@ Pianolaio
Non lo so, io non sarei così' drastico.
Secondo me il tastierista è meno considerato proprio quando il suo ruolo copre ruoli "non prettamente tastieristici".
Cerco di spiegarmi per non farmi linciare
Ho suonato per la prima volta con un gruppo, lo scorso Capodanno.
Un gruppo con cui ho poi fatto altre date.
Il loro repertorio è basato sui medley, mi sembra uno fosse
questo. o comunque sul genere. Più vari brani riadattati e mash-up che uniscono Tina Turner, Gloria Gaynor ma anche Queen, Kiss, Led Zeppelin.
La scaletta funziona anche se sembra troppo varia, ma è studiata bene.
Io qui devo continuamente cambiare suoni e patch, anche perchè mi ostino a non portare più di una tastiera, nè computer, e suono tutto dal vivo soltanto con la mia Nord Stage 2.
E sono sempre lì a a spostare levette e pulsanti e pedali fra un brano e l'altro e fra una nota e l'altra perché mi ostino pure a ricreare meticolosamente i suoni e a non trascurare nessuna parte e a non semplificarla

Un bel lavoraccio devo dire.
Ebbene
Praticamente nessuno viene a complimentarsi. Oppure ricevo complimenti freddi, di circostanza. Gli unici che magari si sbilanciano sono altri musicisti che capiscono l'impegno.
MA
Quando suono ad esempio con il tributo Deep Purple le cose cambiano drasticamente.
Anche qui cerco di rifare al meglio i suoni dei singoli brani, ma sono basati su suoni "tastieristici" ovvero Hammond, Pianoforte, Rhodes, qualche Synth.
Dopo il concerto molti più coplimenenti e molto più calorosi, e il giorno dopo foto, video con il mio tag e anche richieste di amicizia.
Io sono sempre io e il mio look è praticamente sempre lo stesso, piccole varianti di nero
Cosa è cambiato? Il mio ruolo.
La gente riconosce i suoni "da tastiera" e allora quando li sente ti guarda.
Se fai archi, fiati o ukulule no.
Per loro è tutta una base, anche perchè effettivamente molti gruppi utilizzano le sequenze per queste cose.
Io lo so bene che il tastierista deve coprire entrambi i ruoli e che nel primo caso, tecnica a parte, il lavoro può essere anche maggiore. Ma il pubblico sembra non accorgersene.
Vale anche per i chitarristi.
Se suoni Van Halen hai sicuramente più successo di quando fai accompagnamento. E così per gli altri, escluso il frontman, che è quello che parla direttamente al pubblico e si rivolge a lui anche mentre canta.
Quindi cosa influisce di più (secondo me)?
Il nostro atteggiamento: se in una party band sei tu l'animatore, la gente a fine concerto ti cerca.
Se invece non lo senti come ruolo, allora conta TANTISSIMO il repertorio e i suoni che usi.
Secondo me la differenza la fa non tanto il suono quanto il ruolo del tastierista nel gruppo/brano originale: nel secondo caso ovvero nei Deep Purple l'Hammond e Jon Lord hanno avuto un ruolo chiave, per cui nei vari brani ci sono parecchi momenti in cui il focus (del brano e dei fan che lo conoscono) è sul tastierista/hammondista.
Anche se fai il classico Jump dei Van Halen o Final Count down degli Europe, stai certo che avrai più attenzione che se fai le parti di tastiera di Queen (li ancora ancora, almeno su alcuni brani specifici) o Led Zeppelin o Gloria Gaynor (per restare sui tuoi esempi).