La gestione di una band organizzare, ispirare, divertirsi

  • benettis
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11-09-16 12.49

Alla parola “musicista” vengono spesso associate immagini molto distanti dalla realtà. Vengono alla mente gli esponenti di spicco di questa categoria, quelli che hanno raggiunto il successo, il quale, nei casi più eclatanti, ha contribuito a cristallizzare per loro un nome riassuntivo di un personaggio, uno stile, una storia. Questo succede sia nell’immaginazione di chi la musica la segue con passione, sia in quella chi l’ascolta per caso, alla radio, mentre va al lavoro o sbriga le proprie faccende quotidiane senza dare troppo peso al sottofondo.
È chiaro, molto spesso sono i musicisti stessi – o il loro entourage – a creare “il mito”, perché l’attività musicale, in particolare a quella dal vivo, è strettamente legata alla performance, alla teatralizzazione della musica. L’industria musicale esercita pressioni affinché l’artista spettacolarizzi se stesso e, di conseguenza, attui strategie di seduzione nei confronti del pubblico che, almeno in teoria, dovrebbero incidere sulle vendite.
Per chi si trova dall’altra parte del palco, invece, la parola “musicista” richiama alla mente ore di prove, solitarie o in gruppo, i pomeriggi – o spesso le nottate, perché in pochi hanno la fortuna di potersi dedicare totalmente al proprio progetto musicale – a cercare i luoghi in cui potrà esibirsi, le innumerevoli telefonate ai gestori, agli organizzatori, ai tecnici dei service, i faldoni ripieni di fogli con cui la burocrazia regolamenta l’attività del musicista, i chilometri macinati e, non ultimi, i chili della strumentazione da caricare e scaricare.
La fatica, che si intreccia con il piacere che un musicista prova nel fare per professione ciò che più gli piace nella vita, può rendersi molto più evidente in quei gruppi medio-piccoli che non possono permettersi un agente, un tour manager, un roadie, un service, ma che soprattutto devono far coincidere nel tempo e nelle energie un hobby che impegna come un lavoro con un mestiere che permette loro di sostentarsi (e spesso di mantenere anche la loro passione).
Questo testo è indirizzato proprio a coloro che fanno parte di questa categoria di musicisti, sia a quelli che stanno muovendo i primi passi nel mondo della musica live, sia a quelli che da tempo si destreggiano tra date, prove e sound-check, ma che spesso hanno avuto difficoltà a tenere insieme i loro componenti o a sentirsi davvero parte del loro progetto.
Vi sottopongo a puntate un piccolo compendio di consigli sostenuti dalla mia esperienza diretta.
Link: http://www.thepinkwall.it/letture.html
  • Roberto_Forest
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11-09-16 15.31

Interessante, lo leggerò, e poi siamo anche concittadini!
Nel tuo post il link finale puoi metterlo usando il tasto www che trovi sotto a dove scrivi. Così è più facile che qualcuno lo apra
  • obiwan
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19-10-16 17.57

Interessante emo