20-10-11 16.21
Bisogna distinguere,
una cosa è l'emulazione di un synth tramite vst,
ad es dx7 e FM8 della native instruments,
una cosa è il PORTING dello stesso software su vst,
ad es. blofeld e largo.
Nel primo caso, una azienda diversa dal produttore del synth
NON USA lo stesso software, ma riproduce in un vst tramite diverso codice
il comportamento del synth originario.
La riproduzione sarà sempre approssimata,
e le differenze possono essere macroscopiche.
Nel secondo caso, possibile solo per synth digitali,
la stessa casa madre (nel caso Waldorf),
proprietaria del codice, (oppure un'altra con relativa concessione),
ne effettua il PORTING, cioè la conversione
alla diversa piattaforma hardware. Gli algoritmi sono gli stessi,
la riproduzione può raggiungere la perfezione o quasi,
qualche differenza può essere percettibile per i diversi
convertitori, lo stadio di uscita o altri elementi.
Il porting è abbastanza raro in quanto NON CONVIENE
alla azienda fare un vst che riproduca esattamente
il suo HARDWARE.
Per il blofeld infatti, la Waldorf si è azzardata
solo perchè il synth costa così poco e ha un rapporto prezzo/prestazioni
talmente elevato che per poche centinaia di euro
conviene non rinunciare alla praticità di avere un synth "hardware".
In questo senso rispondo a jacus che
probabilmente in questo caso conviene prendere
il synth e non il vst.