28-06-22 07.26
@ WTF_Bach
A quanto ho capito in Roland ci sono due tipi di supernatural:
1) supernatural “normale”, ovvero campioni con sovrimposto un motore di risonanze e gestione dei passaggi tra layers.
2) supernatural modelling, ovvero piano completamente modellizzato, senza campioni (tipo appunto il DP603 e credo anche il FP90x)
Poi probabilmente la differenza la fanno le cose che dici tu ma anche la potenza di calcolo dei chip impiegati.
Non credo sia una questione di potenza di calcolo, a paritá di polifonia e di algoritmo di sintesi (e non credo che Roland ne sviluppi uno diverso per modello) il processore o ce la fa o non ce la fa (ma allora é sbagliato o va limitata la polifonia), ma il risultato digitale del processo rimane lo stesso.
Propendo anch'io per un impatto importante del DAC+stadio di uscita, keybed e di come si integra col suono ed infine del sistema di amplificazione (quest'ultimo si puó valutare abbastanza bene comparando gli ascolti in cuffia tra modelli diversi rispetto all'ascolto dai diffusori); ad esempio io ho avuto sia un FP7 che poi un FP4 e chiaramente a paritá di suono/campione la resa degli speaker del primo era tutta un'altra cosa.
Di sicuro il piano del RD88 non convince "molti", poco da fare, anche se non ho avuto modo di ascoltarlo se non in cuffia e dalle sue casse, magari con una buona amplificazione esterna recupera qualcosa ma il carattere ed i difetti sono quelli giá discussi molte volte qui,