Ma cos’è questo jazz?

  • orange1978
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14-08-18 10.52

@ anonimo
orange1978 ha scritto:
infatti i migliori esecutori sono proprio dell est europa e dell'europa stessa....o per lo meno originari di questi paesi.


questa è bella Jarrett è originario dell'europa (mi pare ungheria) allora non c'entra con il jazz? se andiamo a vedere tutti i jazzisti bianchi americani hanno origini al di fuori dell'america che facciamo andiamo a dirgli e non sono culturalmente adatti per il jazz? qui pur di avvalorare una tesi strampalata.. a proposito di specchi
jarret é un cognome francese, o giu di li ma ovunque sia infatti é un jazzista molto molto anomalo, genio, bravissimo...pero quando suona se lo analizzi bene anche quando suonava l'organo con miles davis mi pare prima ancora che facesse le cose come il concerto solista famoso oppure si mettesse anche a studiare clavicembalo, aveva comunque un suono un po diverso da un pianista come monk o come jimmy smith o come art tatum...non é questione di stile nel senso che si era evoluto il jazz, ma rispetto a un tatum aveva un tocco differente.

anche zawinul di avi boemi e ungheresi, nessuno mette in dubbio la sua tecnica ma pur suonando benissimo blues e jazz (accompagnava anche dinah washington...) aveva un modo di suonare volente o nolente piu europeo, si sentivano le sue influenza di fraseggio derivate dall aver studiato fisarmonica popolare ungherese e musica classica a vienna ben diversa dal modo di suonare di un fats domino, count basie o un anche un oscar peterson.

almeno io le percepisco queste differenze, sono abbastanza evidenti.

inoltre ti ricordo che é una MIA scelta, nessuno impedirebbe a un polacco di suonare come un afroamericano purche questi si metta totalmente in quell ottica, stravolgendo la propria cultura, e non é facile...occorre molta dedizione.
Io preferisco cercare altre strade piu originali e se vogliamo piu consone a cio che sento di essere, io non mi ritrovo totalmente in quel modo di essere, ma riguarda me stesso, ognuno poi é liberissimo di fare della propria vita cio che vuole!


PS e sul fatto del pianoforte, sará un caso...senza dubbio....ma qual é la marca piu prestigiosa e rispettata del mondo attualmente? Fazioli? e da dove viene? Italia? mmm chi ha inventato il pianoforte....un italiano?
Ovviamente Steinway, Bosendorfer, Bluthner, Bechstein, Pleyel, Petrov...dove le mettiamo? certo ma cmq sono tutte case europee dove la tradizione pianistica é motlo radicata.
Gli americani pienj di soldi e avanzati tecnologicamente che hanno fatto? Baldwin? x l'amor del cielo non lo paragonerei certo a uno solo dei nomi sopra elencati.

Infatti qualé la musica in cui gli usa sono i migliori? country, blues, rock n roll, bluegrass, folk....e quali sono gli strumenti piu usati li? chitarre acustiche, elettriche, bassi elettrici, banjo etc etc....quali sono le migliori marche al mondo di chitarre elettriche? Fender, gibson, gretsch, rickembacker.....di dove sono? Usa...

...sará un caso?
  • orange1978
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14-08-18 11.15

@ lipzve
Io oserei dire che il jazz è musica suonata da musicisti VERI.

il che non significa che ad es altri generi musicali siano suonati da mentecatti, ma comunque anche grosse band possono avere in seno musicisti di seconda fascia, che nell'amalgama generale neppure ti accorgi.

Chi suona Jazz è compositore live, dimentichiamo il classico ompositore che cerca il fraseggio sul piano e lo riporta su spartito (oppure registra con DAW, cambia un cazzo).
Quello compone in seduta stante a seconda dell'armonia. Mostro chi suona jazz.

Può esser mostro anche un grande pianista classico, che però legge una musica scritta da altri e guai se esce da alcuni standard. Il jazzista è mostro vero, il classico può essere al massimo un mostricciatolo.
che cosa mi tocca leggere...dunque proviamoci:

....la ragione é che dobbiamo separare l'esecuzione ossia abilitá di interpretare musica altrui, stato in cui la musica colta strumentale si era evoluta nel novecento, e la musica colta composta.

1) un pianista classico concertista non improvvisa come un jazzista perche si é persa quella prassi, che un tempo invece era di moda.

2) nel 1700 e nel 1800 si improvvisava eccome, tutti i grandi clavicembalisti o pianisti dell epoca erano oltre grandi esecutori dei musica altrui e grandi compositori della propria musica anche grandi improvvisatori....da bach che improvvisava le fughe a 3 voci all organo, roba che un jazzista si cagherebbe in mano data la difficoltá, a mozart capace di improvvisare variazioni su temi di sonata gia da bambino, a chopin, schumann, liszt....erano tutti grandi improvvisatori oltre che compositori.

3) tu sei nato in un epoca in cui la muscs classica colta contemporanea raggiunse una complessitá talmente elevata in cui improvvisare diventerebbe molto complesso.
improvvisare nello stile di petrassi, casella, berio, nono, stockhausen, hindemith....per prendere compositori a caso del 900 é mlto molto difficile, le strutture sono cosi complesse e rigorose che non si fa....un brano come Mantra di Stockhausen non é concepibile improvvisando!

ti consiglierei di studiare seriamente la storia della musica e probabilmente anche altro, perche denoto una grande superficialita nelle tue valutazioni critiche, dopo che parli di mostri mostriciattoli, fossi in commissione di esame ti boccerei subito senza secondo appello solo per questa castroneria che hai detto, ragionamento dilettantistico, superficiale e che non vuole dire nulla, non ci sono ne mostri ne fantasmi, un jazzista ha semplicemente una professionalita diversa da un esecutore di musica barocca o romantica, come anche un cantante scat blues e un tenore lirico come carreras...sono due cose diverse, é come paragonare un monaco shaolin a un pugile.
  • lipzve
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14-08-18 11.27

@ orange1978
che cosa mi tocca leggere...dunque proviamoci:

....la ragione é che dobbiamo separare l'esecuzione ossia abilitá di interpretare musica altrui, stato in cui la musica colta strumentale si era evoluta nel novecento, e la musica colta composta.

1) un pianista classico concertista non improvvisa come un jazzista perche si é persa quella prassi, che un tempo invece era di moda.

2) nel 1700 e nel 1800 si improvvisava eccome, tutti i grandi clavicembalisti o pianisti dell epoca erano oltre grandi esecutori dei musica altrui e grandi compositori della propria musica anche grandi improvvisatori....da bach che improvvisava le fughe a 3 voci all organo, roba che un jazzista si cagherebbe in mano data la difficoltá, a mozart capace di improvvisare variazioni su temi di sonata gia da bambino, a chopin, schumann, liszt....erano tutti grandi improvvisatori oltre che compositori.

3) tu sei nato in un epoca in cui la muscs classica colta contemporanea raggiunse una complessitá talmente elevata in cui improvvisare diventerebbe molto complesso.
improvvisare nello stile di petrassi, casella, berio, nono, stockhausen, hindemith....per prendere compositori a caso del 900 é mlto molto difficile, le strutture sono cosi complesse e rigorose che non si fa....un brano come Mantra di Stockhausen non é concepibile improvvisando!

ti consiglierei di studiare seriamente la storia della musica e probabilmente anche altro, perche denoto una grande superficialita nelle tue valutazioni critiche, dopo che parli di mostri mostriciattoli, fossi in commissione di esame ti boccerei subito senza secondo appello solo per questa castroneria che hai detto, ragionamento dilettantistico, superficiale e che non vuole dire nulla, non ci sono ne mostri ne fantasmi, un jazzista ha semplicemente una professionalita diversa da un esecutore di musica barocca o romantica, come anche un cantante scat blues e un tenore lirico come carreras...sono due cose diverse, é come paragonare un monaco shaolin a un pugile.
Mi spiace di averti fatto accapponare le palle ma un pochino mi hai anche frainteso.

Ma certo che chopin, mozart (il mio preferito) beethoven, e company erano tutti grandi compositori! Ma chi ha mai detto il contrario? io mi stavo riferendo allo stato attuale, oggi chi compone musica classica o simile? il grande morricone? E' un filone classico ma non è classica.

Sto parlando di esecutori, solo di quelli. Gli esecutori (parliamo di Grandi Esecutori) di classica, possono interpretare la musica ma solo all'interno di un certo range di cambi di velocità, espressione, altrimenti senti gente che si lamenta come ho sentito io alla fenice "ma il flauto nel secondo intermezzo non era incisivo come ci si aspettava".
Si vabbe allora fai a meno di andare alla fenice (o comunque in un concerto) e ascoltati il CD tutta la vita.

Il senso di quello ho scritto sta tutto qui. E' ULTRA MEGA OVVIO che senza questi Grandi Esecutori (non userei il termine "interpreti") la musica classica neppure la conosceremmo.
E a loro va dato tutto il merito di ciò. Ma si parlava di jazz e senza temere di dire un "bestemmione musicale" ho espresso l mio parere.

Se tu mi bocci senza appello all'esame mi fa onore, significa che almeno all'esame ci sono arrivato, mentre nella realtà.........emo
  • anonimo

14-08-18 11.28

@ orange1978
jarret é un cognome francese, o giu di li ma ovunque sia infatti é un jazzista molto molto anomalo, genio, bravissimo...pero quando suona se lo analizzi bene anche quando suonava l'organo con miles davis mi pare prima ancora che facesse le cose come il concerto solista famoso oppure si mettesse anche a studiare clavicembalo, aveva comunque un suono un po diverso da un pianista come monk o come jimmy smith o come art tatum...non é questione di stile nel senso che si era evoluto il jazz, ma rispetto a un tatum aveva un tocco differente.

anche zawinul di avi boemi e ungheresi, nessuno mette in dubbio la sua tecnica ma pur suonando benissimo blues e jazz (accompagnava anche dinah washington...) aveva un modo di suonare volente o nolente piu europeo, si sentivano le sue influenza di fraseggio derivate dall aver studiato fisarmonica popolare ungherese e musica classica a vienna ben diversa dal modo di suonare di un fats domino, count basie o un anche un oscar peterson.

almeno io le percepisco queste differenze, sono abbastanza evidenti.

inoltre ti ricordo che é una MIA scelta, nessuno impedirebbe a un polacco di suonare come un afroamericano purche questi si metta totalmente in quell ottica, stravolgendo la propria cultura, e non é facile...occorre molta dedizione.
Io preferisco cercare altre strade piu originali e se vogliamo piu consone a cio che sento di essere, io non mi ritrovo totalmente in quel modo di essere, ma riguarda me stesso, ognuno poi é liberissimo di fare della propria vita cio che vuole!


PS e sul fatto del pianoforte, sará un caso...senza dubbio....ma qual é la marca piu prestigiosa e rispettata del mondo attualmente? Fazioli? e da dove viene? Italia? mmm chi ha inventato il pianoforte....un italiano?
Ovviamente Steinway, Bosendorfer, Bluthner, Bechstein, Pleyel, Petrov...dove le mettiamo? certo ma cmq sono tutte case europee dove la tradizione pianistica é motlo radicata.
Gli americani pienj di soldi e avanzati tecnologicamente che hanno fatto? Baldwin? x l'amor del cielo non lo paragonerei certo a uno solo dei nomi sopra elencati.

Infatti qualé la musica in cui gli usa sono i migliori? country, blues, rock n roll, bluegrass, folk....e quali sono gli strumenti piu usati li? chitarre acustiche, elettriche, bassi elettrici, banjo etc etc....quali sono le migliori marche al mondo di chitarre elettriche? Fender, gibson, gretsch, rickembacker.....di dove sono? Usa...

...sará un caso?
Jarrett non è originario della francia ma dell'Ungheria o li vicino (lo ha detto lui stesso), qui non si sta parlando delle influenze dei musicisti il trio di jarrett è stato considerato il migliore al mondo e fanno standards jazz e a nessuno viene in mente di dire che siccome è originario dell'ungheria non ha le radici storiche per suonare quella musica, solo tu affermi una stupidaggine del genere, Petrucciani era francese eppure suonava jazz da dio ma di che parliamo?

Fazioli è la marca più prestigiosa ci sei cascato come un pero su questa cosa, Steinway è stato il riferimento per 100 anni e tu tiri fuori il Fazioli che ha preso notorietà da 10 anni emo se poi andiamo a guardare Fazioli si è avvalso della esperienza di ex dipendenti Steinway per sviluppare il suo piano, vogliamo parlare dei CFX Yamaha pianoforti che non hanno nulla a che invidiare a Steinway e Fazioli ma però li fanno in Giappone e il piano è stato inventato in Italia quindi fanno schifo emo basta lanciarti l'amo e abbocchi subito, per cortesia smettila di fare il tuttologo e lascia stare il jazz, poi tu da milanese per essere filologico cosa suoni Cocchi e Renato? Jannacci?
  • SimonKeyb
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14-08-18 11.59

Dirò una cosa forse impopolare: parlando e suonando con musicisti di formazione classica, magari studenti o appena usciti dal conservatorio, ho come l'impressione che non abbiano una padronanza totale dello strumento in assenza di una "traccia" o un brano da eseguire. Anzi anche i movimenti stessi mi sembrano spesso meccanici e frutto di un'esercizio per lo più muscolare e di lettura, che non un lavoro intellettivo/attivo che uno si aspetta da un musicista che è in grado di eseguire brani di un certo livello.

Chi ha studiato (anche) jazz, pur non essendo un jazzista completo magari, mi sembra che abbia un approccio e una visione dello strumento decisamente più ampia; io sono una persona curiosa e priva di barriere mentali, anche un pò dissacratoria, e secondo me l'unione di più scuole apparentemente inconciliabili rappresenta un equilibrio ideale, che può aprire anche strade nuove come succede ed è successo in tutta la storia dell'arte.
  • anonimo

14-08-18 12.14

@ SimonKeyb
Dirò una cosa forse impopolare: parlando e suonando con musicisti di formazione classica, magari studenti o appena usciti dal conservatorio, ho come l'impressione che non abbiano una padronanza totale dello strumento in assenza di una "traccia" o un brano da eseguire. Anzi anche i movimenti stessi mi sembrano spesso meccanici e frutto di un'esercizio per lo più muscolare e di lettura, che non un lavoro intellettivo/attivo che uno si aspetta da un musicista che è in grado di eseguire brani di un certo livello.

Chi ha studiato (anche) jazz, pur non essendo un jazzista completo magari, mi sembra che abbia un approccio e una visione dello strumento decisamente più ampia; io sono una persona curiosa e priva di barriere mentali, anche un pò dissacratoria, e secondo me l'unione di più scuole apparentemente inconciliabili rappresenta un equilibrio ideale, che può aprire anche strade nuove come succede ed è successo in tutta la storia dell'arte.
guarda io ho molto rispetto dei musicisti classici, la musica classica ti porta a sviluppare caratteristiche diverse rispetto al jazz, come ho già scritto la musica classica è stata penalizzata dalla mancanza di registrazioni dell'epoca, sentire un Mozart improvvisare avrebbe cambiato molte cose, del resto i musicisti jazz con influenze/bagaglio classico sono i miei preferiti purtroppo c'è stato un ritardo di 200 anni causa invenzione tardiva della registrazione audio
  • losfogos
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14-08-18 12.15

SimonKeyb ha scritto:
Dirò una cosa forse impopolare: parlando e suonando con musicisti di formazione classica, magari studenti o appena usciti dal conservatorio, ho come l'impressione che non abbiano una padronanza totale dello strumento in assenza di una "traccia" o un brano da eseguire. Anzi anche i movimenti stessi mi sembrano spesso meccanici e


Non e' un'impressione ma la realta in molti casi.
E' successo anche che qualche insegnante di qualche pseudo-corso-jazz abbia chiesto in gran segreto lezioni private da pianisti professionisti "di quelli che suonano tutto"...queste cose si sanno...emo
  • Pianolaio
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14-08-18 13.01

SimonKeyb ha scritto:
io sono una persona curiosa e priva di barriere mentali

Io penso che il succo del discorso sia proprio questo.

Tutto parte dalla nostra predisposizione mentale.

Se un Pianista classico ha dentro di sé la voglia di uscire dagli schemi e magari la voglia di suonare qualcosa di proprio, è sicuramente portato all'improvvisazione.
Non per forza Jazz.

Nei grandi Teatri classici c'è un Pianista, diplomato in Conservatorio, che ha il ruolo di Maestro Collaboratore.
Ci sono quelli che si occupano delle Opere liriche, e quelli che si occupano dei Balletti.
Nonostante gli stessi identici percorsi musicali, la differenza è netta.
I primi mirano ad eseguire alla perfezione lo spartito, perché questa è la richiesta del direttore d'Orchestra, ed è la loro natura musicale.
Da sempre, sin dai tempi degli studi, quello era il loro obiettivo.

I Secondi invece, improvvisano tutto il giorno tutti i giorni.
Perché, a parte quando devono accompagnarli per un dato Balletto, ogni mattina suonano per le "lezioni". Che sono improvvisate e libere. Certo anche loro devono sottostare a certe regole, per lavoro.
Il Maître decide che vuole improntare la lezione su certi passi e, in base ai movimenti che eseguiranno i ballerini, il Pianista deve improvvisare una melodia. Melodia di natura Classica ovviamente.
Perchè è la richiesta, anche se in realtà, dipende dal Maître, a volte può essere gradita qualche divagazione.
Non è facile, si improvvisa!
Non con lo stile di un Jazzista, ma forse neanche un Jazzista saprebbe inventare al momento un valzer classico alla Chopin...
Cambia il linguaggio, ma la predisposizione mentale è la stessa emo

Poi entra in gioco la cultura e il gusto musicale.

Sarà più facile infatti, vedere al Bluenote questi Pianisti, piuttosto che i primi, che dedicano la loro musica alla ricerca della perfezione sullo spartito.
Ve lo dico per esperienza personale emo
  • orange1978
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14-08-18 13.46

io evito di rispondere perche se lo facessi penso che mi bannerebbero a vita, devo stare calmo....calmoooo, é difficile ma proviamoci dai! parliamo di altro.
  • anonimo

14-08-18 14.08

losfogos ha scritto:
Non e' un'impressione ma la realta in molti casi.
E' successo anche che qualche insegnante di qualche pseudo-corso-jazz abbia chiesto in gran segreto lezioni private da pianisti professionisti "di quelli che suonano tutto"...queste cose si sanno...


tu da buon pugliese puoi suonare solo la Taranta per gli altri generi non sei culturalmente adeguato emo
  • orange1978
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14-08-18 14.10

@ SimonKeyb
Dirò una cosa forse impopolare: parlando e suonando con musicisti di formazione classica, magari studenti o appena usciti dal conservatorio, ho come l'impressione che non abbiano una padronanza totale dello strumento in assenza di una "traccia" o un brano da eseguire. Anzi anche i movimenti stessi mi sembrano spesso meccanici e frutto di un'esercizio per lo più muscolare e di lettura, che non un lavoro intellettivo/attivo che uno si aspetta da un musicista che è in grado di eseguire brani di un certo livello.

Chi ha studiato (anche) jazz, pur non essendo un jazzista completo magari, mi sembra che abbia un approccio e una visione dello strumento decisamente più ampia; io sono una persona curiosa e priva di barriere mentali, anche un pò dissacratoria, e secondo me l'unione di più scuole apparentemente inconciliabili rappresenta un equilibrio ideale, che può aprire anche strade nuove come succede ed è successo in tutta la storia dell'arte.
le ragioni sono semplici:

1) il problema non é la musica in se che sia classica o jazz, ma la didattica.
un musicista classico come lo intendiamo noi oggi a meno che non sia un compositore super incallito é quasi al 100% un interprete, che affronta un percorso nel quale viene insegnato a leggere, analizzare e interpretare pagine musicali scritte da altri.
Ovviamente quindi non é abituato come invece si fa nel jazz a prendere un tema ad esempio a volte senza nemmeno le sigle di accordi, e ri elaborarlo a proprio modo addirittura stravolgendolo o riarmonizzandolo...nessun pianista prenderebbe un tema di mazurka di chopin e lo suonerebbe riarmonizzando x esempio.
Sono quindi due professionalita diverse che portano a risultati radicalmente differenti, e oltretutto nella prassi moderna concertistica classica l'improvvisazione é abbastanza snobbata.

2) se analizziamo il fatto che un jazzista si trova meglio a suonare pop rock semplicemente é perche come detto nel punto 1 é gia abituato a districarsi a riarmonizzare, trovare accordi, personalizzare, trasporre etc.....piu che a eseguire, tenendo sopratutto conto che oggi difficiomente in un disco pop arriva come un tempo l'arrangiatore e ti da lo spartito con su la parte di rhodes da suonare, la maggior parte delle volte ti chiamano e ti dicono questi sono i pezzj che fará eros in tour....tirati giu le parti di piano e organo e ci vediamo tra due settimane per le prove del tour...non arriva insomma il direttore come un tempo in cui entravi in studio e ti davano la parte da eseguire live in registrazione o magari in diretta tv tipo canzonissima.
sono cambiate insomma le professionalitá...quindi un pianista jazz/blues/gospel gia abituato a fsre questo normalmente si troverá subito piu a suo agio.

3) incompatibilitá....la musica pop/rock moderna risente molto piu delle influenze blues/gospel e se vogliamo, jazz, che delle influenze classico romantiche, quindi sicuro per suonare con beyonce si trovera meglio un pianista abituato al jazz che uno abituato a fare le sonate di mozart o clementi tutto il giorno.

é piu comunque una questione di didattica, ricordo che in conservatorio al vecchio ordinamento non si studiava armonia a parte il corso di cultura musicale generale in cui dovevi armonizzare un basso dato a quattro parti....ma non si studiava armonia al pianoforte in tempo reale a parte realizzare una modulazione al pianoforte....mentre chi fa jazz fa sopratutto quello, esattamente il contrario insomma, del resto suonare jazz leggendo delle improvvisazioni trascritte benche sia possibile non fa certo di te un jazzista.

il problema insomma penso dipenda da come ci si approccia con lo strumento non dalla musica in se, sicuro chopin se fosse vivo potrebbe suonare con una band inventandosi le parti, certo poi subentra lo stile personale, magari non farebbe le stesse cose che ti fanno un phillinganes o un brian auger, ne farebbe altre ma sicuro sarebbe abituato piu di uno studente anche del decimo anno, a improvvisare e armonizzare pur essendo anche esso un grande esecutore.
  • tsuki
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14-08-18 14.17

Orange,sei certamente un personaggio originale;dai pepe al forum,perchè ti appassioni notevolmente nel sostenere i tuoi punti di vista,e sei anche competente...Mi chiedo,quando mai ti sentiro' sostenere che "Si,sono d'accordo su tutta la linea..." ?? emo
  • Pianolaio
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14-08-18 14.52

orange1978 ha scritto:
Il problema insomma penso dipenda da come ci si approccia con lo strumento non dalla musica in se, sicuro chopin se fosse vivo potrebbe suonare con una band inventandosi le parti, certo poi subentra lo stile personale, magari non farebbe le stesse cose che ti fanno un phillinganes o un brian auger, ne farebbe altre ma sicuro sarebbe abituato piu di uno studente anche del decimo anno, a improvvisare e armonizzare pur essendo anche esso un grande esecutore.


Che è in parte quello che ho scritto.

Un Pianista classico che ha interesse a improvvisare, improvviserà ugualmente nonostante i suoi studi.
Non per forza deve essere Mozart.
Non per forza deve improvvisare in maniera Jazzistica.
Ma la sua natura mentale lo porterà comunque ad apprezzare il fatto di comporre o rivedere brani. In stile classico magari, ma non obbligatoriamente.

Per questo ho fatto l'esempio dei due tipi di Pianisti che lavorano in Teatro.
Escono tutti e due dagli stessi Conservatori, avendo magari avuto gli stessi identici insegnanti.
Ma durante il loro percorso scolastico, il loro interesse era, anche soltanto in parte, diverso.

Cambia l'attitudine mentale con cui ti applichi allo strumento.

Un Pianista Classico abituato a improvvisare tutti i giorni e che trova piacere nel farlo, sarà più portato ad interessarsi al Jazz. Poi magari non lo suonerà perché non incontra il suo gusto personale. Ma abbraccerá più facilmente la sua Filosofia rispetto a chi suona esclusivamente davanti lo Spartito.

Io ritengo che rispetto ad alcuni decenni fa, vista anche la grande contaminazione che certe sonorità Jazz hanno avuto nella musica moderna, che abbiamo costantemente nelle orecchie grazie ai media, i musicisti classici odierni non siano più così legati allo spartito e così refrattari agli altri generi musicali un tempo considerati "meno nobili".
  • SimonKeyb
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14-08-18 16.52

Jaam ha scritto:
la musica classica è stata penalizzata dalla mancanza di registrazioni dell'epoca, sentire un Mozart improvvisare avrebbe cambiato molte cose,

E' una cosa a cui penso spesso. Mozart come Bach, come credo chiunque altro avesse una tale dominanza del proprio strumento e dell'armonia; pare che facessero delle buone parti di concerto rigorosamente senza spartito, elaborando sul momento temi e variazioni. Beate le orecchie di quelli che c'erano.
orange1978 ha scritto:
un musicista classico come lo intendiamo noi oggi a meno che non sia un compositore super incallito é quasi al 100% un interprete, che affronta un percorso nel quale viene insegnato a leggere, analizzare e interpretare pagine musicali scritte da altri.

Ecco questo secondo me è un grosso limite che interessa credo una buona parte della musica classica. Lo dico da profano.
Direi che si tratta probabilmente di un problema della strutturazione dei metodi di studio, perchè l'improvvisazione e l'interpretazione libera di cui sopra da parte dei grandi maestri a mio avviso non era solo "una licenza" ma un modo di intendere la musica molto più libero e senza schemi di quanto probabilmente non hanno fatto i loro successori; anche ascoltando interpreti celebri come Horowitz, mi sembra che si attengano pedissequamente alle note scritte, limitandosi a movimentare l'esecuzione da un punto di vista dell'espressività e della dinamica.

Finora in questo confronto non mi sembra sia stato dato rilievo alle differenze stilistiche che accompagnano il jazz (Come altri generi, banalmente) nei vari paesi: se da un lato esiste uno Stile Internazionale (prendo in prestito il termine Movimento Moderno in Architettura) che presenta elementi tipici e distintivi, dall'altro ci sono numerosi artisti che tendono a portare un sound caratteristico che tradisce spesso le proprie influenze, per Orange stranamente questo è visto come una pecca, ma per me è molto più interessante. Giusto poco tempo fa nel suo Thread sugli Oasis si parlava dell'omologazione generale a discapito della Tradizione, mentre qui credo si sta difendendo forse inconsciamente, proprio la tesi opposta.

Per esempio Bollani mi ricorda spesso Carosone e Luca Flores, mentre Danilo Rea personalmente lo trovo molto classicheggiante "da conservatorio"... e hanno evidentemente degli stili che non riscontro in altri jazzisti stranieri o americani (che personalmente preferisco per vari motivi) ma non è un pò il bello della musica questo?

scusate il papiro
  • losfogos
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14-08-18 18.18

@ anonimo
losfogos ha scritto:
Non e' un'impressione ma la realta in molti casi.
E' successo anche che qualche insegnante di qualche pseudo-corso-jazz abbia chiesto in gran segreto lezioni private da pianisti professionisti "di quelli che suonano tutto"...queste cose si sanno...


tu da buon pugliese puoi suonare solo la Taranta per gli altri generi non sei culturalmente adeguato emo
Infatti so solo RE maggiore e LA settima
  • cecchino
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15-08-18 13.08

@ losfogos
Infatti so solo RE maggiore e LA settima
... e quando la cantante ti chiede di cambiare tonalità usi il transpose emoemoemo
  • losfogos
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15-08-18 16.28

@ cecchino
... e quando la cantante ti chiede di cambiare tonalità usi il transpose emoemoemo
Ne ho sentito parlare ogni tanto,'cos'e??emo
  • anonimo

15-08-18 18.44

@ anonimo
Come dire che Bill Evans e jarrett non fanno jazz perché sono bianchi emo


Qui siamo al cazzeggio spinto emo
Bix Beiderbecke, Eddie Lang, Joe Venuti, Benny Goodman, Toots Thielemans, Michel Petrucciani erano "bianchi", eppure erano dei jazzisti, quindi, non è vero che il jazz lo possano suonare solo i " neri"...
  • orange1978
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15-08-18 19.15

@ anonimo
Bix Beiderbecke, Eddie Lang, Joe Venuti, Benny Goodman, Toots Thielemans, Michel Petrucciani erano "bianchi", eppure erano dei jazzisti, quindi, non è vero che il jazz lo possano suonare solo i " neri"...
....ma chi cazzo ha mai detto questo!!??! emoemo

ma dio santo sapete leggere????? ho detto che IO LA PENSO COSI per quel che riguarda ME, e che comunque se non sei afroamericano anche se puoi diventare un eccellente jazzman avrai sicuro un suono diverso da un pianista come monk.

adesso sono stanco di subire queste idiozie mettendomi in bocca concetti che non ho mai detto, imparate a leggere bene quello che uno scrive prima di commentare.
  • anonimo

15-08-18 19.32

@ orange1978
....ma chi cazzo ha mai detto questo!!??! emoemo

ma dio santo sapete leggere????? ho detto che IO LA PENSO COSI per quel che riguarda ME, e che comunque se non sei afroamericano anche se puoi diventare un eccellente jazzman avrai sicuro un suono diverso da un pianista come monk.

adesso sono stanco di subire queste idiozie mettendomi in bocca concetti che non ho mai detto, imparate a leggere bene quello che uno scrive prima di commentare.
Quindi, secondo la tua logica, se non sei Afroamericano non puoi suonare Jazz, se non sei Tedesco non puoi suonare Wagner e Beethoven, se non sei Austriaco non puoi suonare Mozart, se non sei Italiano non puoi suonare Verdi e Rossini... cioè puoi, ma avrai un suono diverso...