Behringer: tutto e il contrario di tutto...

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20-06-19 13.41

paolo_b3 ha scritto:
Se pensiamo che i VST richiedono investimenti bassissimi


Scusa ma questo semplicemente non è vero... Il software se ben fatto è potente richiede investimenti anche superiori all'hardware... Pensiamo ai videogiochi che oggigiorno impiegano centinaia di persone fra programmatori modellatori grafici sound desetc, pensiamo a software come photoshop o word. E per rimanere in ambito musicale un uvi falcon o un omnisphere, software sofisticatissimi e potentissimi... Certo, se parliamo del synth free alla charlatan magari tanti soldi non servono, o non ne servono affatto, sempre che tu non conti le centinaia o migliaia di ore di sviluppo e debug. Purtroppo (e lo dico da informatico) c'è la tendenza a considerare il software gratis da usare e gratis da sviluppare, tutti considerano normale pagare l'idraulico che ti aggiusta il lavandino ma guai a dirgli che il software non è gratis... Che poi se ci pensi è lo stesso destino dei musicisti, "eh dai vieni, suoni, ti diverti e ti pago anche una birra...". Come se gli informatici o i musicisti non pagassero bollette mutui etc
  • paolo_b3
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20-06-19 14.55

PandaR1 ha scritto:
Scusa ma questo semplicemente non è vero


Affermazione che andrebbe fatta sulla base di numeri.
Ti faccio notare alcune cose: se fai un evoluzione di uno strumento per adeguare il software parti tutte le volte da zero o vai ad implementare codici già esistenti?
Tutte le volte che esce un Rompler si rimettono a campionare tutti i suoni?

Ma se decidi di evolvere dalla Montage al MODX le attrezzature di produzione dei componenti hardware sono da fare ex novo.

Poi ammetto che i bilanci delle società che producono strumenti non li conosco...
  • gobert4
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20-06-19 15.22

@ anumj
gobert4 ha scritto:
Come si fa a dire che non li vale?Come si fa a sostenere che se un analogico x costa 2k, un digitale può valere al massimo 1k?


Si fa a dirlo quando, dopo 50 anni che hai suonato tastiere di ogni tipo, capisci che un digitale può costare quanto un analogico quando è progettato per fare cose diverse, non per esserne una brutta copia.
Questo secondo tue logiche personali, che poco hanno a che fare con le politiche aziendali, i costi di produzione, le tasse, gli stipendi ai dipendenti.

Tutte cose che non c'entrano un cazzo con l'analogico ed il digitale.
  • kurz4ever
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20-06-19 15.30

@ gobert4
Questo secondo tue logiche personali, che poco hanno a che fare con le politiche aziendali, i costi di produzione, le tasse, gli stipendi ai dipendenti.

Tutte cose che non c'entrano un cazzo con l'analogico ed il digitale.
si, ma l'osservazione era fatta da utente (e la condivido pure io)
  • gobert4
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20-06-19 16.35

@ kurz4ever
si, ma l'osservazione era fatta da utente (e la condivido pure io)
Non è una buona giustificazione.

L'utente, al max può dire quanto spenderebbe LUI per lo strumento x.

Ed è un discorso ben diverso...
Una differenza non proprio sottile.
  • anumj
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20-06-19 18.58

@ gobert4
Non è una buona giustificazione.

L'utente, al max può dire quanto spenderebbe LUI per lo strumento x.

Ed è un discorso ben diverso...
Una differenza non proprio sottile.
purtroppo però l'utente fa un po' come cazzo vuole: compara, stima, valuta... perchè je va.
  • anumj
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20-06-19 19.01

mima85 ha scritto:
Che Behringer continui con la strada che ha intrapreso, fa solo bene. In barba a tutti gli snob

emo
  • gobert4
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20-06-19 19.33

@ anumj
purtroppo però l'utente fa un po' come cazzo vuole: compara, stima, valuta... perchè je va.
Pure la Roland!!
Ma lo fa con un business plan preciso.
L'utente spesso lo fa ad cazzum, confondendo quello che è il valore soggettivo che lui dà ad un determinato oggetto, con quello che, secondo lui, dovrebbe essere il "vero" prezzo di mercato, senza però avere gli strumenti per poter fare una stima simile.
Che poi uno non condivida una politica aziendale, ci sta tutto.

L'utente può fare tutte le comparative che vuole e rendere pubblica la sua idea, ma dovrebbe fermarsi lì, altrimenti a fare come cazzo si vuole, poi saltano fuori i terrafondisti emo

Niente di personale, s'intende emo

chiudo
  • PandaR1
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21-06-19 10.42

paolo_b3 ha scritto:
Affermazione che andrebbe fatta sulla base di numeri.


Questa affermazione e' tua non mia:
"Se pensiamo che i VST richiedono investimenti bassissimi"

A te l'onere della prova...
  • giosanta
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21-06-19 11.18

anumj ha scritto:
purtroppo però l'utente fa un po' come cazzo vuole: compara, stima, valuta... perchè je va.

anche perché, mi permetto di aggiungere, caccia i soldi.
  • paolo_b3
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21-06-19 11.57

@ PandaR1
paolo_b3 ha scritto:
Affermazione che andrebbe fatta sulla base di numeri.


Questa affermazione e' tua non mia:
"Se pensiamo che i VST richiedono investimenti bassissimi"

A te l'onere della prova...
Oh ma voi programmatori (tu e Mima) siete suscettibili!!!! emoemoemo

Tolgo il "bassissimi". Pace? emo

Vengo al punto: la mia è una valutazione di carattere generale, diverso sarebbe dire "l'investimento per sviluppare il software è inferiore a quello per l'hardware", questo andrebbe provato. Se viceversa dici che la mia idea è sbagliata dovrai dimostrarlo, ti pare corretto?

Io ti elenco gli elementi che mi portano a pensare quanto scritto, che è e rimane una tesi confutabile.

Intanto come ti ho detto, la programmazione SW è qualcosa che viene a crescere progressivamente e quindi anche da un punto di vista della contabilità industriale non sarebbe propriamente da considerare un investimento diretto attribuibile al prodotto nascituro.
Lo stampo che produce la scocca della tastiera invece è un investimento diretto perchè se cambi modello è da rifare.
Poi tutti, chi più e chi meno, i synth reali necessitano di programmazione software, e quindi si portano dietro gli annessi investimenti se si possono definire tali.

Ma al di la di quello, senza bisogno di scendere in dettagli che conoscono probabilmente solo i contabili delle aziende, mi basta vedere quali sono le prime 10 società al mondo per fatturato, tutte società che non sanno più come reinvestire gli utili.
Se i costi di programmazione fossero così onerosi penso avrebbero risolto il problema.

A te la parola emo
  • wildcat80
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21-06-19 12.29

Secondo me la scelta dei cloni real analog a basso costo di Behringer e dei virtuali top di gamma di Roland rendono molto bene il differente target e peso sul mercato delle rispettive realtà.
Non ho strumenti per dimostrarlo salvo la logica, però, provando a ragionare sono giunto a questa conclusione.
Roland: a suo tempo comprai SH 201, se non ricordo male uno dei primi VA di casa a buon mercato. Fu una discreta delusione, ma ero in piena GAS ed ero rimasto folgorato dalla SuperSaw e dai suoni di strings analogiche che ne venivano fuori, faceva già da interfaccia audio, aveva un arpeggiatore abbastanza articolato... insomma, così a freddo mi aveva convinto. Ma ogni volta che provavo a spingere un po' il filtro era un pianto, aliasing a manetta, fruscii insopportabili... Santo Mercatino mi salvò un'altra volta.
Adesso, dopo anni, ho avuto modo di rendermi conto che sono anni luce avanti, tanto sul VA SuperNatural implementato sulla Vr09, quanto sui Boutique e sul System 8. Anni luce avanti sia sulla fascia medio - bassa che sul top.
Sono passati anni in cui un team di ingegneri e programmatori giapponesi sono stati incatenati alle loro scrivanie a risolvere i problemi dell'emulazione digitale dei synth analogici, e i costi non sono stati bassi. Il lavoro intellettuale costa, così costano anche i buchi nell'acqua, anche se nello specifico non ricordo particolari buchi nell'acqua di Roland negli ultimi anni.
Behringer invece ha alzato l'asticella passando dai pedalini più o meno copia a basso costo dei Boss di filosofia poca spesa poca resa al real analog.
Perché ha quasi bypassato il mercato del VA?
La mia considerazione è semplice.
Costa meno pagare un team di ingegneri che lavora continuamente a disegnare software sempre più complessi e da tenere al passo con gli hardware e i sistemi operativi, oppure costa meno clonare strumenti esistenti utilizzando componentistica a buon mercat?
C'è più tecnologia, più qualità, più affidabilità in un System 8 o nelle copie a basso costo del Minimoog e del VP303?
Chi compra System 8 è lo stesso che compra Boutique?
Chi compra System 8 è lo stesso che compra VP 04?
Io da sfigato collezionista mi posso permettere di comprare un Ju 06 usato, e con calma un ModelD nuovo, un VP 04 o uno Streichfett, difficilmente un System 8, cosa che farei se fossi un professionista del settore.
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21-06-19 12.46

paolo_b3 ha scritto:
Oh ma voi programmatori (tu e Mima) siete suscettibili!!!!

Tolgo il "bassissimi". Pace?


Si dai, meglio... quel bassissimi era un po' mortificante e giustificato (imho) solo nel caso del singolo programmatore che nella sua stanzetta a tempo perso investe il suo tempo libero per passione... se invece si parla di una realta' commerciale che deve far tornare i conti, le ore di un team di programmatori costano eccome... un team di 5 persone che lavora un anno a tempo pieno ad un progetto ad un mio conto spannometrico basato sui costi interni della azienda in cui lavoro fanno almeno 600.000 euro di costi... che a te vengono ribaltati aggiungendo il markup...

Quanto al fatto che oggi le piu' grandi aziende del mondo a fatturato siano aziende software si spiega col fatto che comunque hanno una base di utenti impressionante, e quindi i costi di sviluppo anche se alti vengono ampiamente ricompensati, es. facebook ha un miliardo di utenti, hai voglia a rientrare...
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21-06-19 12.54

PandaR1 ha scritto:
Quanto al fatto che oggi le piu' grandi aziende del mondo a fatturato siano aziende software si spiega col fatto che comunque hanno una base di utenti impressionante, e quindi i costi di sviluppo anche se alti vengono ampiamente ricompensati, es. facebook ha un miliardo di utenti, hai voglia a rientrare...


Esempio poco azzeccato, ovvero non sono gli utenti facebook che lo finanziano (non direttamente/consapevolmente almeno), a differenza ad esempio di chi compra un DB Oracle o un prodotto Microsoft. Peró il mondo dello sviluppo SW on é fatto solo di grandi aziende e la sua scalabilità per ette anche a piccole realtà di realizzare prodotti ad alto valore aggiunto, piú facilmente che con l'HW.
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21-06-19 13.03

@ PandaR1
paolo_b3 ha scritto:
Oh ma voi programmatori (tu e Mima) siete suscettibili!!!!

Tolgo il "bassissimi". Pace?


Si dai, meglio... quel bassissimi era un po' mortificante e giustificato (imho) solo nel caso del singolo programmatore che nella sua stanzetta a tempo perso investe il suo tempo libero per passione... se invece si parla di una realta' commerciale che deve far tornare i conti, le ore di un team di programmatori costano eccome... un team di 5 persone che lavora un anno a tempo pieno ad un progetto ad un mio conto spannometrico basato sui costi interni della azienda in cui lavoro fanno almeno 600.000 euro di costi... che a te vengono ribaltati aggiungendo il markup...

Quanto al fatto che oggi le piu' grandi aziende del mondo a fatturato siano aziende software si spiega col fatto che comunque hanno una base di utenti impressionante, e quindi i costi di sviluppo anche se alti vengono ampiamente ricompensati, es. facebook ha un miliardo di utenti, hai voglia a rientrare...
Due precisazioni:

1) Mai ho detto e/o pensato che il programmatore sia una specie di benefattore un po' pirla che deve ringraziare chi gli da l'opportunità di scrivere due righe di codice. Per quanto faccia più "fico" vendere, senza i programmatori c'era una nutrita schiera di top manager che a quest'ora erano a "cavare" le patate. Quindi magari facci una riflessione, se qualche dirigente ti sta sulle scatole... emo

2) Quanto alle più grandi aziende, magari mettiamo anche in conto che di fatto non pagano le tasse? Si certo, si avvalgono di leggi, diciamo che sono al limite del legale, ma credo sia giunto il momento di cambiare quelle leggi. E dovrà esserci ovviamente un' intesa su scala mondiale.
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21-06-19 14.38

maxpiano69 ha scritto:
Esempio poco azzeccato, ovvero non sono gli utenti facebook che lo finanziano (non direttamente/consapevolmente almeno), a differenza ad esempio di chi compra un DB Oracle o un prodotto Microsoft. Peró il mondo dello sviluppo SW on é fatto solo di grandi aziende e la sua scalabilità per ette anche a piccole realtà di realizzare prodotti ad alto valore aggiunto, piú facilmente che con l'HW.


Mah, mi sembra che anche prodotti hardware ne escano eccome, di ditte piccole... oggi come oggi con le cpu a basso costo come gli arm che spesso vengono vendute gia' complete di tutto il necessario per costruire un microcomputer (flash,ram,uscita video, etc) si possono mettere su soluzioni hardware a costi ridotti con la sola ingegnerizzazione del case e ovviamente lo sviluppo software, e lo dimostrano prodotti come il modal craft e skulpt o roba ancora piu' amatoriale come il preenfm2 o il micromonsta... quindi anche sviluppare hardware e' alla portata di realta' piccole...
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21-06-19 14.50

@ PandaR1
maxpiano69 ha scritto:
Esempio poco azzeccato, ovvero non sono gli utenti facebook che lo finanziano (non direttamente/consapevolmente almeno), a differenza ad esempio di chi compra un DB Oracle o un prodotto Microsoft. Peró il mondo dello sviluppo SW on é fatto solo di grandi aziende e la sua scalabilità per ette anche a piccole realtà di realizzare prodotti ad alto valore aggiunto, piú facilmente che con l'HW.


Mah, mi sembra che anche prodotti hardware ne escano eccome, di ditte piccole... oggi come oggi con le cpu a basso costo come gli arm che spesso vengono vendute gia' complete di tutto il necessario per costruire un microcomputer (flash,ram,uscita video, etc) si possono mettere su soluzioni hardware a costi ridotti con la sola ingegnerizzazione del case e ovviamente lo sviluppo software, e lo dimostrano prodotti come il modal craft e skulpt o roba ancora piu' amatoriale come il preenfm2 o il micromonsta... quindi anche sviluppare hardware e' alla portata di realta' piccole...
Non ho detto che non sia alla portata, ma che il costo unitario funziona in modo diverso tra HW e SW. L'HW ha sempre una componente unitaria fissa di costo diretto che il software non ha.
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21-06-19 15.01

@ maxpiano69
Non ho detto che non sia alla portata, ma che il costo unitario funziona in modo diverso tra HW e SW. L'HW ha sempre una componente unitaria fissa di costo diretto che il software non ha.
....mi permetto comunque di sottolineare che il sw deve essere costantemente evoluto per ragioni di marketing e di compatibilità con software ospitante (host, librerie di s.o., bug di s.o.)... non è che una volta che l'hai fatto hai finito. E il livello di supporto dell'assistenza risente dell'installazione in ambienti con sw/hw del tipo e della qualità più varia. L'hw di suo è un pezzo autonomo, che una volta fatto (salvo bug di firmware) potrebbe non essere più oggetto di investimento manutentivo.
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21-06-19 15.09

@ maxpiano69
Non ho detto che non sia alla portata, ma che il costo unitario funziona in modo diverso tra HW e SW. L'HW ha sempre una componente unitaria fissa di costo diretto che il software non ha.
Il costo dell'hardware viene girato molto salato al cliente finale. Basta confrontare il prezzo di un sintetizzatore software con l'equivalente sintetizzatore hardware per rendersene conto. A parte realta' come behringer se prendiamo un sintetizzatore di uguale potenza, inteso come possibilita' timbriche, numero di oscillatori, polifonia, semplicemente non c'e' paragone fra il costo di un vst e quello dell'hardware... a quanto verrebbe venduta la versione hardware di uno zebra, di uvi falcon o di omnisphere? magari dare un'occhiata al listino del moog one ce ne puo' dare un'idea... (a parte che replicarne le funzionalita' in hardware sarebbe praticamente impossibile, senza in pratica fare un pc con una tastiera attaccata...)
  • mima85
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21-06-19 15.11

paolo_b3 ha scritto:
Ma al di la di quello, senza bisogno di scendere in dettagli che conoscono probabilmente solo i contabili delle aziende, mi basta vedere quali sono le prime 10 società al mondo per fatturato, tutte società che non sanno più come reinvestire gli utili.
Se i costi di programmazione fossero così onerosi penso avrebbero risolto il problema.


Senza voler fare la figura di quello suscettibile (non lo sono, semplicemente mi piace l'informazione corretta e condividere quel che so, tutto qui): le prime 10 società per fatturato sono aziende informatiche perché possono contare su un baziliardo di utenti come base di clientela, non perché quello che fanno costi di meno rispetto a chi produce apparecchiature. Tra l'altro, almeno 2 di queste società, Apple e Microsoft, sono anche produttori di hardware, anzi Apple è prima di tutto un produttore di hardware. Ed è la prima azienda per fatturato al mondo.

A quei livelli ed offrendo quel tipo di prodotti e servizi, condurre un'attività del genere ha più o meno gli stessi costi di un grosso produttore di hardware. Non si hanno solo i costi dei salari dei dipendenti, ma anche quelli di mantenimento dei servizi, che hanno le loro fondamenta in centri di elaborazione dati che consumano corrente come delle piccole città, in cui c'è da fare manutenzione costante alle apparecchiature (con impianti di quelle dimensioni non passa giorno senza che qualcosa si guasti in modo più o meno grave, anche se noi non ci accorgiamo di nulla per via di tutte le ridondanze che hanno).

Ma queste aziende oltre ai grossi costi d'esercizio hanno anche delle politiche commerciali molto scaltre. Microsoft gioca sul suo monopolio "de facto", Apple gioca di obsolescenza programmata e di influenza psicologica su quella sua grossa fetta di utenza (milioni e milioni di persone in tutto il mondo) che si mette a pecorina e sborsa denaro sonante ad ogni iPhone nuovo (specifico che non sono tutti così gli utenti Apple), Facebook e Google adottano le pratiche aziendali che già sappiamo in quanto a tracciamento degli utenti e vendita dei dati a terzi a caro prezzo, Amazon vende e sposta miliardi di articoli tutti i giorni spremendo i dipendenti come limoni e facendo la cresta sui guadagni dei venditori del suo store, e via dicendo. E tutte adottano pratiche poco trasparenti in quanto ad imposizione fiscale, o godono di grossi privilegi in questo senso. In questo modo per forza alla fine ti ritrovi in cima alla piramide e guadagni talmente tanti soldi che quasi non sai che fartene. Ma non perché quello che fai ti costa di meno rispetto ad altre aziende in quanto a spese di esercizio.

Però se si scende dalla piramide e si comincia a guardare ad aziende IT di dimensioni più modeste, si incontrano tante di quelle realtà dove reinvestire i soldi guadagnati non è un problema, piuttosto il problema è come evitare di guadagnare troppo poco affinché la barca non affondi come ha fatto il Titanic.