Generalmusic addio..

anonimo 16-01-09 15.18
Pensare che negli anni 90 la casa italiana che raccoglieva i marchi Gem e Lem era addirittura diventata leader nel settore arranger, lasciando per un certo tempo indietro perfino i marchi giapponesi (roland e yamaha !)
Sembrava farcela anche nel settore Synth (sempre all'epoca) con la serie S (poi abbandonata al suo destino).
Poi i pianoforti digitali, expanders prestigiosi come il realpiano expander (da alcuni proco gradito perche' forse troppo realistico).
Poi la serie promega, dal suono cosi' realistico ma dall'estetica (purtroppo) cosi' poco gradita dal pubblico.
In ultimo gli expanders derivati dal promega ed ora il silenzio.

Sono davvero addolorato in questi giorni di winter namm, al pensiero di un opportunita' cosi' grande buttata via in modo cosi' assurdo (come tante altre nel nostro paese).
Edited 16 Gen. 2009 14:19
anonimo 16-01-09 20.09
emoemoemo
anonimo 16-01-09 21.33
@ anonimo
emoemoemo
emo????
Juno_60 17-01-09 00.20
kaimanblue ha scritto:
Poi la serie promega, dal suono cosi' realistico ma dall'estetica (purtroppo) cosi' poco gradita dal pubblico.
In ultimo gli expanders derivati dal promega ed ora il silenzio.

Eppure io non ci vedo tutto questo antiestetismo nel Promega, soprattutto il 2.. Non sarà un capolavoro di design ma è sobrio e professionale

E' uno di quegli strumenti che mi piacerebbe un sacco avere, il piano digitale più sottovalutato di tutti i tempi.. Ma si sa, non è rosso cromato ed ha troppe poche luci!

Che peccato emo

Marco
poltronix 17-01-09 10.28
Sono assolutamente d'accordo con te Marco, infatti era il piano digitale preferito, anzi lo è ancora, di Keith Emerson, che in fatto di pianoforte non è proprio il primo patacca. Il problema è che se hai un service che ti porta gli strumenti non è un grosso problema, se sei da solo a portarlo è difficile anzi impossibile trovare un flight case che deve essere fatto su misura con dei costi improponibili! Personalmente ho fatto tre tournee con 2 equinox e 1 promega 2 e devo dire che non hanno nulla da invidiare alle tastiere rosse e, dirò di più, proprio la clavia se ne è venuta fuori con la sintesi a modelli fisici minimo sette anni dopo promega 2 (ricordo che il progetto promega 2 e i modelli fisici in Generalmusic nascevano a livello concettuale dieci anni fa!). Comunque le tastiere citate sopra in tournee si sono dimostrate robustissime ai service e non mi hanno mai dico mai abbandonato in serata, faccio presente che le tournee erano teatrali, quindi con acustiche che non perdonano a livello di rumori ecc. Si l' unica cosa che noi musicisti criticavamo per primi in Generalmusic era la difficoltà del software, quando si da troppo spazio agli ingegneri si hanno questi risultati. Ad ogni modo, peccato, sono molto amareggiato per la finaccia.
anonimo 18-01-09 01.16
Le mie affermazioni sull'estetica dei promega erano obiettive.
Personalmente ho avuto il promega3 per diversi anni, e l'estetica mi ricordava molto i synthorchestra degli anni 70 (siel ecc.) e a me piaceva.

In ogni caso non ho mai scelto gli strumenti per l'estetica, ma per il suono in rapporto alle mie necessita', ed ancor oggi che possiedo un cvp 407 (ottimo pianoforte/arranger) ammetto che quello del promega resta il miglior suono digitale di pianoforte mai realizzato fino ad oggi.
Probabilmente in questo NAMM si sentiranno ottimi pianoforti, ma guarda caso la loro tecnologia e' ispirata a quella del promega (modelli fisici).

Mi piange il cuore sapere che generalmusic era avanti di un po' di anni, e che oggi stia chiudendo i battenti.

Non so come siano andate esattamente le cose, pero' il promega nonostante fosse un valido strumento, risultava difficile da trovare nei negozi, e se non puoi provare uno strumento difficilmente lo compri ad occhi chiusi.

Anche l'expander del promega, rivelatosi un ottimo expander, era praticamente un fantasma : molti ne sono venuti a conoscenza qui nel forum, e qualcuno lo ha comprato ad occhi chiusi (dato il prezzo realmente accessibile).
Pero' se uno strumento non e' presente nei negozi difficilmente puo' avere una visibilita' tale da riscuotere i consensi del consumatore.

Poi c'e' il discorso arrangers : raggiunto l'apice degli anni 90 (superando anche roland e yamaha), generalmusic sembrava essersi seduta sugli allori, lasciando ferma l'innovazione a quel periodo di gloria, mentre la concorrenza recuperava terreno con prodotti come Tyros o come le PA korg ecc.

Personalmente sono rimasto molto dispiaciuto nell'apprendere le difficolta' di generalmusic, e spero che non si perda un marchio cosi' prestigioso, perche' anche se dovesse essere assorbita da acquirenti stranieri, il rischio che la produzione finisca all'estero (cina o chissadove) perdendo la sua vera identita' e' molto alto.

MadDog 18-01-09 01.46
Il Promega 3 ricorda anche questo signorotto qui...



emo
Caronte57 18-01-09 15.28
C'è anche quella vecchia marchetta di Wakeman endorser del promega3 da vedere il video concerto del 2003 degli YES quello "famoso" con il suo assolo di apertura..

Non credo ci sia alcuna possibilità per ogni recupero dell'azienda stando sempre ai si dice...............Frutta totale.

Buona domenica
Ka
edg 18-01-09 16.04
Chi, in questo "momento storico", si prenderebbe l'onere di rilevare la GENERALMUSIC e far la guerra a ROLAND, YAMAHA e KORG?

Solo un visionario, un imprenditore folle, qualcuno tipo FORD..... Un sognatore.




edg
Edited 18 Gen. 2009 15:04
anonimo 19-01-09 09.08
Perche' aziende nordiche nate quasi dal nulla riescono a conquistarsi preziose e redditizie nicchie di mercato, ed aziende italiane spesso con secolare tradizione castelfidardiana falliscono?.

Alcuni marchi italiani facevano tastiere (organi) quando Roland ancora non esisteva, e Yamaha cominciava ad esser famosa piu' per le moto che per le sue origini musicali.
Ok, i giapponesi sappiamo che hanno saputo darsi una grande spinta nel settore dell'elettronica, ma i nordici?.

alcuni marchi nordici sono addirittura nati ben dopo, ma hanno saputo concentrare la loro produzione su pochi prodotti innovativi e realmente richiesti dal mercato.

In questa domanda forse c'e' il succo della crisi che sta colpendo il nostro paese piu' degli altri, e se provo ad immaginare le risposte (piu' di una) mi viene rabbia.

In tutto l'asse che va dalla romagna alle marche passando per castelfidardo, c'era una tradizione di costruttori di strumenti musicali che era secolare.
Mi e' venuto il magone quando nel 2004 passai di fronte all'ex fabbrica Farfisa, e la vidi in demolizione (ci costruivano un quartiere residenziale).

Sapere che il destino di generalmusic potrebbe essere il medesimo mi fa rabbia, perche' noi italiani la fantasia e la creativita' ce l'abbiamo, solo che son soffocati da gerontocrazia, demeritocrazia (fa strada chi e' raccomandato e non capisce nulla, e soffoca le idee a chi e' realmente capace) e quant'altro.

Ve li ricordate i trenini Rivarossi e Lima?.
Rivarossi acquisto' la Lima, poi altri marchi come Arnold, Pocher, Jouef ecc : sembrava stese per dominare il mercato dei modelli ferroviari...
invece.... clicca per conoscere il destino di Rivarossi...

...e invece e' stata acquistata dagli inglesi, che han chiuso tutta la produzione in Italia (stabilimento Lima a Vicenza, e Rivarossi a Como), per trasferirla in Cina.

Perche' il tessuto produttivo italiano sta facendo questa fine?..

Edited 19 Gen. 2009 8:19
am0 19-01-09 10.34
kaimanblue ha scritto:
Ve li ricordate i trenini Rivarossi e Lima?.
Rivarossi acquisto' la Lima, poi altri marchi come Arnold, Pocher, Jouef ecc : sembrava stese per dominare il mercato dei modelli ferroviari...
invece.... clicca per conoscere il destino di Rivarossi...

...e invece e' stata acquistata dagli inglesi, che han chiuso tutta la produzione in Italia (stabilimento Lima a Vicenza, e Rivarossi a Como), per trasferirla in Cina.

Mi sembra che il copione sia il solito: il "vecchio saggio" lascia ad un rampante con sogni di grandezza, questo compera a dritta e a manca, si accorge che per fare queste cose e guadagnarci bisogna saperci fare, vende tutto per un tozzo di pane a chi succhia il succhiabile e getta tutto nel cesso.

Assurdo, stiamo mandando a catafascio l'italiaemo

grazie kaiman, non conoscevo i tristi risvolti di questa vicenda, ti dò un thanks.... tristeemo
anonimo 19-01-09 12.07
@ am0
kaimanblue ha scritto:
Ve li ricordate i trenini Rivarossi e Lima?.
Rivarossi acquisto' la Lima, poi altri marchi come Arnold, Pocher, Jouef ecc : sembrava stese per dominare il mercato dei modelli ferroviari...
invece.... clicca per conoscere il destino di Rivarossi...

...e invece e' stata acquistata dagli inglesi, che han chiuso tutta la produzione in Italia (stabilimento Lima a Vicenza, e Rivarossi a Como), per trasferirla in Cina.

Mi sembra che il copione sia il solito: il "vecchio saggio" lascia ad un rampante con sogni di grandezza, questo compera a dritta e a manca, si accorge che per fare queste cose e guadagnarci bisogna saperci fare, vende tutto per un tozzo di pane a chi succhia il succhiabile e getta tutto nel cesso.

Assurdo, stiamo mandando a catafascio l'italiaemo

grazie kaiman, non conoscevo i tristi risvolti di questa vicenda, ti dò un thanks.... tristeemo
In realta' dietro la triste fine di Rivarossi c'e' una lieta novella : l'unica che va contro la corrente dei fallimenti, con conseguenti chiusure di stabilimenti e decentramento della produzione in Cina.

E' una storia da prima pagina, come esempio per tanti altri imprenditori che hanno le capacita' intellettive (non quei macachi che fanno fallire le aziende).

Dopo la chiusura di Rivarossi Lima ecc, alcuni validi tecnici e dirigenti di queste imprese, ben consapevoli che il mercato aveva ancora degli stimoli, han ben pensato di raggrupparsi e di progettare ed industrializzare qualche modello (dapprima uno).
Non scelsero a caso, ma si dedicarono a qualcosa che avesse reale richiesta di mercato, e si impegnarono per creare cio' che il mercato voleva e per farlo bene.

Il modello ebbe successo, ed i ricavi vennero investiti su altri prodotti con un criterio mai vosto prima d'ora : anziche riciclare vecchi stampi per riproporre modelli "ribolliti", vennero disegnati prodotti mai realizzati da altre ditte, e completamente mancanti (quindi desideratissimi) nel mercato del modellismo.

Ora a Vicenza (guarda caso citta' dove c'era la Lima) c'e' un marchio che sta tornando ad essere grande quanto grande era la Rivarossi, e sta sfornando modelli mai visti prima fatti con grande cura e talmente desiderati dai feramatori che spesso vengono prenotati con grande anticipo rispetto alla distribuzione dei medesimi.

Un caso raro di rinascita che dimostra quanto la volonta' e la passione possano far tanto contro il degrado dell'industria italiana : aziende cosi' dovrebbero essere premiate dallo stato, perlomeno con sgravi fiscali se non con contributi.
Queste aziende investono in ricerca, fanno marketing in modo davvero accurato per far coincidere i loro obiettivi con le esigenze del mercato.

Per qualche anno la Rivarossi "anglo cinese" ha continuato a sfornare modelli ribolliti, ma (guarda caso) diminuivano le vendite.
I clienti cambiavano rotta verso la nuova casa vicentina (ed altre che nel frattempo son sorte con lo stesso spirito),
Un esempio di come, quando la concorrenza e' reale, i produttori (anche quelli piu' grossi) non possono piu' imporre il mercato (con prodotti riciclati e cose simili), ma devono rispondere alle reali esigenze del medesimo (se il mercato richiede novita', devi investire in cose nuove e valide) ora Hornby/Rivarossi promette addirittura le locomotive trifase (dapprima prodotte solo da costosi artigiani).

Grazie a Vitrains per aver fatto rinascere il modellismo ferroviario in Italia, ma gazie anche a Oskar, Acme e a tutti quei produttori che hanno creduto nel nostro mercato senza temere la concorrenza globale, dimostrando che anche i grando a volte si possono mettere in difficolta' quando l'impegno e la creativita' son liberi dalla mediocrita' e dalla gerontocrazia demeritocratica.

Se e' successo nel campo del ferromodellismo, perche' non puo' accadere in altri settori?.
perche' dobbiamo comprare detersivi americani, pannolini americani (ci hanno ammazzato anche l'ippopotamo !) e quantaltro?..

Ho citato l'esempio del ferromodellismo per dimostrare che dietro alle macerie dell'edificio storico Rivarossi, c'e' la rinascita di qualcosa di nuovo e di piu' snello ed efficace.
Spero accada qualcosa di simile anche in altri settori, perche' mi bruciano davvero quelle macerie dell'edificio storico Farfisa.
anonimo 19-01-09 12.15
<<<<<<

link vitrains
link 2 vitrains

link acme


Le aziende di cui sopra, hanno ri dato vita a qualcosa che per aziende piu' grosse (rivarossi-lima italia) non funzionava piu'.

citerei anche OSKAR ed altre, ma se ho messo in prima riga vitrains non e' per preferenza (non ho interessi personali verso i marchi sopra citati), ma perche' questa azienda ha messo coraggiosamente sede proprio in quella Vicenza che aveva visto perdere tutta la produzione di modelli, in luogo della decisione inglese (Hornby acquisitrice di Rivarossi e lima) di portare tutto in Cina.

Spero qualcosa di simile accada anche in altri settori, perche' se ho citato i marchi nordici di strumenti musicali non e' un caso : molti di questi son nati quasi dal nulla, e se e' successo li, puo' succedere anche da noi perche' questo paese quando vuole sa dimostrare di avere la giusta creativita' e di saper fare le cose per bene.

kaiman.

Edited 19 Gen. 2009 11:17
Caronte57 22-01-09 18.39
R.I.P il sito è giù.........................Sigh!
http://www.generalmusic.com/
Credo sia proprio finita....
Kemo
GIANLUCAROSSI 22-01-09 19.09
Lo credo anch'io....peccato davvero !emoemoemoemo
edg 22-01-09 22.38
Oggi sfogliando l'ultimo numero di SM ho visto che c'è ancora una pagina pubblicitaria di un pianoforte digitale GEM e di diffusori LEM (scomparsa anche lei????).......

Suona come una beffa paradossale.

La pubblicità di un'azienda fallita......

Che peccato.




edg
anonimo 23-01-09 09.14
Che sia fallita e' ancora da vedere.
Se, come da fonti non ufficiali, ha portato i libri in tribunale o cose simili non e' detto che sia fallita, ma che sono in corso gli accertamenti per verificare se ci sono investitori o situazioni che possano evitarle il peggio.

Le possibilita' che risorga da sola sono poche, cosi' come son poche le possibilita' che in questo periodo di crisi si faccia avanti qualcuno disposto a mettersi in gioco.
Poche pero' non significa "nulle" quindi e' ancora tutto da vedere.

Certo e' che se dever restare soltanto il marchio, ma tutto il resto deve finire in mani straniere che portano la produzione in cina, per l'Italia resterebbe una magrissima, se non inesistente consolazione.

La speranza e' che GEM-LEM resti italiana in italia.
Caronte57 23-01-09 15.12
Vallo a raccontare ai dipendenti che da Novembre 2007 non prendono lo stipendio.....................Questo da fonti sicure.
Si stanno preparando delle agitazioni per protestare contro la conduzione a dir poco disinvolta da parte della proprietà............................
Ne vedremo delle "belle".
K
lonestar 23-01-09 15.34
Fosse per me in Italia fari sparire tutti gli importatori che vogliono arricchirsi in maniera spropositata. (avvoltoi)

Gente che non fa un cazzo, solo magazzino.

Ai produttori seri solo rispetto e lode.
poltronix 24-01-09 10.28
@ anonimo
Che sia fallita e' ancora da vedere.
Se, come da fonti non ufficiali, ha portato i libri in tribunale o cose simili non e' detto che sia fallita, ma che sono in corso gli accertamenti per verificare se ci sono investitori o situazioni che possano evitarle il peggio.

Le possibilita' che risorga da sola sono poche, cosi' come son poche le possibilita' che in questo periodo di crisi si faccia avanti qualcuno disposto a mettersi in gioco.
Poche pero' non significa "nulle" quindi e' ancora tutto da vedere.

Certo e' che se dever restare soltanto il marchio, ma tutto il resto deve finire in mani straniere che portano la produzione in cina, per l'Italia resterebbe una magrissima, se non inesistente consolazione.

La speranza e' che GEM-LEM resti italiana in italia.
Preciso che i dipendenti cocopro e cococo hanno arretrati anche a partire da aprile scorso! In più gli oramai ex dipendenti sono bloccati nella mobilità perchè ancora non c'è fallimento, non c'è nulla! Le maestranze? Sparite! Bel gesto.....complimenti!