13-03-18 16.59
@ ziokiller
Io non so se ho ancora diritto di parola, dal momento che sono ufficialmente un produttore di strumenti, quindi qualunque parere io possa esprimere su strumenti fatti da altri produttori potrebbe essere malinterpretato dalle solite persone con la puzza sotto al naso... Comunque, io prima di produrli gli strumenti li ho sempre comprati e suonati, e amati, e questo forum ancora una volta m'è testimone, visto che sono iscritto da oltre 15 anni.
Premesso ciò, volevo dire che se da un lato è vero che ci sono tanti strumenti, fra workstation e performance keyboards, che hanno buoni suoni di Rhodes, di Wurlitzer e compagni vari, la mia sensazione è più o meno stata sempre questa: all'inizio l'entusiasmo è a mille, poi più li suoni e più noti qualcosa che non va, qualcosa di meccanico, di artificiale, di ripetitivo, senti che lo strumento non risponde, non ti dà quello che cerchi.
Anni fai comprai quella famosa tastiera rossa (oramai venduta), è stata sicuramente una delle mie tastiere preferite con degli ottimi campioni, ma sempre di campioni si trattava, quando suonavo da solo era sempre più statica, e quando suonavo in gruppo praticamente di quei 5 o 6 livelli di dinamica ne usavo solo uno. Poi anni dopo ho commprato quella famosa workstation con quell'enorme touch screen al centro, ce l'ho ancora e mi piace ancora tantissimo, e secondo me è l'unica workstation attualmente ancora in commercio con i migliori suoni di Rhodes e Wurlitzer, e anche buoni campioni di piano acustico, ma pecca parecchio sul Clavinet, pecca a bestia sul CP80, e resta il fatto che più la suoni e più ti annoia.
Il mio obiettivo è quello di avere uno strumento che ti dà emozioni tanto quanto te le dà lo strumento vero. I campioni annoiano, puoi avere pure mille miliardi di terabyte di campioni, ma sempre camponi restano. La sintesi invece interagisce e ti può sorprendere, forse il realismo timbrico non è proprio il 100%, ma è comunque sopra il 95%, sta di fatto che la sensazione quando suoni è diversa... Uno strumento non deve solo suonare bene o funzionare bene, deve anche essere d'ispirazione.
Poi oh, questo è solo il mio personalissimo parere... ma è la spinta che avevo dentro e che mi ha portato a voler fare questo lavoro. Se mi fossi accontentato degli strumenti degli altri oggi forse starei facendo altro.
ciao. io ho un wurli (...e un rhodes ma è da sistemare, quindi non mi pronuncio anche se, pur malmesso, può valere lo stesso discorso). l'unica, ma proprio l'unica differenza tra lui e il suono di wurli del mio nordstage (fatta la prova amplificandoli nella medesima cassa attraverso un mixer) è proprio il godimento nel suonarli. il suono dello stage è pressochè indiscernibile dall'originale, ma quando lo suono manca la magia che c'è quando appoggio le mani sul wurli: l'imprevedibilità e la varietà timbrica e dinamica, la sensazione che il tasto non sia una "roba" che sta in mezzo tra te e il suono ma ti permetta di essere completamente connesso con esso sono le sole cose che fanno la differenza, molto di più della fedeltà timbrica. lo stage è meraviglioso, non me ne separerei mai e lo uso con grande soddisfazione: è la tastiera da live perfetta per me.
se però arriva un Seven che fa quello che promette, cioè restituire tutta la magia dello strumento vero, per me non serve aggiungere altro.
in più finalmente c'è qualcuno che pensa ad uno strumento esteticamente somigliante all'originale, cosa apprezzabile dal pubblico ma soprattutto da me, e con il top piatto su cui appoggiare un'altra tastiera. anche questo fa parte della magia di cui parlavo prima.
quanto al suono di piano, è vero, è inferiore agli altri ma pare comunque utilizzabile e comunque, sembra, ha la possibilità di essere migliorato in futuro.
il prezzo mi pare abbastanza adeguato sia al contenuto che alla forma (e anche al contenitore dato che non bisogna aggiungerci una custodia). tanto per fare un paragone: ho posseduto in passato (trovato usato per fortuna) un SV1 che quando è uscito costava uno sproposito (moooolto più del seven) e aveva suoni di piano elettrico, a mio parere, a dir poco discutibili (al contrario di Kronos che però è una workstation, quindi non c'entra): solo botta, niente dolcezza, salti di campione evidentissimi tanto che i sample di uno stesso suono sembravano presi da strumenti diversi, freddo e poco emozionante...
non mi resta che provarlo quando arriverà da Silvio. se, come dicevo, fa davvero quello per cui Guido l'ha pensato, sarà difficile che non lo faccia mio.