La teoria scala/accordo è fuffa

  • Confident

17-10-23 14.20

@ benjomy
penso sia un estratto.....emo
Eh appunto che senso ha postarlo, con quel titolo
  • maxpiano69
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17-10-23 14.36

@ Confident
Eh appunto che senso ha postarlo, con quel titolo
Ha assolutamente senso perchè in quei 30s dice già tutto riguardo quel concetto, come ho provato a spiegarti prima ed è in ogni caso un ottimo spunto di discussione.
  • Confident

17-10-23 15.13

@ maxpiano69
Ha assolutamente senso perchè in quei 30s dice già tutto riguardo quel concetto, come ho provato a spiegarti prima ed è in ogni caso un ottimo spunto di discussione.
Non ha senso perché viene posto come un dogma e nei 30 secondi dice il concetto senza dare delle ragioni valide della sua sussistenza.

A casa mia le teorie si argomentano.

  • maxpiano69
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17-10-23 15.24

@ Confident
Non ha senso perché viene posto come un dogma e nei 30 secondi dice il concetto senza dare delle ragioni valide della sua sussistenza.

A casa mia le teorie si argomentano.

Nessuno lo ha messo come dogma e non è una teoria ma un fatto, si riporta un intervista di qualcuno che non è un chicchessia su quel tema (come te e me) poi ognuno fa le sue valutazioni.

PS: ed in ogni caso se non si è d'accordo su qualcosa si argomenta, in maniera civile (o non si partecipa) ... il tuo modo di scrivere invece mi ricorda qualcuno passato da queste parti poco tempo fa con esiti non proprio felici (ma spero di sbagliarmi...)
  • Confident

17-10-23 15.28

@ maxpiano69
Nessuno lo ha messo come dogma e non è una teoria ma un fatto, si riporta un intervista di qualcuno che non è un chicchessia su quel tema (come te e me) poi ognuno fa le sue valutazioni.

PS: ed in ogni caso se non si è d'accordo su qualcosa si argomenta, in maniera civile (o non si partecipa) ... il tuo modo di scrivere invece mi ricorda qualcuno passato da queste parti poco tempo fa con esiti non proprio felici (ma spero di sbagliarmi...)
Infatti

Se non siete d'accordo con la teoria di cui parlate non dite che è fuffa
  • maxpiano69
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17-10-23 15.29

@ Confident
Infatti

Se non siete d'accordo con la teoria di cui parlate non dite che è fuffa
Se non siete d'accordo con la teoria di cui parlate non dite che è fuffa

Ma lo leggi quel che scrivi dopo averlo scritto o vai a caso...?

PS: ciao alefunk emo
  • Confident

17-10-23 15.34

@ maxpiano69
Se non siete d'accordo con la teoria di cui parlate non dite che è fuffa

Ma lo leggi quel che scrivi dopo averlo scritto o vai a caso...?

PS: ciao alefunk emo
Sì lo leggo, per me sei fuffa tu, ma guarda un po'
  • maxpiano69
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17-10-23 15.37

@ Confident
Sì lo leggo, per me sei fuffa tu, ma guarda un po'
Estiqaatsi?
  • Confident

17-10-23 15.38

@ maxpiano69
Estiqaatsi?
E perché i miei?
  • maxpiano69
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17-10-23 15.38

@ Confident
E perché i miei?
Appunto, vai a trollare altrove, grazie.
  • Confident

17-10-23 15.41

@ maxpiano69
Appunto, vai a trollare altrove, grazie.
Che devo dire a uno che su un forum mi risponde che non gliene frega di cosa dico?

Non trollare tu semmai
  • d_phatt
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17-10-23 15.41

@ Confident
Sì lo leggo, per me sei fuffa tu, ma guarda un po'
Oh, ma guarda chi si rivede! emo
  • Confident

17-10-23 15.43

@ d_phatt
Oh, ma guarda chi si rivede! emo
Ma chi ti conosce
  • Osuna1
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17-10-23 16.03

@ maxpiano69
E quindi? Il concetto che esprime è semplice e chiaro anche in 30s: Barry Harris (compagno di casa di un certo Thelonious Monk e tra i fondatori del linguaggio bebop, quindi ne saprà qualcosa... ) ti dice che lui non ha mai pensato la musica che suonava e/o componeva in termini di "modi" ovvero rapporto accordo/scala (intesa come modo), ma che quella è una classificazione inventata successivamente e secondo lui per scopi "lucrativi". Per approfondire il metodo di Barry Harris ci sono parecchie altre fonti ovviamente.

Io personalmente penso che non sia stata inventata magari solo per fare soldi, ma che sia il frutto di una analisi di un qualcosa (il linguaggio jazz, particolarmente il bebop) fatta da qualcuno che non aveva preso parte alla sua genesi e che quindi è giunta a conclusioni diverse da quella che invece è la vera origine di quel linguaggio

Potremmo definirla una "misinterpretation" o comunque una classificazione pseudo-scientifica che può essere forse utile per studiare ovvero analizzare a posteriori ed a livello accademico un brano o una improvvisazione e farci su una tesina, ma non aiuta a capire le radici di quel linguaggio ed il perché di certe sue soluzioni e stilemi, anzi tende a portare fuori strada ed in tal modo non permette di creare le giuste basi di cui un esecutore ha bisogno, per imparare ad improvvisare secondo quel linguaggio.

Ragionare invece per centri tonali e movimenti mette nella giusta prospettiva, semplicemente perché è così che chi ha concepito quel linguaggio ragionava.

(Il mio pensiero, da appassionato ma non professionista, che però ha avuto a che fare con entrambi i metodi; WTF_Bach è sicuramente più preparato di me e può essere di sicuro più preciso e dettagliato, ovviamente)
Grazie Max, interessante analisi la tua, incomincio a capire il senso di questo post. +1
  • d_phatt
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17-10-23 16.08

maxpiano69 ha scritto:
Ragionare invece per centri tonali e movimenti mette nella giusta prospettiva, semplicemente perché è così che chi ha concepito quel linguaggio ragionava.

Concordo su tutto, ma quoto soltanto questo aggiungendo che tutta la musica tonale funziona così (improvvisata o "scritta", ricordiamo tra l'altro che anche i grandi compositori del passato erano sovente improvvisatori fenomenali e sapevano tener conto delle regole "strette" mentre improvvisavano), quindi ragionando un minimo non vedo il motivo per cui il jazz tonale dovrebbe fare altrimenti.
  • Sbaffone
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17-10-23 18.56

@ maxpiano69
Se non siete d'accordo con la teoria di cui parlate non dite che è fuffa

Ma lo leggi quel che scrivi dopo averlo scritto o vai a caso...?

PS: ciao alefunk emo
Ciao fuffa69 emo
  • Confident

17-10-23 19.05

@ Sbaffone
Ciao fuffa69 emo
Nick azzeccatissimo
  • Sbaffone
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17-10-23 19.09

@ d_phatt
Oh, ma guarda chi si rivede! emo
emo
  • wildcat80
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17-10-23 19.10

Video molto interessante.
Il concetto di base è un'idea che ho avuto da sempre: ho sempre pensato che le regole del jazz, allargando il campo, non fossero state mai definite a priori, ma piuttosto a posteriori, razionalizzando (che non è un male), semplificando e purtroppo anche finendo per banalizzare.
Se si sale alla radice della musica afroamericana, bisogna tenere conto di:
- influenze tradizionali radicate in maniera anche inconscia, che derivato dalla musica tradizionale dell'Africa Centro Occidentale, occidentalizzate attraverso i generi nati in America (work song, spiritual, gospel e blues rappresentano le "radici evolutive" del jazz);
- grado di alfabetizzazione non sempre eccelso in senso occidentale, con predominanza di istinto e ritmo prima ancora che degli aspetti melodici e, ma che lo dico a fare, armonici.
In sintesi: trovo molta più affinità con un griot centroafricano che con un europeo che si masturba sul modo, l'accordo quartale e la scala da impiegare.
Che sono sovrastrutture prettamente occidentali atte a ingabbiare qualcosa che occidentale non è, e a riproporre un linguaggio nuovo a un pubblico di discenti che non ha gli elementi per coglierne i fonemi originari.
  • Sbaffone
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17-10-23 21.15

Invece mi chiedo perché il jazz crea cosi tanto interesse di studio e discussione ma poi nessuno o quasi va ad ascoltarlo emo