@ d_phatt
Rileggendo la mia frase temo di essermi espresso male: quello che volevo dire è che non è vero (o comunque non è sempre vero) che gli insegnanti di pianoforte del conservatorio non tengono conto delle caratteristiche dello studente.
Però non mi è più chiaro a cosa si riferisce di preciso raptus, quando io ho risposto si parlava di tecnica e lui aveva fatto riferimento a dimensioni di mani e braccia e cose del genere, ma se si parla di compatibilità con il lavoro come lui ha detto dopo il discorso è un altro.
Io invece mi riferivo a quello che aveva detto Asterix per questo ho risposto in un senso più ampio.
Lui giustamente ha detto che insegna ai suoi allievi in base alle loro caratteristiche, insomma un approccio a 360 gradi sulla persona.
Un insegnante del Conservatorio, ovviamente, non lo fa... non lo fa nemmeno per le caratteristiche fisiche (banalmente... le mani e i tuoi nervi) figuriamoci se può farlo in base a quelle psicologiche (stress etc).
A me ad esempio è stato detto semplicemente: "per la tecnica usa il Beringer, fai 20 min massimo, non esagerare ma resta costante".
Fine.
Nessun consiglio personalizzato dato dal fatto che mi ha visto di persona, nessun esercizio mirato per risolvere un problema specifico.
Poi ripeto, è ovvio.
Io non sono lo studente promessa di 20 anni che può portare alto il prestigio suo che del conservatorio.
Sono uno che sbanca il lunario, che tenta di fare brani originali (che non gli ho mai nemmeno fatto sentire), che ha i suoi gusti, le sue esperienze, la sua maturazione e i suoi obiettivi che non sono certo quelli del fare il concertista o l'insegnante.
Insomma sono il classico adulto che vorrebbe trarre il massimo dal conservatorio solo per se stesso.
E questo al conservatorio, proprio non frega una cippa