Cos'è il jazz

  • vin_roma
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07-04-16 12.00

Quando ero in conservatorio dire "faccio jazz" era un segno di distinzione, nel bene e nel male, era per dire "io la musica l' ho capita", "ho scoperto nuove frontiere", "le note le domino e ci faccio quello mi pare".
"Suonare" jazz (più nelle intenzioni che nei risultati) era trasgressivo, era anche un rischio, si era malvisti dagli insegnanti ...ma si era invidiati da molti coetanei.
Eravamo come i carbonari e suonavamo Bach a 4/6 mani controtempo, destabilizzando le regole ma percependo anche che la musica ci guadagnava in leggerezza ed espressività.

Questa, in sintesi, fu l' idea che ebbi del Jazz: sovvertire le regole per dire al conformismo che ci sono altre strade, che tutto può essere letto in un senso o nell' altro, a tempo o controtempo, nella musica come nella vita...
  • vin_roma
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07-04-16 12.32

superbaffone ha scritto:
Bello però è proprio quello che per me il jazz non è, ed il motivo per cui oggi se uno fa due soregge si dice che è jazz emo
y
Ovviamente è solo un mio pensiero.
Riguardo le scoregge... certo, la libertà va compresa ed usata bene, non è che prendi un piffero, ci sputazzi dentro e puoi dire: faccio jazz perché jazz è libertà... Certo, lo puoi fare, ma ti ascolterai da solo.

Il problema è anche l' ipocrisia di molti che, forse non avendo certezze ma molta voglia di apparire, si nascondono dove i contorni sono meno definiti, in ambienti dove dire "non ho capito" equivale a una botta di zappa sui coglioni... quindi è facile in questi ambienti che nasca "merda d' autore" o il free più scatenato, tanto chi contraddice?
  • anonimo

07-04-16 13.17

@ vin_roma
superbaffone ha scritto:
Bello però è proprio quello che per me il jazz non è, ed il motivo per cui oggi se uno fa due soregge si dice che è jazz emo
y
Ovviamente è solo un mio pensiero.
Riguardo le scoregge... certo, la libertà va compresa ed usata bene, non è che prendi un piffero, ci sputazzi dentro e puoi dire: faccio jazz perché jazz è libertà... Certo, lo puoi fare, ma ti ascolterai da solo.

Il problema è anche l' ipocrisia di molti che, forse non avendo certezze ma molta voglia di apparire, si nascondono dove i contorni sono meno definiti, in ambienti dove dire "non ho capito" equivale a una botta di zappa sui coglioni... quindi è facile in questi ambienti che nasca "merda d' autore" o il free più scatenato, tanto chi contraddice?
Hai ragione ancora una volta

Anzi, secondo me le "regole" del jazz sono ancora più stringenti e tremende di quelle di altri tipi di musica, in quanto se mentre compongo un brano nell'intimità e relax del mio studiolo ho tutto il tempo per provare, rileggermi il trattato di armonia e composizione, ascoltare, cambiare, riascoltare, limare etcetera, nel jazz ho due millisecondi per sputare fuori la frase e poi...cosa fatta capo ha

é per questo che le "regole del jazz" bisogna averle metabolizzate molto, molto bene...s no non si suona jazz ma si suona sostanzialmente a casaccio con un ritmo di foxtrot
  • anonimo

07-04-16 13.58

@ kix777
Il jazz è come il virus dell'ebola. Finchè qualcuno lo suona non è morto.
credono di suonarlo
  • anonimo

07-04-16 14.08

@ anonimo
credono di suonarlo
Il potere ti ha giudicato. Tu hai suonato il jazz e sei condannato per l'eternità.

Superbaffone, il tuo pentimento é troppo tardivo, la tua pena sarà l'ascolto eterno di jan garbarek
  • anonimo

07-04-16 14.11

@ anonimo
Il potere ti ha giudicato. Tu hai suonato il jazz e sei condannato per l'eternità.

Superbaffone, il tuo pentimento é troppo tardivo, la tua pena sarà l'ascolto eterno di jan garbarek
che trasformazione da frate a pusher emo
  • anonimo

07-04-16 14.28

@ anonimo
che trasformazione da frate a pusher emo
emo
  • kix777
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07-04-16 14.48

Ovviamente non disquisivo riguardo chi dice di suonarlo ma mi riferivo a chi lo suona davvero. Ed esiste.
  • vin_roma
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07-04-16 14.56

Cyrano ha scritto:
...s no non si suona jazz ma si suona sostanzialmente a casaccio con un ritmo di foxtrot

Hai precisamente descritto quello che penso di me!emo

Credo che il vero spirito jazz, originale, nasca in quella terra, con lo spirito del sogno americano, ci vogliono quei contrasti, quella durezza del territorio.
La nostra storia (europea) "pesa", non siamo veramente bambini, neanche quando nasciamo.
Lo spirito jazz possiamo studiarlo, regolarizzarlo ma non avremo mai un Miles Davis.

Mi raccontava un jazzista nostrano che una volta si trovava in albergo con una di colore ...una di quelle... e mentre era "impegnata" oralmente la radio trasmetteva jazz... Alla fine di un assolo lei, incurante, disimpegnò la bocca ed esclamò: Oh Yeah!!!
In Italia non accadrebbe, al massimo per D' Alessio...emo
Edited 7 Apr. 2016 13:00
  • anonimo

07-04-16 15.02

@ vin_roma
Cyrano ha scritto:
...s no non si suona jazz ma si suona sostanzialmente a casaccio con un ritmo di foxtrot

Hai precisamente descritto quello che penso di me!emo

Credo che il vero spirito jazz, originale, nasca in quella terra, con lo spirito del sogno americano, ci vogliono quei contrasti, quella durezza del territorio.
La nostra storia (europea) "pesa", non siamo veramente bambini, neanche quando nasciamo.
Lo spirito jazz possiamo studiarlo, regolarizzarlo ma non avremo mai un Miles Davis.

Mi raccontava un jazzista nostrano che una volta si trovava in albergo con una di colore ...una di quelle... e mentre era "impegnata" oralmente la radio trasmetteva jazz... Alla fine di un assolo lei, incurante, disimpegnò la bocca ed esclamò: Oh Yeah!!!
In Italia non accadrebbe, al massimo per D' Alessio...emo
Edited 7 Apr. 2016 13:00
in linea di massima, d'accordo...ma allora come mai certi europei (ed io indegnamente penso di essere uno di quelli emo) riescono a suonare jazz?

emo

PS tu non suoni a casaccio!emoemo
Edited 7 Apr. 2016 13:03
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07-04-16 16.47

Credo che il jazz debba essere interpretato come per imitare i versacci della giungla, il bordello delle varie bestie, o meglio: questo, ma unito alla regolarità della civilizzazione urbana, o un qualcosa del genere.
Duke Ellington con l'orchestra lo esprime bene, si sentono bene gli elefanti le scimmie, ma con un po di fantasia si sentono anche le bisce e gli alberi con le liane che si muovono ecc..

La confusione della giungla messa un po in ordine dalla razionalità civile, giusto quello che serve per capirci appena qualcosa, e poi per capire il resto dipende da ogni singolo soggetto, e per capirlo bisogna farloemo
Edited 7 Apr. 2016 14:48
  • vin_roma
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07-04-16 19.09

Cyrano ha scritto:
come mai certi europei (ed io indegnamente penso di essere uno di quelli emo) riescono a suonare jazz?

Perché siete dotati, avete affinità con quella logica, chi più, chi meno, con facilità avete affrontato il linguaggio e lo avete dominato.
Ma non è questo il punto, il fatto è che qui in Europa, nonostante floridi musicisti, difficilmente la filosofia jazz sarebbe nata, serviva l' America, gli scontri razziali, due grosse culture trovatesi li a convivere, senza dogmi, senza storia o perlomeno ciascuno con la propria per crearne una nuova.
Edited 7 Apr. 2016 17:33
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07-04-16 19.33

@ vin_roma
Cyrano ha scritto:
come mai certi europei (ed io indegnamente penso di essere uno di quelli emo) riescono a suonare jazz?

Perché siete dotati, avete affinità con quella logica, chi più, chi meno, con facilità avete affrontato il linguaggio e lo avete dominato.
Ma non è questo il punto, il fatto è che qui in Europa, nonostante floridi musicisti, difficilmente la filosofia jazz sarebbe nata, serviva l' America, gli scontri razziali, due grosse culture trovatesi li a convivere, senza dogmi, senza storia o perlomeno ciascuno con la propria per crearne una nuova.
Edited 7 Apr. 2016 17:33
Questo é certo: il jazz é nato per delle ragioni storiche precise, si é evoluto in una specifica dimensione culturale e sociopolitica...ed é morto quando queste circostanze sono mutate a tal punto da non sostenere più la vitalità.

Altre forme espressive sono sorte, alcune interessanti, altre meno (non ho mai fatto mistero del fatto che secondo me la cultura occidentale odierna può creare solo forme espressive nevrotiche, dozzinali e ipercommerciali - a parte piccolissime eccezioni di nicchia, mentre il jazz era musica di massa).

Il jazz é morto, e adesso?

Abbiamo due possibilità: dedicarci ad altro, o dedicarci a "testimoniare" il jazz, come d'altra parte fanno tutti i musicisti che praticano la musica cosiddetta "classica"
  • vin_roma
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07-04-16 20.17

Cyrano ha scritto:
Il jazz é morto, e adesso?

I suoi semi li ha già lasciati e di cose ne son nate tante.

Cyrano ha scritto:
Abbiamo due possibilità: dedicarci ad altro, o dedicarci a "testimoniare" il jazz, come d'altra parte fanno tutti i musicisti che praticano la musica cosiddetta "classica"

Testimoniarlo è una buona scuola, una buona scelta in certi contesti esecutivi ma sarà sempre una celebrazione. Come eseguire Mozart o Debussy ma con la vitalità linguistica del momento.
Dedicarsi ad altro in che senso?
Senza la spinta del jazz, con tutte le sue forme, non sarebbero nati McLaughlin, Weather Report e più recentemente Pat Metheny ...e sono già storici, anche i nostri Pino Daniele, Area e soprattutto Napoli Centrale, erano figli del Jazz.

Ora è un momento di stanca per l' occidente, stiamo aspettando che accada qualcosa ...forse.
  • kix777
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09-04-16 11.09

Nel mio piccolo mi trovo a non essere concorde sul fatto che il Jazz, nella sua purezza e negli intenti iniziali sia morto. Credo invece che sia solamente, per così dire, cresciuto. Escludendo le sue applicazioni improprie, fatte da soggetti privi di DNA adeguato con modalità altrettanto inadeguate, credo che vi siano importanti evoluzioni e applicazioni che non vanno assolutamente dimenticate. Mi riferisco in particolare alla scuola italiana (Fresu? Rava? Lo stesso Bollani?)...a quella sudamericana (cubani e brasiliani in pole) ed a quella americana. Se l'ultima è a mio parere non più la capofila dei giochi, negli altri due casi possiamo parlare in un certo qual modo di tradizione ed innovazione, specie se ci riferiamo ai sudamericani. Certo, il fermento di anni 80 e 90 è passato, ma la situazione sociale credo condurrà presto a un nuovo sussulto, un nuovo conato. :)
  • anonimo

09-04-16 16.15

@ kix777
Nel mio piccolo mi trovo a non essere concorde sul fatto che il Jazz, nella sua purezza e negli intenti iniziali sia morto. Credo invece che sia solamente, per così dire, cresciuto. Escludendo le sue applicazioni improprie, fatte da soggetti privi di DNA adeguato con modalità altrettanto inadeguate, credo che vi siano importanti evoluzioni e applicazioni che non vanno assolutamente dimenticate. Mi riferisco in particolare alla scuola italiana (Fresu? Rava? Lo stesso Bollani?)...a quella sudamericana (cubani e brasiliani in pole) ed a quella americana. Se l'ultima è a mio parere non più la capofila dei giochi, negli altri due casi possiamo parlare in un certo qual modo di tradizione ed innovazione, specie se ci riferiamo ai sudamericani. Certo, il fermento di anni 80 e 90 è passato, ma la situazione sociale credo condurrà presto a un nuovo sussulto, un nuovo conato. :)
Caro Amico (che stimo sempre più ogni post che tu scrivi), mi sono espresso male.

Il jazz é morto, ma non i jazzisti che lo testimoniano

Poi, dicendolo con Heidegger, il jazz pur essendo morto é sempre attuale, come Bach che é ben morto ma estremamente attuale

Semplicemente, la parabola storico-antropologica del jazz é conclusa (al pari per esempio dello stile poetico di Leopardi). Ciò non vuol dire che il jazz non abbia più niente da dire

emo
Edited 9 Apr. 2016 14:16
  • anonimo

09-04-16 16.23

Cyrano ha scritto:
Semplicemente, la parabola storico-antropologica del jazz é conclusa (al pari per esempio dello stile poetico di Leopardi)


Diciamo che i jazzisti odierni sono come quei personaggi nei parchi londinesi che declamano "poesie" dall'alto della loro scala pieghevole, anacronistici emo
Edited 9 Apr. 2016 14:23
  • anonimo

09-04-16 16.41

@ anonimo
Cyrano ha scritto:
Semplicemente, la parabola storico-antropologica del jazz é conclusa (al pari per esempio dello stile poetico di Leopardi)


Diciamo che i jazzisti odierni sono come quei personaggi nei parchi londinesi che declamano "poesie" dall'alto della loro scala pieghevole, anacronistici emo
Edited 9 Apr. 2016 14:23
Tutto dipende dalla poesia che declamano...

[c]O wild West Wind, thou breath of Autumn’s being,
Thou, from whose unseen presence the leaves dead
Are driven, like ghosts from an enchanter fleeing,

Yellow, and black, and pale, and hectic red,
Pestilence-stricken multitudes: O thou,
Who chariotest to their dark wintry bed

The winged seeds, where they lie cold and low,
Each like a corpse within its grave, until
Thine azure sister of the Spring shall blow

Her clarion o’er the dreaming earth, and fill
(Driving sweet buds like flocks to feed in air)
With living hues and odours plain and hill:

Wild Spirit, which art moving everywhere;
Destroyer and Preserver; hear, O hear![/c]
Edited 9 Apr. 2016 14:42
  • ahivela
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10-04-16 02.51

kix777 ha scritto:
Mi riferisco in particolare alla scuola italiana (Fresu? Rava? Lo stesso Bollani?)...a quella sudamericana (cubani e brasiliani in pole) ed a quella americana


Vogliamo dimenticare quella nord-europea (secondo la mia opinione, la piu' interessante e "moderna")?
  • giupe8
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13-05-16 17.32

Vi andrebbe di fare questo breve questionario?
Sono uno studente di Ingegneria, vi assicuro che ci vuole pochissimo

https://univpmd3a.eu.qualtrics.com/SE/?SID=SV_8uWlltTdqdNqB9j