16-01-18 08.21
Il caro amico Vincenzo mi stuzzica spesso chiedendomi perchè limito il mio apporto compositivo e di armonizzazione a corali e fughe...e forse qualcuno di voi se l'è chiesto.
Penso di fare cosa utile nello spiegarvi le mie ragioni
CORALI
I corali sono, tra le forme di composizione classica, un caso di particolare interesse.
1) In primis, rappresentano il punto d'incontro tra contrappunto ed armonia: un corale ben scritto deve essere leggibile sia come successione di armonie verticali, sia come sovrapposizioni di voci indipendenti, ciascuna con il suo interesse melodico.
Diventa quindi evidente l'interesse di padroneggiare i corali per poter scrivere ed arrangiare in maniera fluida, fresca ed accattivante, avendo sott'occhio contemporaneamente l'interesse armonico e quello melodico per tutti gli strumenti scelti per l'arrangiamenteo
2) In secundis le armonie permesse in un corale e le loro concatenazioni sono decisamente limitate da regole rigorose e piuttosto semplici.
Quindi, per poter fornire interesse all'interno di un quadro talmente limitante, bisogna imparare a gestire tutte le possibilità, tutte le variazioni, direi tutti i "trucchetti" che l'armonia barocca offre
Ascoltate per esempio il mirabile uso di queste limitate risorse che Bach fa nel corale
Wenn ich einmal soll scheiden della Matthaus Passion, e confrontatelo con la "versione base"
O Haupt voll Blut und Wunden
Adesso, se impariamo ad essere originali e musicali in questo quadro quasi "asfittico", immaginiamo quel che potremo fare in un setting più libero (cromatismo, libertà di concatenamento, disoonanze senza preparazione etcetera)
3) In ultimo, la forma del corale è molto "quadrata", proponendo sostanzialmente una forma AABA o qualche piccola variazione della medesima (AABC etcetera). Vedete da soli la similitudine con la forma canzone moderna...e l'interesse a saperla gestire
[SEGUE]