17-02-20 09.02
MiLord ha scritto:
Chiedevo io quali sono i primi due modi, o comunque i modi più usati nel jazz
tutti e nessuno.
Trovo molto più utile ragionare ad accordo.
Mi spiego. Pensa ad un accordo come ad un quadro: se devi dipingere il mare, puoi usare vari toni di blu, un po' di verde, del bianco... ma non userai il rosso (evitare commenti sul tramonto
); se dipingerai un fuoco, userai dei rossi, gialli, bianchi, ma verde e blu, probabilmente no...
Ecco, un accordo ti dà già indicazioni sulle note da suonare. Inizialmente ti atterrai maggiormente alle note di questo accordo, poi scoprirai che ne suoneranno bene anche altre (non foss'altro per dare varietà, e perchè gli accordi li devi concatenare, allora cercherai note di passaggio). E da un quadro come tanti inizierai a spostarti verso un Picasso...
Il limite è il tuo gusto: è una sfortuna, perchè è più difficile da insegnare; ma anche una fortuna, perchè sarà quello che ti distinguerà da altri pianisti. Altrimenti suoneremmo tutti uguale.
Nella mia modesta opinione, i modi servono più a chi deve analizzare quello che ha suonato un musicista, che al musicista stesso. Ad esempio, molti associano la scala frigia a Chick Corea. Ma lui non è solo modo frigio...
edit: M° Cyrano mi ha anticipato