02-11-11 22.34
(prosegue)
ziberto ha scritto:
La musica classica non è solo musica complessa!
Verissimo.
Spesso nel collettivo si è portati a pensare che la classica sia musica estremamente colta e difficile da comprendere.
Ma sappiamo che non è così.
Dipende dall'opera.
Ci sono opere estremamente orecchiabili, altre più intricate e complesse.
Così come ci sono opere che arrivano al cuore dell'ascoltatore tramite strutture armoniche e melodiche complicatissime (vedi Williams ad esempio), altre che arrivano al cuore dell'ascoltatore tramite strutture semplicissime.
A ciascuno il suo metodo dunque, l'importante è arrivare al cuore dell'ascoltatore.
Tuttavia c'è un discorso che va fatto, ed è quello relativo alla grande scuola della musica classica, e quella più propriamente definita "musica leggera".
Il termine musica leggera non è stato coniato a sproposito, e sta ad indicare una forma di musica generalmente (anche se non sempre è vero) meno complessa.
Un paragone potrebbe essere...chessò... una Polacca di Chopin per pianoforte, contro una brano di Allevi per pianoforte.
E' indubbio che quanto a complessità sia compositiva, sia esecutiva, l'affermazione "musica leggera" sulla musica di Allevi calzi più a pennello rispetto all'affermazione "musica classica".
Insomma serve giustopiù per fare un distinguo tra due forme concettuali di musica.
Il discorso però rimane complesso lo stesso.
E questo perchè sappiamo bene che nella sottoforma detta "musica leggera" spesso ci sono brani molto complicati e geniali, che sia pop, rock, funky, blues, new age, etc.
Di petto quindi si sarebbe portati a considerare anche alcune forme di "musica leggera" come forme di "musica classica".
Ma così facendo si assisterebbe a un po' di casini, insomma ci sarebbe troppa confusione nell'interpretare queste forme.
Per cui per "etichetta" si preferisce generalmente relegare al concetto di musica classica la musica classica vera e propria, quella scritta, quella colta, quella di spessore.
E il genere "musica leggera" per tutto il resto, generalmente.
E' per questi motivi se io personalmente preferisco definire la musica di Allevi "musica leggera".
Di dischi classici in casa ne ho molti, e ognuno di essi a la sua "pasta" inconfondibilmente classica, si sente subito che è classica.
La musica di Allevi si discosta da tutto questo, è più musica leggera, e si sente subito.
ziberto ha scritto:
Io penso che Allevi insista tanto su questo aspetto di nomenclatura proprio per abbattere quei muri entro i quali gli "accademici" dei conservatori vogliono chiudere la musica classica.
Sì, ma non è nemmeno sbagliato.
Si chiama classica perchè c'è un qualcosa dietro, qualcosa che ha centinaia di anni di grandissima scuola alle spalle.
E' come il vino.
Per quanto ci possono essere versioni e sottoversioni del vino, deve essere vino, non cocacola.
Inserire negli ambienti classici il concetto di "evoluzione della musica classica" di Allevi significa insultare la grande scuola del vino cercando di "inquinarla" (tra virgolette) con la cocacola.
Che è buona anch'essa intendiamoci!
Ma non centra nulla col vino.
La musica di Allevi è musica leggera, non è l'evoluzione di niente, tanto meno della classica, o del pop, o del jazz, o della new age.
Semplice musica leggera.
Farla diventare "classica" nei conservatori equivale ad insultare la classica vera.
Sarebbe come vendere il jazz per classica.
Edited 2 Nov. 2011 21:37