Le difficoltà della musica elettronica

  • Dallaluna69
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18-05-21 23.04

@ wildcat80
E comunque, la musica elettronica è anche (e soprattutto aggiungerei) Battiato (per essere attuali), Vangelis, John Carpenter, Giorgio Moroder, Harold Faltermeyer, Tangerine Dream, Kraftwerk, Boards of Canada... Tutta gente che faceva uso di sequenze, drum machines, arpeggi, alcuni in in un ambito pionieristico a dir poco.
Sarebbe da andarlo a dire a loro (ai sopravvissuti) che la loro musica è quella di chi sta dalla parte di chi non suona, musica di un livello inferiore.
L'elenco sarebbe lunghissimo, ma aggiungerei sicuramente almeno i Daft Punk.

18-05-21 23.31

@ wildcat80
E comunque, la musica elettronica è anche (e soprattutto aggiungerei) Battiato (per essere attuali), Vangelis, John Carpenter, Giorgio Moroder, Harold Faltermeyer, Tangerine Dream, Kraftwerk, Boards of Canada... Tutta gente che faceva uso di sequenze, drum machines, arpeggi, alcuni in in un ambito pionieristico a dir poco.
Sarebbe da andarlo a dire a loro (ai sopravvissuti) che la loro musica è quella di chi sta dalla parte di chi non suona, musica di un livello inferiore.
Sì ma qui parliamo di compositori e arrangiatori seri e preparati che hanno preso una direzione artistica ben precisa.
Sono altri quelli che rispondono alle caratteristiche che hai messo in fondo al tuo post.
  • wildcat80
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18-05-21 23.58

Sono alcuni dei massimi esponenti che occorre menzionare per ricordare cosa è la musica elettronica, perché altrimenti si cade nel tranello elettronica=discoteca.
  • divicos
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19-05-21 19.58

@ Dallaluna69
L'elenco sarebbe lunghissimo, ma aggiungerei sicuramente almeno i Daft Punk.
E Kalkbrenner, Skrillex, deadmau5… hai voglia!!
Ma pure i nostri Subsonica!

Altro che facile, se mi dite che si può svuoto il mio cervello di anni di studi di ingegneria e faccio a cambio al volo col saper fare una frazione di quello che hanno partorito loro..emo
  • anonimo
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19-05-21 20.29

uno dei miei preferiti link

in tema di discoteca link
  • Dallaluna69
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19-05-21 21.42

Stiamo un poco andando O.T. nel senso che il thread non è su cosa ci piace e cosa no.
Qui il punto è prendere atto che anche per fare musica elettronica, anche con i PC, occorrono competenze sempre più ampie.

Anche restando in ambito dance esiste un universo di musica. Sperimentale, innovativa, fuori dagli schemi. Da quando mi sono appassionato all'EDM (con tutti i suoi miliardi di sottogeneri) ho scoperto delle perle pazzesche.

Se avete voglia, ascoltate Point Zero
È un pezzo del 1994.
La struttura, i suoni, come viene gestita l'energia... (perché questo in ambito dance è un elemento fondamentale). Date un ascolto senza pregiudizi e poi datemi un parere.
  • wildcat80
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19-05-21 21.47

Paolo ha fatto qualcosa con noi, che peraltro non siamo amanti dell'EDM in senso discotecaro, però posso garantirvi che la sua esperienza in questo ambito mi ha allargato gli orizzonti in una maniera pazzesca.
  • Dallaluna69
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20-05-21 00.12

@ wildcat80
Paolo ha fatto qualcosa con noi, che peraltro non siamo amanti dell'EDM in senso discotecaro, però posso garantirvi che la sua esperienza in questo ambito mi ha allargato gli orizzonti in una maniera pazzesca.
Troppo buono.
Ti ringrazio emo
  • anonimo
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20-05-21 06.54

Dallaluna69 ha scritto:
Se avete voglia, ascoltate Point Zero
È un pezzo del 1994.
La struttura, i suoni, come viene gestita l'energia... (perché questo in ambito dance è un elemento fondamentale). Date un ascolto senza pregiudizi e poi datemi un parere.


non è il mio genere, sembra musica quasi casuale generata da un computer
  • divicos
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20-05-21 10.50

Dallaluna69 ha scritto:
Se avete voglia, ascoltate Point Zero
È un pezzo del 1994.
La struttura, i suoni, come viene gestita l'energia... (perché questo in ambito dance è un elemento fondamentale). Date un ascolto senza pregiudizi e poi datemi un parere.


Nel complesso non mi piace.emo
Però suoni, filtri, mix, livelli, variazioni.. Ogni singolo suono è sempre perfettamente intellegibile e funziona alla perfezione con tutti gli altri..
Gestire tanta complessità senza confusione richiede una lavorazione che è, senza mezzi termini, eccellente!!
Aggiungo che la trovo molto "cinematografica", passami il termine..
Me la immagino benissimo a sonorizzare scene di club, secret party, o cose del genere..
  • wildcat80
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20-05-21 12.08

Dallaluna69 ha scritto:
Se avete voglia, ascoltate Point Zero

Ascoltato. Per i 12 minuti che dura riesce comunque a tenerti incollato.
Gli aspetti strettamente musicali non mi fanno impazzire, l'aspetto produttivo per quegli anni, che ricordo essere quelli dell'eurodance da un tanto al kg, con release ogni 7 minuti (non scherzo, le statistiche mondiali per la,eurodance ai tempi erano attestate su questi ritmi, ogni ora uscivano nel mondo 8/9 pezzi), è anni luce avanti e direi molto attuale.
Poi vabbè qualche anno dopo Deadmau5 ha codificato standard produttivi tutt'ora di riferimento, ma per il 94 è veramente un pezzo che non c'entra nulla con il resto della produzione dei tempi.
  • 1paolo
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20-05-21 12.16

noname ha scritto:
non è il mio genere, sembra musica quasi casuale generata da un computer

emo
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20-05-21 12.50

MicheleJD ha scritto:
come Vince DiCola compose le sigle di Rocky (non ricordo quale brano nello specifico) Impressionante leggere come fu composto. Suonando live una ad una tutte le tracce, compreso parti che sembravano suonate da un arpeggiatore. Anche quella credo possa in qualche maniera essere considerata elettronica, ma nessuno di noi credo non possa che ammirare un compositore ed esecutore di tale spessore.


Credo tu ti riferisca alla colonna sonora delle scene in cui Rocky si allena in Rocky 4, il brano si chiama Training Montage. Quel pezzo è un tripudio di tastiere e synth.

Comunque mi associo anch'io alle considerazioni di Wildcat a riguardo della musica elettronica.
  • paolo_b3
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20-05-21 12.52

@ anonimo
Dallaluna69 ha scritto:
Se avete voglia, ascoltate Point Zero
È un pezzo del 1994.
La struttura, i suoni, come viene gestita l'energia... (perché questo in ambito dance è un elemento fondamentale). Date un ascolto senza pregiudizi e poi datemi un parere.


non è il mio genere, sembra musica quasi casuale generata da un computer
Non è nemmeno il genere che ascolto io, però è assolutamente interessante e da non sottovalutare.

Mi rifaccio ai due titoli che hai postato, peraltro a me piacciono molto i Rockets, ma in entrambi i casi parliamo di un brano con una struttura tipo "canzone" affrontata con le sonorità sintetiche. E' chiaro che sono molto di più nelle nostre corde.

Ma parliamo ad esempio dei Kraftwerk, nonostante i loro brani non avessero la struttura strofa / ritornello, però sono stati proposti al grande pubblico ed hanno avuto successo. A dimostrazione che l'evoluzione della musica richiede parimenti un'evoluzione dei "gusti" di chi la ascolta.
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20-05-21 15.36

paolo_b3 ha scritto:
Ma parliamo ad esempio dei Kraftwerk, nonostante i loro brani non avessero la struttura strofa / ritornello, però sono stati proposti al grande pubblico ed hanno avuto successo.


i Kraftwerk erano essenziali. Molti brani di oggi invece sono troppo pieni di suoni. Pochi suoni, ma quelli giusti, secondo i miei gusti. radioactivity
  • paolo_b3
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20-05-21 16.30

noname ha scritto:
Pochi suoni, ma quelli giusti, secondo i miei gusti.

Beh insomma...

TEE

Spacelab

Considera che sono brani di 40 e passa anni fa.
  • wildcat80
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20-05-21 16.48

Personalmente preferisco arrangiamenti meno densi, anche perché un progetto casalingo fatto da meno di 10 tracce ci mette nulla ad arrivare a 20 o 30 in fase di mix.
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20-05-21 18.18

@ paolo_b3
noname ha scritto:
Pochi suoni, ma quelli giusti, secondo i miei gusti.

Beh insomma...

TEE

Spacelab

Considera che sono brani di 40 e passa anni fa.
li conosco molto bene emo
  • michelet
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23-05-21 14.16

Non so se sia già stato affrontato questo aspetto, tuttavia ritengo che il limite in assoluto più grande del far musica con strumenti elettronici, sia proprio la loro NON sostituibilità. Voglio dire, quando una serie di timbri preset o creati da noi ci ispirano a tal punto da ispirarci e farci creare un brano che soddisfa, il limite più grande è proprio che si crea una relazione inscindibile tra quei suoni e la musica creata. Nel caso gli strumenti in questione venissero venduti o non facessero più parte dell’armamentario, non saremo più in grado di riprodurre esattamente quella sequenza, a meno che non venga registrata in audio, masterizzata su CD o lasciata in HD come file.
Sono stato abituato da sempre, con la DAW, creare le mie stesure prima in formato MIDI e successivamente, ma non sempre, registro in formato audio. Conservo ancora moltissime composizioni in formato MIDI, legate agli strumenti con i quali sono state concepite. Nel caso volessi rivedere l’arrangiamento o modificare delle parti, faccio sempre a tempo.
Sulla questione poi delle timbriche si apre un altro capitolò molto vasto, nel senso che la composizione “sta in piedi” grazie ai suoni che la compongono. Sostituirli potrebbe dare luogo a risultati migliori come snaturare completamente il senso e l’atmosfera.
  • wildcat80
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23-05-21 14.44

Utilizzo da sempre questo stratagemma.
Se il progetto prevede strumenti fisici e non software, registro sempre due tracce: il MIDI file e l'audio corrispondente. Basta creare due tracce, una audio e una MIDI opportunamente settate, si arma la registrazione di entrambe ed il gioco è fatto.
Se utilizzo virtual instruments, è ancora più semplice perché basta fare un rendering della traccia che è quasi istantaneo, a prescindere dal fatto che siano sequenze o parti suonate.
Poi finisce tutto sul template dedicato al mix.