16-11-16 11.50
@ Raptus
Tutte queste giustificazioni del tipo "substrato sociale, culturale, storico" sono un contorno e restano solo opinioni.
Anche perchè ci sarebbe pure la musica "noise" o sperimentale che pur avendo tutto questo alone aulico in realtà a mio personale avviso resta brutta musica che non ascolterei mai.
Anche questa suddivisione tra musica di massa e musica elevata è anacronistica, sa molto di novecento, in un'epoca come la nostra in cui ognuno può cimentarsi a creare qualcosa senza dover per forza "passare per delle dogane" si può trovare qualcosa di sfacciatamente commerciale sia nella musica più "classica" che negli altri generi, non è inusuale trovare qualcosa di nicchia pure nella musica elettronica (anzi credo che il 70% della musica elettro sia di nicchia).
Ormai è tutto opinabile, i canoni del novecento li dovremmo lasciare nel novecento e basarci solo sui nostro gusti e giudizi personali cioè soprattutto "che emozioni mi da questo pezzo?" "qual'è il motivo percui lo sto ascoltando?" "cosa mi trasmette?"
Detto questo confesso che anche a me all'inizio questo topic sembrava un fake.
Guarda che la divisione tra musica d'arte e musica commerciale é attuale più che mai, ed é facilissimo comprendere in che campo ci si trovi
1) musica d'arte é musica il cui sorgere é determinato dalla necessità incoercibile dell'artista di esprimere la sua personale visione di una "verità" che si agita dentro lui come lotta tra natura e cultura che si palesano nel tratto della forma. La creazione della musica d'arte é eminentemente unica, artigianale, sincera, ispiratrice nell'ascoltatore di riflessione e profondità
2) musica di consumo é musica il cui sorgere é determinato dalla volontà di fare profitto. La creazione della musica di consumo é industriale, in serie, semplicistica, mirata sostanzialmente a far soldi stuzzicando gli istinti più superficiali dell'ascoltatore
Se ne deduce che:
1) ogni epoca e stile ha la sua parte di musica di consumo e la sua parte di musica d'arte
2) é possibilissimo, anzi facile, capire se un brano é musica d'arte o musica di consumo
3) la musica d'arte non é detto debba essere "bella", e neppure riuscita: esistono brani in tutto e per tutto appartenenti alla musica d'arte, però malriusciti o addirittura falliti
4) il negare questa distinzione é il capolavoro di quei "poteri forti" che ci stanno conducendo sulla via della barbarie e della mediocrità: tutto é uguale, tutto é "bello" (beninteso se lo decidono loro), la musica diviene una bambinesca successione di quattro accordi ripetitivi, ritmi ossessivi e sempre eguali e melodie da asilo nido...
5) l'estetica del "é bello ciò che piace" é il caposaldo del filisteismo borghese
6) ma mi piace la tua conclusione: é importante soffermarsi a capire ciò che un brano musicale mi trasmette...il che però diviene difficile se siamo tutti quanti allevati come polli da batteria sotto la pressione implacabile della musica di merda