Vecchi strumenti proposti a peso d'oro!

paolo_b3 17-02-22 16.20
@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
DX7 et similia possono avere solo un valore affettivo, che non si può misurare.


A me la vena nostalgica e' rimasta, ma preferisco colmarla con gli strumenti attuali la cui tecnica di sintesi e' ispirata agli originali storici.
Come ho gia' scritto, l'Opsix a piu' di un'anno dal suo acquisto, continua ad entusiasmarmi alla grande,
ed il recente JD 08 soddisfa al pieno le mie nostalgie anni 90, senza dovermi impegolare con un JD 800 con tasti (meccanica) miriadi di manopole e potenziometri datati e potenzialmente a rischio guasto.

A me interessa il suono non l'involucro, e il suono FM me lo sono goduto a suo tempo con l'FS1R (ho fatto una follia a venderlo) ed ora con Opsix.. mentre il suono LA evoluto me lo sto godendo con il JD 08.
Che poi non abbiano la forma del DX o del D50 a me poco importa. Mi pento solo di non aver preso a suo tempo il D 05 ma non era un buon momento e non ho pensato alla questione "edizione limitata".

Stesso discorso per Deepmind, ModelD et similia. A me importa il suono e non il marchio o la forma, e il Depmind6 suona davvero bene cosi' come il Model D, ed il Monopoly.

Poi sono anche aperto a sonorita' piu' attuali (korg Prologue ecc.) come ai nuovi Prophet ecc. : tutti strumenti nuovi, sicuramente piu' affidabili e grazie al cielo facilmente reperibili, talvolta perfino in offerta (come e' successo per il Deepmind).

Forse un giorno ci saranno anche i nostalgici di questi strumenti, per questo e' meglio goderseli ora che son nuovi, senza star troppo a versare lacrime di un passato che non tornera' piu'.
La penso "indirettamente" come te, poichè non ho certe nostalgie. Anni fa un DX7 si portava casa con 100 - 150 €, avere tra le mani quell'oggetto che mi infiammava, magari in accoppiata con il D50 che ho avuto mi avrebbe anche fatto gola, ma:
1) Che me ne faccio?
2) Dove lo metto

Lascio ai veri appassionati la collezione di synth attuali ed ai veri nostalgici la collezione di synth vintage.
giosanta 17-02-22 17.06
@ sonuebentu
totalmente d'accordo sugli elettromeccanici .. poi c'è anche la colpa anche di certi youtuber sopratutto esteri.. ultimamente è di moda la recensione di strumenti che non erano granché nemmeno appena usciti fatti passare come bellissimi e paragonati con nuove uscite solo per fare visualizzazioni o perché sono disponibili in negozi in cui collaborano e invenduti da anni ... comprare una tastiera anche di 20 anni fa per me vuol dire farsi del male anche per 200 euro o meno .. opinione personale .. ma a volte lo si fa per nostalgia ..
Dai "Youtouber" ascolto; dei "pareri",- QUALICHESIANOGLIYOUTUBER- francamente...
anonimo 17-02-22 20.55
paolo_b3 ha scritto:
1) Che me ne faccio?
2) Dove lo metto


Per me la situazione e' diversa. La musica di fatto e' la sola cosa che mi e' rimasta, ed e' la passione di una vita.
Fortunatamente ho spazio da vendere, magari il vero problema e' il tempo, ma se Dio vuole ancora per poco (ho sfiorato la pensione a novembre scorso).
Avrei voluto dedicarmi ad altro (famiglia, figli ..) ma le cose sono andate diversamente, ed ora non mi chiedo "che me ne faccio" perche' piu' di una volta i miei amati synth hanno dimostrato di essere fondamentali soprattutto nei momenti difficili.

Certo avrei preferito una famiglia ed una sola tastierina per passatempo, ma dalla vita non si puo' avere tutto, e grazie al cielo ho saputo affrontare col piede giusto le cose che non sono andate come volevo.. forse piu' che grazie al cielo dovrei dire "grazie alla musica e ai miei amati synth".
losfogos 17-02-22 21.14
Come può valere di più una Korg 01w/fd rispetto alla nettamente superiore e (allora) moderna Korg Triton? La prima del 1991, l'altra del 2000, due strumenti molto diversi. E'un esempio. Chi decide queste tendenze?
Ma questo non è nulla rispetto alla malattia del vintage (quello vero), tipo i 2000 euro per avere una Roland Juno 106, che 35 (TRENTACINQUE) anni fa mi sembrava un ferro vecchio rispetto a D50, M1 etc. Bel suono, non metto in dubbio, ma non spenderei mai quella cifra.
Infine la saga eterna delle schede Roland SR e SRX, ma davvero si può andare dietro a questi reperti nel 2022? A me piacevano e piacciono ancora tanto, forse per questioni affettive e di ricordi, ma 250 euro, 300 euro....stiamo impazzendo...
anonimo 17-02-22 23.38
losfogos ha scritto:
tipo i 2000 euro per avere una Roland Juno 106, che 35 (TRENTACINQUE) anni fa mi sembrava un ferro vecchio rispetto a D50, M1 etc. Bel suono, non metto in dubbio, ma non spenderei mai quella cifra.


Innanzitutto e' un gran piacere leggerti qui losfogos (un sincero saluto amico mio !).

Ho quotato questo tuo passaggio perche' ricordo benissimo quando nell'era del d50, nel reparto usato del grande magazzino del cuneese c'erano accatastati i Jx8P, Juno 106 e simili che sembravano dei rottami che nessuno voleva piu'.
C'erano pure i cp 70 che sembravano prossimi alla fine.. soppiantati dagli RD1000 ben piu' leggeri e trasportabili..
Fin'ora si e' parlato di nostalgia, ma non vorrei che per qualcuno sia il rimorso di aver buttato via quegli strumenti (svenduti).
La mia prima tastiera elettronica e' stata un' Elka Rhapsody con quattro suoni : violino, violoncello, piano, harpsichord, e due effetti : sustain e delay.
Era ricavata dalla ghisa piena e pesava cosi' tanto che faticavo a farla salire sui gradini dei vecchi tram di Torino per andare a suonare.
Pero' quel suono di strings con quegli effetti, mi ricordava tanto JM Jarre (all'epoca in voga).. e scoprii dopo che non era un ricordo : la uso' realmente nei suoi vari Oxygene ecc.
La nostalgia di quel ferro vecchio non mi passera' mai, ma anche se sul mercatino ogni tanto se ne trovano, ben mi guardo di andarla a strapagare per riaverla.. perche' potro' anche riavere la mia Elka, ma non riavro' i miei 18 anni e le emozioni che provavo quando sudavo per farla salire sul tram.
A ricordarmi quei suoni c'e' il microkorg, che quando ben programmato diventa anche un'ottima string machine. Mi basta quello : e' nuovo, pesa pochi grammi e mi sta quasi in tasca.
Pagare un juno 106 2000 euro?... ma con quella cifra ci prendo deepmind, un ModelD, e perfino un Rev2 8 voci ed e' tanta roba !...

Credimi.. quando metto mano al deepmind6 le differenze rispetto al juno 106 ci sono e sono tante.. te le elenco.
1) esteticamente e' diverso perche' non potevano farlo identico per ovvi motivi
2) e' nuovo.
3) ha degli effetti TC Helicon che sono da paura
4) comprato in offerta su Amazon a meno di 400 euro (380 se non ricordo male)
5) oltre ad avere tutti i controlli da pannello, ha un editor librarian da paura, che da solo vale quasi la cifra pagata.

per il resto il suono e' quello, salvo mettersi li con feticismo a cercare differenze minuscole... (stessa cosa per il model D a meno del software che non ha).

Ma a me che amo i sintetizzatori (programmarli, suonarli ecc) non importano il marchio, la forma, il prestigio la storia, o il fatto che siano stati usati da gruppi famosi ecc : importa il suono, perche' quando si fa musica (per bene o male che la si faccia), il suono e' il cuore di tutto.

Ciao mitico !!!

paolo_b3 17-02-22 23.39
@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
1) Che me ne faccio?
2) Dove lo metto


Per me la situazione e' diversa. La musica di fatto e' la sola cosa che mi e' rimasta, ed e' la passione di una vita.
Fortunatamente ho spazio da vendere, magari il vero problema e' il tempo, ma se Dio vuole ancora per poco (ho sfiorato la pensione a novembre scorso).
Avrei voluto dedicarmi ad altro (famiglia, figli ..) ma le cose sono andate diversamente, ed ora non mi chiedo "che me ne faccio" perche' piu' di una volta i miei amati synth hanno dimostrato di essere fondamentali soprattutto nei momenti difficili.

Certo avrei preferito una famiglia ed una sola tastierina per passatempo, ma dalla vita non si puo' avere tutto, e grazie al cielo ho saputo affrontare col piede giusto le cose che non sono andate come volevo.. forse piu' che grazie al cielo dovrei dire "grazie alla musica e ai miei amati synth".
Mi rendo conto e mi dispiace. Diciamo che in ogni caso per "dove lo metto" basterebbe una casa più grande. "Che me ne faccio" invece è proprio specifico dello strumento da collezione, ad esempio, come hanno già detto, le sonorità del DX7 le trovi anche su un VST freeware, per cui avere il vero DX7 è giustificato da una passione per la musica, ma che va oltre la musica.
anonimo 18-02-22 07.37
paolo_b3 ha scritto:
le sonorità del DX7 le trovi anche su un VST freeware, per cui avere il vero DX7 è giustificato da una passione per la musica, ma che va oltre la musica.


Ottima osservazione : chi cerca solo le sonorita' puo' attingere ai VSti (freeware e non).

Poi c'e' chi come me e' proprio appassionato dell'hardware, nel senso che ama metter mano su manopole, cursori ed editor per costruire il suono, ed in tal caso la scelta va sulla tastiera fisica.
Pero' il DX7 (come il D50, il Super JX ecc ) non avevano controlli e si doveva ricorrere o ad editor esterni, oppure a costosi e non sempre reperibili programmer opzionali, ed anche questo aspetto mi porta a non cercare strumenti originali per pura nostalgia, bensi' ad orientarmi su cose piu' moderne che oltre ad essere piu' evolute (controlli su pannello, effetti, maggior polifonia, struttura di sintesi piu' moderna) sono piu' affidabili e meno costose.

Se sulle workstation digitali le differenze tra un marchio e l'altro erano piu' sottili (cambiava il realismo su alcune famiglie timbriche ecc), sui sintetizzatori invece le cose cambiano.
Ogni sintetizzatore e' una macchina a se stante, anche a pari (o quasi) struttura di sintesi.

Un Hydrasynth e' diverso da un Cobalt8 o da un Supernova o da un Summit (tolte le varianti wavetable ecc) o da un fantastico (e poco considerato) kingkorg, ed ha un suo carattere che porta ad avere suoni particolari (e il suono e' spesso fonte di ispirazione).
Cosi' come un deepmind e' diverso da un prologue, ed ancor piu' da un prophet rev2 e cosi' via dicendo per gli analogici.
Se non ci sono problemi di spazio, e se c'e' la passione (ma anche l'eta'), collezionare nel tempo queste macchine puo' dare grandi soddisfazioni e (per tornare in tema sul vintage) non ha senso spendere cifre assurde su sintetizzatori del passato, spesso ridotti in polifonia e prestazioni, quando il mercato attuale offre di tutto a prezzi inferiori e con maggiore potenza ed affidabilita'.
Ho scritto "se si ha anche l'eta'" per intendere che una collezione di sintetizzatori la si costruisce nel tempo (ovviamente) dedicando una piccola fetta del budget annuale a questa passione.
A 20-30 anni, quando avevo anche altri interessi, ma anche l'onere di pensare a costruirmi un futuro, non avrei potuto permettermi di pensare ad una collezione cosi'.
Purtroppo ci sono gli scherzi della vita : da giovane avevo piu' tempo ed energia, ma non avevo le risorse per seguire questi sogni.
Ora succede l'esatto opposto, ma visto che non devo pensare a figli da crescere o far studiare, o a costruirmi chissa' cosa, posso concentrarmi meglio su quella che e' una passione da quando andavo all'asilo ed ho visto i primi tasti bianchi e neri sgranando gli occhi.
anonimo 18-02-22 08.36
paolo_b3 ha scritto:
le sonorità del DX7 le trovi anche su un VST freeware


sti ingegneri che rovinano sempre tutto emo
Vedrai quando toccherà alla gnocca virtuale emo
maverplatz 18-02-22 08.41
paolo_b3 ha scritto:
...le sonorità del DX7 le trovi anche su un VST freeware...


In termini generici, sì, ma ho notato che, ad esempio, a parità di impostazioni dei parametri, il VST freeware DEXED che esce da una Steinberg UR44 non suona esattamente come un DX7IID.
Vi sono poi delle condizioni che rendono lo strumento unico, es. la modalità UNISON POLY dei DX7IID - DX7IIFD - DX7S che crea sonorità particolari ed il microtuning; il DAC a virgola mobile (12 bit di mantissa + 2 di esponente) del DX7 (prima versione) che restituisce una leggera compressione / distorsione.
tsuki 18-02-22 09.35
Comunque a mio avviso,a parte il prezzo che qualche fuori di testa mette stratosferico,il fatto serio è che secondo di che ricambio hai bisogno puoi anche essere costretto a buttar via la macchina.Infatti le case non supportano i loro prodotti dopo un certo numero di anni,devi rivolgerti a canali alternativi che sono in genere carissimi,oppure al famoso fattore C. E poi ci vuole un tecniciìo con i fiocchi che decida di dedicarti tempo e competenza per farti le cose,ed in un epoca di "levo la scheda rotta e metto la nuova" non sempre si trova... Con prezzi equi ed una buona assistenza il BUON usato rappresenta comunque una fonte di ottima soddisfazione in senso pecuniario e sopratutto musicale.
paolo_b3 18-02-22 09.48
@ maverplatz
paolo_b3 ha scritto:
...le sonorità del DX7 le trovi anche su un VST freeware...


In termini generici, sì, ma ho notato che, ad esempio, a parità di impostazioni dei parametri, il VST freeware DEXED che esce da una Steinberg UR44 non suona esattamente come un DX7IID.
Vi sono poi delle condizioni che rendono lo strumento unico, es. la modalità UNISON POLY dei DX7IID - DX7IIFD - DX7S che crea sonorità particolari ed il microtuning; il DAC a virgola mobile (12 bit di mantissa + 2 di esponente) del DX7 (prima versione) che restituisce una leggera compressione / distorsione.
Sono d'accordo con te, ma poi il suono va finalizzato. Ad esempio se fai '"home recording" a livello dilettantistico, il risultato è tendenzialmente compresso quindi le differenze sono impercettibili, per non parlare se fai live amplificandoti con le "cassette della frutta".
In cuffia la differenza si sente eccome, verissimo.
paolo_b3 18-02-22 09.49
@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
le sonorità del DX7 le trovi anche su un VST freeware


sti ingegneri che rovinano sempre tutto emo
Vedrai quando toccherà alla gnocca virtuale emo
Infatti, ho capito che qualcosa non andava quando si è cominciato a parlare di fecondazione artificiale. emoemoemo
MarianoM 18-02-22 14.39
Questo tema mi tocca da vicino, sono un inguaribile romantico :)
PandaR1 18-02-22 15.52
@ maverplatz
paolo_b3 ha scritto:
...le sonorità del DX7 le trovi anche su un VST freeware...


In termini generici, sì, ma ho notato che, ad esempio, a parità di impostazioni dei parametri, il VST freeware DEXED che esce da una Steinberg UR44 non suona esattamente come un DX7IID.
Vi sono poi delle condizioni che rendono lo strumento unico, es. la modalità UNISON POLY dei DX7IID - DX7IIFD - DX7S che crea sonorità particolari ed il microtuning; il DAC a virgola mobile (12 bit di mantissa + 2 di esponente) del DX7 (prima versione) che restituisce una leggera compressione / distorsione.
Dexed comes with 3 engine types :

Modern : this is the original 24-bit music-synthesizer-for-android implementation.
Mark I : Based on the OPL Series but at a higher resolution (LUT are 10-bits). The target of this engine is to be closest to the real DX7.
OPL Series : this is an experimental implementation of the reversed engineered OPL family chips. 8-bit. Keep in mind that the envelopes stills needs tuning.
PandaR1 18-02-22 15.56
@ paolo_b3
Sono d'accordo con te, ma poi il suono va finalizzato. Ad esempio se fai '"home recording" a livello dilettantistico, il risultato è tendenzialmente compresso quindi le differenze sono impercettibili, per non parlare se fai live amplificandoti con le "cassette della frutta".
In cuffia la differenza si sente eccome, verissimo.
Ormai i dischi sono registrati talmente compressi per sfondare in radio e sugli smartphone che bastano due bit di dinamica per registrare un disco... altro che home recording compresso... la vera compressione da macellai la fanno i pro:
compressione
paolo_b3 18-02-22 16.13
@ PandaR1
Ormai i dischi sono registrati talmente compressi per sfondare in radio e sugli smartphone che bastano due bit di dinamica per registrare un disco... altro che home recording compresso... la vera compressione da macellai la fanno i pro:
compressione
Beh vabbè ok... Comunque come risultato effettivo tra DEXED e DX7 la differenza non mi pare così evidente.
anonimo 18-02-22 21.38
@ PandaR1
Ormai i dischi sono registrati talmente compressi per sfondare in radio e sugli smartphone che bastano due bit di dinamica per registrare un disco... altro che home recording compresso... la vera compressione da macellai la fanno i pro:
compressione
Caspita... io cercavo di evitare compressioni eccessive perche' le ritenevo forzature da principiante che divorano la dinamica, e poi vedo che la discografia professionale fa perfino peggio di cio' che facevo 20 anni fa con magix audio studio.. emoemo E' vero che lo percepivo gia' ad orecchio ascoltando i brani in radio.. ma non pensavo a questi livelli..
denzel 21-02-22 17.47
è un trend consolidato in quasi tutti i settori, a volte a torto a volte a ragione. in ambito hifi spesso i prezzi son buttati un po' a casaccio, brand o modelli conosciuti sono spesso prezzati altissimi quando roba contemporanea è 100 volte meglio allo stesso prezzo. per non parlare dei giradischi, qualsiasi modello scassato con più di 20 anni è minimo a 100 euro, vere e proprie baracche
losfogos 21-02-22 23.07
@ anonimo
losfogos ha scritto:
tipo i 2000 euro per avere una Roland Juno 106, che 35 (TRENTACINQUE) anni fa mi sembrava un ferro vecchio rispetto a D50, M1 etc. Bel suono, non metto in dubbio, ma non spenderei mai quella cifra.


Innanzitutto e' un gran piacere leggerti qui losfogos (un sincero saluto amico mio !).

Ho quotato questo tuo passaggio perche' ricordo benissimo quando nell'era del d50, nel reparto usato del grande magazzino del cuneese c'erano accatastati i Jx8P, Juno 106 e simili che sembravano dei rottami che nessuno voleva piu'.
C'erano pure i cp 70 che sembravano prossimi alla fine.. soppiantati dagli RD1000 ben piu' leggeri e trasportabili..
Fin'ora si e' parlato di nostalgia, ma non vorrei che per qualcuno sia il rimorso di aver buttato via quegli strumenti (svenduti).
La mia prima tastiera elettronica e' stata un' Elka Rhapsody con quattro suoni : violino, violoncello, piano, harpsichord, e due effetti : sustain e delay.
Era ricavata dalla ghisa piena e pesava cosi' tanto che faticavo a farla salire sui gradini dei vecchi tram di Torino per andare a suonare.
Pero' quel suono di strings con quegli effetti, mi ricordava tanto JM Jarre (all'epoca in voga).. e scoprii dopo che non era un ricordo : la uso' realmente nei suoi vari Oxygene ecc.
La nostalgia di quel ferro vecchio non mi passera' mai, ma anche se sul mercatino ogni tanto se ne trovano, ben mi guardo di andarla a strapagare per riaverla.. perche' potro' anche riavere la mia Elka, ma non riavro' i miei 18 anni e le emozioni che provavo quando sudavo per farla salire sul tram.
A ricordarmi quei suoni c'e' il microkorg, che quando ben programmato diventa anche un'ottima string machine. Mi basta quello : e' nuovo, pesa pochi grammi e mi sta quasi in tasca.
Pagare un juno 106 2000 euro?... ma con quella cifra ci prendo deepmind, un ModelD, e perfino un Rev2 8 voci ed e' tanta roba !...

Credimi.. quando metto mano al deepmind6 le differenze rispetto al juno 106 ci sono e sono tante.. te le elenco.
1) esteticamente e' diverso perche' non potevano farlo identico per ovvi motivi
2) e' nuovo.
3) ha degli effetti TC Helicon che sono da paura
4) comprato in offerta su Amazon a meno di 400 euro (380 se non ricordo male)
5) oltre ad avere tutti i controlli da pannello, ha un editor librarian da paura, che da solo vale quasi la cifra pagata.

per il resto il suono e' quello, salvo mettersi li con feticismo a cercare differenze minuscole... (stessa cosa per il model D a meno del software che non ha).

Ma a me che amo i sintetizzatori (programmarli, suonarli ecc) non importano il marchio, la forma, il prestigio la storia, o il fatto che siano stati usati da gruppi famosi ecc : importa il suono, perche' quando si fa musica (per bene o male che la si faccia), il suono e' il cuore di tutto.

Ciao mitico !!!

Amico mio, sono d'accordo su tutto! Spero di poterti rincontrare!
anonimo 21-02-22 23.17
@ losfogos
Amico mio, sono d'accordo su tutto! Spero di poterti rincontrare!
Lo spero anche io, per rivedere un grande amico, ma anche i fantastici luoghi dove vive, e non ultimo (anzi) ascoltare musica di alto livello in live !. ;-)

P.S. Il JD 08 e' davvero una favola ! ;-)