Buon 25 aprile

  • anonimo
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25-04-20 18.33

Cyrano ha scritto:
Porro e compagnia, che vorrebbero far passare il 25 aprile come “la festa della libertà, la festa di tutti”, che inneggiano alla “riconciliazione nazionale”

Se non sbaglio, fu Renzi, durante gli incarichi ad interim di premier e segretario PD, a voler rinominarla "festa della libertà", in nome della riconciliazione nazionale. In realtà fu una mossa (poco intelligente) per ingraziarsi l'opposizione sul tema delle foibe, argomento controverso che la destra cavalca oramai da anni, in prossimità di ogni 25 aprile, cercando di revisionare (pro domo sua) la memoria storica.
  • wildcat80
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25-04-20 18.35

Oggi lunghissime discussioni a tema 25 aprile.
L'unica cosa che contesto è la politicizzazione estrema verso una certa direzione, sbagliata.
Non è la festa delle bandiere rosse, ma quella di tutte le bandiere che per un ventennio non hanno potuto essere sventolate.
I miei nonni hanno fatto la guerra e sono finiti in tempo zero nei campi di concentramento alleati, dove hanno subito un trattamento neppure lontanamente paragonabile a quello delle controparti.
Addirittura uno è finito in Sudafrica, dove ha pure messo su una piccola fortuna in diamanti che gli è servita per ripartire alla grande una volta rimpatriato.
Cosa incredibile, al netto delle bestialità dell'apartheid, i suoi racconti della prigionia sono sempre stati molto positivi.
D'altra parte le mie nonne sfollate in campagna hanno vissuto anni di terrore ad opera dei tedeschi prima e dei partigiani poi: dai loro racconti i fascisti non erano un problema, nel senso che non c'erano squadre o altro, chi vessava la popolazione era la guarnigione tedesca e alleati, parlavano di "mongoli", ma non so se fossero davvero mongoli o giapponesi, che erano soliti stuprare le donne che trovavano in giro da sole.
Poi la guerra è guerra, e se fino a un certo punto erano i Tedeschi a essere ossessionati da presunti collaborazionisti filoamericani, ad un certo punto erano diventati i partigiani a cessare la popolazione con la ricerca dei presunti collaborazionisti filonazisti.
Senza il 25 aprile, oggi, non si potrebbe discutere della liceità del lockdown.
Segnalo un pezzo di Toni Capuozzo sulla sua pagina Facebook ufficiale.
  • anonimo

25-04-20 18.36

@ anonimo
Maestro, ti rispetto tantissimo e ti dico solo una cosa: mia madre come molte tante altre madri, la guerra l'ha vista ed ha assistito allo squallore di ogni fazione: fascisti, partigiani, comunisti o presutni tali, è per me una memoria storica etc....
Quando le chiedo: ma sto cavolo di fascismo?
Mi risponde: in Italia all'epoca di Mussolini erano tutti fascisti,oggi lo negano ma erano tutti fascisti; poi ha cominciato a non andare bene per alcuni ed è scoppiato il putiferio.
Per la libertà, mi racconta, dobbiamo ringraziare solo gli americani e nessun altro. Tutti gli altri ne hanno semplicemente approfitatto.
Per me c'è solo l'inno nazionale e dico grazie all'infinito ai soldati morti in guerra, tra i quali, gli zii di mia madre, che guardacaso erano soldati, che avevano giurato di difendere la patria e lo hanno fatto sino in fondo.
Caro Mark, capisco e rispetto la tua opinione.

Solo due appunti di precisione storica:

1) se non ci fosse stata l’URSS, gli americani da soli la guerra non la vincevano.

Andava bene se raggiungevano una tregua lasciando l’Europa e l’Africa a Hitler e Mussolini e l’Oriente al Giappone

2) un mito che “erano tutti fascisti” è appunto uno di quei veleni antistorici che bisogna contrastare.

C’erano molti fascisti, è vero, più o meno convinti, più o meno opportunisti o costretti dalle circostanze, più o meno abbagliato dalla retorica del duce e intimamente presto disillusi.

Poi c’erano i soliti “agnostici” che andavano dove va la corrente.

Ma c’erano anche molti, moltissimi antifascisti, chi nella dignità di un prudente silenzio e chi nell’eroismo di un’apertura professione che li portò spesso chi all’olio di ricino ed alle bastonate (mio nonno per esempio), chi al confino, all’esilio o alla deportazione e infine chi all’essere assassinato (come Matteotti e molti altri).
  • anonimo

25-04-20 18.38

@ wildcat80
Oggi lunghissime discussioni a tema 25 aprile.
L'unica cosa che contesto è la politicizzazione estrema verso una certa direzione, sbagliata.
Non è la festa delle bandiere rosse, ma quella di tutte le bandiere che per un ventennio non hanno potuto essere sventolate.
I miei nonni hanno fatto la guerra e sono finiti in tempo zero nei campi di concentramento alleati, dove hanno subito un trattamento neppure lontanamente paragonabile a quello delle controparti.
Addirittura uno è finito in Sudafrica, dove ha pure messo su una piccola fortuna in diamanti che gli è servita per ripartire alla grande una volta rimpatriato.
Cosa incredibile, al netto delle bestialità dell'apartheid, i suoi racconti della prigionia sono sempre stati molto positivi.
D'altra parte le mie nonne sfollate in campagna hanno vissuto anni di terrore ad opera dei tedeschi prima e dei partigiani poi: dai loro racconti i fascisti non erano un problema, nel senso che non c'erano squadre o altro, chi vessava la popolazione era la guarnigione tedesca e alleati, parlavano di "mongoli", ma non so se fossero davvero mongoli o giapponesi, che erano soliti stuprare le donne che trovavano in giro da sole.
Poi la guerra è guerra, e se fino a un certo punto erano i Tedeschi a essere ossessionati da presunti collaborazionisti filoamericani, ad un certo punto erano diventati i partigiani a cessare la popolazione con la ricerca dei presunti collaborazionisti filonazisti.
Senza il 25 aprile, oggi, non si potrebbe discutere della liceità del lockdown.
Segnalo un pezzo di Toni Capuozzo sulla sua pagina Facebook ufficiale.
Bravo Wild, questo è lo spirito giusto.

Il 25 non è la festa di una parte politica, ma quella di tutti gli anti-nazifascisti, siano essi di sinistra, destra o centro.

Non dimentichiamoci che accanto ai socialcomunisti ci furono formazioni partigiane azioniste, cattoliche, badogliane, liberali e repubblicane.
  • paolo_b3
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25-04-20 18.43

@ anonimo
ma infatti caro Paolo l'intento era proprio quello, ascoltare pareri.
Se ti ho offeso me ne scuso. Quello che infastidisce me ma anche voi è che vengano utilizzate giornate particolari per fare propaganda, se posso dirlo: per me i partigiani non sono niente, lo sono i soldati morti in guerra che hanno dovuto giurare per difendere l'Italia, non un territorio oppure un ideale politico.
Non sono affatto offeso, quando ci si confronta ci stanno le diversità di opinione e anche che la discussione si possa accalorare. Poi nel rispetto dell'approccio civile si passa oltre con serenità. Poi se si vuole ridere e scherzare io sono il primo, come hai visto.
Di quello che hai detto c'è se non altro un aspetto che mi incuriosisce: come la festa della liberazione è utilizzata per fare propaganda, o meglio, a che scopo?

25-04-20 19.28

L'unica cosa che invidio agli americani è che loro il 4 Luglio, bianchi, neri, messiccani, cinesi, arabi e cazzi e mazzi festeggiano TUTTI senza distinzione quell'unica data ed il suo significato, noi in Italia tiriamo per il bavero una festa cercando di portarla dalla nostra parte perchè fa figo o fa voti.
Questo mi fa incazzare.

Il 25 aprile non è la festa della liberazione dai fascisti da parte dei comunisti ma della democrazia nei confronti del fascismo.

Ciò premesso

Noi la guerra non l'abbiamo vissuta, i nostri nonni ci hanno raccontato le LORO esperienze che sono poi diventate le nostre.
Mio nonno è stato carcerato a Roma per dieci anni perchè iscritto al partito comunista e pochi giorni prima della sua fucilazione è riuscito a scappare ed è doventato partigiano qui sui monti della Liguria, quando gli chiedevo se aveva mai ammazzato qualcuno non mi rispondeva, mio padre dice di no ma ho sempre avuto l'impressione che non fosse argomento da condividere.
Però è stato insignito della medaglia d'oro al valor civile da Pertin in persona con cui erano amicissimi.
Dovrei forse dire che lui era dalla parte del giusto e altri no?
Sì dovrei e lo faccio.

Il nonno di mia moglie ha fatto la campagna di Grecia con l'esercito fascista ed tornato a piedi praticamente scalzi mangiando le bucce di patate poi non ha mai raccontato neanche lui cosa ha combinato al suo ritorno ma io non mi sono mai sognato di dargli del fascista.
Dovrei forse dire che lui era dalla parte del torto?
Sì dovrei ma non lo faccio.

Di una cosa sono consapevole che NOI non c'eravamo e non possiamo capire cosa ha portato i nostri nonni a fare quello cha hanno fatto indipendentemente dalla fazione per la quale parteggiavano.
Questo significa che IO capisco ma non giustifico.
Se un domani una guerra portasse via i miei affetti più cari come reagirei da uomo o da bestia?
  • anonimo

25-04-20 19.53

@ MarcezMonticus
L'unica cosa che invidio agli americani è che loro il 4 Luglio, bianchi, neri, messiccani, cinesi, arabi e cazzi e mazzi festeggiano TUTTI senza distinzione quell'unica data ed il suo significato, noi in Italia tiriamo per il bavero una festa cercando di portarla dalla nostra parte perchè fa figo o fa voti.
Questo mi fa incazzare.

Il 25 aprile non è la festa della liberazione dai fascisti da parte dei comunisti ma della democrazia nei confronti del fascismo.

Ciò premesso

Noi la guerra non l'abbiamo vissuta, i nostri nonni ci hanno raccontato le LORO esperienze che sono poi diventate le nostre.
Mio nonno è stato carcerato a Roma per dieci anni perchè iscritto al partito comunista e pochi giorni prima della sua fucilazione è riuscito a scappare ed è doventato partigiano qui sui monti della Liguria, quando gli chiedevo se aveva mai ammazzato qualcuno non mi rispondeva, mio padre dice di no ma ho sempre avuto l'impressione che non fosse argomento da condividere.
Però è stato insignito della medaglia d'oro al valor civile da Pertin in persona con cui erano amicissimi.
Dovrei forse dire che lui era dalla parte del giusto e altri no?
Sì dovrei e lo faccio.

Il nonno di mia moglie ha fatto la campagna di Grecia con l'esercito fascista ed tornato a piedi praticamente scalzi mangiando le bucce di patate poi non ha mai raccontato neanche lui cosa ha combinato al suo ritorno ma io non mi sono mai sognato di dargli del fascista.
Dovrei forse dire che lui era dalla parte del torto?
Sì dovrei ma non lo faccio.

Di una cosa sono consapevole che NOI non c'eravamo e non possiamo capire cosa ha portato i nostri nonni a fare quello cha hanno fatto indipendentemente dalla fazione per la quale parteggiavano.
Questo significa che IO capisco ma non giustifico.
Se un domani una guerra portasse via i miei affetti più cari come reagirei da uomo o da bestia?
Ottime riflessioni!
  • Osuna1
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25-04-20 20.05

La Repubblica in cui viviamo è fondata anche sui valori dell’antifascismo, per cui hanno combattuto persone di tutte le idee politiche. Noi siamo tutti figli del 25 aprile 1945. Questi anni di revisionismo e di mistificazione storica, pur con il rispetto di chi in buona fede fece scelte diverse, non potranno mai mettere sullo stesso piano chi dopo l’8 settembre continuò a essere fascista e chi invece anelava ad una idea diversa di Italia.
  • JoelFan
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25-04-20 20.17

Buon 25 Aprile a tutti.
Non dimentichiamo.
  • anonimo

25-04-20 20.24

@ anonimo
Caro Mark, capisco e rispetto la tua opinione.

Solo due appunti di precisione storica:

1) se non ci fosse stata l’URSS, gli americani da soli la guerra non la vincevano.

Andava bene se raggiungevano una tregua lasciando l’Europa e l’Africa a Hitler e Mussolini e l’Oriente al Giappone

2) un mito che “erano tutti fascisti” è appunto uno di quei veleni antistorici che bisogna contrastare.

C’erano molti fascisti, è vero, più o meno convinti, più o meno opportunisti o costretti dalle circostanze, più o meno abbagliato dalla retorica del duce e intimamente presto disillusi.

Poi c’erano i soliti “agnostici” che andavano dove va la corrente.

Ma c’erano anche molti, moltissimi antifascisti, chi nella dignità di un prudente silenzio e chi nell’eroismo di un’apertura professione che li portò spesso chi all’olio di ricino ed alle bastonate (mio nonno per esempio), chi al confino, all’esilio o alla deportazione e infine chi all’essere assassinato (come Matteotti e molti altri).
caro Maestro, come dice un utente qui sopra, noi non c'eravamo e quindi resta tutto un dire, anche i ricordi di mia madre sono sfumati e non posso certificare che siano precisi.
Però usare canti di guerra quando si ha un colore politico per attirare consensi è, oltre che assurdo, voler profanare le memorie delle persone che sono morte in un certo momento storico, per altri ideali che noi oggi possiamo solo immaginare.

Per farti capire: io che non ho nessun colore politico, mi fanno schifo tutti, se non canto bella ciao sono automaticamente fascista?
Ma ti sputo in un occhio, non a te Maestro emo. A questo siamo arrivati?
Ecco perchè queste feste hanno perso il loro valore, sono state profanate, come tutto del resto.

p.s.
fosse per me metteri al comando del mondo HAL 9000, sincero, spietato e giusto emo
  • anonimo

25-04-20 20.31

@ anonimo
caro Maestro, come dice un utente qui sopra, noi non c'eravamo e quindi resta tutto un dire, anche i ricordi di mia madre sono sfumati e non posso certificare che siano precisi.
Però usare canti di guerra quando si ha un colore politico per attirare consensi è, oltre che assurdo, voler profanare le memorie delle persone che sono morte in un certo momento storico, per altri ideali che noi oggi possiamo solo immaginare.

Per farti capire: io che non ho nessun colore politico, mi fanno schifo tutti, se non canto bella ciao sono automaticamente fascista?
Ma ti sputo in un occhio, non a te Maestro emo. A questo siamo arrivati?
Ecco perchè queste feste hanno perso il loro valore, sono state profanate, come tutto del resto.

p.s.
fosse per me metteri al comando del mondo HAL 9000, sincero, spietato e giusto emo
Se uno non canta bella ciao, ma aderisce a valori come rispetto della libertà, stato di diritto, dignità dell’essere umano, democrazia, tolleranza e giustizia, per me va benissimo.

emo
  • anonimo

25-04-20 20.33

@ anonimo
Se uno non canta bella ciao, ma aderisce a valori come rispetto della libertà, stato di diritto, dignità dell’essere umano, democrazia, tolleranza e giustizia, per me va benissimo.

emo
hai dimenticato la proprietà privata emo
  • anonimo

25-04-20 20.35

@ anonimo
hai dimenticato la proprietà privata emo
La proprietà privata personale può andare.

Quella dei mezzi di produzione di massa...bisogna vedere.emo

Ma non scivoliamo in politica.
  • paolo_b3
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25-04-20 20.40

mark_c ha scritto:
se non canto bella ciao sono automaticamente fascista?


E se concludi un post con "Boia chi molla"? emoemoemo

Sei grande Mark!!!
  • anonimo

25-04-20 20.42

@ paolo_b3
mark_c ha scritto:
se non canto bella ciao sono automaticamente fascista?


E se concludi un post con "Boia chi molla"? emoemoemo

Sei grande Mark!!!
ma lo dicevamo all'uni io ed un mio amico quando dovevamo sostenere un esame, ha sempre funzionato emoemo

solo dopo avevo scoperto che era una frase particolare, detta da un personaggio particolare: ma cavallo che vince non si cambia emo
  • anonimo
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25-04-20 20.45

MarcezMonticus ha scritto:
Di una cosa sono consapevole che NOI non c'eravamo e non possiamo capire cosa ha portato i nostri nonni a fare quello cha hanno fatto

C'è poco da capire. Prova a immaginarti in una dittatura dove il consenso è ottenuto con strumenti quali la violenza, lo squadrismo, la tortura, i tribunali speciali, la delazione, il confino... e capirai perché, tra qualcuno che ci credeva, molti tristemente "dovevano" partire.
A mio nonno toccò la guerra d'Etiopia, due lunghissimi anni. Faceva parte di un plotone che doveva "stanare" il Ras, nascostosi con le sue milizie nelle zone etiopi interne. Mio nonno ha dovuto fronteggiare la guerriglia, rischiando la pelle quotidianamente. Tornato in Italia, un giorno al bar del paesino espresse pareri negativi a chi gli aveva chiesto della sua esperienza in Africa. La sera fu prelevato con la forza da casa e portato in questura. Fu picchiato e imbottito di olio di ricino. Passò un mese a letto con la febbre altissima, perse 30kg, diventò pelle e ossa. Se si salvò fu soltanto grazie alle amorevoli cure di mia nonna. Questo era il fascismo.
Sebbene poi ognuno conservi la propria memoria storica, essa per quanto vera resta sempre un episodio individuale, non va confusa con la storia. Quest'ultima ci insegna che avevano ragione i partigiani e io personalmente su tale versione non ho dubbi.
  • drmacchius
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25-04-20 20.57

@ anonimo
Che i valori dell’antifascismo suano condivisi è sacrosanto, che i meriti della resistenza vadano divisi a pari merito tra tutti è un falso storico ed è frutto del tipico voltagabbanismo italiano. Prima del 1943 la stragrande maggioranza degli oppositori del fascismo furono socialisti e comunisti (e questi si consideravano compagno gli uni con gli altri durante la resistenza), che furono atrocemente perseguitati dai fascisti. quei pochi liberali e popolari che si opposero fecero per buona parte gli esuli all’estero, i monarchici furono conniventi sino all’ultimo. La resistenza italiana fu composta in tutto il ventennio fascista e durante la guerra da circa 45 mila persone (contro qualche milione di tedeschi che furono sterminati già prima dell’inizio della seconda guerra mondiale), di questi ci furono circa 20-25 mila soldati che decisero di difendere la popolazione dalle rappresaglie nazifasciste dopo l’armistizio . I restanti furono quasi totalmente persone che si opposero attivamente da subito e l’assoluta maggioranza furono comunisti e socialisti ed è sacrosanto che questi furono sempre orgogliosi di esserlo stati. Togliatti non fece assolutamente niente per fare aderire l’Italia al blocco sovietico e fu sempre accusato di questo. Fu lui a dare l’ambistia ai fascisti, permettendogli non solo di rimanere impuniti, ma anche di mantenere ruoli chiave nellla politica e nella società come voluto dagli USA: fosse stato pertini e i socialisti sarebbero dovuti finire tutti o al patibolo o in galera. Tutto il resto sono le fregnacce storiche raccontate da chi nel dopoguerra nascondeva la propria storia fascista con la tessera della dc e di tanti partitelli di centro e di destra della prima repubblica. Gli unici a non rinnegare la propria storia furono i missini!

25-04-20 20.59

@ anonimo
MarcezMonticus ha scritto:
Di una cosa sono consapevole che NOI non c'eravamo e non possiamo capire cosa ha portato i nostri nonni a fare quello cha hanno fatto

C'è poco da capire. Prova a immaginarti in una dittatura dove il consenso è ottenuto con strumenti quali la violenza, lo squadrismo, la tortura, i tribunali speciali, la delazione, il confino... e capirai perché, tra qualcuno che ci credeva, molti tristemente "dovevano" partire.
A mio nonno toccò la guerra d'Etiopia, due lunghissimi anni. Faceva parte di un plotone che doveva "stanare" il Ras, nascostosi con le sue milizie nelle zone etiopi interne. Mio nonno ha dovuto fronteggiare la guerriglia, rischiando la pelle quotidianamente. Tornato in Italia, un giorno al bar del paesino espresse pareri negativi a chi gli aveva chiesto della sua esperienza in Africa. La sera fu prelevato con la forza da casa e portato in questura. Fu picchiato e imbottito di olio di ricino. Passò un mese a letto con la febbre altissima, perse 30kg, diventò pelle e ossa. Se si salvò fu soltanto grazie alle amorevoli cure di mia nonna. Questo era il fascismo.
Sebbene poi ognuno conservi la propria memoria storica, essa per quanto vera resta sempre un episodio individuale, non va confusa con la storia. Quest'ultima ci insegna che avevano ragione i partigiani e io personalmente su tale versione non ho dubbi.
Aspè, ma io mica dico che il fascismo era cosa buona e giusta,eh!
Mica voglio dire che la nostra non è una repubblica fondata sulla resistenza e sull'antifascismo.
Dico solo che la guerra è una roba che se non la vivi non la puoi capire fino in fondo.
La dittatura non la so immaginare perchè non la viviamo e non peniamo di cpaire perchè non è assolutamente vero, possiamo solo intuirla.
  • drmacchius
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25-04-20 21.10

@ wildcat80
Oggi lunghissime discussioni a tema 25 aprile.
L'unica cosa che contesto è la politicizzazione estrema verso una certa direzione, sbagliata.
Non è la festa delle bandiere rosse, ma quella di tutte le bandiere che per un ventennio non hanno potuto essere sventolate.
I miei nonni hanno fatto la guerra e sono finiti in tempo zero nei campi di concentramento alleati, dove hanno subito un trattamento neppure lontanamente paragonabile a quello delle controparti.
Addirittura uno è finito in Sudafrica, dove ha pure messo su una piccola fortuna in diamanti che gli è servita per ripartire alla grande una volta rimpatriato.
Cosa incredibile, al netto delle bestialità dell'apartheid, i suoi racconti della prigionia sono sempre stati molto positivi.
D'altra parte le mie nonne sfollate in campagna hanno vissuto anni di terrore ad opera dei tedeschi prima e dei partigiani poi: dai loro racconti i fascisti non erano un problema, nel senso che non c'erano squadre o altro, chi vessava la popolazione era la guarnigione tedesca e alleati, parlavano di "mongoli", ma non so se fossero davvero mongoli o giapponesi, che erano soliti stuprare le donne che trovavano in giro da sole.
Poi la guerra è guerra, e se fino a un certo punto erano i Tedeschi a essere ossessionati da presunti collaborazionisti filoamericani, ad un certo punto erano diventati i partigiani a cessare la popolazione con la ricerca dei presunti collaborazionisti filonazisti.
Senza il 25 aprile, oggi, non si potrebbe discutere della liceità del lockdown.
Segnalo un pezzo di Toni Capuozzo sulla sua pagina Facebook ufficiale.
Gli italiani sui treni per Auschwitz ce li caricavano i repubblichini! A sparare insieme ai tedeschi a sant’anna di stazzena e a marzabotto c’erano i repubblichini!! A rastrellare la popolazione e falcidiare le famiglie dei partigiani c’erano i repubblichini! A trucidare la popolazione in Etiopia c’erano i fascisti! A inaugurare le foibe sul Carso fucilando la popolazione civile che proteggeva i partigiani sloveni c’erano i fascisti!! Tutto il resto è memoria individuale di fascisti qualunquisti che stavano dalla parte sbagliata perché così conveniva loro, o si fascisti convinti che fanno finta di essere democratici liberali facendo revisionismo storico in contesti ufficiali come Larussa o gli esponenti di forza nuova e Casapound quando intervistati sulle televisioni nazionali!!!!
  • wildcat80
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25-04-20 21.19

Ci sono da fare tante considerazioni.
Intanto che il fascismo è nato in un'epoca in cui la comunicazione era per pochi.
Se da una parte venivano commesse atrocità, in tante altre circostanze agli occhi della gente, almeno inizialmente, non arrivavano queste notizie.
Lo dimostra il fatto che inizialmente il consenso fosse largo, tanto che una frase ricorrente negli anziani era proprio che era tutto bello fino all'alleanza con Hitler.
Per dire, i miei nonni che comunque hanno pagato caro il fascismo, da ragazzetti erano entusiasti delle iniziative simil scout tipo Balilla e Giovani Avanguardisti.
Addirittura uno dei miei nonni grazie a queste iniziative si era costruito una carriera da pugile niente male, e senza quel tipo di politica associazionistica non ci sarebbe mai riuscito perché non navigava nell'oro.
Poi le opinioni sono ovviamente cambiate, l'altro mio nonno grazie al fascismo ha perso una ricchezza immensa: guerra, casa distrutta, proprietà favolose vendute per poter ricominciare.
Per cui giudicare il consenso iniziale con i nostri occhi è fallace: noi siamo abituati all'informazione, per loro non era così, e sicuramente all'inizio c'era lo spauracchio del comunismo di stampo sovietico.
Troppa gente non ha potuto vedere e sapere per anni: la storia è semplice e lineare col senno di poi.
Troppe storie differenti, troppe realtà differenti: noi possiamo solo osservare, riflettere e imparare.
Chi ci si è trovato dentro, fino agli anni 30 non ha avuto così tante informazioni da poter scegliere serenamente.
Oggi un paragone simile lo possiamo fare solo con i coreani del nord, già in Cina è diverso, ma solo perché loro escono dal paese.
Senza informazione, senza possibilità di scelta, nati nella dittatura, istruiti secondo il regime: io credo che molta gente davvero non abbia metri di paragone per poter capire, e così è stato per tanti nei primi anni del fascismo.
Oggi, per fortuna, da quel 25 aprile non è più così.
Una rilettura de La Fattoria degli Animali di Orwell fa sempre comodo, anche se l'ispirazione originaria è stata l'URSS.