Come si compone una canzone?

  • anonimo

24-01-16 23.03

Io sono una capra ignorante nell'ambito della teoria musicale.

Parlando con amici diplomati è saltato fuori che all'interno dei generi o, meglio, degli stili ci sono delle "regole" per le quali la sequenza di accordi per costruire un brano tende a rispettare sempre una certa evoluzione.

Un po' come, per dire una cacata ovvia, il delta blues rispetta (quasi) sempre la struttura IM7 IVM7 VM7.

Voi quali altre "regole" conoscete, quali amate particolarmente e quali ritenete interessanti?
  • SavateVoeanti
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25-01-16 04.10

Io ho come idea che dagli anni 70 o anche prima si sia cominciato a fare un po quello che si vuole, soprattutto con la musica progressive, dove lasciavano gran spazio alla fantasia.
Comunque un giro standard che mi viene in mente adesso è quello della ballata anni 50/60 (IM VIm IVM VM7) tipo le classiche Stand by me e Unchained melody.

  • vin_roma
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25-01-16 04.46

Uhhh, ci sarebbe da scrivere tanto da farne un trattato!
Io posso dire qualcosa così, ad "orecchio", sulla base delle mie esperienze e se qualcuno mi vorrà correggere sarà ben accetto.


La canzone è una forma musicale con degli schemi ben consolidati, caratterizzata soprattutto dal senso melodico che deve avere un excursus facilmente riconoscibile e riproducibile.
La canzone, nella maggior parte dei casi, adotta la forma bitematica:
una preludiante per la strofa (A)
e una risolutiva per l' inciso (B).

La canzone "tipo" quindi usa questi elementi (A e B) col fine di creare tensioni e soluzioni melodiche creando un arco di esposizione/sviluppo/riposo che soddisfi le aspettative emotive dell' ascoltatore. Il consolidamento di questo concetto segue una struttura logica tanto concreta e riconosciuta da poterla iscriverla in una forma teorica:
A' A" B A' ovvero:
A': strofa 1
A": strofa 2
B: inciso
A': strofa 1
Quasi sempre, in una canzone, questa struttura viene ripetuta completamente da capo, altre volte solo una strofa e un inciso, a volte un ulteriore inciso con "l' alzata..."
A questi elementi si possono aggiungere un "intro", dei "bridge", degli "special" che servono ad arricchire l' evoluzione musicale.

Ogni elemento della canzone (strofa A o inciso B) si sviluppa con un senso melodico compiuto tanto che anche eseguendo il solo inciso o la sola strofa ne percepiamo l' inizio e la fine.
Ogni elemento (strofa o inciso) generalmente ha un' evoluzione melodica che potremmo suddividerla in ulteriori quattro sezioni: aaba (in minuscolo per non confondere) e questo non per una regola "ad cazzum" ma perché questa successione di elementi soddisfa l' evoluzione di una frase musicale compiuta.
Quindi, nello svolgimento del tema dell' inciso o della strofa, avremo il primo segmento melodico a' che sarà la proposta del tema, il secondo a" darà una sorta di risposta speculare che risolve la proposta ...e potrebbe essere concluso qui il discorso musicale ma sarebbe banale, allora si adotta l' elemento b che ha poco a che vedere con la quiete generata dai due elementi precedenti e crea tensione... tensione che viene risolta dalla riproposta del primo segmento a'. Questa, in mooolta sintesi, è l' evoluzione di una melodia fatta bene e che sta in piedi.

Quindi:
A': strofa 1 con 4 segmenti melodici aaba in 4/8 battute
A": strofa 2 con 4 segmenti melodici aaba in 4/8 battute
B: inciso con 4 segmenti melodici aaba in 4/8 battute
A': strofa simile alla 1 con deciso senso di "chiuso periodo" con 4 segmenti melodici aaba in 4/8 battute

In totale la forma base della canzone "teoricamente" si sviluppa in 16/32 battute. Poi può venir ripetuta, tagliata, modulata... ma sempre quella è!
Edited 25 Gen. 2016 11:18
  • vin_roma
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25-01-16 05.27

Un esempio di strofa (A'):

Quanto sei bella Roma quann'è sera, --------------- a'
quando la luna se specchia dentro ar fontanone ----- a"
e le coppiette se ne vanno via, ---------------------- b
quanto sei bella Roma quando piove. ---------------- a ...e ripete l' A (strofa 2) con altre parole
In questa canzone si può dire che non si è seguito il manuale ma nonostante la poca musicalità del testo è riuscito a chiudere il cerchio creando una melodia racchiusa nell' intelligibilità dell' evoluzione di un arco melodico convenzionale e intuibilissimo, ergo: un successo popolare.




Un esempio di struttura atipica A B A B:

strofa (A):
Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua. --- a
Lei è partita per le spiagge e sono solo quassù in città, --- b
sento fischiare sopra i tetti un aeroplano che se ne va. --- a

subito inciso (B):
Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me. -------- a' proposta tema
Mi accorgo di non avere più risorse, senza di te, ---------------- a" risposta
e allora, io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, --- b diversivo, nuova tensione
ma il treno dei desideri, nei miei pensieri all'incontrario va. ---- a ritorno, soluzione


Poi ci sono le ballate cantautoriali, non hanno l' inciso e ripetono ossessivamente una struttura tipo "strofa" come "la locomotiva" di Guccini o "la canzone di Marinella" di De André, le canzoni che, nonostante strofa e inciso, hanno un recitativo all' inizio come "le Feuilles Morte" o come "la vie en rose" recitativo e subito inciso...

...poi ognuno si crea quello che vuole, noi abbiamo avuto Dalla, Battisti ...e se ne fregavano della struttura "canzone", la lasciavano ai Ricchi e Poveri...!
  • obiwan
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25-01-16 10.07

Interessantissimo thread...thanks a entrambi emo
  • anonimo

25-01-16 12.45

Grazie a entrambi. Bello che mi abbiate risposto sia sul fronte dell'arrangiamento (l'aspetto che volevo trattare) che su quello del testo (estremamente interessante).

Mi rendo conto che nel titolo sono stato estremamente vago: con "compone" intendevo dal punto di vista dell'arrangiamento armonico (ma anche gli interventi sulla scrittura autoriale sono estremamente apprezzati), mentre con "canzone" intendevo semplicemente i brani musicali di genere "leggero" (pop/rock/jazz/blues/country/ecc.) con struttura "standard" (quelli di cui ha senso parlare insomma, di certo non i pezzi dei Cluster o la composizione nella musica classica).

Perdonatemi: di solito sono più preciso.

Avrò detto delle cose scontate ma prima di proseguire ci tenevo a precisare.
  • vin_roma
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25-01-16 13.21

Di niente, con l' occasione forse anch' io mi sono allargato ma in fondo potrebbe essere utile a qualcun altro che si approccia a capire le strutture.

Per quanto riguarda la struttura armonica... avendo la melodia (che da sé già rispetta dei parametri fisici/estetici), l' armonia ne è una logica conseguenza, è già insita tra le note cantate e viene anch' essa influenzata dalla posizione dei punti di forza, di moto o di riposo che caratterizzano l' espressione melodica.
C' è poco da inventare.

Ma forse ancora non ho capito la domanda...
Edited 25 Gen. 2016 12:31
  • anonimo

25-01-16 13.47

Porta pazienza: a volte per un profano non è facile esprimersi adeguatamente.

Come diceva savatevoeanti sto parlando appunto di "giri di accordi", ovvero quel meccanismo per il quale, volendo comporre un certo brano, so che, per dire una cacata, partendo da due accordi, il terzo dovrà essere scelto in un gruppo limitato di opzioni, così il quarto ecc.

Non sono sicuro di essere stato più trasparente.

Leggendoti forse scopro una cosa nuova: l'armonia è subordinata alla melodia che le è gerarchicamente superiore? Ho sempre pensato che concettualmente prima venisse l'armonia.
  • giannirsc
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25-01-16 14.01

aggiungo che è anche questione di mode ed abitudini..Elio e le storei tese a San Remp porteranno un brano formato solo da ritornelli..
  • Roberto_Forest
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25-01-16 14.03

Beh in primis studiare l'armonia tonale che è la base di tutto. Quando la conosci sai che funzione ha ogni accordo in una determinata scala. Sai come funziona la musica. Se conosci l'armonia diciamo che conosci il lessico, ma per scrivere un libro non basta conoscere le parole, sei tu che devi dare un senso mettendole in ordine a tuo gusto.
I giri di accordi tipo quelli che ti hanno detto sono un punto di arrivo, non di partenza.
Io l'armonia, oltre ad averla osservata da solo negli spartiti classici, l'ho imparata nelle lezioni online del sito jazzitalia.
Secondo me sono scritte in modo relativamente semplice e simpatico.
  • vin_roma
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25-01-16 14.16

NeverMind_User ha scritto:
Leggendoti forse scopro una cosa nuova: l'armonia è subordinata alla melodia che le è gerarchicamente superiore?

Esattamente!

La canzone è un "recitar cantando", tutto si basa su testo e melodia.

Un accordo o un giro armonico accattivante può essere il trampolino per partire, per creare l' ambiente sonoro più adatto, ma poi è l' evoluzione melodica a decidere tutto.

Se si prende una base armonica già fatta (una base a cui si toglie la melodia) ci si può anche divertire nell' inventarci una melodia sopra ma si avranno dei paletti dai quali non si potrà prescindere limitando così la fantasia...

È un tutt' uno... la melodia genera l' armonia. Definito un ambiente sonoro: maggiore, minore, minore 7+, dal IV grado o dal Vi in primo rivolto... ci si inventa una proposta melodica e sviluppandola l' armonia sarà solo logica conseguenza.
Edited 25 Gen. 2016 14:45
  • vin_roma
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25-01-16 15.00

Se vogliamo parlare di impianti sonori precostituiti allora è vero che scrivere un blues, un rock&roll, un anatol lo si fa seguendo obbligatoriamente la struttura, ma prevalentemente è musica più semplice, di facile ascolto, nata per altri scopi, come la nostrana tarantella, musica per improvvisare, ballare, creare riff vocali... il gospel è già un' altra cosa.
  • anonimo

25-01-16 18.59

Io la vedo così:

Strofa (solitamente ad andamento "recitativo" o "rapsodico", con ritmo più moderato (spesso in minore, o con un'armonia più "arzigogolata")...certamente la struttura della strofa è più libera e meno standardizzata di quella del ritornello.
Altro concetto è che le parole di ogni strofa sono sempre diverse, sostenendo l'impianto narrativo della canzone, mentre quelle del ritornello sono sempre più o meno eguali (ritornello: quello che "ritorna") e hanno la funzione di esprimere il nucleo concettuale della canzone

1) ci sono giorni anche d'inverno con un po' di sole/che ti va di uscire e camminare
1 bis) ed il sangue caldo dentro le mie vene/anche se fa freddo vado al mare
2) e sto bene con me stessa/nella mia tranquillitá
3) non c'é vento che mi porti via
2 bis) e fa quasi male agli occhi/questa luce che ci sta
4) eppure all'improvviso é buio dentro l'anima mia

Ritornello (atipico in forma A B A C D)

A) sei tu che mi manchi/sei tu che mi stanchi
B) e per questa insicurezza che mi dai/a ogni nuvola che passa te ne vai
A) Ma io vado avanti/perché sono solo momenti
C) se tu fossi un cielo azzurro/forse io non ci starei
D) Perché tutto quel che voglio/é che resti come sei
  • anonimo

11-04-16 02.24

A distanza di tempo riprendo questa discussione per segnalarvi che ho preso un paio di lezioni.

Ho scoperto che quello che stavo provando a chiedervi era la faccenda dell'armonizzazione della scala, per la quale nel pop-rock si tende a utilizzare gli accordi che risultano dall'armonizzazione della scala della fondamentale del brano.

Spero di essermi spiegato abbastanza chiaramente.
  • anonimo

11-04-16 11.46

@ anonimo
A distanza di tempo riprendo questa discussione per segnalarvi che ho preso un paio di lezioni.

Ho scoperto che quello che stavo provando a chiedervi era la faccenda dell'armonizzazione della scala, per la quale nel pop-rock si tende a utilizzare gli accordi che risultano dall'armonizzazione della scala della fondamentale del brano.

Spero di essermi spiegato abbastanza chiaramente.
Ma non dimentichiamo le modulazioni, transitorie e permanenti

Non dimentichiamo neppure le dominanti secondarie

E neppure gli accordi diminuiti

E gli accordi alterati

E le varie seste (tedesca, francese, italiana, napoletana)

Insomma, ce n'é a bizzeffe: il concetto é sempre quello: creare una tensione e risolverla

Un approccio utile per lo studio potrebbe essere scomporre la canzone in blocchi ed esaminare le relazioni tra le vare aree (tonica, sottodominante, minore, maggiore), le modulazioni transitorie etcetera, e poi studiarne l'architettura complessiva

Concludo con un'osservazione: c'é chi prima compone la melodia e poi la armonizza, c'é chi prima mette giù un giro armonico che gli piace e ci scrive sopra la melodia, c'é chi procede in contemporanea con melodia e armonia
Edited 11 Apr. 2016 11:23
  • anonimo

11-04-16 15.19

Cosa sono le dominanti secondarie? Come funzionano?
  • anonimo

11-04-16 21.22

@ anonimo
Cosa sono le dominanti secondarie? Come funzionano?
Siamo in tonalità di C

Abbiamo il giro: Cmaj7/Amin7/Dmin7/G7

Se trasformiamo il Dmin7 in D7, abbiamo una dominante secondaria, ovvero una dominante che domina su un'altra dominante

Alla stessa stregua, possiamo trasformare l'Amin7 in A7, che domina sul Dmin7 (il quale poi diviene D7)

Ecco qui le dominanti secondarie, che per un attimo realizzano una modulazione transitoriaemo
  • gabrieleagosta
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11-04-16 21.44

@ anonimo
Siamo in tonalità di C

Abbiamo il giro: Cmaj7/Amin7/Dmin7/G7

Se trasformiamo il Dmin7 in D7, abbiamo una dominante secondaria, ovvero una dominante che domina su un'altra dominante

Alla stessa stregua, possiamo trasformare l'Amin7 in A7, che domina sul Dmin7 (il quale poi diviene D7)

Ecco qui le dominanti secondarie, che per un attimo realizzano una modulazione transitoriaemo

E, aggiungo, possono essere ricavate da qualsiasi grado della scala TRANNE il quarto.

Quindi in tonalità di C avremo una dominante primaria (G7) e cinque dominanti secondarie ovveroC7, D7, E7, A7, B7.
  • anonimo

11-04-16 23.25

@ gabrieleagosta

E, aggiungo, possono essere ricavate da qualsiasi grado della scala TRANNE il quarto.

Quindi in tonalità di C avremo una dominante primaria (G7) e cinque dominanti secondarie ovveroC7, D7, E7, A7, B7.
Esattissimo!emo
  • SavateVoeanti
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12-04-16 01.07

@ gabrieleagosta

E, aggiungo, possono essere ricavate da qualsiasi grado della scala TRANNE il quarto.

Quindi in tonalità di C avremo una dominante primaria (G7) e cinque dominanti secondarie ovveroC7, D7, E7, A7, B7.
Anche B7? mi puoi fare un esempio?