08-05-13 11.01
Non è un'analisi molto intelligente ed obiettiva. Il problema non è la maggiore diffusione e utilizzo della musica, il "problema" riguarda il fatto che oggi tutti studiano musica e/o suonano uno strumento. Non si danno pace per il fatto che, nonostante gli anni di studi, sono rimasti dei bravi nessuno. Suonare oggi è un po' come saper leggere e scrivere, solo che ci vogliono molti più anni per imparare, ma la sostanza rimane quella. E' il genio, il creativo che fa la differenza, e di questi ce ne uno ogni milione (che poi quell'uno il più delle volte è anche autodidatta ). Il problema rimangono quei milioni e milioni di bravi nessuno che iniziano a fare un po' troppo rumore.08-05-13 14.45
09-05-13 11.13
grazie per i thanks09-05-13 15.50
A seconda di cosa uno si aspetta, puoi incontrare delle delusioni tali che poi alla fine possono portare a situazioni tipo:09-05-13 18.37
Gilberto, ottimo commento che condivido in pieno, anzi, è quello che penso da una vita.10-05-13 12.12
Condivido tutti i commenti che avete scritto e l'unica cosa che condivido con quell'articolo è che la figura del musicista è comunque bistrattata e sottovalutata. Se alla domanda "che lavoro fai" rispondi che fai il musicista in molti casi non riesci ad evitare sguardi perplessi.10-05-13 12.48
devo dire però che personalmente non ho mai riscontrato reazioni perplesse riguardo al fatto che suono, anzi. Quando alla fatidica domanda del "che lavoro fai" rispondo che suono nei locali, la reazione è sempre di ammirazione. Quando poi dico il tipo di locale (night club) all'ammirazione si aggiunge un pizzico di invidia, soprattutto da parte dei maschi ...