Ancora... mcs 70

  • anumj
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17-09-10 01.33

L'angolo dei miei dischi di pop italiano era un casino, Ho deciso di fare un po d'ordine, mi capita in mano un disco dell'81, alcuni di voi non erano manco nati, altri erano già al liceo come me.
Fu il primo 33 giri di un cantautore che nel 1981 debutto' al 31' festival della canzone italiana. Non lo caco' nessuno e si piazzo' quarto, con il premio della critica.
Avevo un nastro registrato dall'uscita audio della tv, quella canzone aveva qualcosa di speciale.
Lo rimetto su per un ascolto veloce, giusto una piccola spolverata ai ricordi.
Sto parlando di Ancora di Eduardo De Crescenzo.
La sorpresa è che a distanza di tantissimi anni colgo sfumature sonore che prima passavano sottotraccia. Brano dopo brano gli arrangiamenti di Pippo Caruso sono sempre più raffinati, efficaci, brillanti per certi versi. Ma il vero punto di fuoco è il 'sound' generale di quel disco, che sa di vintage, di vino buono d'annata.
I sintetizzatori (analogici è inutile sottolinearlo) sono determinanti per quel suono, escono senza fatica, prorompenti o delicati come per esempio al 1:45 circa di "Quando l'amore se ne va" dove c'è un brass pad del CS80 (suonato da Mattone) che fa letteralmente esplodere quella splendida ballad nostrana.
Su "alle sei di sera" i brass del CS80 diventano una vera sezione "fiati" funk sorprendenti che non fanno rimpiangere gli ottoni per incisivita e presenza. Stesso dicasi per quei brass usati sul bridge di "Al piano bar di susi".
Cosa dire poi del pad usato su "Uomini Semplici" su una sezione d'archi vera, da fare invidia a Quincy Jones.
Il mitico tappeto in glide discendente di Ancora e i brass del chorus.
Infine i cori sintetici della frenetica "Il treno" sembrano sputati fuori dall'inferno, modernissimi. E qui spunta l'altro gioiello italiano l'MCS 70, con suoni di basso e di solo impressionanti, un synth di cui tanto abbiamo parlato in questo forum, il sintetizzatore progettato da Mario Maggi, che sul disco è niente di meno che il programmatore dei suoni insieme a un altro grande maestro Luciano Torani, tutti nomi noti a chi ama l'elettronica sperimentale, nomi che fanno onore al nostro paese.

Sembrerà ovvio, ma sermpre più spesso si è alla ricerca senza sosta di chissa' cosa per realizzare un'idea.
Per fare un grande disco che vende milioni di copie, come vedete, non serve avere un tir di roba e presentarsi in studio incasinati peggio di Jordan Rudess... non serve, bastano un paio di buoni "sintetizzatori", una buona programmazione e un tecnico del suono in gamba, ma soprattutto genialità nella composizione e negli arrangiamenti.

17-09-10 02.00

Al pelo nel tecnico ...

anumj ha scritto:
Per fare un grande disco che vende milioni di copie, come vedete, non serve avere un tir di roba e presentarsi in studio incasinati peggio di Jordan Rudess... non serve, bastano un paio di buoni "sintetizzatori", una buona programmazione e un tecnico del suono in gamba, ma soprattutto genialità nella composizione e negli arrangiamenti.


Consentimi di aggiungere altre due cose: tempi produttivi adeguati, e voglia di fare musica che rimane nel tempo. Oggi che le sorti di un artista si decidono in base ai resoconti trimestrali sulle vendite difficile permettersi certi lussi.
Come diceva un cineasta bresciano di cui purtroppo non ricordo il nome: "l'industria non può produrre arte".

  • anonimo

17-09-10 02.18

[Quote]l'industria non puo' produrre arte


Un cineasta?

Il cinema e la musica elettificata sono due arti che non posso esistere senza industria.

Il cinema non e' mai esistito senza macchine, copie, distribuzione, tecnologia.

E ormai da quasi un secolo nemmeno più' un pianoforte acustico e' un prodotto artigianale.

Questo forum e' uno spazio informatizzato che richiede server, linee dati...

E se io pensassi come di solito anumj, dovrei ricordare che "un cs80 nel 1981 da solo costava 5 volte l'oasys di jordan rudess, e quanto tutto il suo setup"...

Un po' di romanticismo verso mezzanotte e' comprensibile,

ma disum no stupidadi...

  • anumj
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17-09-10 02.50

@ anonimo
[Quote]l'industria non puo' produrre arte


Un cineasta?

Il cinema e la musica elettificata sono due arti che non posso esistere senza industria.

Il cinema non e' mai esistito senza macchine, copie, distribuzione, tecnologia.

E ormai da quasi un secolo nemmeno più' un pianoforte acustico e' un prodotto artigianale.

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E se io pensassi come di solito anumj, dovrei ricordare che "un cs80 nel 1981 da solo costava 5 volte l'oasys di jordan rudess, e quanto tutto il suo setup"...

Un po' di romanticismo verso mezzanotte e' comprensibile,

ma disum no stupidadi...

vedo che non hai capito una minchia e la butti sul soldo. e la cosa ovviamente non mi stupisce. :D
Se per questo non è manco quantificabile il prezzo dell'MCS 70, essendo un prototipo, non fu mai prodotto.

L'MCS 70 varrà per tanto almeno quanto Jordan Rudess e tutta la sua sacra famiglia, compresi gli zii acquisti e i cugini fino al 3 grado.

Posso citarti dischi che sono pietre miliari di epoca analoga realizzati solo con il DX7 e un polysix ben più famosi di quello di De Crescenzo.

La ricetta non cambia è sempre la stessa.

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  • kyma1999

17-09-10 02.59

anumj ha scritto:
Sembrerà ovvio, ma sermpre più spesso si è alla ricerca senza sosta di chissa' cosa per realizzare un'idea.
Per fare un grande disco che vende milioni di copie, come vedete, non serve avere un tir di roba e presentarsi in studio incasinati peggio di Jordan Rudess... non serve, bastano un paio di buoni "sintetizzatori", una buona programmazione e un tecnico del suono in gamba, ma soprattutto genialità nella composizione e negli arrangiamenti.


io su questo aspetto sono completamente d'accordo....chiaro FORSE con un korg 707 un disco di spessore non lo si puo fare, però ad esempio citando ancora la DANCE/HOUSE/TECHNO etc....(che puo piacere e non piacere) un pezzo tipo Flat Beat (pubblicità della levis con il pupazzo giallo) è stata fatta con un Korg Ms20 acquistato detto quanto dichiara l'autore per molto meno di 1000 euro, un Moog Rogue (che non costa molto), un AKAI S1100 usato per campionare (anche questo, macchina vecchissima), un paio di Roland 606 e 707 per le ritmiche, e un mackie a 12 canali per il mix! insomma, una strumentazione che varrà 3000/4000 euro al massimo, per un pezzo che ha fatto un botto pazzesco.

e di dischi cosi fatti con poche macchine ce ne sono....

JORDAN RUDESS non usa molta roba, o meglio NON usava....il primo disco Metropolis part II con i DT fu registrato con un Kurzweil K2500X e un K2500R...non mi sembra una strumentazione impossibile, e anche i dream theater......quando c'era kevin moore il 90% dei suoni derivava dal korg dw 8000 (organi, e leads sopratutto), e dal JD 800.....in studio hanno usato un Korg 01W per dei suoni (ma solo in studio).
JORDAN non ha mai usato molto, adesso è diventato piu ricco e famoso e fa un po il pagliaccio, però in passato ha sostituito le tre tastiere di moore in alcuni live con un K2VX e basta....e anche nei primi progetti come i Liquid Tension, lavorava al 99% con il K2500X.

la genialità credo sia la cosa principale in tutto.....basta pensare certi pazzi che suoni hanno tirato fuori dal SID del Commodore 64, hanno addirittura trovato un modo, sfruttandone un bug, di avere un quarto canale per dei campioni digitalizzati, cosa non documentata nemmeno nella guida del programmatore.
Edited 17 Set. 2010 1:01

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  • anumj
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17-09-10 03.02

goldbug ha scritto:
Il cinema e la musica elettificata sono due arti che non posso esistere senza industria.

Il cinema non e' mai esistito senza macchine, copie, distribuzione, tecnologia.

E ormai da quasi un secolo nemmeno più' un pianoforte acustico e' un prodotto artigianale.


Se piu' fuori del rigore di baggio nel '94.

Il riferimento non era al cosidetto "indotto" dell'industria della musica o dell'arte in genere, ma alla produzione vera e propria delle major discografiche, dai loro profitti, ai loro bilanci d periodici. Oggi è questo quello che determina e caratterizza i prodotti, non in base al valore artistico, ma al risultato di vendita. Nessuno rischia più, si producono dischi/preservativo privi di qualità, ma pieni di sostegno pubblicitario e passaggi in radio e tv.

Cosa diavolo c'entra il pianoforte artigianale. Sei pazzo come un cavallo. emo

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  • kyma1999

17-09-10 03.08

Oggi vi sono anche esigenze diverse, il SYNTH non è piu di moda....voglio dire che un tempo mettere uno strumento nuovo come il synth, una cosa poco conosciuta che si vedeva in TV suonata da un pazzo che sembrava manovrare una centralina di cavi telefonici, appartiene appunto al passato, oggi non è piu una novità.

un tempo bastava un lead alla impressioni di settembre (che sinceramente a me fa c*****e, nel senso che non è nulla di speciale in se come suono, sembra un commodore 64) e gia la musica cambiava, era una novità.
anche negli anni 80 il synth era nuovo, era una cosa alla fine che aveva circa 10 anni (almeno per il pubblico), inoltre cominciava ad arrivare il campionamento.

è difficile fare paragoni tra musica dei 70/80 con quella prodotta oggi....anche se ci si ispira al passato fortemente (anzi cè stato un ritorno del concetto di band se vogliamo) sono cmq cambiate troppe cose.

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  • anumj
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17-09-10 03.10

Amministratore ha scritto:
Al pelo nel tecnico ...


sono sempre al pelo di qualcosa, è un mio limite scusami :D

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  • anumj
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17-09-10 03.28

@ kyma1999
Oggi vi sono anche esigenze diverse, il SYNTH non è piu di moda....voglio dire che un tempo mettere uno strumento nuovo come il synth, una cosa poco conosciuta che si vedeva in TV suonata da un pazzo che sembrava manovrare una centralina di cavi telefonici, appartiene appunto al passato, oggi non è piu una novità.

un tempo bastava un lead alla impressioni di settembre (che sinceramente a me fa c*****e, nel senso che non è nulla di speciale in se come suono, sembra un commodore 64) e gia la musica cambiava, era una novità.
anche negli anni 80 il synth era nuovo, era una cosa alla fine che aveva circa 10 anni (almeno per il pubblico), inoltre cominciava ad arrivare il campionamento.

è difficile fare paragoni tra musica dei 70/80 con quella prodotta oggi....anche se ci si ispira al passato fortemente (anzi cè stato un ritorno del concetto di band se vogliamo) sono cmq cambiate troppe cose.
è verissimo sono cambiate parecchie cose, prima nei dischi vedevi spesso tra le note di copertina la menzione del synth programmer o del tastierista "specializzato in sintetizzatori.
Oggi è tutto ridotto alla voce keyboards o tastiere.

Se arrivava in studio per esempio Stefano Sastro o Celso Valli sapeva già quale era il suo compito e il suo ruolo nelle partiture di arrangiamento, perchè erano state scritte per quel suono, per quello stile.
Oggi il tastierista è qualcosa di neutro, di generico, che non sa di nulla. Prima era una figura che racchiudeva: formazione e cultura musicale vastissima e competenze tecniche enormi, non era quindi solo un "pesta-tasti" ma un artista che poteva ribaltare gli esiti di un arrangiamento. Nella mia modesta esperienza l'arrangiatore ha sempre mostrato grande interesse verso l'aspetto della programmazione del suono. Nel pop soprattutto c'era più 'sostanza' e si esaltava la qualità timbrica di certi strumenti. Oggi invece c'è tutto un perdersi in orpelli inutili, inflazionati, eccessivi. Dove il tastierista (generico) si trova non più a metà tra sound designer e musicista, ma tra DJ e esperto di informatica.

Secondo me il synth sta invece tornando in gran moda.
Edited 17 Set. 2010 1:28

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  • clouseau57
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17-09-10 03.45

So solo una cosa.
De crescenzo e' il mio interprete preferito e quando eseguo i suoi pezzi ,
dopo tanti anni ancora mi viene la pelle d'oca-
Non mi importa con cosa sono eseguiti.
Sento che sono realizzati con il cuore.
E tanto mi basta !
emoemoemo

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  • GIANLUCAROSSI
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17-09-10 05.26

Adoro anche io De Crescenzo: è un artista di spessore !!!
E non dimentichiamo che, all'epoca, gli albums di De Crescenzo erano frutto di una collaborazione con Claudio Mattone.

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17-09-10 05.47

@ anonimo
[Quote]l'industria non puo' produrre arte


Un cineasta?

Il cinema e la musica elettificata sono due arti che non posso esistere senza industria.

Il cinema non e' mai esistito senza macchine, copie, distribuzione, tecnologia.

E ormai da quasi un secolo nemmeno più' un pianoforte acustico e' un prodotto artigianale.

Questo forum e' uno spazio informatizzato che richiede server, linee dati...

E se io pensassi come di solito anumj, dovrei ricordare che "un cs80 nel 1981 da solo costava 5 volte l'oasys di jordan rudess, e quanto tutto il suo setup"...

Un po' di romanticismo verso mezzanotte e' comprensibile,

ma disum no stupidadi...

Si riferiva all'industria "che produce" non a chi produce gli strumenti per la realizzazione di cinema e/o musica.
Edited 17 Set. 2010 3:48

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  • orlando
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17-09-10 11.12

@ anumj
è verissimo sono cambiate parecchie cose, prima nei dischi vedevi spesso tra le note di copertina la menzione del synth programmer o del tastierista "specializzato in sintetizzatori.
Oggi è tutto ridotto alla voce keyboards o tastiere.

Se arrivava in studio per esempio Stefano Sastro o Celso Valli sapeva già quale era il suo compito e il suo ruolo nelle partiture di arrangiamento, perchè erano state scritte per quel suono, per quello stile.
Oggi il tastierista è qualcosa di neutro, di generico, che non sa di nulla. Prima era una figura che racchiudeva: formazione e cultura musicale vastissima e competenze tecniche enormi, non era quindi solo un "pesta-tasti" ma un artista che poteva ribaltare gli esiti di un arrangiamento. Nella mia modesta esperienza l'arrangiatore ha sempre mostrato grande interesse verso l'aspetto della programmazione del suono. Nel pop soprattutto c'era più 'sostanza' e si esaltava la qualità timbrica di certi strumenti. Oggi invece c'è tutto un perdersi in orpelli inutili, inflazionati, eccessivi. Dove il tastierista (generico) si trova non più a metà tra sound designer e musicista, ma tra DJ e esperto di informatica.

Secondo me il synth sta invece tornando in gran moda.
Edited 17 Set. 2010 1:28
Mi sembra sentire il mio Maestro Alessandro Centofanti...per chi non lo conoscesse, pianista /tastierista di con grande gusto e senso ritmico..ha suonato con tantissimi artisti..è stato un pioniere dei synth analogici, ha suonato addirittura per Morricone..andatevi a vedere il suo sito ...sicuramente è stata un'epoca irripetibile per tanti aspetti..fortunati chi l'hanno vissuta come lui!!

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  • michelet
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17-09-10 11.47

orlando ha scritto:
Mi sembra sentire il mio Maestro Alessandro Centofanti...

Ho dato un'occhiata al suo sito... emo
E' nato nel 1952, l'età giusta per entrare nel giro giusto al momento giusto, complice il fatto anche di abitare nella Capitale, particolare che non va certo a svantaggio. emo

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  • orlando
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17-09-10 13.40

@ michelet
orlando ha scritto:
Mi sembra sentire il mio Maestro Alessandro Centofanti...

Ho dato un'occhiata al suo sito... emo
E' nato nel 1952, l'età giusta per entrare nel giro giusto al momento giusto, complice il fatto anche di abitare nella Capitale, particolare che non va certo a svantaggio. emo
Esatto, non capita a tutti di andare al mare con Claudio Baglioni...emo

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  • kyma1999

17-09-10 13.58

@ orlando
Esatto, non capita a tutti di andare al mare con Claudio Baglioni...emo
che orrore!!!! al mare con baglioni? bah.....emo

sinceramente preferirei andarci con questa al mare:
demi on the beach
Edited 17 Set. 2010 11:59

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  • johnandy
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17-09-10 14.53

goldbug ha scritto:
Un po' di romanticismo verso mezzanotte e' comprensibile,

ma disum no stupidadi...


emo

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  • mimmosviso
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17-09-10 15.10

@ anumj
goldbug ha scritto:
Il cinema e la musica elettificata sono due arti che non posso esistere senza industria.

Il cinema non e' mai esistito senza macchine, copie, distribuzione, tecnologia.

E ormai da quasi un secolo nemmeno più' un pianoforte acustico e' un prodotto artigianale.


Se piu' fuori del rigore di baggio nel '94.

Il riferimento non era al cosidetto "indotto" dell'industria della musica o dell'arte in genere, ma alla produzione vera e propria delle major discografiche, dai loro profitti, ai loro bilanci d periodici. Oggi è questo quello che determina e caratterizza i prodotti, non in base al valore artistico, ma al risultato di vendita. Nessuno rischia più, si producono dischi/preservativo privi di qualità, ma pieni di sostegno pubblicitario e passaggi in radio e tv.

Cosa diavolo c'entra il pianoforte artigianale. Sei pazzo come un cavallo. emo
ANUMY è UN Pò CHE non scrivo e leggo, ma un pò di contegno verbale è necessario.. non credi?c'è chi non capisce alcune cose, ma usiamo paroline dolci dolci dolci .. sapessi quanta gente c'è che non ha mai capito un tubo .mi capisti il duo DE CRESCENZO_MATTONE , BRUTTI MA BRAVI , IO ERO QUASI NONNO ,ciao MIMMOsviso
Edited 17 Set. 2010 13:14

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  • mimmosviso
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17-09-10 15.17

@ kyma1999
che orrore!!!! al mare con baglioni? bah.....emo

sinceramente preferirei andarci con questa al mare:
demi on the beach
Edited 17 Set. 2010 11:59
kyma , ma non ti pare che abbia le cosce grosseemoemoemo, comunque ha delle belle labbra e tanto altroemoemociao emo MIMMOSVISO

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  • anonimo

17-09-10 15.21

era una citazione da un cineasta non-bergamasco, un tale Walt Disney "il cinema è arte e industria, e per fare arte ci vuole industria: io faccio film per fare soldi, per poter fare altri film" (poi precisata da una famosa tesi di Chiarini: "un film è arte, il cinema è industria"), ma vabbe', lasciamo perdere.

Del resto, siamo qui a parlarne su un prato, all'aperto, senza bisogno di cavi telefonici, server, schermi, bollette, soldi... non discutiamo mai di tecnologia, macchine, prezzi, no?

Questo forum è sospeso nel cielo di Arcadia, quindi... niente industria, siamo artisti.


PS: e facciamo 'sto cazzo di colletta per Kyma, offriamogli 'sto cazzo di pizza una sera con Demi, perché sta schiodando!

Se lei non gli dà retta, questo qui fra un po' spara a Obama o a Paul mcCartney per farsi notare da Demi!

("cosce grosse"? Kyma è pazzo, ma non è scemo... buttale via, le cosce...)




Edited 17 Set. 2010 13:23

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