano bestemmie al momento di traslocare l'hammond! emo
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31-03-18 11.43

@ fulezone
paolo_b3 ha scritto:
e vuoi accedere alla professione di musicista non puoi prescindere dal salire sul palco, anche e soprattutto da un punto di vista formativo.


emoemoemoemoemoemoemoemo
Assolutamente si,
per questo tutti quelli che vengono da amici e simili fanno un disco e poi spariscono, al contrario vedi Vasco e Zucchero, Zero, di gavetta ne hanno fatta tanta e infatti sono tra gli intoccabili, brani come: Donne, Albachiara, Il Triangolo sono brani senza tempo.
ma la domanda che molti si pongono é....

....ma un renato zero, piuttosto che un angelo branduardi o anche ligabue per diversificare i generi...

se OGGI avessero 16/17 anni, riuscirebbero partendo oggi ad arrivare dove sono arrivati? io penso di no...io penso che se un renato zero partisse oggi da un talent show magari si farebbe notare, magari vincerebbe anche un xfactor (ma ne dubito...) ma di sicuro forse durerebbe due dischi non di piu.

E secondo me molti altri cantautori come guccini, de gregori, dalla, battiato, vecchioni....non credo arriverebbero dove sono arrivati se partissero oggi da zero a 15/20 anni.

Sono certo invece che laura pausini e ramazzotti farebbero quasi le stesse cose perche li puoi vestire quasi come vuoi, una pausini puoi trasformarla in un ibrido tra emma e annalisa, alla fine fanno sempre la stessa musica rivisitata da 40 anni....un vecchioni boh...secondo me quel tipo di artisti ora sopravvivono perche sono gia famosi hanno vecchi fans e anche nuovi ma non so se un discografico crederebbe in loro oggi se fossero nuovi, sono cambiate troppe cose a livello di immagine e mercato e un conto é lanciare un giovane da costruire un conto gestire un anziano gia famoso e con una grande carriera alle spalle.
  • fulezone
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31-03-18 11.48

@ OperatorOne
Un batterista ultrasessantenne mi ha raccontato che nei mitici 70 non avevano una sala prove, provavano direttamente nei locali.
A quel tempo le band erano i dj di oggi. Installavano il loro impianto in un locale e ci rimanevano un mesetto a fare musica per tutte le serate, suonando le maggiori hit del momento. Il pomeriggio andavano a provare nello stesso locale e la sera avevano tutto pronto.
E benedetto il gruppo che usava Farfisa, perché quando si spostavano erano bestemmie al momento di traslocare l'hammond! emo
che meraviglia, oggi sarebbe impensabile una cosa del genere, nessun gestore ti pagherebbe per un mese. I tempi sono cambiati