17-01-18 03.22
. Sapessi cosa penso di me stesso invece...
17-01-18 03.24
17-01-18 06.02
Mamma mia...!!
non posso assentarmi che succede il finimondo...
di vin e ilay hanno espresso il loro parere sull'rd 2000....
e che sarà mai...come si dice "te la mi mamma(Roland) tu la lasci stare..'apitoo"
ora ridacchio io
17-01-18 08.11
. Per dire (per intenderci quando dico "suono Roland"), vai dal min. 1',15" e cerca di comprendere la volontà della pianista, quella di spingere sugli arpeggi a sinistra ma ...io sento un gonfiore di suono artefatto, che all'aumentare della dinamica più che un suono di corda martellata sento un aumento dell'equalizzazione sulle alte e sulle basse e in generale, che suoni forte o suoni piano... poco cambia nel colore e nella dinamica....
, invece, dal min. 0',55", c'è una dimostrazione delle possibilità timbriche rispetto al tocco sul Numa Concert (1^ serie). Non so se percepisci la corda accarezzata dal martelletto quando suona piano e che poi diventa immediatamente una coltellata appena spinge di più, di come il suono accompagni quei movimenti legati da un attacco forte ad uno pianissimo... e poi si sentono tutte le note ...le corde oserei dire!
e dimmi se abbiamo la stessa idea di pianoforte.
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un esempio nudo e crudo di classica suonata con un roland17-01-18 11.38
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)
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diciamo che la differenza di approccio c'è quando passo da un digitale ad un acustico viceversa. Il digitale ti suona nelle orecchie.. già meglio se lo senti da buoni monitor.. l'acustico ha una ricchezza di armonici che ti circondano ovunque...ti restituisce un'onda sonora che per i primi istanti bisogna imparare a gestire nuovamente anche rimodellando il gesto meccanico. nell'occasione non avendo suonato poco prima un acustico il gesto era modellato sul digitale...