L'importanza di un suono

bellideapaolo 25-09-14 18.47
Lo ammetto ci son suoni che caratterizzano un brano.... (Ad esempio il suono di La cura di Battisti, o jump, oppure impressioni di settembre, ecc.) ma è sempre obbligatorio arrivare al suono esatto?

Mi spiego meglio, ho suonato in una coverband dei Pinkfloyd e mi veniva chiesto di arrivare ad esattamente quel suono... Secondo me una cosa assurda visto che gli stessi Pinkfloyd cambiavano o modificavano i suoni ogni concerto, in base alla loro "vena"...

Quindi è giusto cercare "quel" suono esatto? Di quanto ci si può discostare? Lo stesso suono suonato in tonalità diversa o una quinta sopra o sotto cambia (es. si arricchisce o impoverisce di armoniche....) quindi.. È giusto mantenere lo stesso arrangiamento?
emidio 25-09-14 19.13
Paolo, "La cura" è di Battiato! emo
Detto questo, io quando ero ragazzino, adoravo ricostruire (senza assolutamente riuscirci, ovviamente, perchè avevo a disposizione solo tastiere "minori") i suoni tipici dei brani che eseguivo... Crescendo ho invece imparato ad apprezzare la bellezza del riarrangiare il brano utilizzando i MIEI suoni.
Pertanto credo fermamente che con un buon suono di piano, di piano elettrico, di hammond, di synth, uniti al giusto "manico" e un po' di creatività, si possa fare davvero TUTTO.
Edited 25 Set. 2014 17:13
michelet 25-09-14 19.32
Dipende dagli obiettivi. Se fai parte di una tribute band che si rifà pedissequamente (inteso anche in senso non del tutto positivo) alle sonorità di una band ed alle sue produzioni discografiche, sei giocoforza costretto.
Se invece vuoi riarrangiare i brani di una band facendone cover, allora hai un maggiore grado di libertà.
Vinarm 25-09-14 19.47
bellideapaolo ha scritto:
Secondo me una cosa assurda visto che gli stessi Pinkfloyd cambiavano o modificavano i suoni ogni concerto, in base alla loro "vena"...


Concordo in assoluto: il valore aggiunto di un live non risiede certo nella fedeltà pedissequa rispetto a quello che si ritrova sul vinile... Il grande problema forse è che oggi una nutrita porzione di pubblico si aspetta una band di imitatori, più che di interpreti, da qui l'esigenza di rincorrere questo trend... discostandosi però dal concetto stesso di performance, che dista un tantinello dalla performance di un lettore CD quando si schiaccia il tasto play... emo

CoccigeSupremo 25-09-14 19.58
Totalmente contrario al ricreare esattamente i suoni di una band passata.
Ho sempre sfanculato chi dice "ricrea QUEL SUONO perchè QUELLO fa cosi"... emo
drmacchius 25-09-14 20.03
sottoscrivo michele.

La tribute band che interpreta letteralmente l'opera degli artisti a cui si ispirano (anche perché i fan forse non possono piü sentirli in originale -vedi doors, queen, led zeppelin, ecc-) come fossero musicisti classici verosimilmente per risquotere successo o ricevere consensi dovrä ispirarsi il piü possiile -tradotto imitare- gli originali.

La cover band o la piü intellettuale fusion band che utilizza il brano originale come fosse uno standard jazz per fare la propria musica invece risquoterä tanto piü consenso tanto quanto sarä capace di tirare fuori dai brani musica personale e originale, con arrangiamenti, timbriche, variazioni, ecc.

Nel primo caso é necessario un meticoloso lavoro di studio e approfondimento, nel secondo un maggiore impegno creativo e faticoso riarrangiamento.

A mio avviso o si fa l'uno o si fa l'altro, mischiare le cose non porta a grandi risultati.......
sentire and che cercano di suonare letteralmente pezzi di madonna o michel jackson, quando certe sonoritä sono difficili da realizzare da vand tradizionali in contesti tradizionali é deludente, cosí come chi si mette a suonare tappeti impercepibili che hanno la funzione di tappare i buchi del riverbero scadente sul master o far suonare il tastierista che nella formazione del gruppo autore del pezzo non era presente.

Se si deve cambiare meglio riarrangiare in modo personale, facendo qualcosa di bello con la strumentazione che si ha a propria disposizione, altrimenti tanto vale puntare sulla fedele imitazione che nell'epoca delle moderne workstation rompler é sempre possibili
drmacchius 25-09-14 20.08
comunque stroncare un pezzo per farlo proprio, magari piü bello dell'originale non é facile, anzi....
Fabright 26-09-14 12.34
E' il problema delle Tribute, poi per i Pink Floyd a me capita che oltre al suono vogliano la stessa nota..e lì veramente ti senti imprigionatoemo:questodipende molto anche dall'intelligenza dei membri della band, precendenti esperienze non avuto problemi.
Da quando suono anche altro (blues, inediti..) sto molto meglioemoemo
tsuki 26-09-14 13.57
Ho avuto la sfortuna di suonare per un annetto con una cover-band che faceva neanche un brutto repertorio,infatti si facevano i P.Floyd,i Toto,gli Eagles,e qualche volata nella musica italiana neanche troppo commerciale. Non erano male come musicisti,ma c'era una specie di ossessione nel cercare il suono uguale,la nota precisa,la rullata di batteria "uguali" agli originali......una cosa pazzesca.Per dirla con qualcuno che l'ha gia' scritto,ci si sente imprigionati cosi'....Il brano certo deve ispirarsi all'originale,sia come sound che come stile e come esecuzione...Ma naturalmente ognuno di noi ci mette anche qualcosa di suo,che è espressione della tecnica,del back-ground personale,della fantasia e creativita',in breve del talento che ognuno ha,poco o molto che sia...IMHO la "tecnica" non deve essere "la stessa" di chi ha creato quel pezzo;puo' anche essere diversa,purchè sia "valida",adeguata agli stilemi del genere che si affronta. Cioè,non è che se faccio l'assolo di Hammond di Oye Como va' devo fare nota per nota quello che faceva Tom Coster....Posso anche variarlo,l'importante è che io usi quel tipo di scale,che io riproduca quel sound,quel tipo di gusto....se no uno non è un musicista,è una specie di copista e basta.Io la vedo cosi'. Infatti dopo la separazione piu' o meno consensuale da quella band,devo dire che non ho rimpianto quella situazione neanche per 2 minuti,nonostante il discreto livello tecnico di quei musicisti,perchè a mio avviso una cosa è riprodurre una cover lasciando almeno un minimo spazio alla creativita' personale,un'altra è copiare maniacalmente cio' che è stato gia' suonato da altri senza poter aggiungere-o togliere-o variare-nemmeno una nota. Lo trovo eccessivo,almeno nella musica pop e rock....Nella Classica è tutto l'opposto....Chopin è Chopin e basta.....Ma è tutto un'altro contesto.......
obiwan 26-09-14 14.15
Però, se vogliamo analizzare anche l'altra faccia della medaglia, c'è anche chi si nasconde dietro il "mica lo devo fare per forza uguale" per negligenza o incapacità di riprodurre quelle sonorità (attenzione: sonorità e non suoni) e quello stile.
Comunque anch'io suono in una tribute band di Pink Floyd e sono uno di quelli a cui piace riprodurre i suoni il più fedelmente possibile, ma non perchè io non sia capace di adattarne altri o di personalizzarli; lo faccio semplicemente perchè mi piacciono quei suoni e perchè il cercare di riprodurli fedelmente mi aiuta a comprendere ancora di più la sintesi ed il modo con cui sono stati creati...per me è una sfida che il più delle volte riesco a vincere...o almeno rimango soddisfatto. Certo è che rifare i suoni di strumenti analogici dell'epoca con i digitali di oggi non è una passeggiata ed un risultato perfetto non lo si può ottenere; e allora lì dove il tuo strumento ha delle lacune, cerchi di colmarle con la fantasia ed un tocco personale emo
Edited 26 Set. 2014 12:15
tsuki 26-09-14 14.42
Non parlo che "lo si fa' diverso perchè non si sa' fare o non si ha voglia di studiare l'originale"...Li' penso che uno deve onestamente confrontarsi nella scelta del repertorio,affrontando quello che si è in grado di fare e lasciando stare quello che è assolutamente fuori portata....Parlo di poter lasciare anche un po' di spazio-un po',mica una cifra!- alla propria creativita' personale,se inserita in un buon contesto tecnico generale,ovviamente.
bellideapaolo 26-09-14 14.55
Io il suono "shine" l'avevo riprodotto al 90% con il motif xs (pulse) unendo un pad synth e un ensamble di violini - ovviamente modificati a dovere e il lead l'avevo fatto partendo da un corno francese....

Insieme erano UGUALI!! Troppo! Alla lunga mi chiedevo "perchè?"
tsuki 26-09-14 15.16
Perchè? Perchè è un bel suono. Gia' al 90%,è un bel suono.
Ma se ad uno piace al 90% quel suono,e poi un 10% di piccole differenze di buon gusto.....Che differenza fa',in una piazza col Service?
Edited 26 Set. 2014 13:19
bellideapaolo 26-09-14 15.35
@ tsuki
Perchè? Perchè è un bel suono. Gia' al 90%,è un bel suono.
Ma se ad uno piace al 90% quel suono,e poi un 10% di piccole differenze di buon gusto.....Che differenza fa',in una piazza col Service?
Edited 26 Set. 2014 13:19
Perchè io suono per me! Non per chi ascolta... E sopratutto penso che se tu che ascolti vuoi sentire quel pezzo UGUALISSIMOOOOOO.. Bé comprati il cd... Io ho il mio stile e la mia "caratteridtica sonora"...

(Non ho scritto incazzato, è solo il mio pensiero :D)
GentleGiant 26-09-14 16.11
Condivido in pieno quello che hanno specificato due o tre utenti .
Una tribute Band essendo un TRIBUTO deve necessariamente essere il più possibile fedele alle sonorità originali.
Anzi spesso anche i componenti delle Band assumono fattezze simili ai componenti del gruppo da TRIBUTARE ( concessione letteraria emo ) .
Basta collegarsi al sito " JAM FOR LIVE" ( QUI )per capire cosa propongono e cosa vuole il pubblico.
Queenmania - Acthung Babies - Black Diamonds - Riff Raff - ZZ LOocos etc etc... sono msicisti specializzati nel ricostruire spettacoli il più possibile fedeli agli spettacoli di questi gruppi storici.
Ricordo il grande Luca Celletti degli Eurosmith (QUI ) che somiglia non solo vocalmente a Steven Tyler ... tanto uguale che venne chiamato sul Palco in USA per cantare un brano con gli Aerosmith emo
Questi sono musicisti che suonano tantissimo anche all'estero ... vedi i Queenmania con oltre 60 serate nel 2014 sold out in Germania - Olanda - Romania - Austria (QUI )

Altra cosa sono le Cover Band che reinterpretano brani di vari artisti riarrangiandoli a proprio gusto e secondo proprie possibilità.

Due cose completamente differenti .... scelte differenti , impegni differenti.
Personalmente non amo più di tanto le Tribute band ... condivido ogni singola parola di chi ha detto " da quando sono passato a suonare Blues e Rock originale , mi sento meglio ... "




tsuki 26-09-14 16.18
Bè,Bellideapaolo,sono TOTALMENTE daccordo con te!!!!! (nonostante che tu sia di CA ed io di SS-te li ricordi i mitici derby Torres-Cagliari?emo) te la offro una birrettaa!!!emo
emidio 26-09-14 16.35
Che Paolo si metta pure in coda: prima ci sono io! emo
vin_roma 26-09-14 16.55
Ho fatto un casino!
Edited 26 Set. 2014 15:03
vin_roma 26-09-14 17.01
scusate!
Edited 26 Set. 2014 15:03
vin_roma 26-09-14 17.02
Allora preferisco le "TRIBUTE BAND"

In musica classica è sempre tutto eseguito come da partitura perché Beethoven è Beethoven e non si tocca, così anche Vivaldi, Ravel...
Lo trovo giustissimo, musica che forse non appartiene al nostro mondo ma che offre tutta la forza di grandi discorsi emotivi e musicali e va salvaguardata e conservata dalle contaminazioni, anche perché non so in quanti potrebbero aggiungere qualcosa a certe opere.

Penso che anche la musica del nostro tempo, che da una parte non gode della esatta codificazione grafico/musicale del repertorio classico, debba essere, oltre che impressa nei dischi, ascoltata anche dal vivo cercando di mantenere le magiche atmosfere che ci hanno fatto innamorare senza modifiche improbabili...

Se ci fossero editori che prendessero la briga di trascrivere esattamente le performance discografiche, chissà, molta musica "dei capelloni" si potrebbe eseguire anche in contesti classici.

Toccherebbe che qualche editore si prendesse la briga di partiturizzare ELP, i soli di Santana, Sergent Pepper, Vanilla Fudge... come in una sorta di concerto classico.

Ah, i Vanilla Fudge... il primo disco che entrò in casa mia tramite il fratello più grande e "capellone"... lo suonavo su un piatto Philips, ma amai tantissimo quel disco.

ecco qualcosa (il "colorato" batterista è Carmine Appice, un po' di Sicilia nel panorama NewYorkese di quegli anni)
e qualcos' altro...
e ancora...

Una TRIBUTE BAND de' 'sti matti la farei al volo!