Ritorno al live

  • wildcat80
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16-11-22 08.28

Ieri sera, dopo un paio di anni abbondanti, siamo tornati in saletta con una formazione nuova, in 4 (voce/basso, chitarra, batteria, tastiere), tutto organizzato dal mio socio.
Abbiamo fatto poco, un paio d'ore tirate, ci siamo divertiti un sacco, è stato anche produttivo: il batterista è una macchina, e il Fantom è veramente una roba mostruosa, click in inviato in cuffia, sequenze di facilissima gestione, editing delle scene e dei suoni immediato.
Ci siamo esibiti in una cover di Blinding Lights, trasposta una terza minore sotto per motivi di estensione vocale (e te credo), e nel riarrangiamento di alcuni pezzi nostri.
Tutto molto bello, non fosse che dopo due anni passati a suonare in studio (come si deve dire oggi per non essere out), è stata un'esperienza tragica dal punto di vista acustico e uditivo.
Non si possono spendere 30 euro per avere una stanza in cui non si sente nulla! Tutto ciò che stava sotto al C centrale diventava un pastone unico e indistinguibile.
C'erano 4 diffusori, due agli estremi della stanza, che avrebbero dovuto dare un'immagine stereo abbastanza veritiera, e una coppia di monitor allineati al centro della parete: il suono proveniva solo dai 2 monitor centrali.
La stanza non era trattata, o meglio, lo era per finta, visto che le pareti erano tappezzate di pezzi di pannelli fonoassorbenti di varia natura, il risultato finale era che uscivano solo basse frequenze.
Non scherzo se vi dico che la batteria, strumento che ovviamente non entrava nella PA, suonava completamente sballata: appena entravano cassa e rullante (con la cordiera che andava in risonanza appena muovevo un fader sul Fantom), Pietro doveva mettersi a picchiare come un ferraio sul charleston perché spariva in una coltre di nebbia di basse frequenze.
Tutto ciò non è dignitoso per chi offre il servizio e per chi ne usufruisce.
A Genova gli spazi sono questi: negli ultimi anni è così, o spendi cifre folli e suoni in ambienti livello Mulinetti Studio, o spendi cifre normali e diventi sordo, e non capisci nulla.
Vabbè due anni a fare il fighetto con le cuffie chiuse per l'ascolto e la registrazione, le cuffie aperte per il mix, i monitor da studio belli puliti... Va bene tutto, ma almeno capire cosa si sta suonando....
  • Dallaluna69
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16-11-22 09.18

@ wildcat80
Ieri sera, dopo un paio di anni abbondanti, siamo tornati in saletta con una formazione nuova, in 4 (voce/basso, chitarra, batteria, tastiere), tutto organizzato dal mio socio.
Abbiamo fatto poco, un paio d'ore tirate, ci siamo divertiti un sacco, è stato anche produttivo: il batterista è una macchina, e il Fantom è veramente una roba mostruosa, click in inviato in cuffia, sequenze di facilissima gestione, editing delle scene e dei suoni immediato.
Ci siamo esibiti in una cover di Blinding Lights, trasposta una terza minore sotto per motivi di estensione vocale (e te credo), e nel riarrangiamento di alcuni pezzi nostri.
Tutto molto bello, non fosse che dopo due anni passati a suonare in studio (come si deve dire oggi per non essere out), è stata un'esperienza tragica dal punto di vista acustico e uditivo.
Non si possono spendere 30 euro per avere una stanza in cui non si sente nulla! Tutto ciò che stava sotto al C centrale diventava un pastone unico e indistinguibile.
C'erano 4 diffusori, due agli estremi della stanza, che avrebbero dovuto dare un'immagine stereo abbastanza veritiera, e una coppia di monitor allineati al centro della parete: il suono proveniva solo dai 2 monitor centrali.
La stanza non era trattata, o meglio, lo era per finta, visto che le pareti erano tappezzate di pezzi di pannelli fonoassorbenti di varia natura, il risultato finale era che uscivano solo basse frequenze.
Non scherzo se vi dico che la batteria, strumento che ovviamente non entrava nella PA, suonava completamente sballata: appena entravano cassa e rullante (con la cordiera che andava in risonanza appena muovevo un fader sul Fantom), Pietro doveva mettersi a picchiare come un ferraio sul charleston perché spariva in una coltre di nebbia di basse frequenze.
Tutto ciò non è dignitoso per chi offre il servizio e per chi ne usufruisce.
A Genova gli spazi sono questi: negli ultimi anni è così, o spendi cifre folli e suoni in ambienti livello Mulinetti Studio, o spendi cifre normali e diventi sordo, e non capisci nulla.
Vabbè due anni a fare il fighetto con le cuffie chiuse per l'ascolto e la registrazione, le cuffie aperte per il mix, i monitor da studio belli puliti... Va bene tutto, ma almeno capire cosa si sta suonando....
A Firenze la sale prove dove si sente bene e si spende poco ci sono. O almeno c'erano in epoca pre Covid, adesso non so se sono ancora aperte e come sono messe.
Però i miei compagni di band non ci volevano andare. Gli piacevano quelle dove il batterista è letteralmente a un metro da te. Suonando metal, ti puoi immaginare il risultato...

Dal vivo invece c'erano i missaggi fatti da maiali. Vero che suonavamo in varie birrerie e localacci che non erano certo palazzetti attrezzati, ma chi stava al mixer si considerava un incrocio tra dio e un mixing engineer, salvo poi farti sparire gli strumenti durante il concerto. Muoveva qualcosa a caso mentre faceva i c@zzi suoi al cellulare e spariva una chitarra. Un mago, praticamente.
  • Jerrymusic
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16-11-22 09.35

Purtroppo le sale prova sono spesso cantine di fortuna, spacciate per ambienti trattati acusticamente. Con la mia band siamo fortunati: uno di noi ha studio di registrazione con 3 sale prova trattate a dovere. Se posso suggerire una soluzione adottata nei live: mixer con aux adeguati ai componenti, monitoraggio cuffia per ognuno e batteria con 2/3 microfoni (cassa, rullante e panoramico). Con buona pace dei pannelli fonoassorbenti🤣🤣
  • paolo_b3
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16-11-22 14.51

Qua si trova un po' di tutto. Io di sale ne uso 3 frequentemente ed almeno un altro paio mi capita qualche volta. Ci sono situazioni in cui il materiale viene danneggiato dagli utenti e poi lasciato in quello stato. La discriminante principale è la dimensione della sala, se è piccola il suono inevitabilmente si "comprime" con i disagi che faceva notare Wild. Nelle sale di qualità il noleggio aumenta di conseguenza, noi ci accontentiamo e l'efficacia delle prove normalmente è garantito.
  • lucabbrasi
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16-11-22 15.04

@ Dallaluna69
A Firenze la sale prove dove si sente bene e si spende poco ci sono. O almeno c'erano in epoca pre Covid, adesso non so se sono ancora aperte e come sono messe.
Però i miei compagni di band non ci volevano andare. Gli piacevano quelle dove il batterista è letteralmente a un metro da te. Suonando metal, ti puoi immaginare il risultato...

Dal vivo invece c'erano i missaggi fatti da maiali. Vero che suonavamo in varie birrerie e localacci che non erano certo palazzetti attrezzati, ma chi stava al mixer si considerava un incrocio tra dio e un mixing engineer, salvo poi farti sparire gli strumenti durante il concerto. Muoveva qualcosa a caso mentre faceva i c@zzi suoi al cellulare e spariva una chitarra. Un mago, praticamente.
..eh eh, quanti ne ho visti anche io di "alan parson" de noaltri....solo in rarissimi casi ho trovato gente in gamba, che in mezz'ora ti faceva i suoni...
  • zerinovic
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16-11-22 16.07

ormai secondo me, è tempo di cambiare verso software come jamulus e compagnia. niente traslochi,niente insonorizzazioni, più prove.
sennò suonare in cuffia con un buon sistema è un ottima soluzione.che ti porti dalle prove ai live. fine dei problemi di sentirsi bene.
  • paolo_b3
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16-11-22 16.14

lucabbrasi ha scritto:
de noaltri
emo

Cecchino! Guarda come l'ha scritto! emoemoemo
  • paolo_b3
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16-11-22 16.21

@ zerinovic
ormai secondo me, è tempo di cambiare verso software come jamulus e compagnia. niente traslochi,niente insonorizzazioni, più prove.
sennò suonare in cuffia con un buon sistema è un ottima soluzione.che ti porti dalle prove ai live. fine dei problemi di sentirsi bene.
Non ho mai usato Jamulus e i suoi compari, c'ho provato ma la macchina non ce la faceva, tuttavia faccio tanta fatica a credere che possa replicare il mood che si crea alle prove, sotto una molteplicità di aspetti. Poi per divertirsi una serata sicuramente può andare, anzi mi dicevano che ti mette in comunicazione con musicisti di tutto il mondo e questo forse è il suo vero valore.
  • cecchino
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16-11-22 16.23

@ paolo_b3
lucabbrasi ha scritto:
de noaltri
emo

Cecchino! Guarda come l'ha scritto! emoemoemo
Beh! Il rosso glliel'hai già dato tu, io al massimo posso decidere le giornate di squalifica emoemoemo

Luca, scrivi 100 volte:
de' noantri
de' noantri
......

emoemoemo
  • artemiasalina
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16-11-22 16.27

Io sono ancora in fase di "disintossicazione" dai live, non riesco proprio anche solo ad immaginare di:
- finisci di lavorare e fai le corse per strada per tornare a casa
- prendi gli strumenti al volo
- raggiungi la sala e monta tutto in velocità perchè gli altri già stanno lì da 2 ore
- suona (l'unico aspetto positivo)
- smonta tutto
- rifai le corse perchè tua moglie sta aspettando te per cenare
- risali gli strumenti

e tutto questo per poi sbattersi a trovare serate dove ti pagheranno poco e ti tratteranno a pesci in faccia il più delle volte.
Nooooooo...
  • zerinovic
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16-11-22 16.38

@ paolo_b3
Non ho mai usato Jamulus e i suoi compari, c'ho provato ma la macchina non ce la faceva, tuttavia faccio tanta fatica a credere che possa replicare il mood che si crea alle prove, sotto una molteplicità di aspetti. Poi per divertirsi una serata sicuramente può andare, anzi mi dicevano che ti mette in comunicazione con musicisti di tutto il mondo e questo forse è il suo vero valore.
il mood no, ma ti porta a provare dal vivo meno molto meno. anche il forum alla fine non ha il mood di una conversazione dal vivo, eppure funziona.
  • paolo_b3
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16-11-22 16.41

@ cecchino
Beh! Il rosso glliel'hai già dato tu, io al massimo posso decidere le giornate di squalifica emoemoemo

Luca, scrivi 100 volte:
de' noantri
de' noantri
......

emoemoemo
E io avevo scritto "de' noartri" che è già più romanesco, vero Cecchino? emoemoemo
  • paolo_b3
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16-11-22 16.46

@ zerinovic
il mood no, ma ti porta a provare dal vivo meno molto meno. anche il forum alla fine non ha il mood di una conversazione dal vivo, eppure funziona.
Boh, puoi avere ragione, a priori sarei per le prove reali (real rehearsal) piuttosto delle prove virtuali (virtual rehearsal), magari provando potrei cambiare idea.
  • cecchino
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16-11-22 17.04

@ paolo_b3
Non ho mai usato Jamulus e i suoi compari, c'ho provato ma la macchina non ce la faceva, tuttavia faccio tanta fatica a credere che possa replicare il mood che si crea alle prove, sotto una molteplicità di aspetti. Poi per divertirsi una serata sicuramente può andare, anzi mi dicevano che ti mette in comunicazione con musicisti di tutto il mondo e questo forse è il suo vero valore.
Anch'io ho provato ad usarlo in tempi di lockdown, ma era troppo dipendente dalle condizioni dei collegamenti di rete (un'assurdità in particolare, il provider al quale sia il bassista che io siamo collegati filtrava le connessioni fra i nostri nodi, mentre gli altri due componenti - che vivono insieme - avevano un collegamento ADSL insufficiente, quindi nessuno riusciva a fare da server per gli altri). Alla fine veniva meglio il collegamento col piccolo server di maxpiano che quello dedicato alla band.
In tempi normali nemmeno ci proverei, anche per le questioni di mood che hai citato, allora era un tentativo di non rimanere completamente fermi. Ma fallito alla grande.
  • cecchino
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16-11-22 17.10

... tornando al post originale, io ho due band, con una si prova a casa con la batteria elettronica (e finora la resa migliore si è avuta monitorando il tutto con le in-ear ed i relativi preamplificatori collegati alle uscite aux del mixer).
Con l'altra band spendiamo un po' (35€ per due ore se non ricordo male, ma siamo in tanti) ma è la solita vecchia sala dove abbiamo sempre provato e ormai sappiamo come regolare il tutto.
  • d_phatt
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17-11-22 01.44

Con gli in-ear monitor si risolve tutto. Si ricrea una situazione tipo studio anche in contesti live, ognuno può farsi il suo monitoraggio in stereo, compressori/limiter sul generale di ogni aux per proteggere il proprio udito, e anche un posto con un'acustica di merda diventa una favola. Certo serve un mixer con parecchi bus aux, possibilmente digitale.

Io stesso però ho un rapporto di amore/odio con le in-ear, quello che danno come qualità di ascolto lo tolgono alla connessione con le persone e l'ambiente circostante. Ultimamente ho suonato in gruppo in un evento molto significativo per me e ho rinunciato alle in ear proprio per non isolarmi troppo dalla situazione e dalla sua atmosfera...e però ci ho messo un sacco di tempo a trovare un ascolto accettabile, forse decente, di sicuro non bello.

Alla fine è una scelta personale, certo che sentire male la musica che si sta eseguendo è la morte del musicista, non c'è niente di peggio che passare ore e anni a raffinare il proprio suono (tra studio del pianoforte prima e programmazione delle tastiere poi) per poi non sentirlo degnamente, o sentire male quello che stanno suonando gli altri. Credo sinceramente che sia il più grande problema e la più grande difficoltà della musica "elettrificata".
  • lucabbrasi
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17-11-22 08.08

@ cecchino
Beh! Il rosso glliel'hai già dato tu, io al massimo posso decidere le giornate di squalifica emoemoemo

Luca, scrivi 100 volte:
de' noantri
de' noantri
......

emoemoemo
chiedo umilmente perdono. Spero che la pena sia una notte con la Raggi
  • lucabbrasi
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17-11-22 08.08

@ artemiasalina
Io sono ancora in fase di "disintossicazione" dai live, non riesco proprio anche solo ad immaginare di:
- finisci di lavorare e fai le corse per strada per tornare a casa
- prendi gli strumenti al volo
- raggiungi la sala e monta tutto in velocità perchè gli altri già stanno lì da 2 ore
- suona (l'unico aspetto positivo)
- smonta tutto
- rifai le corse perchè tua moglie sta aspettando te per cenare
- risali gli strumenti

e tutto questo per poi sbattersi a trovare serate dove ti pagheranno poco e ti tratteranno a pesci in faccia il più delle volte.
Nooooooo...
esatto, quello che sostenevo io. Anche no.
  • cecchino
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17-11-22 09.25

@ lucabbrasi
chiedo umilmente perdono. Spero che la pena sia una notte con la Raggi
Se qualcuno riesce a ritrovarla… emo
  • maxpiano69
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17-11-22 10.00

@ lucabbrasi
chiedo umilmente perdono. Spero che la pena sia una notte con la Raggi
Eh no, quello valeva prima, adesso è l'ascolto di un concerto di Bossa nova di Gualtieri emo

Sul tema principale, è sempre difficile trovare il giusto equilibrio di ascolto in sala prove, anche in quelle "buone" (In alcune è proprio impossibile).

Io ultimamente sto rivalutando l'uso di una tastiera con speaker on board (un digital piano che mi fa da master pesata, come usavo fare con l'FP4) che mi permette di avere almeno un monitoring decente e diretto di quel che sto suonando, non solo come ascolto ma anche a livello "fisico" ovvero di vibrazioni sotto le dita.

Quando si usano le spie di sala, fa tanto anche il posizionamento rispetto alle casse e tra i vari componenti del gruppo, mi è capitato spesso che io facessi fatica a sentirmi mentre per gli altri era OK ed il motivo era che io ero messo male rispetto alle casse in confronto agli altri; cambiata la posizione (più vicino e "frontale" rispetto agli speaker/monitor) già andava meglio.