Come funzionano i sintetizzatori.

  • maredentro72
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25-10-22 18.58

Buonasera a tutti, mi chiamo Alberto e non sono più di primissimo pelo.
Da un annetto sono incuriosito dal mondo della musica elettronica e da come viene prodotta.
Mi riferisco a quei moduli forse un po' retrò con mille manopole e interruttori messi in fila su pannelloni.
Vorrei sapere se c'è un "posto" in rete che spiega come vanno interfacciati questi generatori di varie forme d'onda quadra, dente di sega, sinusoidale ecc. ecc., i sequencer e le tastiere... O magari qui c'è un'anima pia che ha voglia di scrivere quattro righe.
Magari in italiano.... Magari.
Come capirete ho molta confusione in testa e sarebbe bello riuscire a capirne qualcosa.



Allego un'immagine riguardo a quello a cui mi riferisco.

Grazie.
  • maxpiano69
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25-10-22 19.20

Ciao, da quel che scrivi credo che la cosa migliore per te sia iniziare dalla serie di video di Enrico Cosimi Il giro del sintetizzatore in ottanta giorni (e magari ti vien voglia anche di prendere il relativo libro) che ti guida passo passo alla scoperta di quel mondo, dei suoi termini e del loro significato, dell'uso dei vari elementi di un synth, ecc...
  • mima85
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25-10-22 19.38

Oltre al testo suggerito da maxpiano69, consiglio una visita a questo sito. È in italiano ed è piuttosto completo.

Per darti uno spunto iniziale, considera che l'architettura di base di un sintetizzatore è la seguente:

Oscillatori -> Filtro -> Amplificatore

Gli oscillatori: producono il materiale sonoro di base, ricco di frequenze. Nel caso dei sintetizzatori analogici o dei virtual analog, le onde prodotte sono in genere la dente di sega (suona più o meno come una tromba), la quadra (dal timbro simile ad un clarinetto) e la triangolare (ricorda un flauto). Se si parla di sintetizzatori basati su campioni, emettono dei suoni pre-registrati come un campione di pianoforte, di chitarra, di organo, in genere di qualsiasi cosa che esista al mondo che possa emettere suoni e che sia stata registrata nella memoria dello strumento.

Il filtro: riceve in entrata il segnale audio proveniente dagli oscillatori e ne modella lo spettro sonoro. Si hanno tre tipi principali di filtro:

1) Passa basso, attenua le frequenze più alte. L'effetto prodotto è un ammorbidimento/ovattamento del suono.

2) Passa alto, attenua le frequenze più basse. L'effetto prodotto è un assottigliamento, uno "sgonfiamento" del suono.

3) Passa banda: combina l'azione dei due filtri, lasciando passare solo una stretta banda di frequenze. Il suono viene reso molto nasale.

Uscendo dal filtro, il segnale entra infine nell'amplificatore, che ne regola e modella il volume finale.

Un altro gruppo molto importante di elementi in un sintetizzatore sono i generatori di modulazione. Abbiamo:

1) Inviluppi: definiscono come si deve comportare il suono dal momento della pressione del tasto fino al suo rilascio. Essenzialmente ne determinano le caratteristiche dell'attacco (percussivo, morbido, pizzicato, graduale, eccetera) e cosa deve succedere al rilascio del tasto, ovvero se il suono deve decadere con una certa lentezza oppure se la nota deve subito essere silenziata. Vengono usati in particolare per modulare il comportamento nel tempo di filtro ed amplificatore.

2) Oscillatori a bassa frequenza: servono per produrre effetti di vibrato, wah-wah e tremolo. Se pilotano gli oscillatori si avrà il vibrato, se ne viene influenzato il filtro si avrà un effetto simile al wah-wah, se invece vengono assegnati all'amplificatore si avrà il tremolo.

Queste sono veramente le basi, estremamente riassunte e stringate, ho omesso molti particolari che avrebbero richiesto altri 2-3 post per essere sviscerati ma che rischierebbero di confonderti. Per non parlare del fatto che ho parlato esclusivamente della sintesi sottrattiva, che è uno dei tipi più ancestrali di sintesi, lasciando da parte sintesi additiva, FM e via dicendo. Per approfondire il tutto ti rimando al sito di cui sopra e ad eventuali libri da leggere.

Se poi durante la lettura hai dubbi, domande o vuoi approfondire qualche concetto, scrivi pure qui.
  • maredentro72
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25-10-22 20.04

@ mima85
Oltre al testo suggerito da maxpiano69, consiglio una visita a questo sito. È in italiano ed è piuttosto completo.

Per darti uno spunto iniziale, considera che l'architettura di base di un sintetizzatore è la seguente:

Oscillatori -> Filtro -> Amplificatore

Gli oscillatori: producono il materiale sonoro di base, ricco di frequenze. Nel caso dei sintetizzatori analogici o dei virtual analog, le onde prodotte sono in genere la dente di sega (suona più o meno come una tromba), la quadra (dal timbro simile ad un clarinetto) e la triangolare (ricorda un flauto). Se si parla di sintetizzatori basati su campioni, emettono dei suoni pre-registrati come un campione di pianoforte, di chitarra, di organo, in genere di qualsiasi cosa che esista al mondo che possa emettere suoni e che sia stata registrata nella memoria dello strumento.

Il filtro: riceve in entrata il segnale audio proveniente dagli oscillatori e ne modella lo spettro sonoro. Si hanno tre tipi principali di filtro:

1) Passa basso, attenua le frequenze più alte. L'effetto prodotto è un ammorbidimento/ovattamento del suono.

2) Passa alto, attenua le frequenze più basse. L'effetto prodotto è un assottigliamento, uno "sgonfiamento" del suono.

3) Passa banda: combina l'azione dei due filtri, lasciando passare solo una stretta banda di frequenze. Il suono viene reso molto nasale.

Uscendo dal filtro, il segnale entra infine nell'amplificatore, che ne regola e modella il volume finale.

Un altro gruppo molto importante di elementi in un sintetizzatore sono i generatori di modulazione. Abbiamo:

1) Inviluppi: definiscono come si deve comportare il suono dal momento della pressione del tasto fino al suo rilascio. Essenzialmente ne determinano le caratteristiche dell'attacco (percussivo, morbido, pizzicato, graduale, eccetera) e cosa deve succedere al rilascio del tasto, ovvero se il suono deve decadere con una certa lentezza oppure se la nota deve subito essere silenziata. Vengono usati in particolare per modulare il comportamento nel tempo di filtro ed amplificatore.

2) Oscillatori a bassa frequenza: servono per produrre effetti di vibrato, wah-wah e tremolo. Se pilotano gli oscillatori si avrà il vibrato, se ne viene influenzato il filtro si avrà un effetto simile al wah-wah, se invece vengono assegnati all'amplificatore si avrà il tremolo.

Queste sono veramente le basi, estremamente riassunte e stringate, ho omesso molti particolari che avrebbero richiesto altri 2-3 post per essere sviscerati ma che rischierebbero di confonderti. Per non parlare del fatto che ho parlato esclusivamente della sintesi sottrattiva, che è uno dei tipi più ancestrali di sintesi, lasciando da parte sintesi additiva, FM e via dicendo. Per approfondire il tutto ti rimando al sito di cui sopra e ad eventuali libri da leggere.

Se poi durante la lettura hai dubbi, domande o vuoi approfondire qualche concetto, scrivi pure qui.
Ottimo ottimo grazie ragazzi per le info.
La cosa che mi tranquillizza è che non sono a digiuno ti quasi tutti i termini tecnici scritti quindi ho una buona idea di cosa avete scritto.
Grazie ancora e appena posso mi ributto ai video e descrizioni online sopra citate.

PS beninteso che se ho dubbi o domande mi rileggerete qui.

Alberto
  • Bob_Braces
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25-10-22 23.25


Allego un'immagine riguardo a quello a cui mi riferisco.

Vista l'immagine che hai linkato, io ti consiglierei anche di fare un po' di esperimenti sul campo con VCV Rack
E' un sintetizzatore modulare virtuale scaricabile gratuitamente e, se uno è interessato a capire come funziona un synth, può essere utile per fare palestra anche nella prospettiva di passare a qualcosa di fisico.
Contiene diversi moduli, alcuni dei quali replicano quelli presenti nella tua foto.
  • maredentro72
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25-10-22 23.31

Interessante anche questa opportunità.
Sto leggendo tutto dal sito www.sintetizzatore.com appena ho un attimo installo VCV RACK su linux e provo.

Grazie Alberto
  • Dallaluna69
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26-10-22 00.05

@ Bob_Braces

Allego un'immagine riguardo a quello a cui mi riferisco.

Vista l'immagine che hai linkato, io ti consiglierei anche di fare un po' di esperimenti sul campo con VCV Rack
E' un sintetizzatore modulare virtuale scaricabile gratuitamente e, se uno è interessato a capire come funziona un synth, può essere utile per fare palestra anche nella prospettiva di passare a qualcosa di fisico.
Contiene diversi moduli, alcuni dei quali replicano quelli presenti nella tua foto.
Mi hai battuto sul tempo emo
A me quel plugin ha sempre fatto paura... ma prima o poi mi ci butto.
  • Dallaluna69
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26-10-22 00.06

@ mima85
Oltre al testo suggerito da maxpiano69, consiglio una visita a questo sito. È in italiano ed è piuttosto completo.

Per darti uno spunto iniziale, considera che l'architettura di base di un sintetizzatore è la seguente:

Oscillatori -> Filtro -> Amplificatore

Gli oscillatori: producono il materiale sonoro di base, ricco di frequenze. Nel caso dei sintetizzatori analogici o dei virtual analog, le onde prodotte sono in genere la dente di sega (suona più o meno come una tromba), la quadra (dal timbro simile ad un clarinetto) e la triangolare (ricorda un flauto). Se si parla di sintetizzatori basati su campioni, emettono dei suoni pre-registrati come un campione di pianoforte, di chitarra, di organo, in genere di qualsiasi cosa che esista al mondo che possa emettere suoni e che sia stata registrata nella memoria dello strumento.

Il filtro: riceve in entrata il segnale audio proveniente dagli oscillatori e ne modella lo spettro sonoro. Si hanno tre tipi principali di filtro:

1) Passa basso, attenua le frequenze più alte. L'effetto prodotto è un ammorbidimento/ovattamento del suono.

2) Passa alto, attenua le frequenze più basse. L'effetto prodotto è un assottigliamento, uno "sgonfiamento" del suono.

3) Passa banda: combina l'azione dei due filtri, lasciando passare solo una stretta banda di frequenze. Il suono viene reso molto nasale.

Uscendo dal filtro, il segnale entra infine nell'amplificatore, che ne regola e modella il volume finale.

Un altro gruppo molto importante di elementi in un sintetizzatore sono i generatori di modulazione. Abbiamo:

1) Inviluppi: definiscono come si deve comportare il suono dal momento della pressione del tasto fino al suo rilascio. Essenzialmente ne determinano le caratteristiche dell'attacco (percussivo, morbido, pizzicato, graduale, eccetera) e cosa deve succedere al rilascio del tasto, ovvero se il suono deve decadere con una certa lentezza oppure se la nota deve subito essere silenziata. Vengono usati in particolare per modulare il comportamento nel tempo di filtro ed amplificatore.

2) Oscillatori a bassa frequenza: servono per produrre effetti di vibrato, wah-wah e tremolo. Se pilotano gli oscillatori si avrà il vibrato, se ne viene influenzato il filtro si avrà un effetto simile al wah-wah, se invece vengono assegnati all'amplificatore si avrà il tremolo.

Queste sono veramente le basi, estremamente riassunte e stringate, ho omesso molti particolari che avrebbero richiesto altri 2-3 post per essere sviscerati ma che rischierebbero di confonderti. Per non parlare del fatto che ho parlato esclusivamente della sintesi sottrattiva, che è uno dei tipi più ancestrali di sintesi, lasciando da parte sintesi additiva, FM e via dicendo. Per approfondire il tutto ti rimando al sito di cui sopra e ad eventuali libri da leggere.

Se poi durante la lettura hai dubbi, domande o vuoi approfondire qualche concetto, scrivi pure qui.
Sei davvero bravissimo. Ti ho messo un meritato thanks.
  • mima85
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26-10-22 08.33

@ Dallaluna69
Sei davvero bravissimo. Ti ho messo un meritato thanks.
emo
  • toniz1
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26-10-22 09.00

@ mima85
Oltre al testo suggerito da maxpiano69, consiglio una visita a questo sito. È in italiano ed è piuttosto completo.

Per darti uno spunto iniziale, considera che l'architettura di base di un sintetizzatore è la seguente:

Oscillatori -> Filtro -> Amplificatore

Gli oscillatori: producono il materiale sonoro di base, ricco di frequenze. Nel caso dei sintetizzatori analogici o dei virtual analog, le onde prodotte sono in genere la dente di sega (suona più o meno come una tromba), la quadra (dal timbro simile ad un clarinetto) e la triangolare (ricorda un flauto). Se si parla di sintetizzatori basati su campioni, emettono dei suoni pre-registrati come un campione di pianoforte, di chitarra, di organo, in genere di qualsiasi cosa che esista al mondo che possa emettere suoni e che sia stata registrata nella memoria dello strumento.

Il filtro: riceve in entrata il segnale audio proveniente dagli oscillatori e ne modella lo spettro sonoro. Si hanno tre tipi principali di filtro:

1) Passa basso, attenua le frequenze più alte. L'effetto prodotto è un ammorbidimento/ovattamento del suono.

2) Passa alto, attenua le frequenze più basse. L'effetto prodotto è un assottigliamento, uno "sgonfiamento" del suono.

3) Passa banda: combina l'azione dei due filtri, lasciando passare solo una stretta banda di frequenze. Il suono viene reso molto nasale.

Uscendo dal filtro, il segnale entra infine nell'amplificatore, che ne regola e modella il volume finale.

Un altro gruppo molto importante di elementi in un sintetizzatore sono i generatori di modulazione. Abbiamo:

1) Inviluppi: definiscono come si deve comportare il suono dal momento della pressione del tasto fino al suo rilascio. Essenzialmente ne determinano le caratteristiche dell'attacco (percussivo, morbido, pizzicato, graduale, eccetera) e cosa deve succedere al rilascio del tasto, ovvero se il suono deve decadere con una certa lentezza oppure se la nota deve subito essere silenziata. Vengono usati in particolare per modulare il comportamento nel tempo di filtro ed amplificatore.

2) Oscillatori a bassa frequenza: servono per produrre effetti di vibrato, wah-wah e tremolo. Se pilotano gli oscillatori si avrà il vibrato, se ne viene influenzato il filtro si avrà un effetto simile al wah-wah, se invece vengono assegnati all'amplificatore si avrà il tremolo.

Queste sono veramente le basi, estremamente riassunte e stringate, ho omesso molti particolari che avrebbero richiesto altri 2-3 post per essere sviscerati ma che rischierebbero di confonderti. Per non parlare del fatto che ho parlato esclusivamente della sintesi sottrattiva, che è uno dei tipi più ancestrali di sintesi, lasciando da parte sintesi additiva, FM e via dicendo. Per approfondire il tutto ti rimando al sito di cui sopra e ad eventuali libri da leggere.

Se poi durante la lettura hai dubbi, domande o vuoi approfondire qualche concetto, scrivi pure qui.
Wiki-mima emoemoemo

oppure MIMAtore Aranzulla emoemo
  • maxpiano69
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26-10-22 09.22

@ Bob_Braces

Allego un'immagine riguardo a quello a cui mi riferisco.

Vista l'immagine che hai linkato, io ti consiglierei anche di fare un po' di esperimenti sul campo con VCV Rack
E' un sintetizzatore modulare virtuale scaricabile gratuitamente e, se uno è interessato a capire come funziona un synth, può essere utile per fare palestra anche nella prospettiva di passare a qualcosa di fisico.
Contiene diversi moduli, alcuni dei quali replicano quelli presenti nella tua foto.
Ottimo suggerimento, un bel progetto open source e multipiattaforma, ci ho giocato un po' anche io qualche anno fa (per curiosità, poi ho smesso per mancanza di tempo), è molto potente e per questo scopo "didattico" è sicuramente molto indicato emo
  • maxpiano69
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26-10-22 10.02

@ mima85
Oltre al testo suggerito da maxpiano69, consiglio una visita a questo sito. È in italiano ed è piuttosto completo.

Per darti uno spunto iniziale, considera che l'architettura di base di un sintetizzatore è la seguente:

Oscillatori -> Filtro -> Amplificatore

Gli oscillatori: producono il materiale sonoro di base, ricco di frequenze. Nel caso dei sintetizzatori analogici o dei virtual analog, le onde prodotte sono in genere la dente di sega (suona più o meno come una tromba), la quadra (dal timbro simile ad un clarinetto) e la triangolare (ricorda un flauto). Se si parla di sintetizzatori basati su campioni, emettono dei suoni pre-registrati come un campione di pianoforte, di chitarra, di organo, in genere di qualsiasi cosa che esista al mondo che possa emettere suoni e che sia stata registrata nella memoria dello strumento.

Il filtro: riceve in entrata il segnale audio proveniente dagli oscillatori e ne modella lo spettro sonoro. Si hanno tre tipi principali di filtro:

1) Passa basso, attenua le frequenze più alte. L'effetto prodotto è un ammorbidimento/ovattamento del suono.

2) Passa alto, attenua le frequenze più basse. L'effetto prodotto è un assottigliamento, uno "sgonfiamento" del suono.

3) Passa banda: combina l'azione dei due filtri, lasciando passare solo una stretta banda di frequenze. Il suono viene reso molto nasale.

Uscendo dal filtro, il segnale entra infine nell'amplificatore, che ne regola e modella il volume finale.

Un altro gruppo molto importante di elementi in un sintetizzatore sono i generatori di modulazione. Abbiamo:

1) Inviluppi: definiscono come si deve comportare il suono dal momento della pressione del tasto fino al suo rilascio. Essenzialmente ne determinano le caratteristiche dell'attacco (percussivo, morbido, pizzicato, graduale, eccetera) e cosa deve succedere al rilascio del tasto, ovvero se il suono deve decadere con una certa lentezza oppure se la nota deve subito essere silenziata. Vengono usati in particolare per modulare il comportamento nel tempo di filtro ed amplificatore.

2) Oscillatori a bassa frequenza: servono per produrre effetti di vibrato, wah-wah e tremolo. Se pilotano gli oscillatori si avrà il vibrato, se ne viene influenzato il filtro si avrà un effetto simile al wah-wah, se invece vengono assegnati all'amplificatore si avrà il tremolo.

Queste sono veramente le basi, estremamente riassunte e stringate, ho omesso molti particolari che avrebbero richiesto altri 2-3 post per essere sviscerati ma che rischierebbero di confonderti. Per non parlare del fatto che ho parlato esclusivamente della sintesi sottrattiva, che è uno dei tipi più ancestrali di sintesi, lasciando da parte sintesi additiva, FM e via dicendo. Per approfondire il tutto ti rimando al sito di cui sopra e ad eventuali libri da leggere.

Se poi durante la lettura hai dubbi, domande o vuoi approfondire qualche concetto, scrivi pure qui.
Hai decisamente il dono della sintesi emo emo thanks anche da me.
  • toniz1
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26-10-22 10.09

@ maxpiano69
Hai decisamente il dono della sintesi emo emo thanks anche da me.
l'ho dovuta leggere un paio di volte... emoemo grande emoemoemoemo



sintesi emo
  • d_phatt
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26-10-22 10.28

@ Bob_Braces

Allego un'immagine riguardo a quello a cui mi riferisco.

Vista l'immagine che hai linkato, io ti consiglierei anche di fare un po' di esperimenti sul campo con VCV Rack
E' un sintetizzatore modulare virtuale scaricabile gratuitamente e, se uno è interessato a capire come funziona un synth, può essere utile per fare palestra anche nella prospettiva di passare a qualcosa di fisico.
Contiene diversi moduli, alcuni dei quali replicano quelli presenti nella tua foto.
Questo me l'ero perso... grazie!!!
  • d_phatt
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26-10-22 10.28

@ maxpiano69
Hai decisamente il dono della sintesi emo emo thanks anche da me.
emo
  • Bob_Braces
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26-10-22 11.34

@ d_phatt
emo
Sono andato a spulciare il mio personale repository di documentazione sulla sintesi emo e, oltre a quanto già indicato e se non ci sono problemi con l'inglese, secondo me val la pena citare:
- "Programming Analogue Synths" di Howard Scarr. Ce l'ho in cartaceo perché lo davano con il Virus, ma ho visto che si può scaricare da questa pagina del sito Access ("Tutorial on how to program the Virus in English"). Contiene una panoramica breve ma ben fatta su vari synth classici e molti suggerimenti e trucchi del mestiere su come programmare le varie tipologie di suono (Brass, Pad, Lead, ecc.), insomma si va subito al dunque. Ci sono ovviamente molti riferimenti al Virus, ma praticamente la totalità dei concetti è generalizzabile.
- La storica serie di articoli di Gordon Reid "Synth Secrets" pubblicati su Sound On Sound. Cercando si trovano anche un pdf che li riunisce tutti. Quella è una bibbia, è completissima, ma forse è un po' più facile perdercisi se si è agli inizi.
  • maredentro72
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27-10-22 05.50

Direi che una infarinatura me la sono fatta, i Kraftwerk ascoltati in concerto a maggio a Padova ora non hanno più segreti. emo
Capisco che è un mondo nato a valvole, evoluto nei transistor, progredito con i primi ic digitali poi microcontrollori e oggi supportato da software.
Ho concretizzato che ci sono molti approcci alle sonorità digitali quindi "modulini" (concedetemi il termine) come da mia foto, mille tipi di tastiere che hanno chi in un modo chi in altro un sacco di modi di creare e gestire suoni poi programmi e.... vai col rock e fantasia.

Chiedo una cosa che sinceramente non mi è ancora chiara e mi riferisco sempre ai moduli quindi non ai sintetizzatori all in one.
La tastiera sta a monte o a valle di tutto quello che è generatori di onde, filtri, mixer e modulini connessi con cavi vari?

Alberto
  • maxpiano69
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27-10-22 07.46

@ maredentro72
Direi che una infarinatura me la sono fatta, i Kraftwerk ascoltati in concerto a maggio a Padova ora non hanno più segreti. emo
Capisco che è un mondo nato a valvole, evoluto nei transistor, progredito con i primi ic digitali poi microcontrollori e oggi supportato da software.
Ho concretizzato che ci sono molti approcci alle sonorità digitali quindi "modulini" (concedetemi il termine) come da mia foto, mille tipi di tastiere che hanno chi in un modo chi in altro un sacco di modi di creare e gestire suoni poi programmi e.... vai col rock e fantasia.

Chiedo una cosa che sinceramente non mi è ancora chiara e mi riferisco sempre ai moduli quindi non ai sintetizzatori all in one.
La tastiera sta a monte o a valle di tutto quello che è generatori di onde, filtri, mixer e modulini connessi con cavi vari?

Alberto
Buona domanda: in realtá (soprattutto nel mondo dei synth analogici) la tastiera puó intervenire in più punti, fondamentalmente la tastiera é un generatore di controlli per gli altri moduli (nel mondo analogico si parla di CV = Control Voltage) che traducono le azioni dell'esecutore in dati digitali e/o tensioni analogiche (CV appunto)

Tipicamente il dato/CV del "tasto premuto" viene utilizzato in primis per controllare l'intonazione degli oscillatori (ovvero la nota prodotta), ma volendo anche per variare altri parametri ad esempio l'apertura del filtro in funzione della nota (Keyboard tracking del filtro) e se é una tastiera dinamica il relativo dato di velocity puó essere utilizzato per controllare i piú svariati parametri (in funzione del risultato finale che si vuole ottenere), idem per l'eventuale aftertouch e per pitch bend+modwheel.
  • mima85
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27-10-22 08.32

maredentro72 ha scritto:
La tastiera sta a monte o a valle di tutto quello che è generatori di onde, filtri, mixer e modulini connessi con cavi vari?


Non sta a monte di tutta la catena di sintesi, ma come spiega maxpiano sta comunque prima di ogni elemento perché appunto deve pilotarli. Insomma non abbiamo uno schema di questo genere

tastiera -> oscillatori -> filtro -> amplificatore


ma così

tastiera
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¯¯¯¯|¯¯¯¯¯¯¯|¯¯¯¯¯¯¯¯|
oscillatori -> filtro -> amplificatore
  • maredentro72
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27-10-22 08.46

Ok ricevuto e capito. Proseguo con lo studio e non è detto che non ci investo qualche centinaio di euro giusto per divertimento.