Giovanni allevi

  • steve
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02-11-11 16.24

comunque converrai che non è facile definire un certo tipo di musica...


per esempio questo o questo per te cos'è? classica? evoluzione della classica? o new age?
Edited 2 Nov. 2011 15:33
  • ziberto
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02-11-11 16.37

Cit.
[c]I: Insiste a definirsi "compositore di musica classica contemporanea", pura presunzione per chi riconosce nelle sue partiture una valenza decisamente pop.
A: "Sono diplomato in composizione e questo fa di me un compositore. Quanto alla musica classica: è musica colta, musica d'arte che ha una caratteristica incontrovertibile, è scritta, e come tale può svilupparsi in forme complesse. Essendo la mia musica scritta secondo le tradizioni della musica classica europea, è anch'essa classica, ed essendo scritta oggi è contemporanea. Non la rappresento in toto, propongo una possibilità che chiunque è libero di prendere in considerazione o ricusare".[/c]

In sostanza Allevi definisce la musica classica come una musica che rispetta determinate regole e che è musica scritta, contrapponendola a quella jazz o pop, che spesso prescinde da una partitura tradizionalmente intesa.
Inoltre sottolinea che la sua non rappresenta tutta la musica classica contemporanea, ma una sua forma...
In questo senso io sono d'accordo con Allevi e non con Efis il quale definisce forme di musica classica contemporanea quasi esclusivamente le colonne sonore o in generale la musica sinfonica... c'è tanta musica classica del passato che è stata scritta per solo piano.
La musica classica non è solo musica complessa!
Io penso che Allevi insista tanto su questo aspetto di nomenclatura proprio per abbattere quei muri entro i quali gli "accademici" dei conservatori vogliono chiudere la musica classica.
Edited 2 Nov. 2011 15:37
  • LittleApple
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02-11-11 16.37

Qualcuno mi spiega perché "Back to life" la suona fuori tempo? Non parlo di contrazioni o dilatazioni, parlo proprio di una logica temporale che a mio avviso non c'è. E lo trovo assurdo. Spiegatemi voi...
  • efis007
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02-11-11 16.41

Ovviamente non tutta la musica è ben definibile e/o classificabile.
Il discorso però non ha grande importanza.
Quello che è importante è la musica di Allevi e il come lui la classifica.
Se dicesse che la sua musica è un "non so cosa" mi andrebbe meglio rispetto a un "è una evoluzione della musica classica".
Questo perchè il "non so cosa" non ha necessariamente bisogno di paragoni, mentre il "è una evoluzione della musica classica" richiede quasi per forza dei paragoni. emo
  • kuru
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02-11-11 19.22

a me piacciono i capelli di Allevi emo
  • anonimo

02-11-11 22.22

@ kuru
a me piacciono i capelli di Allevi emo
Allora dovresti vedere Jimi Hendrix emo emo
A me non dispiace affatto Allevi... non ha tutte le rotelle a posto, però mi piace molto come suona, compone, arrangia e dirige l'orchestra emo emo
  • efis007
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02-11-11 22.32

ziberto ha scritto:
In sostanza Allevi definisce la musica classica come una musica che rispetta determinate regole e che è musica scritta, contrapponendola a quella jazz o pop, che spesso prescinde da una partitura tradizionalmente intesa.
Inoltre sottolinea che la sua non rappresenta tutta la musica classica contemporanea, ma una sua forma...

Il problema è che anche a definirla in quel modo (una forma) non si è concluso niente.
Qualunque forma musicale "europea", che sia rock, pop, new age, etc, è una sottoforma di derivazione classica.
In poche parole se non esisteva prima la musica classica (per cui l'invenzione della musica in senso lato, col temperamento di Bach e via discorrendo) non c'erano le altre forme.
La classica per noi europei ha gettato le basi per fare tutto, quindi dire che la musica di Allevi è una "forma" di musica classica ha senso e non ha senso. emo

ziberto ha scritto:
In questo senso io sono d'accordo con Allevi e non con Efis il quale definisce forme di musica classica contemporanea quasi esclusivamente le colonne sonore o in generale la musica sinfonica...

Beh il discorso è molto ampio, ci vorrebbe un intero trattato.
Il paragone col sinfonismo l'ho preso giusto come esempio di come il sinfonismo stesso si è evoluto dai tempi di Mozart ai tempi di Williams (o affini).
Entrambi questi autori hanno partorito opere grandiose che meritano un grande rispetto, non solo dal punto di vista dell'opera in sè, ma anche per la genialità compositiva.
Col "pianoforte solo" la cose sono un tantino diverse. emo

ziberto ha scritto:
c'è tanta musica classica del passato che è stata scritta per solo piano.

Certamente.
Però siamo sempre lì.
Una cosa è il pianoforte classico in senso lato, con le sue forme compositive ben chiare, un'altra sono le musiche di Allevi.
Facciamo un esempio.
Questa come la protremmo classificare?
Generalmente la si considera come "new age", o se vogliamo musica leggera pianistica.
Volendo però potremmo anche considerarla una forma classica, ad esempio una "fantasia" (di sicuro non una fuga, o un minuetto, o una sonata, etc).
Volendo ci sta, "fantasia" ci sta.
Ma rimangono aperti comunque alcuni interrogativi, tra cui: "quella musica può essere considerata una evoluzione della musica classica?"
Secondo me no.
Di "evoluto" non c'è niente, ne melodico, ne armonico, ne strutturale; tanto che nella musica classica vera ci sono "fantasie" e "improvvisi" forse più evoluti e piacevoli di quella.
Non solo.
Quella musica cos'ha di così diverso rispetto a quella di Allevi?
La "pasta" è la medesima, tanto che se dicessi che quel brano l'ha scritto Allevi ci sarebbe sicuramente qualcuno che ci crederebbe.
Ma l'artista che ha fatto quel brano non è Allevi.
E neppure definisce quel genere come "evoluzione della classica".
Lo definisce semplicemente come new age, o più semplicemente come "relaxing piano".
Perchè Allevi non fa lo stesso?
Perchè si ostina ad elevare la sua musica (e solo la sua) come fosse una cosa singolare mai scritta e/o eseguita prima?
E' questo che non va bene nel pensiero di Allevi. emo
La sua musica non è l'evoluzione di nulla, è un genere sentito da decenni, sin dall'800 dalle forme classiche quali fantasie, improvvisi, arie, adagi.
Cosa dunque avrebbe "evoluto" Allevi?
emo

(continua)
  • efis007
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02-11-11 22.34

(prosegue)
ziberto ha scritto:
La musica classica non è solo musica complessa!

Verissimo.
Spesso nel collettivo si è portati a pensare che la classica sia musica estremamente colta e difficile da comprendere.
Ma sappiamo che non è così.
Dipende dall'opera.
Ci sono opere estremamente orecchiabili, altre più intricate e complesse.
Così come ci sono opere che arrivano al cuore dell'ascoltatore tramite strutture armoniche e melodiche complicatissime (vedi Williams ad esempio), altre che arrivano al cuore dell'ascoltatore tramite strutture semplicissime.
A ciascuno il suo metodo dunque, l'importante è arrivare al cuore dell'ascoltatore.
Tuttavia c'è un discorso che va fatto, ed è quello relativo alla grande scuola della musica classica, e quella più propriamente definita "musica leggera".
Il termine musica leggera non è stato coniato a sproposito, e sta ad indicare una forma di musica generalmente (anche se non sempre è vero) meno complessa.
Un paragone potrebbe essere...chessò... una Polacca di Chopin per pianoforte, contro una brano di Allevi per pianoforte.
E' indubbio che quanto a complessità sia compositiva, sia esecutiva, l'affermazione "musica leggera" sulla musica di Allevi calzi più a pennello rispetto all'affermazione "musica classica".
Insomma serve giustopiù per fare un distinguo tra due forme concettuali di musica.

Il discorso però rimane complesso lo stesso.
E questo perchè sappiamo bene che nella sottoforma detta "musica leggera" spesso ci sono brani molto complicati e geniali, che sia pop, rock, funky, blues, new age, etc.
Di petto quindi si sarebbe portati a considerare anche alcune forme di "musica leggera" come forme di "musica classica".
Ma così facendo si assisterebbe a un po' di casini, insomma ci sarebbe troppa confusione nell'interpretare queste forme.
Per cui per "etichetta" si preferisce generalmente relegare al concetto di musica classica la musica classica vera e propria, quella scritta, quella colta, quella di spessore.
E il genere "musica leggera" per tutto il resto, generalmente.

E' per questi motivi se io personalmente preferisco definire la musica di Allevi "musica leggera".
Di dischi classici in casa ne ho molti, e ognuno di essi a la sua "pasta" inconfondibilmente classica, si sente subito che è classica.
La musica di Allevi si discosta da tutto questo, è più musica leggera, e si sente subito. emo

ziberto ha scritto:
Io penso che Allevi insista tanto su questo aspetto di nomenclatura proprio per abbattere quei muri entro i quali gli "accademici" dei conservatori vogliono chiudere la musica classica.

Sì, ma non è nemmeno sbagliato.
Si chiama classica perchè c'è un qualcosa dietro, qualcosa che ha centinaia di anni di grandissima scuola alle spalle.
E' come il vino.
Per quanto ci possono essere versioni e sottoversioni del vino, deve essere vino, non cocacola.
Inserire negli ambienti classici il concetto di "evoluzione della musica classica" di Allevi significa insultare la grande scuola del vino cercando di "inquinarla" (tra virgolette) con la cocacola.
Che è buona anch'essa intendiamoci!
Ma non centra nulla col vino.
La musica di Allevi è musica leggera, non è l'evoluzione di niente, tanto meno della classica, o del pop, o del jazz, o della new age.
Semplice musica leggera.
Farla diventare "classica" nei conservatori equivale ad insultare la classica vera.
Sarebbe come vendere il jazz per classica.
emo
Edited 2 Nov. 2011 21:37
  • ziberto
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03-11-11 00.17

Efis, te vinci comunque per sfinimento...emo
Molte cose che dici mi trovano d'accordo, ma rimango convinto dell'idea di fondo del mio discorso e cioè che possa valere la definizione che Allevi dà alla musica classica contemporanea (non mi pare che lui parli di evoluzione, termine su cui tu insisti parecchio... ma solo di contemporaneità).
Naturalmente riconosco la componente di "leggerezza" che ha la sua musica (forse il suo maggior pregio)... certamente quindi potrebbero valere anche le definizioni di musica pop, musica leggera, new age, ecc... ma se ci mettiamo d'accordo sulle definizioni, vedi che riusciamo a farci stare tutto. emo
  • efis007
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03-11-11 02.45

La mia definizione è sempre la medesima: per me la musica di Allevi è molto semplicemente "musica leggera". emo
O se proprio vogliamo "relaxing piano", o "new age", o "dolce piano", insomma quella roba lì.
E neanche particolarmente innovativa, anzi direi abbastanza normale nel già vasto repertorio della relaxing piano.
Ce ne sono parecchi di pianisti che fanno dischi di quel genere: Einaudi, David Lanz, Michael Nyman, etc.

Per esempio nella biografia di David Lanz (che fa più o meno quel genere) quella musica viene definita encliclopedicamente come new age. emo

Per contro nella biografia di Einaudi quella musica non ha una ben precisa collocazione, si dice che sia musica "minimalistica", però stranamente compare come "Einaudi is signed to Sony Music Entertainment's classical music division". emo

Stesso problema per Michael Nyman dove la sua musica viene definita Minimal Music. emo

Infine vediamo il nostro caro Giovanni Allevi. L'enciclopedia non riporta con esattezza il tipo di classificazione della sua musica, ma ahimè riporta però molti dei "criticism" che Allevi si è tirato addosso (e che oramai conosce tutto il mondo).
Tuttavia ad inizio pagina sotto la foto compare una dicitura "Genres: Classical music". emo

C'è quindi un bel po' di confusione su come interpretare e catalogare questi particolari generi "alla Allevi".
Tutti quanti.

Per qualcuno è new age.
Per qualcuno è musica leggera.
Per qualcuno è (addirittura) classica.
Per qualcuno è Minimal Music.
Per qualcuno è Relaxing Piano.
E via disccorendo.

Per me, opinione del tutto personale, la musica di Allevi (ma anche di Einaudi se è per questo) è semplicemente "musica leggera".
Magari neanche tanto new age, in quanto di solito la new age cerca anche sonorità particolari.
Semplicemente musica leggera o "moderna" che dir si voglia.

Che poi qualcuno la definisca addirittura musica classica sinceramente non approvo completamente questo pensiero (e i criticism su Allevi dimostrano che qualcuno la vede più o meno allo stesso modo).
Per me la musica classica è tutt'altra cosa.
Per me.
Ma questa è una mia mera opinione. emo

Edited 3 Nov. 2011 1:51
  • vin_roma
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03-11-11 02.48


Vorrei aggiungere il motivo del mio dissenso verso Allevi:

Non è un pianista malvagio, assolutamente no!
Alcuni colori/atmosfere create da lui sono piacevoli...

Quello che non và:
Non sopporto le interviste su di lui, come descrive la musica...ma non è neanche colpa sua, credo che sia così di suo...il problema sono gli intervistatori che sono solitamente quelli di programmi di consumo, dove questi non distinguono Beethoven da Porter e lì l' Allevi se la tira, magari involontariamente, ma fà man bassa nel dissipare "cultura" e chi ascolta stà lì a pendere dalle sua labbra.

Allora comincia a sparare: come mi è venuta bene quella cosa...

come ero emozionato quella volta...

...perché l' orchestra è divisa in sezioni e devi avere tutte le voci sotto controllo con un grande impegno mentale...(ma và? pensa te! non lo sapevo),

perché mi sudano le mani...

perché ho fatto come Mozart...

Tutte cose che tra musicisti "seri" sono ovvietà e sanno che vanno relegate nel proprio silenzioso approccio musicale, perché il musicista serio sà che l' importante è il risultato. Invece lui inebria i non addetti ai lavori con banalità che sono comuni a tutti i musicisti ma che, a differenza di Allevi, con dignità evitano di rapire gli ascoltatori con queste melensaggini.

  • efis007
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03-11-11 02.59

Credo che Vin non abbia affatto torto.

La domanda ora è: perchè Allevi ha quell'atteggiamento?

Perchè se la tira?
Perchè è un po' rimbambito?
Perchè recita una parte?

Mah. emo
  • vin_roma
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03-11-11 03.44

Se tutto questo pompaggio mediatico lo riferiamo alla sua (di Allevi) tutto sommato "decente" produzione musicale, uno che se ne intende non può che pensare:

Caro Allevi, sei un musicista da 7 ma te la tiri come uno da 10 e lode.

Uno da 7, cosciente delle sue qualità, lo apprezzo.

Uno da 7 che, saltellando nell' innocente ignoranza culturale del pubblico comune, le spara grosse su di se e sulle sue capacità...mi stà antipatico anche se apprezzo la sua musica "decente".

Ho sentito le sue interviste in merito al concerto fatto...al senato? in un Natale scorso con un' orchestra.
Detta da lui sembrava che avesse risollevato le sorti della musica classica...ma a chi poteva dirlo? a chi era fuori da questo mondo...ingannandoli! Per questo Muti l' ha mandato a cagare!

Io spesso ho a che fare con le orchestre e alcune volte, immeritatamente, le dirigo...quindi un pò me ne intendo e vi giuro, con immodestia, che se io sono un direttore, Allevi al massimo può dirigere il traffico..e io non sono un direttore e lo sottolineo sempre quando mi trovo sul podio!

Dirigere Mozart o l' inno d' Italia non è dirigere, anzi, è musica trita e ritrita, a tempo, che ogni orchestra conosce a memoria, musica che con una buona spalla (il primo violino) può eseguire, e forse meglio, anche senza direttore.
Ma Allevi questo non lo dice, anzi, si vanta di averlo fatto...cosa che un professionista inserito nell' ambiente mai farebbe, relegando queste cose a normale routine.

La musica commerciale può piacere per tanti fattori e può essere fatta bene o male ma vale soprattutto il contesto...il personaggio, la moda...tutti fattori che testimoniano il successo ma non la qualità.

ma quando ci si approccia non più alla musica col bello di turno che starnazza davanti a un microfono ma si vuol dire: questa è cultura! allora...aspetta un pò...i Papetti del pianoforte, Clayderman o S. Slacks, sono più onesti...

Poi cominciamo a mettere i nostrani Pierannunzi, Bollani e se allarghiamo il raggio...addio!

Se vuoi fare cultura per le masse, e Allevi ne è nella posizione, mettiti umilmente un pò da parte, dì che hai avuto fortuna e cita questi:

(con questo direttore c' ho suonato anni fa, pianoforte 1^ parte solista all' Accademia di S. Cecilia)

Mozart è roba da scuola materna...quì so' ca22i!!! e Dudamel è veramente un talento.

e siccome sono legato affettivamente al Venezuela ve ne faccio sentire l' inno (da 3'.20'' circa). e appresso non perdetevi il Mambo a 7'.18'', spettacolare!!!

Allevi lo rispetterei di più se riconoscesse la sua onorevole e "modesta" entità e si muovesse in questo senso, lasciando le cose grandi a chi le sa fare.

Aneddoto:
suonai tempo fà ad Ascoli Piceno, concerto in un palazzo comunale, antico, bella serata...alla fine un assessore un pò "scherzando" un pò no ci disse: a nome del comune mi scuso con la bella musica: Allevi è nostro cittadino!

Edited 3 Nov. 2011 3:21
  • vin_roma
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03-11-11 04.10

ziberto ha scritto:
La musica classica non è solo musica complessa!
Io penso che Allevi insista tanto su questo aspetto di nomenclatura proprio per abbattere quei muri entro i quali gli "accademici" dei conservatori vogliono chiudere la musica classica.
Edited 2 Nov. 2011 15:37


questo, dello stile, è un altro discorso...

oggi, con tutti i retaggi che ci portiamo appresso, è difficile definire gli stili.

L' equivoco (per i fruitori di "arte") nasce dal fatto che gli "accademici" spesso tendono a chiudere le porte alle novità, alla ricerca, altrimenti perderebbero terreno, consensi e "soldi" per le istituzioni che dirigono perché al di là di ciò che è stato scritto e consacrato non saprebbero fare o aggiungere niente! Quindi per forza di cose la musica per loro è solo quella che si legge perché se gli togli la parte non sanno cosa suonare.

E' una vecchia lotta che relega la "cultura" in mano a pochi "volponi" che manipolano i fondi statali, che non hanno un minimo di capacità artistiche ma hanno i "titoli" istituzionali per richiederli e così ci ritroviamo sempre i soliti polpettoni nei cartelloni concertistici.

Dò ragione ad Allevi, ma non è certo lui un innovatore, tantomeno del linguaggio cosidetto "classico".

Allevi sarà maturo quando riconoscerà la sua "decente" e non certo eccelsa, anche se vincente, capacità musicale.
Con lui parliamo di "fenomeno" commerciale con "sprazzi" di pianismo "decente", musica da regalare ai 18 anni della bella della classe.
  • Markelly
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03-11-11 21.12

Vin, credo tu abbia colto in pieno il discorso! emo
  • ziberto
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03-11-11 23.01

vin_roma ha scritto:
Allevi sarà maturo quando riconoscerà la sua "decente" e non certo eccelsa, anche se vincente, capacità musicale.
Con lui parliamo di "fenomeno" commerciale con "sprazzi" di pianismo "decente", musica da regalare ai 18 anni della bella della classe.

Sono abbastanza d'accordo sulle valutazioni di merito... ho detto che trovo "gradevole" buona parte della produzione di Allevi, che non reputo un genio, nè un innovatore.
Ma non capisco con quale criterio uno che "deve" vendere dischi possa andare dicendo:"sì, comprate il cd, ma non ci troverete nulla di speciale, sono solo un pianista decente!".
Più che dire che si ritiene un miracolato per la fortuna che ha avuto, non vedo null'altro di sensato da dire, salvo fare dei grossi autogoal... per lui e per chi ci ha investito.
Il giudizio sulla sua musica lo devono dare gli altri, cioè il suo pubblico e la critica... e mi pare che entrambi si siano espressi chiaramente.
Edited 3 Nov. 2011 22:04
  • vin_roma
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04-11-11 01.18

ziberto ha scritto:
Ma non capisco con quale criterio uno che "deve" vendere dischi possa andare dicendo:"sì, comprate il cd, ma non ci troverete nulla di speciale, sono solo un pianista decente!".


O tu sei Allevi o ... emo

A me non convince la sua faccia...o prende per culo o non ha capito niente.

Visto che è un decente pianista si può giustamente pensare che qualche esperienza con altri musicisti l' abbia fatta, quindi, quel suo candore innocente, da bambino prodigio destinato per volontà divina, se lo può risparmiare soprattutto quando parla di "come ho diretto l' orchestra" o di "come ho composto tale pezzo" perché in fondo (e quì non so se se ne renda conto) non è che abbia fatto chissà ché.

Dà l' idea che tutto lo scibile musicale passi miracolosamente e solamente tramite lui quando poi in definitiva ha solo "intralciato" (altro che diretto) l' esecuzione di musica che oggi possiamo definire banale dal punto di vista tecnico (non artistico) come l' Inno d' Italia o qualche brano di Mozart e come pianista è solo nella norma di una decenza discografica.

E poi musicalmente dovrebbe saper riconoscere chi è meglio o peggio di lui e invece no, pare stia in un mondo tutto suo da dove ogni tanto ne esce e dice: ah, che cosa ho composto!...Mozart!, non sapete cos' è...

Nessuno come lui o anche peggio di lui avrebbe l' ardire di tanto entusiasmo per certe banalità.

Per me fà la figura di un pulcino estasiato che è appena uscito dal guscio e si esalta per ogni ovvietà che lo circonda con l' aggravante di spacciarle per rivelazioni di cui lui ne è l' unico detentore.

Secondo me, se volesse salvarsi dalle critiche dovrebbe solo suonare evitando di parlare di musica o di dare lezioni di "arte" quando fa i concerti (cosa facile se il pubblico è scarso di cultura musicale).
Edited 4 Nov. 2011 0:24
  • LittleApple
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04-11-11 02.12

Non per dire melo al pero, condivido tutto ciò che dici Vin. Ma se non fosse per Allevi, il pubblico scarso di cultura musicale col cacchio che andrebbe a sorbirsi un concerto di piano solo. Non lo farebbe gratis, figurarsi pagando un biglietto... La sua bravura è stata portare uno strumento classico per eccellenza, entrato per giusti meriti in tutti i tipi di musica, dal swing al rock, al latin, a un livello popolare come solista. E se qualcuno compra i suoi dischi, dategli pure della capra, ma i gusti sono gusti, disse quello che per rifarsi la bocca si leccava il...
  • ziberto
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04-11-11 02.52

vin_roma ha scritto:
O tu sei Allevi o ... emo

O che? emo
No, non sono Allevi... sono molto meglio! emo
E comunque davvero non sono lui, non sono suo amico, non sono suo produttore e non ho con lui nessun altro tipo di conflitto di interesse... in fin dei conti non sono nemmeno così appassionato della sua musica (come ho già detto più volte in questa discussione).

La verità è che a me Allevi sta abbastanza simpatico, perchè non vedo in lui altro che un'entusiasta, un tipo stravagante, ma genuino... tutta questa finzione non ce la vedo.
Penso che l'entusiasmo con cui racconta quello che fa venga spesso scambiato per atteggiamento costruito o boria; non ho letto chiaramente tutte le interviste, ma non mi pare che dica chissà che...
E comunque non è che mi interessi molto difendere Allevi... rispondo solo perchè le argomentazioni che vengono poste stimolano la discussione.

Ad esempio la considerazione di Littleapple mi pare interessante.emo



  • vin_roma
  • Membro: Supporter
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04-11-11 03.52

X littleapple e ziberto

Sono d' accordo con voi, Allevi ha fatto qualcosa di particolare per questi tempi...

Il problema è che potrebbe essere un pò più con i piedi per terra e far parte più dignitosamente del "convitto dei grandi".

Và benissimo che Allevi avvicini i giovani alla musica strumentale, ma per me che tanto giovane non lo sono più e che per giunta sono cresciuto con gli strumentali di ELP, Tangerine Dream, Santana e via dicendo...sentire uno che si spaccia per profeta, per l' innovatore del linguaggio classico e altre amenità del genere ingannando chi si approccia a questo linguaggio, non mi sembra onesto. Il peggio è che lui ci crede...

Sarebbe ottimo un Allevi che dicesse: questo è il mio linguaggio, sono in crescita e c' è molto da scoprire e da imparare...chi mi ama mi segua!

Lui invece, verso gli sprovveduti (giornalisti compresi), spara panzane e ovvietà senza ritegno (ma forse ne è convinto anche lui, vedi il paragone col pulcino dell' altro post) lasciando l' idea che Allevi sia il genio del XXI secolo.

Ho seguito molte sue interviste, per curiosità, e per ciò che gli ho sentito dire sarebbe da fare come Muti (il direttore d' orchestra): mandarlo a cagare...
Se apre bocca vanifica tutto quel pò di buono che ha creato.

Ridicoli i suoi racconti sulle emozioni ai concerti e ridicoli gli intervistatori che gli vanno dietro con quelle amenità inutili...sono cose ovvie e banali, neanche da citare, ma lui, con questo, ci costruisce il suo personaggio.

A volte ho creduto ad alcune dicerie che vorrebbero Allevi protetto e spinto da lobby ebraiche, perché alcuni atteggiamenti di "riverenza" da parte di giornalisti verso di lui rasentavano il ridicolo e tradivano o l' ignoranza o la sudditanza imposta dall' alto per incentivare il falso peso di questo "artista".