Siae usanze, modi d'uso..

  • SavateVoeanti
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07-01-16 23.04

Salut!!emo

Vi pongo una discussione in cui mi sono imbattuto con dei miei colleghi di lavoro riguardo a:
E' successo che MrX inventa una musica, la scrive, la registra e la deposita alla siae, poi per farla fruttare deve suonarla in giro e/o farla suonare in giro. Così si è messo d'accordo con MrY(che non sa ne leggerla ne scriverla ne suonarla la musica), in cambio di una quota del ricavato, di farla suonare all'orchestra di Y il quale scriverà sul borderò che gli autori sono X e Y.

Da una parte c'è chi dice che non è giusto che Y si prenda dei soldi per una musica, quando non sa ne leggere ne scrivere e tantomeno suonare uno strumento, perchè è irrispettoso nei confronti di chi ha studiato anni per imparare a suonare leggere e scrivere la musica. E che la soluzione sarebbe quella che per iscriversi alla siae bisognerebbe passare un esame teorico di musica.

Poi c'è chi dice che il problema non sta nel prendere soldi senza aver studiato musica, perchè uno può meritarseli lo stesso senza aver studiato(non credo che i Beatles avessero studiato), e poi tutti hanno bisogno di depositare la propria opera bella o brutta o colta o ignorante che sia, quindi un ipotetico esame di teoria per l'iscrizione sarebbe ingiusto. Il problema invece starebbe nel fatto che non è giusto prendere una percentuale su una musica inventata totalmente da un altro.

Io sarei daccordo con i secondi, ma metto in ballo anche che da un punto di vista materialistico a X conviene far suonare la propria musica all'orchestra di Y, dove X si merita i soldi per aver inventato la musica, e Y si merita i soldi per aver svolto la mansione di direttore dove dice ai suoi operai che devono svolgere quel lavoro. Sorge spontanea la domanda "ma il direttore di un'azienda, che con le sue mani non produce niente, è giusto che venga pagato?" ma si aprirebbe una parentesi un po fuorviante.

La domanda successiva sarà: Da un punto di vista sia etico che materialistico, se quella musica farà colpo e verrà richiesta, è giusto che X e Y continuino a dividersi il malloppo per i secoli dei secoli viste le caratteristiche dei meriti?
Questa domanda è perchè c'è anche chi sostiene che non è giusto che uno che fa una canzone ci campa tutta la vita, ma che sarebbe giusto che ci sia tipo una scadenza in qualche modo.

Boh.. quale sarà il modo giusto?


Edited 7 Gen. 2016 22:07
  • anonimo

08-01-16 00.01

Savate, é da ere geologiche che si fa cosi!

E a parte gli autori "fasulli", sai quante volte con la banda dell'aeronautica militare abbiamo messo in bordero' dei brani degli amici del direttore che non sapevamo neanche come facessero?

Mi chiedi se é giusto? ovvio che no...

Mi chiedi cosa ci si puo' fare? niente ovviamente

Edited 7 Gen. 2016 23:02
  • SavateVoeanti
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08-01-16 01.07

Uhm, però nel tuo caso le musiche degli amici del direttore non le suonavate, quindi è più facile dire che non è giusto, ma se invece le suonavate anche? Considerando che il ricavato di quei brani andavano in tasca per metà agli autori e per metà al direttore.

08-01-16 02.07

Chi scrive e deposita un brano è di fatto proprietario di tutti i diritti e dei proventi che ne derivano. La "cessione di diritti" o parte di essi è assolutamente legittima.
Se l'autore X affida in edizione i suoi brani ad un editore in cambio delle pubblicazioni cartacee di spartiti o materiale audio (CD) finirà per cedere una parte dei diritti all'editore. Questo è normale. Spesso anche produttori e altre figure co-firmano brani. In sostanza la cessione di parte dei diritti è un modo di contraccambiare lavoro e servizi di altri che possono portare al successo un brano.
Nel caso specifico che hai riportato se la cessione dei diritti è fatta a scopo di promuovere un brano e quindi cercare di aumentare i possibili introiti ci sta, se le cosa è limitata al fatto di segnare il brano sul bollettino per fare numero può essere eticamente discutibile e ad oggi anche economicamente poco vantaggioso visto le quote di ripartizioni attuali (salvo diffusione via radio e tv nazionali). Però rimane che è facoltà dell'autore decidere e disporre dei prorpi diritti.

Se è gisuto pagare a vita? dipende dagli accordi. Se c'è un investimento economico, come può essere quello di un'editore o un'etichetta discografica certo che sì.
Negli altri casi si possono prendere accordi privati, i brani possono essere ridepositati con autori differenti, previo consenso di chi ha firmato il brano inizialmente ovviamente.

ciao
Edited 8 Gen. 2016 1:07
  • Ofelio
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08-01-16 03.37

SavateVoeanti ha scritto:
Boh.. quale sarà il modo giusto?

assa perder scoltime, tanto a noi ci danno solo le brciole, il malloppo se lo frega Gino Paoli... che lo porta in Svizzera emo
  • SavateVoeanti
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08-01-16 17.06

Amministratore ha scritto:
Se l'autore X affida in edizione i suoi brani ad un editore in cambio delle pubblicazioni cartacee di spartiti o materiale audio (CD) finirà per cedere una parte dei diritti all'editore

Quindi, nel caso di quello che fa gli spartiti, per cedere parte dei diritti bisogna che quella canzone vada depositata mettendo come autore sia il nome l'autore vero che il nome di quello che farà gli spartiti, e ad ogni esecuzione live sul borderò andranno scritti tutti e due i nomi?
posso capire che si spartiscono il ricavato della vendita degli spartiti, ma anche il ricavato di un esecuzione da vivo?
  • SavateVoeanti
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08-01-16 17.06

Ofelio@
in effetti..emo
Edited 8 Gen. 2016 16:07
  • SavateVoeanti
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09-01-16 15.41

E poi ho scoperto che c'è un altro modo per ottenere soldi facili, lo chiamano "fare l'inedito" cioè prendere una canzone famosa e in mezzo cacciarci una melodia inventata da te che dura almeno tot secondi. Il brano mantiene comunque il suo titolo originale ma sul borderò puoi mettere anche il tuo nome, così quando tutti richiedono quel brano, che ne so..Another brick in the wall, ti becchi i soldi anche tu.

Si usa fare nel mondo del lissio, non so se anche da altre parti. E' una bella trovata..

Chiaramente i Pink Floyd, per quanto poco, ce ne guadagnano, nessun umano ci rimette, quindi non dovrebbe offendersi nessuno giusto? eppure suona come un ingiustizia.
  • vin_roma
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10-01-16 01.59

@ SavateVoeanti
E poi ho scoperto che c'è un altro modo per ottenere soldi facili, lo chiamano "fare l'inedito" cioè prendere una canzone famosa e in mezzo cacciarci una melodia inventata da te che dura almeno tot secondi. Il brano mantiene comunque il suo titolo originale ma sul borderò puoi mettere anche il tuo nome, così quando tutti richiedono quel brano, che ne so..Another brick in the wall, ti becchi i soldi anche tu.

Si usa fare nel mondo del lissio, non so se anche da altre parti. E' una bella trovata..

Chiaramente i Pink Floyd, per quanto poco, ce ne guadagnano, nessun umano ci rimette, quindi non dovrebbe offendersi nessuno giusto? eppure suona come un ingiustizia.
Follia! emo
Girano 'ste favole dalle tue parti? emoemoemo

Puoi mettere qualcosa di tuo, certamente, ma devi chiederne l' autorizzazione all' editore e all' artista originale e, se accettata, presentarla alla SIAE (prevalentemente accettano solo il testo tradotto, modifiche musicali quasi mai) e comunque ne prenderai i diritti solo per quelle nazioni che ammetteranno i proprietari (quasi sempre il tuo stato) e solo se nella dichiarazione è specificata la tua versione.
E comunque non autorizzano una cessione superiore ai 2 o 4/24' (tra l' 8 e il 15% circa) sul ricavato.
Quindi, se non è almeno Stand by Me (Pregherò di Celentano) o La Partita di Pallone... becchi poco o niente.

Poi, sul fatto della cessione dei proventi, la SIAE è molto rigorosa, perlomeno sulla carta.
Esiste per tutelare gli autori (opera dell' ingegno) e gli editori (l' economia degli investitori).
Certamente, quando al momento del deposito vedono 3/4 autori per lo stesso brano... non è che son fessi, lo sanno che spesso è per dividere gli incassi dell' opera di un solo autore ma non possono certo contestarlo e lo accettano solo se anche gli altri firmatari sono iscritti alla SIAE, altrimenti penso non sia compito loro "deviare" i proventi ad altri soggetti a meno che non si tratti di eredi.
Edited 10 Gen. 2016 1:15
  • SavateVoeanti
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10-01-16 16.34

@ vin_roma
Follia! emo
Girano 'ste favole dalle tue parti? emoemoemo

Puoi mettere qualcosa di tuo, certamente, ma devi chiederne l' autorizzazione all' editore e all' artista originale e, se accettata, presentarla alla SIAE (prevalentemente accettano solo il testo tradotto, modifiche musicali quasi mai) e comunque ne prenderai i diritti solo per quelle nazioni che ammetteranno i proprietari (quasi sempre il tuo stato) e solo se nella dichiarazione è specificata la tua versione.
E comunque non autorizzano una cessione superiore ai 2 o 4/24' (tra l' 8 e il 15% circa) sul ricavato.
Quindi, se non è almeno Stand by Me (Pregherò di Celentano) o La Partita di Pallone... becchi poco o niente.

Poi, sul fatto della cessione dei proventi, la SIAE è molto rigorosa, perlomeno sulla carta.
Esiste per tutelare gli autori (opera dell' ingegno) e gli editori (l' economia degli investitori).
Certamente, quando al momento del deposito vedono 3/4 autori per lo stesso brano... non è che son fessi, lo sanno che spesso è per dividere gli incassi dell' opera di un solo autore ma non possono certo contestarlo e lo accettano solo se anche gli altri firmatari sono iscritti alla SIAE, altrimenti penso non sia compito loro "deviare" i proventi ad altri soggetti a meno che non si tratti di eredi.
Edited 10 Gen. 2016 1:15
Si, effettivamente non avevo specificato, che quelli che aggiungono il proprio nome sono anche loro iscritti alla siae.
Poi per i permessi non mi hanno specificato a chi chiedano. Però a quanto sento in giro è una cosa che si può fare in modo regolare, nell'ambiente del liscio lo fanno praticamente quasi tutti, prendono la canzone famosa la risuonano e a metà ci inseriscono una melodia propria, depositano il tutto alla siae con il titolo originale, e poi sul borderò mettono i 2 nomi come autori, dici che mi hanno raccontato la storia dell'orso?

Se dici che il guadagno è poco, però tra orchestre liscie ci si fa il favore reciproco di suonare anche la canzone(con l'inedito) dell'altra orchestra, e visto che le date delle orchestre di solito sono considerevoli probabilmente i soldi del gelato della domenica magari li tirano sù. mah..

  • vin_roma
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10-01-16 18.46

SavateVoeanti ha scritto:
però tra orchestre liscie

Io conosco le "Ferrarelle"...emo

SavateVoeanti ha scritto:
ci si fa il favore reciproco di suonare anche la canzone(con l'inedito) dell'altra orchestra

Si, può essere, magari dicono: ti suono il tuo repertorio ma ci devo guadagnare, quindi ridepositiamo i brani con le modifiche e rifirmiamo tutti un nuovo deposito che annulli il precedente. Così è Ok!

Altra cosa è prendere un brano, anche famoso, fare delle aggiunte e andare alla SIAE a depositarlo... vai in galera!
1°, serve la firma anche dei vecchi autori
2°, tocca vedere se accettano!

Anni fa in un disco arrangiai una versione in italiano di "The One" di Elton John. Dovettero chiedere l' autorizzazione alla Warner Chappell la quale chiese il benestare ad Elton dopo analisi e attenta lettura del nuovo testo... con l' autorizzazione della W. Chappell la SIAE accettò il deposito definendo i proventi per il solo territorio italiano.
Edited 10 Gen. 2016 17:48
  • ahivela
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10-01-16 20.25

SavateVoeanti ha scritto:
Però a quanto sento in giro è una cosa che si può fare in modo regolare, nell'ambiente del liscio lo fanno praticamente quasi tutti, prendono la canzone famosa la risuonano e a metà ci inseriscono una melodia propria, depositano il tutto alla siae con il titolo originale, e poi sul borderò mettono i 2 nomi come autori, dici che mi hanno raccontato la storia dell'orso?


Si', e' vero, e' una cosa che ultimamente va molto in voga, nella musica da ballo. Non so quanto renda effettivamente pero'.
Per me e' solo un tentativo di raschiamento del barile.

SavateVoeanti ha scritto:
però tra orchestre liscie ci si fa il favore reciproco di suonare anche la canzone(con l'inedito) dell'altra orchestra, e visto che le date delle orchestre di solito sono considerevoli probabilmente i soldi del gelato della domenica magari li tirano sù.


Vero anche questo, e' da decenni che si fa cosi', almeno nei circuiti professionistici.
Il ragionamento che giustamente tutti hanno fatto e' stato "se devo far ballare un valzer, perche' devo necessariamente suonare Romagnamia e far guadagnare Casadei? Tanto vale che mi scrivo io una cazzata qualunque, melodicamente passabile e ritmicamente quadrata con le battute giuste e via andare". Siccome la musica da ballo e' probabilmente uno dei pochi settori musicali in cui esiste ancora un vasto pubblico che e' disposto a pagare un biglietto, girano ancora parecchi soldi, e i proventi siae fanno parte di questi (parliamo di migliaia di euro a semestre, per un autore). Anche se ultimamente le cose stanno cambiando alla svelta, e diverse tipologie di evento musicale non pagano piu' un ficosecco.
  • ahivela
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10-01-16 20.31

SavateVoeanti ha scritto:
Poi c'è chi dice che il problema non sta nel prendere soldi senza aver studiato musica, perchè uno può meritarseli lo stesso senza aver studiato(non credo che i Beatles avessero studiato), e poi tutti hanno bisogno di depositare la propria opera bella o brutta o colta o ignorante che sia, quindi un ipotetico esame di teoria per l'iscrizione sarebbe ingiusto. Il problema invece starebbe nel fatto che non è giusto prendere una percentuale su una musica inventata totalmente da un altro.


E' una questione chiara e risolta da sempre. Il tuo MrY dovrebbe essere la figura dell'editore, facendo le cose per bene. Che di fatto diventa il proprietario "economico" (e mai intellettuale) di un'opera.
E quindi deve entrare nello schema di riparto come editore, e non indicato come autore. Succede anche che si inseriscano, diciamo cosi', "promotori" sotto la voce autori. La cosa e' formalmente scorretta, anche se nessuno dira' mai nulla, se sta bene a tutti.
  • ahivela
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10-01-16 20.34

SavateVoeanti ha scritto:
Quindi, nel caso di quello che fa gli spartiti, per cedere parte dei diritti bisogna che quella canzone vada depositata mettendo come autore sia il nome l'autore vero che il nome di quello che farà gli spartiti, e ad ogni esecuzione live sul borderò andranno scritti tutti e due i nomi?


Va depositata con il nome dell'editore, ma sul bordero' va messo solo il nome dell'autore, ovviamente. I soldi all'editore vanno "automaticamente".

SavateVoeanti ha scritto:
posso capire che si spartiscono il ricavato della vendita degli spartiti, ma anche il ricavato di un esecuzione da vivo?


Dipende dagli accordi, e da quello che si scrive sul modello di deposito di ogni brano.
  • vin_roma
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10-01-16 21.08

ahivela ha scritto:
Si', e' vero, e' una cosa che ultimamente va molto in voga, nella musica da ballo. Non so quanto renda effettivamente pero'. Per me e' solo un tentativo di raschiamento del barile

Spiegami nel dettaglio 'sta cosa perché è incredibile!

11-01-16 03.10

Il totale dei diritti corrisponde a 24/24esimi, in all'editore vanno 12/24 e i rimanenti 12 agli autori della parte letteraria e musicale. Sul bollettino non serve specificare il nome dell'editore.
  • ahivela
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11-01-16 04.47

vin_roma ha scritto:
Spiegami nel dettaglio 'sta cosa perché è incredibile!


Si prende un pezzo noto del passato, che pero' comunque va e funziona come ballo, lo si trascrive fedelmente apponendo titolo ed autore corretto, inframmezzando nella sola trascrizione per le'esecuzione, per esempio tra strofa e ritornello, un brano proprio inedito, cioe' un'altra cosa, con ulteriore titolo ed autore. Poi si deposita il solo inedito, pero' si manda in giro lo spartito e/o basi e/o audio del minestrone.
Il giochino, immagino, e' quello di rendere appetibile il brano ad altri esecutori, in modo che lo suonino al pubblico perche' c'e' la melodia nota dentro, e quindi programmino il tutto (entrambi i brani) sul bordero'.
Formalmente non c'e' nulla di scorretto, perche' non vi e' nessun plagio o dichiarazione mendace o infedele, se tutti rispettano la prassi della programmazione corretta.
Ovviamente il gioco funziona SOLO quando Tizio suona e programma come da spartito "mixato". Va da se' che tutte le volte che il brano famoso viene suonato cosi' com'e', da solo e per i fatti suoi, come e' sempre stato, quindi da tutti gli altri, all'autore-aggiunto-mixatore non va un centesimo, giustamente.
Una specie di traino...
  • ahivela
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11-01-16 04.51

Amministratore ha scritto:
Il totale dei diritti corrisponde a 24/24esimi, in all'editore vanno 12/24 e i rimanenti 12 agli autori della parte letteraria e musicale.


Non necessariamente, e' variabile. All'editore possono andare da un minimo di 8/24 ad un massimo di 16/24 (se non ricordo male), secondo accordi. Il rimanente ovviamente va agli autori.
  • vin_roma
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11-01-16 11.48

@ahivela

ah... così è una cosa, non è che fanno aggiunte modificando il brano X già famoso, questo non lo toccano, non fanno altro che accostargli un nuovo brano lasciando integro, con tutte le credenziali, quello famoso.
Mi sembrava troppo strano prendere un pezzo famoso, modificarlo e ridepositarlo... così sarebbe un furto e comunque la SIAE non l' avrebbe accettato mai!

  • SavateVoeanti
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11-01-16 13.38

ahivela ha scritto:
inframmezzando nella sola trascrizione per le'esecuzione, per esempio tra strofa e ritornello, un brano proprio inedito, cioe' un'altra cosa, con ulteriore titolo ed autore. Poi si deposita il solo inedito, pero' si manda in giro lo spartito e/o basi e/o audio del minestrone.

Ah solo l'inedito si deposita?
ahivela ha scritto:
e quindi programmino il tutto (entrambi i brani) sul bordero'.

Eh infatti già così è un'altra cosa, però allora di scorretto resta di unire le due musiche spacciando il minestrone per soltanto la canzone famosa, anche se risuonata, senza spiegare a nessuno che dentro c'è qualcosa di anomalo. Ifatti quando ci sono le richieste dal pubblico dicono "fammi quella dei Pin floi", e non dicono "fammi quella dei pin floi che dentro ha l'inedito"

Ste orchestre "lissie"emo