Grease non deve più essere trasmesso?

CavaliereNero 05-01-21 11.35
MarcezMonticus ha scritto:
ambientato nell'America puritana e razzista degli anni '50


Forse è proprio questo che i "cosiddetti" giovani dei Social non hanno capito: il contesto. Ci possono essere Film, opere teatrali, canzoni, di denuncia o semplicemente che mostrano com'era la realtà in un dato periodo storico: se un film mostra che, in un certo periodo storico, la Società era omofoba, prendeva in giro gli omosessuali oppure era maschilista e trattava le donne come oggetti, oppure era razzista e chiamava "negro" (più qualche aggettivo peggiorativo) le persone di colore, non per questo è necessariamente un film che incita all'omofobia o alla discriminazione sessuale o al razzismo...

Bisognerebbe avere l'intelligenza di capire il contesto e lo spirito di denuncia oppure, semplicemente, il realismo del film (cioè far vedere, far capire com'era la società dell'epoca)... Allora tutti gli innumerevoli film di guerra, ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, che mostrano i crimini efferati che commisero le SS Tedesche sulla popolazione civile e sugli Ebrei, potrebbero essere accusati di Apologia di Nazismo o di incitazione all'Antisemitismo? Fanno semplicemente vedere quello che (purtroppo) è successo veramente, mostrano soltanto una tristissima pagina di Storia, anzi, ci aiutano a non dimenticare, in modo che, certe cose, non accadano mai più...
MarcezMonticus 05-01-21 11.40
@ anonimo
qui giocano un ruolo fondamentale i genitori: si sono girati dall'altra parte?
Quali genitori?
Quelli che vogliono essere meglio dei figli? Nostalgici del tempèo che fu e che non accettano il passare degli anni e che parlano come ragazzini ignoranti con epiteti tipo "frè", "bella zio", o "raga come butta"?
MarcezMonticus 05-01-21 11.41
@ CavaliereNero
MarcezMonticus ha scritto:
ambientato nell'America puritana e razzista degli anni '50


Forse è proprio questo che i "cosiddetti" giovani dei Social non hanno capito: il contesto. Ci possono essere Film, opere teatrali, canzoni, di denuncia o semplicemente che mostrano com'era la realtà in un dato periodo storico: se un film mostra che, in un certo periodo storico, la Società era omofoba, prendeva in giro gli omosessuali oppure era maschilista e trattava le donne come oggetti, oppure era razzista e chiamava "negro" (più qualche aggettivo peggiorativo) le persone di colore, non per questo è necessariamente un film che incita all'omofobia o alla discriminazione sessuale o al razzismo...

Bisognerebbe avere l'intelligenza di capire il contesto e lo spirito di denuncia oppure, semplicemente, il realismo del film (cioè far vedere, far capire com'era la società dell'epoca)... Allora tutti gli innumerevoli film di guerra, ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, che mostrano i crimini efferati che commisero le SS Tedesche sulla popolazione civile e sugli Ebrei, potrebbero essere accusati di Apologia di Nazismo o di incitazione all'Antisemitismo? Fanno semplicemente vedere quello che (purtroppo) è successo veramente, mostrano soltanto una tristissima pagina di Storia, anzi, ci aiutano a non dimenticare, in modo che, certe cose, non accadano mai più...
Perfettamente d'accordo.
mima85 05-01-21 11.44
Il politicamente corretto sta diventando un grosso cancro della nostra società, promosso da gente che probabilmente non ha una vita e deve trovare un significato alla sua inutile esistenza in queste pippe mentali.
maxipf 05-01-21 11.47
@ anonimo
qui giocano un ruolo fondamentale i genitori: si sono girati dall'altra parte?
Certo è che se entrambi i genitori sono costretti a stare fuori di casa per 12 ore al giorno per poter sostenere la famiglia, non possono certo seguire i figli con la stessa "intensità" con la quale lo si poteva fare 40-50 anni fa, quando ad es. lavorava uno solo in famiglia.

Non puoi impedire a tuo figlio di fare ciò che vuole, o meglio ciò che viene spinto a fare dalla realtà che lo circonda, funziona a malapena fino alla pubertà, la spugna può assorbire di tutto ma seleziona quello da espellere sulla base della percezione di quello che fa parte della sua realtà quotidiana.

Ci siamo passati tutti e quando capiamo che il futuro dipende da noi, inteso come singolo individuo, è sempre troppo tardi, anche se lo insegna(va)no a scuola non te ne frega nulla perché la tendenza è seguire il gregge, di solito non leghi con i professori ma con i compagni di "sventura", poi la memoria è sempre corta e con il senno di poi non ci fai nemmeno la birra.

Cambia il contesto: chi cercava di conquistare il mondo con la forza ha capito che si ottiene molto più potere creando consensi: ti comunico quello che vuoi sentirti comunicare, ti lascio dire o meglio postare quello che ti pare, ma allo stesso tempo catalogo i tuoi gusti e ti porto a fare quello che voglio, quindi o generi ricchezza per pochi o sei un emarginato "virtuale"; in fondo amazon è un'azienda di logistica, i social una vetrina di ca..i degli altri estranea alla tua realtà, le aziende di risorse umane sono dei distruttori di professionalità giovanile, e così via, ma i suicidi da social, la violenza gratuita e l'impoverimento culturale e sociale sono reali.
Raptus 05-01-21 12.00
@ maxipf
Certo è che se entrambi i genitori sono costretti a stare fuori di casa per 12 ore al giorno per poter sostenere la famiglia, non possono certo seguire i figli con la stessa "intensità" con la quale lo si poteva fare 40-50 anni fa, quando ad es. lavorava uno solo in famiglia.

Non puoi impedire a tuo figlio di fare ciò che vuole, o meglio ciò che viene spinto a fare dalla realtà che lo circonda, funziona a malapena fino alla pubertà, la spugna può assorbire di tutto ma seleziona quello da espellere sulla base della percezione di quello che fa parte della sua realtà quotidiana.

Ci siamo passati tutti e quando capiamo che il futuro dipende da noi, inteso come singolo individuo, è sempre troppo tardi, anche se lo insegna(va)no a scuola non te ne frega nulla perché la tendenza è seguire il gregge, di solito non leghi con i professori ma con i compagni di "sventura", poi la memoria è sempre corta e con il senno di poi non ci fai nemmeno la birra.

Cambia il contesto: chi cercava di conquistare il mondo con la forza ha capito che si ottiene molto più potere creando consensi: ti comunico quello che vuoi sentirti comunicare, ti lascio dire o meglio postare quello che ti pare, ma allo stesso tempo catalogo i tuoi gusti e ti porto a fare quello che voglio, quindi o generi ricchezza per pochi o sei un emarginato "virtuale"; in fondo amazon è un'azienda di logistica, i social una vetrina di ca..i degli altri estranea alla tua realtà, le aziende di risorse umane sono dei distruttori di professionalità giovanile, e così via, ma i suicidi da social, la violenza gratuita e l'impoverimento culturale e sociale sono reali.
Che i genitori siano fuori 12 ore al giorno per lavoro è opinabile, io vedo genitori fuori 12 ore al giorno perché non rinunciano ad andare a spritz con altri genitori.
Il problema è che i genitori della generazione X non accettano il fatto di essere invecchiati, hanno vissuto male i propri anni giovanili (dove hanno sfasciato di tutto) e si vogliono rimettere in gioco adesso, a scapito di chiunque.
Chi ha voluto promuovere il lavoro interinale? Ci è capitata dentro la mia generazione, mica quella prima della mia.
Adesso si mandano buongiornissimi caffè e ci provano con le ventenni mentre dovrebbero badare al figlio che balla nudo su tiktok.
MarcezMonticus 05-01-21 12.05
maxipf ha scritto:
Certo è che se entrambi i genitori sono costretti a stare fuori di casa per 12 ore al giorno per poter sostenere la famiglia, non possono certo seguire i figli con la stessa "intensità" con la quale lo si poteva fare 40-50 anni fa, quando ad es. lavorava uno solo in famiglia.

Perdonami ma, a mio parere, il ragionamento non regge.
Se ci tieni a seguire tuo figlio, ci riesci e ti sbatti per farlo. Alla fine degli anni '70 mia madre, avevo sei anni, andava a lavorare ad Asti e mio padre lavorava in Porto e rientrava a sera tardi perchè non c'erano tutti i privilegi odierni (lasciamo perdere il discorso scioperi e cassa integrazione) io mi spaccavo di Goldrake e Uomo Tigre, Bem e robottoni giapponesi vari dove morivano a milioni e non mi è mai mancato l'affetto e la dedizione dei miei genitori. EDIT: non mi è mai venuta voglia di far stragi o di fare il terrorista dato che avevo ben chiaro il confine tra la fantasia e la realtà dal momento che me lo hanno insegnato i miei genitori.
Il problema dei genitori odierni è che fanno figli e se ne fottono, non insegnano le regole, non insegnano le buone maniere e l'educazione, demandano a scuola e sport l'insegnamento ma se non rientra nei loro canoni sono gli altri i coglioni e non loro.

Sul resto concordo in toto.
paolo_b3 05-01-21 12.14
@ maxipf
Certo è che se entrambi i genitori sono costretti a stare fuori di casa per 12 ore al giorno per poter sostenere la famiglia, non possono certo seguire i figli con la stessa "intensità" con la quale lo si poteva fare 40-50 anni fa, quando ad es. lavorava uno solo in famiglia.

Non puoi impedire a tuo figlio di fare ciò che vuole, o meglio ciò che viene spinto a fare dalla realtà che lo circonda, funziona a malapena fino alla pubertà, la spugna può assorbire di tutto ma seleziona quello da espellere sulla base della percezione di quello che fa parte della sua realtà quotidiana.

Ci siamo passati tutti e quando capiamo che il futuro dipende da noi, inteso come singolo individuo, è sempre troppo tardi, anche se lo insegna(va)no a scuola non te ne frega nulla perché la tendenza è seguire il gregge, di solito non leghi con i professori ma con i compagni di "sventura", poi la memoria è sempre corta e con il senno di poi non ci fai nemmeno la birra.

Cambia il contesto: chi cercava di conquistare il mondo con la forza ha capito che si ottiene molto più potere creando consensi: ti comunico quello che vuoi sentirti comunicare, ti lascio dire o meglio postare quello che ti pare, ma allo stesso tempo catalogo i tuoi gusti e ti porto a fare quello che voglio, quindi o generi ricchezza per pochi o sei un emarginato "virtuale"; in fondo amazon è un'azienda di logistica, i social una vetrina di ca..i degli altri estranea alla tua realtà, le aziende di risorse umane sono dei distruttori di professionalità giovanile, e così via, ma i suicidi da social, la violenza gratuita e l'impoverimento culturale e sociale sono reali.
Io ho molta fiducia nelle persone e soprattutto nei giovani. Si l'ambiente in cui ci troviamo per alcuni aspetti non aiuta, ma non è una novità, non credo fosse una società perfetta la mia di adolescente che trascorrevo in discoteca il weekend nella speranza di trovare "compagnia femminile". Era un ambiente dissoluto e maschilista. E via indietro fino alle osterie dove si beveva vino e si giocava a tresette.
Cent'anni fa le distanze sociali erano quasi incolmabili, negli ultimi decenni si sono presentate ampie possibilità per emanciparci, tocca a noi saperle sfruttare al meglio. Mi pare tuttavia di vedere che le persone dotate di capacità alla fine sono emerse e sono fermamente convinto che sarà sempre così.
Una responsabilità che mi sento in quanto genitore è di garantire la formazione (e non l'informazione) a mia figlia. Poi staremo a vedere cosa ne risulterà.
CavaliereNero 05-01-21 12.38
MarcezMonticus ha scritto:
non mi è mai venuta voglia di far stragi o di fare il terrorista dato che avevo ben chiaro il confine tra la fantasia e la realtà dal momento che me lo hanno insegnato i miei genitori.


E' proprio questo il punto: tu e noi tutti della stessa generazione avevamo più o meno chiaro il confine tra la fantasia e la realtà, tra la Storia ed il momento che vivevamo.

I nostri genitori ci raccontavano delle favole, facendoci capire che erano solamente fantasia, ma che avevano un insegnamento morale da applicare nella vita reale di tutti i giorni: la lotta tra il bene ed il male (vedi le favole della Bella Addormentata nel Bosco o di Cenerentola o di Cappuccetto Rosso...).

A Scuola ci insegnavano (o, almeno, tentavano di farlo) la Storia, cercando di farci capire, con senso critico, ciò che era successo in epoche diverse dalla nostra per mentalità, abitudini, ecc...

Non dico che, oggi, non vedo più tutto questo (anzi, esistono giovani molto preparati), ma pare che molti giovani di oggi, vivendo costantemente sui Social, siano solamente calati nel presente, non riescano più a capire un contesto storico diverso dal nostro nel quale, purtroppo, era "normale" impalare i nemici o bruciare le streghe.

Ovvio che, ora, nel 2021, non sarebbe più normale (almeno in Europa o in America) bruciare una "strega" sulla pubblica piazza, ma mi sembra che i giovani di oggi non studino più la storia ed attualizzino tutto, riportando tutto al presente, ai nostri tempi di oggi, non abbiano senso storico e senso critico, non capiscano il contesto storico e sociale...
Raptus 05-01-21 12.44
@ CavaliereNero
MarcezMonticus ha scritto:
non mi è mai venuta voglia di far stragi o di fare il terrorista dato che avevo ben chiaro il confine tra la fantasia e la realtà dal momento che me lo hanno insegnato i miei genitori.


E' proprio questo il punto: tu e noi tutti della stessa generazione avevamo più o meno chiaro il confine tra la fantasia e la realtà, tra la Storia ed il momento che vivevamo.

I nostri genitori ci raccontavano delle favole, facendoci capire che erano solamente fantasia, ma che avevano un insegnamento morale da applicare nella vita reale di tutti i giorni: la lotta tra il bene ed il male (vedi le favole della Bella Addormentata nel Bosco o di Cenerentola o di Cappuccetto Rosso...).

A Scuola ci insegnavano (o, almeno, tentavano di farlo) la Storia, cercando di farci capire, con senso critico, ciò che era successo in epoche diverse dalla nostra per mentalità, abitudini, ecc...

Non dico che, oggi, non vedo più tutto questo (anzi, esistono giovani molto preparati), ma pare che molti giovani di oggi, vivendo costantemente sui Social, siano solamente calati nel presente, non riescano più a capire un contesto storico diverso dal nostro nel quale, purtroppo, era "normale" impalare i nemici o bruciare le streghe.

Ovvio che, ora, nel 2021, non sarebbe più normale (almeno in Europa o in America) bruciare una "strega" sulla pubblica piazza, ma mi sembra che i giovani di oggi non studino più la storia ed attualizzino tutto, riportando tutto al presente, ai nostri tempi di oggi, non abbiano senso storico e senso critico, non capiscano il contesto storico e sociale...
Perché li hanno cresciuti secondo principi assoluti e non, come dici tu, cercando di far sorgere in loro lo spirito critico.
Come per suonare serve studiare anche per pensare serve formarsi, leggere, faticare.
Nel 2021 loro pensano sia inconcepibile, in assoluto, tutto quello che non è conforme al loro standard. Non hanno volontà ne capacità critica perché nessuno ha mai insegnato loro di doverla avere.
Ma questo non è mica di adesso. Anni di berlusconismo, di veline poco velate, dagli anni 80 ad oggi non hanno certo aiutato a far pensare la gente, anzi, portare la gente a pensare è pericoloso.
Il paradosso di oggi è che si stanno creando delle fazioni pericolose ma uguali: i complottisti che sono quelli del pensiero critico ad ogni costo, mettendo come opinabile pure la scienza e i giovani rigoristi del politicamente corretto.
Entrambi sono cancri generazionali...
maxipf 05-01-21 12.46
@ MarcezMonticus
Quali genitori?
Quelli che vogliono essere meglio dei figli? Nostalgici del tempèo che fu e che non accettano il passare degli anni e che parlano come ragazzini ignoranti con epiteti tipo "frè", "bella zio", o "raga come butta"?
Non è il fatto di voler essere migliori dei figli, ma lasciami dire che l'esperienza conta molto nell'affrontare la vita.

Essere genitori significa improvvisare, ogni anno che passa devi capire come affrontare nuove situazioni, non è facile perché nessuno te lo insegna, fa parte del processo di crescita da entrambe le parti ed è costante fino alla fine dei tuoi giorni, e meno ci si parla/ascolta e più ci si allontana o non ci si comprende.

Quello che voglio dire è che se ad es. un figlio arriva a suicidarsi per un social o per i bulli a scuola, non è detto che sia per colpa dei genitori che non gli stanno dietro, ma magari perché non riescono più ad interpretare i suoi messaggi oppure ci siano diverse priorità da entrambe le parti dettate dalle necessità.

Ad esempio il dotare i figli di smartphone alle elementari rappresenta l'insicurezza delle ultime generazioni di genitori, me compreso: la cosiddetta "ansia da separazione", dove sei, cosa fai, stai bene, hai mangiato, etc., e magari si pensa che usando termini " da giovane" si possa comunicare meglio con i figli.
Anche i miei genitori che hanno 85 anni quando parlano con mio figlio farciscono le frasi di parol(acc)e ormai comuni, che se scappavano a noi ci farcivano di schiaffoni.

Ci va equilibrio e la capacità di trovare il momento per parlarsi da entrambe le parti rispettando i relativi spazi, però a volte non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, sia genitori che figli, e soprattutto non bisogna aver fretta nel giudicare il prossimo.
anonimo 05-01-21 12.54
@ soicaM
La battaglia vera deve essere fatta contro la pornografia, che è diventata dilagante e violenta.
Ai tempi di grease ci si passava la vhs che si vedeva da schifo e uno andava di fantasia.
Oggi col telefono un ragazzino ha acceso a video raccapriccianti, con atti disumani, che col sesso non c'entrano nulla e danneggiano la mente.
Chi legifera ha il dovere di salvaguardare i giovani, altrimenti è in malafede.
Anche le paladine femministe che vanno in giro come mignotte e gridano allo scandalo per uno sguardo di troppo o per un apprezzamento non richiesto, facciano qualcosa.
le persone vanno educate ed insegnato loro a filtrare ed i primi insegnanti sono i genitori.
anonimo 05-01-21 13.00
@ maxipf
Certo è che se entrambi i genitori sono costretti a stare fuori di casa per 12 ore al giorno per poter sostenere la famiglia, non possono certo seguire i figli con la stessa "intensità" con la quale lo si poteva fare 40-50 anni fa, quando ad es. lavorava uno solo in famiglia.

Non puoi impedire a tuo figlio di fare ciò che vuole, o meglio ciò che viene spinto a fare dalla realtà che lo circonda, funziona a malapena fino alla pubertà, la spugna può assorbire di tutto ma seleziona quello da espellere sulla base della percezione di quello che fa parte della sua realtà quotidiana.

Ci siamo passati tutti e quando capiamo che il futuro dipende da noi, inteso come singolo individuo, è sempre troppo tardi, anche se lo insegna(va)no a scuola non te ne frega nulla perché la tendenza è seguire il gregge, di solito non leghi con i professori ma con i compagni di "sventura", poi la memoria è sempre corta e con il senno di poi non ci fai nemmeno la birra.

Cambia il contesto: chi cercava di conquistare il mondo con la forza ha capito che si ottiene molto più potere creando consensi: ti comunico quello che vuoi sentirti comunicare, ti lascio dire o meglio postare quello che ti pare, ma allo stesso tempo catalogo i tuoi gusti e ti porto a fare quello che voglio, quindi o generi ricchezza per pochi o sei un emarginato "virtuale"; in fondo amazon è un'azienda di logistica, i social una vetrina di ca..i degli altri estranea alla tua realtà, le aziende di risorse umane sono dei distruttori di professionalità giovanile, e così via, ma i suicidi da social, la violenza gratuita e l'impoverimento culturale e sociale sono reali.
ci sono passato anch'io, ma ho sempre tenuto l'occhio vigile, non è facile per nessuno essere genitore.
maxipf 05-01-21 13.36
@ CavaliereNero
MarcezMonticus ha scritto:
non mi è mai venuta voglia di far stragi o di fare il terrorista dato che avevo ben chiaro il confine tra la fantasia e la realtà dal momento che me lo hanno insegnato i miei genitori.


E' proprio questo il punto: tu e noi tutti della stessa generazione avevamo più o meno chiaro il confine tra la fantasia e la realtà, tra la Storia ed il momento che vivevamo.

I nostri genitori ci raccontavano delle favole, facendoci capire che erano solamente fantasia, ma che avevano un insegnamento morale da applicare nella vita reale di tutti i giorni: la lotta tra il bene ed il male (vedi le favole della Bella Addormentata nel Bosco o di Cenerentola o di Cappuccetto Rosso...).

A Scuola ci insegnavano (o, almeno, tentavano di farlo) la Storia, cercando di farci capire, con senso critico, ciò che era successo in epoche diverse dalla nostra per mentalità, abitudini, ecc...

Non dico che, oggi, non vedo più tutto questo (anzi, esistono giovani molto preparati), ma pare che molti giovani di oggi, vivendo costantemente sui Social, siano solamente calati nel presente, non riescano più a capire un contesto storico diverso dal nostro nel quale, purtroppo, era "normale" impalare i nemici o bruciare le streghe.

Ovvio che, ora, nel 2021, non sarebbe più normale (almeno in Europa o in America) bruciare una "strega" sulla pubblica piazza, ma mi sembra che i giovani di oggi non studino più la storia ed attualizzino tutto, riportando tutto al presente, ai nostri tempi di oggi, non abbiano senso storico e senso critico, non capiscano il contesto storico e sociale...
guarda, io sono di Barriera di Milano, vicino a Falchera, ho frequentato scuole pubbliche e ti posso assicurare che non era proprio così 40 anni fa, abbiamo smesso presto di credere alle favole ed abbiamo capito che le morali servivano ben poco nel contesto del momento.

Non c'erano soldi e tecnologia e dopo i compiti passavano i pomeriggi al parco o all'oratorio e se lavoravano entrambi i genitori non era difficile prendere cattive strade; fortunatamente per me e moltissimi altri non è stato così grazie ad un genitore sempre e a volte troppo presente, e forse è per quello che se oggi siamo più apprensivi con i nostri figli, dall'altro lato comunichiamo di meno perché anche noi siamo disorientati dal bombardamento di informazioni, opinioni etc..

Però ti do ragione quando dici che si vive di stereotipi facendo leva sull'opinione pubblica per nascondere l'avidità di alcune classi sociali e politiche.

Una volta gli squali erano fuori casa mentre oggi ce l'abbiamo in tasca tutto il giorno.
MarcezMonticus 05-01-21 14.03
maxipf ha scritto:
Non è il fatto di voler essere migliori dei figli

Lo è, eccome se lo è.
Non lo sarà per tutti quelli che - in maniera davvero molto serena ed intelligente - stanno commentando questo post ma per molti altri mi pare lo sia.
paolo_b3 05-01-21 14.21
Uno dei problemi principali in cui trovo che i genitori abbiano delle grosse responsabilità, ma non sono gli unici colpevoli, è questa tendenza a fare crollare le istituzioni.
Per quel che mi riguarda finchè si scherza ci sta anche il "raga", il "vai zio" e compagnia bella, poi quando è ora di "fare basta" si "fa basta". Chi vuole scherzare ha il compito di dover dimostrare che nella vita in realtà è una persona seria, altrimenti se ne deve dedurre che è un cretino.
afr 05-01-21 14.23
@ paolo_b3
Uno dei problemi principali in cui trovo che i genitori abbiano delle grosse responsabilità, ma non sono gli unici colpevoli, è questa tendenza a fare crollare le istituzioni.
Per quel che mi riguarda finchè si scherza ci sta anche il "raga", il "vai zio" e compagnia bella, poi quando è ora di "fare basta" si "fa basta". Chi vuole scherzare ha il compito di dover dimostrare che nella vita in realtà è una persona seria, altrimenti se ne deve dedurre che è un cretino.
Condivido ogni parola
keyboard7 05-01-21 14.43
io penso che ci sia stato un vero e proprio disegno politico nel mondo occidentale, finalizzato a instupidire le nuove generazioni, chi governa voleva masse ignoranti e facilmente manipolabili. Le nuove generazioni (purtroppo) ripetono a pappagallo quello che sentono dire dal cantante o dal patetico leader di partito di turno, incapaci di analizzare criticamente una situazione. Viviamo nella società degli slogan, tutto è pura apparenza senza sostanza. E la tv propone proprio questi modelli, il politicamente corretto, inventando termini come Sindaca, Ministra, “la giudice”, sennò c’è discriminazione
Raptus 05-01-21 14.56
@ keyboard7
io penso che ci sia stato un vero e proprio disegno politico nel mondo occidentale, finalizzato a instupidire le nuove generazioni, chi governa voleva masse ignoranti e facilmente manipolabili. Le nuove generazioni (purtroppo) ripetono a pappagallo quello che sentono dire dal cantante o dal patetico leader di partito di turno, incapaci di analizzare criticamente una situazione. Viviamo nella società degli slogan, tutto è pura apparenza senza sostanza. E la tv propone proprio questi modelli, il politicamente corretto, inventando termini come Sindaca, Ministra, “la giudice”, sennò c’è discriminazione
Vero e il bello è che alcuni termini come "sindaca" o "avvocata" sarebbero stati banditi negli anni 90 perché dialettali o dispregiativi (parlavano così i miei poveri nonni)!
soicaM 05-01-21 16.03
Politiche sanitarie e politicamente corretto, le due colonne......
E anche se non ha senso parlare di sinistra e di destra....

La sinistra ha abbracciato la causa della liberalizzazione dei costumi, ha rinunciato al pensiero critico e comunitario con il risultato che è diventata parte del politicamente corretto. Con la rinuncia alla dialettica in favore dell’individualismo narcisistico la lettura complessa e profonda dei fenomeni politici è sostituita da un semplicismo povero di idee e di ideali. Il femminismo e la lotta contro i razzismi sono diventati il mezzo più efficace per rafforzare il sistema capitale. La sinistra arcobaleno favorisce l’assimilazione nella società dei consumi, libera per poter mettere ai ceppi i “liberati”. Nel regno animale dello Spirito c’è spazio per chiunque, perché al capitale non importa il genere di appartenenza o l’identità di provenienza, il suo scopo è trasformare ciascuno in consumatore senza limiti e in adoratore idolatra del plusvalore. Il capitale è flessibile, è rivoluzionario, è un buco nero che attrae energia e materia per ridurla in “niente”. Le differenze sono rese irrilevanti in nome del consumo, pertanto a ciascuno è concesso di dichiarare la propria differenza, purché non si sottragga ai consumi ed all’individualismo dall’io minimo. Il capitale vive di ossimori, pertanto l’individuo è ammesso, ma solo se si connota come  personalità minima. Si interdice la formazione personale ed identitaria in nome del “divino consumo.
Il politicamente corretto per interdire la discussione su alternative potenziali e sulla verità del presente utilizza abilmente timori e paure del passato. Si fa appello al fascismo in assenza di fascismo. Si mette in atto un’operazione di derealizzazione, si proietta l’aggressività verso un nemico immaginario. Si legittima il presente con la religione dell’olocausto, per cui il sistema capitale è idolatrato per contrasto con i crimini del nazifascismo, ma naturalmente si occultano i crimini del capitalismo del passato come del presente. La religione dell’olocausto con la sua immensa produzione libraria e mediatica inonda il mercato ed unisce al profitto lo strutturarsi  ossessivo e delirante della minaccia del nazismo alle istituzioni democratiche. Il pericolo inoculato nei popoli è lo strumento per tenerli docilmente alla catena
Il capitalismo assoluto produce surrogati per compensare l’inquinamento dei bisogni autentici ed eterni dell’essere umano (religione, filosofia, arte e scienza). Ogni surrogato non è che un prodotto che non potrà rispondere alle autentiche esigenze assiologiche ed ontologiche dell’essere umano, ciò malgrado la religione dell’olocausto, del femminismo in carriera, delle famiglie arcobaleno e dell’uguaglianza come irrilevanza sono diventati i valori della sinistra che pratica il politicamente corretto senza prospettive
Contro il politicamente corretto bisogna operare riaprendo la catena dei perché, e trasformare la domanda in prassi. La resistenza è possibile, e l’emancipazione personale deve diventare potenza comunitaria per la liberazione culturale ed economica. Nessuna emancipazione può concretizzarsi con azioni singolari, ma l’impegno critico nel quale il concetto è il protagonista è la premessa per ogni trasformazione e prassi.

Ps, non è tutta farina del mio sacco, ma ho estrapolato da qui emo