Delucidazioni corsi di chitarra dei conservatori

  • d_phatt
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26-12-20 00.28

@ Asterix
D'accordo in tutto.
Però...la butto lí come provocazione, ma neanche tanto:
Un diploma in tastiere pop in cui si accede dopo il 5' corso di pianoforte e in cui come esame intermedio devi suonare tutto "A trick of a tail" dei genesis e al diploma TUTTO "Tarkus" degli E.L.P.? O magari i "Liquid tension experiment".
Un'ora intera di programma, tutto a questi livelli. Più tutti gli esami complementari: armonia, arrangiamento, programmazione, etc...
Anche in conservatorio ci sono corsi con "pesi" diversi: direzione di coro, strumentazione per banda, etc...
Beh però...allora chiamiamolo "pianoforte progressive" o "tastiere moderne", anche se è vero che questo genere era chiamato anche "pop" ai suoi tempi (ricordo male?), in ogni caso a me, pur essendo grande appassionato del genere, sembra comunque fuori luogo, i grandi tastieristi prog avevano tutti uno studio classico alle spalle no? E poi quella musica ha un livello qualitativo mooolto variabile, ci sono capolavori come pure cose realizzate a metà, se non pietose, insomma per come la vedo io una cosa del genere non ha comunque alcun senso.
E poi ormai il termine "pop" indica altro...

Una cosa simile al limite la vedrei molto meglio come uno o due esami a scelta, piuttosto che come "laurea".
  • anonimo
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26-12-20 00.32

@ Asterix
D'accordo in tutto.
Però...la butto lí come provocazione, ma neanche tanto:
Un diploma in tastiere pop in cui si accede dopo il 5' corso di pianoforte e in cui come esame intermedio devi suonare tutto "A trick of a tail" dei genesis e al diploma TUTTO "Tarkus" degli E.L.P.? O magari i "Liquid tension experiment".
Un'ora intera di programma, tutto a questi livelli. Più tutti gli esami complementari: armonia, arrangiamento, programmazione, etc...
Anche in conservatorio ci sono corsi con "pesi" diversi: direzione di coro, strumentazione per banda, etc...
Diciamolo sottovoce: dopo le riforme che hanno introdotto l'autonomia d'istituto, le stanno inventando tutte per portar via qualche iscrizione alle varie accademie musicali private (di cui non faccio nomi, non ce n'è bisogno), inventando corsi jazz, pop... e scommetto che l'anno prossimo avvieranno anche i corsi di fingerpicking e di flamenco (strano che non li abbiano ancora attivati). Fanno un po' come la Rai, che da TV di spessore qual'era, si è ridotta a far concorrenza a Mediaset. Ad maiora.
  • Asterix
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26-12-20 00.42

@ anonimo
Diciamolo sottovoce: dopo le riforme che hanno introdotto l'autonomia d'istituto, le stanno inventando tutte per portar via qualche iscrizione alle varie accademie musicali private (di cui non faccio nomi, non ce n'è bisogno), inventando corsi jazz, pop... e scommetto che l'anno prossimo avvieranno anche i corsi di fingerpicking e di flamenco (strano che non li abbiano ancora attivati). Fanno un po' come la Rai, che da TV di spessore qual'era, si è ridotta a far concorrenza a Mediaset. Ad maiora.
Sono posizioni ragionevoli.
Io sempre provocando dico che sta crescendo una nuova generazione di "producers" che non ha conoscenze strumentali, né teoriche (vedi i pack con 16.000 successioni midi).
Quindi il conservatorio forse si troverà a dover conservare e tramandare delle capacità che stanno scomparendo.
Chi sono i nuovi arrangiatori che prenderanno il Posto di Reverberi, di Bacalov, di Morricone, chi saranno i nuovi tastieristi del 2030?
Io sono diplomato in pianoforte é ho presente bene i 2 mondi. Da insegnante di pianoforte ad indirizzo moderno vedo che ci sono tantissime conoscenze che non vengono cercate, conosciute, apprezzate. Se saranno sistematizzate nel tempo anche a livello didattico sarà solo un guadagno.
Sulla situazione dei conservatori sono d'accordissimo che é pietosa per molti aspetti...
  • orange1978
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26-12-20 00.45

Asterix ha scritto:
Un diploma in tastiere pop in cui si accede dopo il 5' corso di pianoforte e in cui come esame intermedio devi suonare tutto "A trick of a tail" dei genesis e al diploma TUTTO "Tarkus" degli E.L.P.? O magari i "Liquid tension experiment".


si puo fare, anche se il fatto è che non avrebbe molto senso pratico, infatti quello era il "pop" progressivo anni 70 ma oggi a che servirebbe? il pop attuale ha connotati e un linguaggio un po' diverso, quindi a chi servirebbe?

....inoltre stefano le persone che tu nomini che hanno fatto quella musica erano semplicemente ex studenti di musica classica, tutti provenienti da studi classici come i tuoi, perciò per fare quella musica la storia insegna che bisogna avere un impostazione classica e usare la fantasia, cè poco da insegnare.
  • Asterix
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26-12-20 00.53

@ orange1978
Asterix ha scritto:
Un diploma in tastiere pop in cui si accede dopo il 5' corso di pianoforte e in cui come esame intermedio devi suonare tutto "A trick of a tail" dei genesis e al diploma TUTTO "Tarkus" degli E.L.P.? O magari i "Liquid tension experiment".


si puo fare, anche se il fatto è che non avrebbe molto senso pratico, infatti quello era il "pop" progressivo anni 70 ma oggi a che servirebbe? il pop attuale ha connotati e un linguaggio un po' diverso, quindi a chi servirebbe?

....inoltre stefano le persone che tu nomini che hanno fatto quella musica erano semplicemente ex studenti di musica classica, tutti provenienti da studi classici come i tuoi, perciò per fare quella musica la storia insegna che bisogna avere un impostazione classica e usare la fantasia, cè poco da insegnare.
Certo! Ma io parlo anche di ambiente.
Sei un violinista in conservatorio. Vuoi suonare la Kreutzer di Beethoven con un pianista. Butti la voce in corridoio ti rispondo in 10. Sei un tastierista, sei chiuso in casa...
Se si potesse avere luoghi, tempi, repertori condivisi per far crescere anche una nuova concezione di musica con livello qualitativo alto...sarebbe bello.
Ora anche le band stanno scomparendo. Quando ero ragazzino io al mio paese c'erano forse una ventina di band, adesso se va bene ce n'è 2
  • orange1978
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26-12-20 01.09

Asterix ha scritto:
Ora anche le band stanno scomparendo. Quando ero ragazzino io al mio paese c'erano forse una ventina di band, adesso se va bene ce n'è 2

si questo è vero, lo sappiamo bene entrambi, anche se diciamocelo...il più delle volte che band erano dai, gli easy sex?! ma per l'amor del cielo!

la sola band in cui il bassista si è rotto due dita facendo il basso galoppante, e in cui il batterista si mangiava il polistirolo dei muri della sala prove, dai....ma di che stiamo parlando? la maggior parte delle band erano dei razzi assurdi, se la qualità era quella forse meglio come è oggi.
  • ahivela
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26-12-20 01.30

orange1978 ha scritto:
che vorrebbe convincerci che suonare la "canzone del sole"


Forse ti e' sfuggito il punto: ho detto suonare BENE. E non e' una questione di numero di note, armonie complesse o manovre da saltimbanco. E' MOLTO di piu': e' una alchimia di fattori.
Che a suonare mediocremente la "canzone del sole" o "piccola stella" sono capaci tutti.
La musica pop, a modo suo, e' una musica in un certo qual modo "esatta", forse ancora piu' "esatta" della classica stessa.
E per renderla "esatta" devi essere un esecutore con determinate caratteristiche, anche tecniche, non alla portata di tutti, oltre ad esserci predisposto.
Altrimenti, ripeto, non si spiegherebbe perche' i turnisti quotati sono sempre gli stessi...
  • orange1978
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26-12-20 01.39

ahivela ha scritto:
Altrimenti, ripeto, non si spiegherebbe perche' i turnisti quotati sono sempre gli stessi...


(che quasi tutti hanno studi classici seri alle spalle, magari ottavo anno di piano ma non solo, e sono quasi tutti jazzisti....NESSUNO ha studiato pop ahahaha nessuno di loro ha inziato facendo solo pop!!!!)

ahivela ha scritto:
forse ancora piu' "esatta" della classica stessa.

si certo....ahahaha, dal vivo con baglioni infatti sei piu ristretto che a suonare le sonate di mozart a memoria.

...vi prego qualcuno intervenga in mio aiuto, non potete lasciarmi solo sempre a combattere con questi lanci di razzi intercontinentali, non sono una contraerea!
  • ahivela
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26-12-20 02.30

orange1978 ha scritto:
(che quasi tutti hanno studi classici seri alle spalle


Appunto, "quasi"...

orange1978 ha scritto:
magari ottavo anno di piano ma non solo,


Nella tua, diciamo cosi'.... foga, tra uno sghignazzo e l'altro, hai dimenticato che nella musica pop non esiste solo il piano/tastiere, pero'...

orange1978 ha scritto:
sono quasi tutti jazzisti


Eh... "quasi"...

orange1978 ha scritto:
si certo....ahahaha, dal vivo con baglioni


Come il cacio sui maccheroni... vai a citare proprio Baglioni: proprio nel suo ultimo, recente album campeggiano tre giganti del pop (Gianolio, Varini e Harrison) di cui tutto si puo' dire fuorche' che provengano da "solida" formazione classica o jazzistica...

orange1978 ha scritto:
vi prego qualcuno intervenga in mio aiuto


In effetti... emo
  • soicaM
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26-12-20 03.32

pensierino della notte.....
non abbandonate i classici, devono rimanere il passaggio obbligato nella formazione del musicista che suona con l'anima.
L'essere umano ha già raggiunto la vetta nell'arte "solo" col proprio intelletto .....chi o cosa l'ispirava?
È anche vero che i grandi autori classici non nascevano "scalzi" come Gesù, ma erano "élite da palazzo"....
Quindi L'arte avvicina a Dio? Cioè a noi stessi?
O confina la "gente" nella capanna con il bue e l'asinello? Anche coltivare la terra avvicina a Dio, dicono.
Comunque se sai sei e di meno hai bisogno......e più sai peggio stai...beata ignoranza, tanto quello che non fa male uccide....meglio morire sapendo o ignorando? Magari col fisico alla Magnum pi? Come Arturo Benedetti Michelangeli, ferrarista convinto, il top (leggenda narra che uscì dal conservatorio col mimimo).
Scegliete e perite emo
  • vin_roma
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26-12-20 04.39

orange, sarebbe troppo lungo spiegarne i perché ma con la riforma oggi i conservatori, secondo me, sono assolutamente fuori dallo scopo per cui sono nati.
  • orange1978
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26-12-20 04.57

@ vin_roma
orange, sarebbe troppo lungo spiegarne i perché ma con la riforma oggi i conservatori, secondo me, sono assolutamente fuori dallo scopo per cui sono nati.
no ok, ma infatti come ho detto chiaramente io parlavo in generale, non riferendomi alla situazione attuale dei conservatori statali italiani.
  • maxpiano69
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26-12-20 09.28

@ vin_roma
orange, sarebbe troppo lungo spiegarne i perché ma con la riforma oggi i conservatori, secondo me, sono assolutamente fuori dallo scopo per cui sono nati.
Scopo originario che forse sta nell'etimologia stessa del termine (azzardo?)
  • wildcat80
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26-12-20 10.52

@ soicaM
pensierino della notte.....
non abbandonate i classici, devono rimanere il passaggio obbligato nella formazione del musicista che suona con l'anima.
L'essere umano ha già raggiunto la vetta nell'arte "solo" col proprio intelletto .....chi o cosa l'ispirava?
È anche vero che i grandi autori classici non nascevano "scalzi" come Gesù, ma erano "élite da palazzo"....
Quindi L'arte avvicina a Dio? Cioè a noi stessi?
O confina la "gente" nella capanna con il bue e l'asinello? Anche coltivare la terra avvicina a Dio, dicono.
Comunque se sai sei e di meno hai bisogno......e più sai peggio stai...beata ignoranza, tanto quello che non fa male uccide....meglio morire sapendo o ignorando? Magari col fisico alla Magnum pi? Come Arturo Benedetti Michelangeli, ferrarista convinto, il top (leggenda narra che uscì dal conservatorio col mimimo).
Scegliete e perite emo
Premessa fondamentale: questa è un'opinione di un semplice appassionato.
Credo, anzi, sono fermamente convinto di quello che scrivi Macios.
Io nella mia formazione ho studiato, sia il pianoforte (sono arrivato al V) che l'organo, guadagnando i primi soldi da ragazzo suonando in chiesa a matrimoni e funerali.
Poi per scelta, anzi, per ribellione giovanile, ho abbandonato completamente il classico, con somma disperazione dei miei mecenati (la mia prozia insegnante di pianoforte e un parroco organista da cui avevo imparato molto), perché a loro opinione ero bravo e portato.
Ero stanco, non vivevo più, o ero a suonare o in vasca a nuotare.
Peraltro il mio primo approccio all'improvvisazione era stato di stampo puramente classico, come organista, in quanto nel corso privato di organo liturgico che seguivo era previsto anche un esame di lettura e accompagnamento a prima vista, nonché dello sviluppo di brani improvvisati per momenti tipo ingressi, offertori, conclusione delle celebrazioni.
Tutto ciò mi ha aiutato molto a livello tecnico e a livello di comprensione di ciò che ascolto.
Però, e qui casca l'asino, il passaggio alla musica leggera non è stato semplice: questioni di forma e linguaggio, che tuttavia, con i dovuti insegnamenti on the road, sono riuscito comunque a superare.
Ma che senza i pilastri tecnici e teorici non so come avrei affrontato.
  • soicaM
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26-12-20 11.19

@ wildcat80
Premessa fondamentale: questa è un'opinione di un semplice appassionato.
Credo, anzi, sono fermamente convinto di quello che scrivi Macios.
Io nella mia formazione ho studiato, sia il pianoforte (sono arrivato al V) che l'organo, guadagnando i primi soldi da ragazzo suonando in chiesa a matrimoni e funerali.
Poi per scelta, anzi, per ribellione giovanile, ho abbandonato completamente il classico, con somma disperazione dei miei mecenati (la mia prozia insegnante di pianoforte e un parroco organista da cui avevo imparato molto), perché a loro opinione ero bravo e portato.
Ero stanco, non vivevo più, o ero a suonare o in vasca a nuotare.
Peraltro il mio primo approccio all'improvvisazione era stato di stampo puramente classico, come organista, in quanto nel corso privato di organo liturgico che seguivo era previsto anche un esame di lettura e accompagnamento a prima vista, nonché dello sviluppo di brani improvvisati per momenti tipo ingressi, offertori, conclusione delle celebrazioni.
Tutto ciò mi ha aiutato molto a livello tecnico e a livello di comprensione di ciò che ascolto.
Però, e qui casca l'asino, il passaggio alla musica leggera non è stato semplice: questioni di forma e linguaggio, che tuttavia, con i dovuti insegnamenti on the road, sono riuscito comunque a superare.
Ma che senza i pilastri tecnici e teorici non so come avrei affrontato.
La musica, lo studio e le sofferenze t' hanno aiutato a diventare ciò che sei.... una persona speciale, d'animo nobile, che non disdegna gli ultimi, anzi gli aiuta, grazie di cuore. emo
  • d_phatt
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26-12-20 12.41

wildcat80 ha scritto:
Ma che senza i pilastri tecnici e teorici non so come avrei affrontato.

Ecco io credo che tu abbia centrato un punto fondamentale, cioè l'importanza di avere delle basi solide e rocciose.
Non c'è bisogno (e non è mai stato così) di essere tutti super-esperti di contrappunto e saper scrivere due fughe contemporaneamente, una con la mano e una con l'altra. Però dei fondamenti teorici e classici tosti, veri e sicuri dovrebbero averli tutti, quell'insieme di cose che permette di capire bene cosa si deve suonare e permette poi, per chi vuole sperimentare, di imparare a suonare bene un po' di tutto.

Detto questo, Ahivela tu citi signori musicisti, io penso che nessuno qui abbia intenzione di sminuire i professionisti che lavorano nell'ambito della musica leggera o la musica leggera stessa. Io no di sicuro, e so bene per esperienza personale che suonarla a modo può essere molto delicato.
Però lo stesso Harrison per esempio che è uno dei più grandi batteristi rock viventi, tra i migliori in assoluto ecc...non ha certo prodotto il suo massimo lascito artistico suonando con Baglioni, possono piacere o non piacere ma io penso di poter affermare con certezza che qui o qui abbia lasciato performance di tutt'altro valore tecnico e/o artistico. Per dire eh, comunque non è tanto questo il punto.

Il punto però è come dice Orange nessuno di questi bravissimi musicisti ha studiato un corso "pop" per arrivare a questo livello tecnico e musicale, poi qui siamo in un ambito "selvaggio" perché batterie, chitarre e bassi elettrici fino a qualche tempo fa neanche se lo potevano sognare di stare in un conservatorio. Per il pianoforte è ben diverso, è lo strumento maestro per (quasi) ogni tastierista, ed è indubbio che i più alti livelli degli strumenti "storici" siano stati raggiunti principalmente dai grandi pianisti classici e dalle leggende del jazz.

Io stesso l'ho visto sulla mia pelle, come Wildcat ho fatto il V anno di pianoforte e pur non avendo finito il percorso un paio d'anni a studiare i preludi e fuga li ho passati, anche dopo aver lasciato (per vari motivi che ora non sto a spiegare) il conservatorio. E so bene che se mi preparo in un certo modo un concerto intero basato sulla musica leggera e anche su brani progressive di media difficoltà posso affrontarlo degnamente, suonando preciso e anche rilassato e sciolto dopo i primi 2/3 concerti che affronto dopo magari mesi di inattività, specie dopo aver sciolto nuovamente la tensione da concerto che puntualmente ritorna alle prime uscite se non suono live per troppo tempo e perdo l'abitudine. Certo non sono Keith Emerson o un qualsiasi vero tastierista professionista. E riesco a vivere bene con l'idea di dover fare un concerto di questo tipo, se lo dovessi fare per lavoro potrei comunque vivere sereno. E in tutto questo preciso che mi ricordo benissimo di non essere assolutamente nessuno, tantissimi possono farlo come e meglio di me.

Mentre anche se avessi finito gli studi, non potrei MAI fare il concertista classico e non solo perché non ho neanche lontanamente i numeri e le capacità, ma anche perché il mio animo non potrebbe convivere con un lavoro del genere, centinaia di concerti dove non solo puoi sbagliare pochissimo, ma devi anche fornire una interpretazione di livello, sei sempre sul filo del rasoio perché la difficoltà media dei brani è molto alta e questo fa la differenza eccome, insomma suonare bene 4 ore di Baglioni non è minimamente paragonabile a fare bene anche solo 20/30 minuti di sonata di Beethoven o dover suonare il concerto italiano o una partita di Bach. Non scherziamo...
  • vin_roma
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26-12-20 12.49

@ maxpiano69
Scopo originario che forse sta nell'etimologia stessa del termine (azzardo?)
No, era esattamente l'opposto del termine "conservatorio".
Se un difetto c'era, magari era quello che se ti diplomavi e andavi ad insegnare musica nelle medie non sapevi da che parte cominciare ma se andavi a fare il concorso per m° sostituto all'Operà di Parigi vincevi il concorso.

Ricordate Fame, il film basato sulla Scuola d'alta formazione artistica di NY? ...ebbene, in confronto all'esplosività, alla professionalità, alle occasioni, all'inventiva del S.Cecilia, NY appariva una scuoletta di provincia.

La musica non può essere inquadrata come un percorso di biologia, ingegneria, medicina.
Se eri abile, il conservatorio potevi cominciarlo anche a 8 anni e diplomarti a 16, era strutturato sulle identità.

  • d_phatt
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26-12-20 12.58

vin_roma ha scritto:
La musica non può essere inquadrata come un percorso di biologia, ingegneria, medicina.

Mi viene in mente che purtroppo il motivo per cui abbiamo tanti falsi artisti in giro è proprio che se uno canta stonato e viene pure fatto esibire in mondovisione, fisicamente non muore nessuno se non l'animo dei poveri professionisti costretti a subire una cosa del genere. Molti pensano di poter fare gli "artisti" senza neanche sapere nulla di musica.
Mentre chissà come mai nessuno pensa di dare a chi non ha studiato ruoli come il chirurgo o l'ingegnere...
La cosa più bella della musica e il suo grande problema attuale è che è una cosa astratta, serve cultura e fatica per capirla e molte persone non si accorgono più della differenza tra un trapper e un bravo musicista, mentre se chi progetta il palco su cui il trappezzone di turno si esibisce sbaglia i suoi calcoli, viene giù tutto e tutti se ne accorgono.

26-12-20 13.21

vin_roma ha scritto:
La musica non può essere inquadrata come un percorso di biologia, ingegneria, medicina.


Buon Natale a tutti!

Rispondo a vin_roma, ma, in realtà, mi rivolgo a Giuffreeze: non esiste alcun Diploma o Laurea per diventare Musicisti o Compositori "famosi"!

Esistono Musicisti bravissimi, Diplomati o Laureati, che non sono e non diventeranno mai famosi e bravissimi Musicisti che, senza alcun Titolo di studio e senza nemmeno saper leggere e scrivere la Musica, sono diventati famosi (solo 2 nomi per fare un esempio: Erroll Garner e Vangelis)!

Il Titolo di Studio non garantisce che tu diventi un Musicista famoso! Attesta solamente che hai terminato (più o meno bene, a seconda del voto finale) un percorso di studio.

Poi devi avere dentro di te qualcosa da dire, da esprimere: "usare" il Titolo di studio per avere le basi teoriche e tecniche per poter esprimere ciò che hai dentro di te.

Quindi lo studio è importante: studia, "impadronisciti" di uno strumento, impara a padroneggiarlo, ma tutto questo non basta se non hai niente da dire, se non hai creatività, così come la sola creatività senza lo studio, senza le basi teoriche e tecniche non è sufficiente.

In bocca al lupo!
  • wildcat80
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26-12-20 16.24

Fra l'altro avere delle nozioni di teoria musicale aiuta molto anche... Nel programmare un sintetizzatore!
Empiricamente si fa molta più fatica: con nozioni di armonia, o in alternativa di fisica acustica, si riescono a comprendere senza difficoltà le forme d'onda e il funzionamento dei filtri, e queste nozioni diventano ancora più importanti volendo affrontare sintesi additiva e FM.
Frequentando anche altri ambienti vedo la difficoltà di chi si appresta alla programmazione di un sintetizzatore senza aver delle basi musicali teoriche.