Il ritorno di Farfisa

  • tsuki
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04-05-25 13.13

@ 1paolo
Io che ho una certa … ricordo che nel 1976 avevo un Eko Tiger duo e un Davolisynth (prestato..) e facevamo le prime uscite col gruppo nelle feste locali.
Ma il nostro gruppo “rivale”, peraltro con un’età media dei componenti di 4/5 anni maggiore, aveva un Farfisa Professional duo con leslie esterno e ci sbavavo letteralmente dietro emo
Ai tempi, oltre a Farfisa c’erano ottimi organi Pari, Elka, Viscount … tutta roba nostrana che oggi non esiste più emo
Anche Welson,all'epoca,faceva degli organi usati nei "complessi" che non erano affatto male.Secondo mè,Farfisa oggi anzichè buttarsi nella grande arena delle cineserie di basso livello,piu' o meno tutte uguali nel bene e nel male,dovrebbe fare una scelta di "operazione nostalgia" e magari riproporre la riedizione di uno degli organi a transistor che fecero epoca,in fin dei conti non sarebbe come riproporre un elettromagnetico a ruote tonali il cui costo oggi sarebbe improponibile sia per chi costruisce che per gli eventuali acquirenti.Pero' un'idea sul tipo " new Fast" oppure "new Professional mono" secondo mè avrebbe le sue vendite,sarebbe cosi' improponibile da realizzare? Non dico una nuova serie "Compact de Luxe"...eh magari...Forse cosi' avrebbe un senso,ma sarebbero comunque prodotti di nicchia...Ma a livello di cineserie,ce ne sono gia' tante....emo
  • mima85
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04-05-25 14.26

tsuki ha scritto:
in fin dei conti non sarebbe come riproporre un elettromagnetico a ruote tonali il cui costo oggi sarebbe improponibile sia per chi costruisce che per gli eventuali acquirenti


Al di la del discorso Farfisa, io non vedo così improponibile a livello di costi il costruire organi elettromeccanici (Pari Organ l'ha fatto a lungo, anche in tempi relativamente recenti). La meccanica di un Hammond non è nulla di misterioso o incompreso, non c'è praticamente ricerca e sviluppo da fare perché l'Hammond originale è ampiamente documentato e sono disponibili addirittura progetti e brevetti originali, e a livello di sofisticazione la meccanica di precisione odierna è di svariati ordini di grandezza più avanti rispetto agli anni 30 del secolo scorso, livello a cui è quella di un Hammond.

Certo non ne uscirebbe un prodotto economico, ma non credo avrebbe nemmeno costi così stellari. Poi certo bisogna vedere se effettivamente ci sarebbe mercato per un clone Hammond fatto in quel modo ma questo è un altro paio di maniche, io mi soffermavo sul discorso prettamente tecnico.
  • giosanta
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04-05-25 17.08

mima85 ha scritto:
... Pari Organ l'ha fatto a lungo, anche in tempi relativamente recenti)...

Con esiti commercialmente poco lusinghieri, purtroppo.

tsuki ha scritto:
,Farfisa oggi anzichè buttarsi nella grande arena delle cineserie di basso livello,piu' o meno tutte uguali nel bene e nel male,dovrebbe...

Sei sicuro che i "detentori del marchio" sappiano di cosa stiamo parlando? Ho qualche dubbio...
  • giosanta
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04-05-25 17.10

.
  • tsuki
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04-05-25 20.16

@ mima85
tsuki ha scritto:
in fin dei conti non sarebbe come riproporre un elettromagnetico a ruote tonali il cui costo oggi sarebbe improponibile sia per chi costruisce che per gli eventuali acquirenti


Al di la del discorso Farfisa, io non vedo così improponibile a livello di costi il costruire organi elettromeccanici (Pari Organ l'ha fatto a lungo, anche in tempi relativamente recenti). La meccanica di un Hammond non è nulla di misterioso o incompreso, non c'è praticamente ricerca e sviluppo da fare perché l'Hammond originale è ampiamente documentato e sono disponibili addirittura progetti e brevetti originali, e a livello di sofisticazione la meccanica di precisione odierna è di svariati ordini di grandezza più avanti rispetto agli anni 30 del secolo scorso, livello a cui è quella di un Hammond.

Certo non ne uscirebbe un prodotto economico, ma non credo avrebbe nemmeno costi così stellari. Poi certo bisogna vedere se effettivamente ci sarebbe mercato per un clone Hammond fatto in quel modo ma questo è un altro paio di maniche, io mi soffermavo sul discorso prettamente tecnico.
Guarda,essendo io in effetti nel mio piccolo un appassionato d'hammond,in quanto possessore di un paio di modelli e suonandolo da molti anni,ho seguito quando sulle varie riviste del settore si parlava di rifare l'Hammond con il motore a ruote tonali originale,compreso il tentativo che fece la Pari,purtroppo non seguito da commercializzazione.Tutti gli esperti del settore parlavano di costi proibitivi,in particolare non tanto per i materiali e la progettazione del motore,noto,ma per quanto concerne i cablaggi,del tutto avulsi dalla logica moderna fatta di chip elettronici ed integrati.Cioè, se parliamo in qualche modo di clonare un oggetto simile al vero Hammond ma con criteri parzialmente digitali,è una cosa.Ma se parliamo di rifare l'Hammond elettromagnetico con criteri e componenti originali,il costo finale sarebbe non alto ma stellare,e non ne venderebbero che forse qualcuno,ed infatti,nessuno lo rifa',perchè un Hammond non è nè un Rodhes nè un Moog,è una bestia piena di cavi e cavetti in maniera assurda,ognuno con la sua saldatura fatta a mano,con tutto cio' che conosciamo....No.il costo sarebbe allucinante.Penso che rifare un Farfisa transistorizzato costerebbe comunque parecchio,ma sarebbe probabilmente meno alto.Il Pari che era diffuso negli anni 70 iniziali (la PFM se non ricordo male aveva un PARI) aveva dei problemini sulla durata di alcuni componenti,e ad un certo punto smisero di produrlo.Molto in seguito,sembrava che dovessero rifare un Pari con modifica di tali componenti e piu' leggero,ma purtroppo non l'abbiamo mai visto a parte qualche prototipo.Un vero peccato.Perchè i PARI suonavano,eccome.
  • giosanta
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04-05-25 21.30

Il Pari New K 61 fu prodotto è messo in vendita e produzione da Giancarlo Gioielli (se non ricordo male). Costo alto ma non proibitivo, soprattutto se confrontato con i cloni "filologici".Insieme ad un "Leslie" dedicato e, mi pare, splittabile.
Avulso da tutti i problemi della prima generazione del marchio. Ne possedeva uno anche Joe De Francesco.
Usato anche in Live da qualche tastierista importante. Primo decennio degli anni 2000 circa se non ricordo male (coevo del Korg Radias perchè ne lessi un test stupido su di una rivista su cui erano testati entrambi). Generatore garantito a vita.
Sul tubo si trova qualche cosa per farsi un idea.
Sul perché nonostate questi dati si sia poi rivelato uno strumento poco venduto il discorso sarebbe molto lungo...
Su un transistor non saprei che dire, mi rimetto al vostro parere.
Ma certamente se vogliono competere sul terreno della Trimurti nipponica sono morti in culla.
  • mima85
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05-05-25 09.04

giosanta ha scritto:
Su un transistor non saprei che dire, mi rimetto al vostro parere.


I transistoroni hanno un suono che, al contrario di quello dell'Hammond che è tornato ad essere molto apprezzato e diffuso, è molto di nicchia, per non parlare del fatto che puro come esce dall'organo, cioè senza effetti e diretto nel mixer, è molto grezzo e spesso sgraziato. Se già per un clone Hammond elettromeccanico sarebbe un mercato molto difficile dato il livello di evoluzione degli attuali cloni digitali, ad un organo combo analogico andrebbe ancora peggio. Teniamo conto poi che gli organi combo sono nati come alternativa più economica e trasportabile all'Hammond e i punti di forza su cui nel marketing si soffermavano i loro stessi produttori erano questi più che il suono in se, quindi già di principio non partono da una posizione di vantaggio rispetto a un Hammond il cui suono è al contrario il fattore determinante.

A parte quella manciata di band che ha apprezzato il suono del combo per quello che era e ci ha sviluppato sopra la propria musica, la maggior parte dei tastieristi si sono liberati di quegli organi non appena ne hanno avuto l'occasione. E in effetti se andiamo a vedere qual è stato il periodo d'oro del combo ci collochiamo sul finire degli anni '60 e la prima metà dei '70, quindi parliamo di un periodo di 6/7 anni dopo il quale del combo non si è più sentito quasi nulla. A differenza di synth, piani elettrici e Hammond il cui suono è stato apprezzato per molto più tempo ed è tornato in voga in questi ultimi 15/20 anni.

Progetti musicali originali basati sull'Hammond e portati avanti da musicisti anche giovani che hanno scoperto questo suono oggi ce ne sono, magari non nel mainstream dove comunque ogni tanto un qualche suono di organo fa capolino in qualche pezzo, ma uscendo un po' da quell'ambito qualcosa c'è. Ma musicisti o band che fanno dell'organo combo il loro suono centrale sono veramente mosche bianche. A parte le varie tribute band Doors/Animals/Pink Floyd/eccetera, per la maggior parte delle quali vanno bene i cloni Vox e Farfisa presenti nelle tastiere digitali di oggi, mentre le più radicali e con buone disponibilità economiche si procurano gli strumenti vintage originali e vanno a suonare con quelli. Ma a livello di numeri stiamo parlando di una nicchia estremamente ristretta per cui nessun produttore di tastiere si sognerebbe di ritirar fuori organi combo fatti a transistor.

Felice di essere smentito comunque, da estimatore di questo tipo di tastiere se un giorno dovessi vedere venir prodotto di nuovo un combo a transistor, magari proprio da Farfisa, non potrei che esserne contento.
  • tsuki
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05-05-25 10.14

@ mima85
giosanta ha scritto:
Su un transistor non saprei che dire, mi rimetto al vostro parere.


I transistoroni hanno un suono che, al contrario di quello dell'Hammond che è tornato ad essere molto apprezzato e diffuso, è molto di nicchia, per non parlare del fatto che puro come esce dall'organo, cioè senza effetti e diretto nel mixer, è molto grezzo e spesso sgraziato. Se già per un clone Hammond elettromeccanico sarebbe un mercato molto difficile dato il livello di evoluzione degli attuali cloni digitali, ad un organo combo analogico andrebbe ancora peggio. Teniamo conto poi che gli organi combo sono nati come alternativa più economica e trasportabile all'Hammond e i punti di forza su cui nel marketing si soffermavano i loro stessi produttori erano questi più che il suono in se, quindi già di principio non partono da una posizione di vantaggio rispetto a un Hammond il cui suono è al contrario il fattore determinante.

A parte quella manciata di band che ha apprezzato il suono del combo per quello che era e ci ha sviluppato sopra la propria musica, la maggior parte dei tastieristi si sono liberati di quegli organi non appena ne hanno avuto l'occasione. E in effetti se andiamo a vedere qual è stato il periodo d'oro del combo ci collochiamo sul finire degli anni '60 e la prima metà dei '70, quindi parliamo di un periodo di 6/7 anni dopo il quale del combo non si è più sentito quasi nulla. A differenza di synth, piani elettrici e Hammond il cui suono è stato apprezzato per molto più tempo ed è tornato in voga in questi ultimi 15/20 anni.

Progetti musicali originali basati sull'Hammond e portati avanti da musicisti anche giovani che hanno scoperto questo suono oggi ce ne sono, magari non nel mainstream dove comunque ogni tanto un qualche suono di organo fa capolino in qualche pezzo, ma uscendo un po' da quell'ambito qualcosa c'è. Ma musicisti o band che fanno dell'organo combo il loro suono centrale sono veramente mosche bianche. A parte le varie tribute band Doors/Animals/Pink Floyd/eccetera, per la maggior parte delle quali vanno bene i cloni Vox e Farfisa presenti nelle tastiere digitali di oggi, mentre le più radicali e con buone disponibilità economiche si procurano gli strumenti vintage originali e vanno a suonare con quelli. Ma a livello di numeri stiamo parlando di una nicchia estremamente ristretta per cui nessun produttore di tastiere si sognerebbe di ritirar fuori organi combo fatti a transistor.

Felice di essere smentito comunque, da estimatore di questo tipo di tastiere se un giorno dovessi vedere venir prodotto di nuovo un combo a transistor, magari proprio da Farfisa, non potrei che esserne contento.
Hai ragione su tutto sec. mè.All'inizio dei 70 mi ricordo che pressochè tutte le band dell'epoca usavano il Compact Farfisa nelle varie declinazioni,diverse i Vox,qualcuno il Bauer Starmaster (i Ragazzi della via Gluck di Celentano lo usavano live),certo quando si sono iniziati a sentire i suoni Hammond+Leslie si è capito che era un altro mondo,ma portare in giro anche un L100 con un leslie era pesante e l'acquisto molto oneroso. I Farfisa funzionavano,ed in pratica ti portavi un valigione e amen.I Farfisa comunque suonavano con molte armoniche,ricordo il maestro E.Simonetti che con un Professional ad una tastiera faceva cose belle.Poi va bhè,l'elettromagnetico era un'altra cosa,e un altro costo e un altro peso.
  • giosanta
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05-05-25 10.32

Tutto condivisibile.
Per quanto mi riguarda l'unica cosa che sottolinerei è che non mi pare giusto mettere gli argani a transistor in un unica categoria come se avessero tutti lo stesso suono.
Tra un Vox (che personalmente detesto) ed un Professional Duo (che mi è sempre piaciuto) c'è un abisso, come pur con Yamaha o Thomas.
  • 1paolo
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05-05-25 11.23

@ giosanta
Tutto condivisibile.
Per quanto mi riguarda l'unica cosa che sottolinerei è che non mi pare giusto mettere gli argani a transistor in un unica categoria come se avessero tutti lo stesso suono.
Tra un Vox (che personalmente detesto) ed un Professional Duo (che mi è sempre piaciuto) c'è un abisso, come pur con Yamaha o Thomas.
Il professional duo con leslie (fbt mi pare) era praticamente un clone Hammond; per fare i pezzi dell’epoca era una manna del cielo. Non credo fosse tanto economico, certamente più di un B3 ..
Il Pari invece lo usava anche Premoli ..,
  • mima85
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05-05-25 11.38

giosanta ha scritto:
Per quanto mi riguarda l'unica cosa che sottolinerei è che non mi pare giusto mettere gli argani a transistor in un unica categoria come se avessero tutti lo stesso suono.
Tra un Vox (che personalmente detesto) ed un Professional Duo (che mi è sempre piaciuto) c'è un abisso, come pur con Yamaha o Thomas.


Certo hanno suoni diversi, però c'è da dire che va molto anche a gusti personali. C'è chi preferisce il suono dei Vox, chi quello dei Farfisa, chi nessuno dei due e preferisce quelli di altre marche (Gibson, Eko, Yamaha, Thomas Organ, Lowery, Wurlitzer, eccetera). E anche tra un modello e l'altro dello stesso costruttore ci sono differenze, un Farfisa Matador non ha lo stesso suono di un Compact o un Professional.

Nell'ambito dei Doors per esempio, parlo di questo perché è quello che conosco meglio, esistono le due fazioni "suono Vox (quindi album in studio)" e "suono Gibson (quindi concerti live)".

Per tutti gli altri, cioè per tutti quelli a cui il suono dei combo non interessa (cioè la maggioranza delle persone) il transistor è una zanzara da cui stare alla larga indipendentemente da marca e modello.

Tutto questo tanto per rendere ancora meno appetibile per un costruttore di tastiere a mettersi a fare un organo combo analogico, perché o metti i registri e le combinazioni di diversi modelli e quindi aumenti complessità e costo, o scegli un suono particolare ma poi restringi il ventaglio di acquirenti, già risicato di suo.

Però, ripeto, felice nel caso di essere smentito.