Ha senso continuare a suonare?

  • wildcat80
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02-06-25 09.36

Qui da noi, che non è proprio la città più young friendly del mondo, c'è un circuito underground giovanile di salette e locali di tutto rispetto, e di generi diversi, dal rap al metal passando per i modularisti
  • Raptus
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02-06-25 10.16

@ maxipf
Al di lá di tutto però anche il costo aiuta ad andarci di meno, io ho la fortuna di avere la mia sala prove in casa, non mi interessa e non ho bisogno di guadagnarci, mi basta un rimborso spese ogni tanto per l’energia necessaria a scaldare il locale e raffreddare la sala quando in uso
per costruirla ( stanza nella stanza di quasi 5*6mt), ed acquistare impianto voce, ampli vari, microfoni, aste, leggii e batteria ho speso una cifra considerevole una quindicina di anni fa, per cui mi sento di dire che oggi non é tutta colpa dei gestori: le tasse e le bollette aumentano, i materiali per costruire e manutenere sono aumentati moltissimo, e negli ultimi venti-trent’anni si fanno uno, massimo due figli per famiglia lavorando in due, e di questi se il 20% si appassiona di musica é già tanto, inoltre non ho mai visto un concerto di musica live autoctona di extracomunitari, che di figli ne fanno molti di piú, e, appunto, oggi la musica te la fa anche l’AI sul pullman mentre vai a scuola.

Forse perché la musica (generalizzando tanto) che ascoltano gli extracomunitari è proprio la ......... TRAP ?
  • Ovidio
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02-06-25 12.31

@ paolo_b3
Infatti io sono convinto che anche i giovani vadano nelle sale prove e non non sono convinto che costino tanto.
Scusa Paolo, non ci intendiamo. Abbiamo più o meno la stessa età. Su quali basi fai il confronto? Ti pare che tra la nostra adolescenza "musicale" (1985-1998, giusto per avere un periodo di riferimento) e quella attuale le condizioni siano immutate? E' tutto come allora? Per fare un esempio semplice: dove vivo io, nella provincia toscana, in quel periodo non c'era band (e dalle mie parti, sebbene sia provincia e non città, erano decine) che non provasse in un garage o uno scantinato o una stanza in un rudere di campagna. Il concetto di "sale prove a pagamento" non esisteva, perché - come ho già scritto in precedenza - un luogo disponibile h24 rappresentava anche un ritrovo tra amici nelle ore più disparate e anche una maggiore libertà per le prove (in età studentesca si ha maggiore tempo a disposizione). Le sale a noleggio si sono materializzate in seguito, nei primi anni '90 - sto sempre facendo riferimento alla mia area - grazie all'interesse istituzionale di comuni e associazioni (Arci) per il prolificante fenomeno delle "band giovanili": si trattava di salette con prezzi di accesso simili a quelli da te citati. Qui in zona ce n'erano un paio, ma in anni recenti sono state chiuse per malagestione; parallelamente airbnb ha cannibalizzato quasi tutto il mattone non residenziale esistente in Toscana, per cui è già complicato trovare appartamenti in affitto a prezzi umani, figuriamoci stanze per suonare. E' da queste premesse che due scuole di musica private hanno messo a disposizione i loro locali a 50 euro per 2-3 ore. Non sto criticando le loro tariffe, dopotutto sono associazioni musicali il cui introito deriva principalmente dai corsi. Però sei d'accordo, in questa ottica, che dagli anni '90 a oggi sul tema in oggetto ci sia stata un'involuzione? Sicuramente non è il fattore dirimente del "degrado musicale" in circolazione, ma per alcuni aspetti lo ritengo un elemento invalidante.
Negli anni '90, all'acme del fenomeno, la Regione avviò una indagine conoscitiva: nella sola Livorno furono censiti oltre 160 gruppi musicali. Non ho idea di quanti siano oggi, ma credo di non sbagliare affermando che siamo lontanissimi da quella cifra.
  • giosanta
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02-06-25 13.22

Ovidio ha scritto:
Il concetto di "sale prove a pagamento" non esisteva, perché - come ho già scritto in precedenza - un luogo disponibile h24 rappresentava anche un ritrovo tra amici nelle ore più disparate e anche una maggiore libertà per le prove (in età studentesca si ha maggiore tempo a disposizione).

Stessa esperienza.
Qui, paese di provincia del Sannio, per la verità volendo si può ancora perché non esistono significativi interessi turistici, e lo spopolamento rende disponibili spazi a volontà.
Ma m'interessa molto quello che dici anche per i risvolti tecnici, che mi fanno capire la logica di tanti interventi che leggo sul Forum.
Venendo infatti meno uno "spazio privato" sempre disponibile allora ci si vede obbligati, perlomeno per qunto riguarda i tastieristi, a strumenti da portare dietro ad ogni prova il che implica, perlomeno dal punto di vista puramente ludico che mi riguarda, compromessi inaccettabili.
  • paolo_b3
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02-06-25 13.39

@ Ovidio
Scusa Paolo, non ci intendiamo. Abbiamo più o meno la stessa età. Su quali basi fai il confronto? Ti pare che tra la nostra adolescenza "musicale" (1985-1998, giusto per avere un periodo di riferimento) e quella attuale le condizioni siano immutate? E' tutto come allora? Per fare un esempio semplice: dove vivo io, nella provincia toscana, in quel periodo non c'era band (e dalle mie parti, sebbene sia provincia e non città, erano decine) che non provasse in un garage o uno scantinato o una stanza in un rudere di campagna. Il concetto di "sale prove a pagamento" non esisteva, perché - come ho già scritto in precedenza - un luogo disponibile h24 rappresentava anche un ritrovo tra amici nelle ore più disparate e anche una maggiore libertà per le prove (in età studentesca si ha maggiore tempo a disposizione). Le sale a noleggio si sono materializzate in seguito, nei primi anni '90 - sto sempre facendo riferimento alla mia area - grazie all'interesse istituzionale di comuni e associazioni (Arci) per il prolificante fenomeno delle "band giovanili": si trattava di salette con prezzi di accesso simili a quelli da te citati. Qui in zona ce n'erano un paio, ma in anni recenti sono state chiuse per malagestione; parallelamente airbnb ha cannibalizzato quasi tutto il mattone non residenziale esistente in Toscana, per cui è già complicato trovare appartamenti in affitto a prezzi umani, figuriamoci stanze per suonare. E' da queste premesse che due scuole di musica private hanno messo a disposizione i loro locali a 50 euro per 2-3 ore. Non sto criticando le loro tariffe, dopotutto sono associazioni musicali il cui introito deriva principalmente dai corsi. Però sei d'accordo, in questa ottica, che dagli anni '90 a oggi sul tema in oggetto ci sia stata un'involuzione? Sicuramente non è il fattore dirimente del "degrado musicale" in circolazione, ma per alcuni aspetti lo ritengo un elemento invalidante.
Negli anni '90, all'acme del fenomeno, la Regione avviò una indagine conoscitiva: nella sola Livorno furono censiti oltre 160 gruppi musicali. Non ho idea di quanti siano oggi, ma credo di non sbagliare affermando che siamo lontanissimi da quella cifra.
Non è che non c'intendiamo, semplicemente tu hai fatto un'affermazione "c'era una dimensione aggregativa che è andata perduta" che non condivido affatto. Lo posso dire? Se poi mi dici che adesso non è più come 30 anni fa il discorso è diverso, ma e un'affermazione è al limite del lapalissiano. Negli anni 80/90 c'erano si delle case di campagna a disposizione, ci sono ancora, ma ci lasci gli strumenti dentro e te li rubano, per non parlare dei problemi legali, come te l'affittano questa casa? In nero? Adesso fanno molti più controlli. La soluzione più logica è andare in sale già attrezzate, il tastierista e quello che si deve sbattere di più perchè a mio parere non si prova senza il set up che usi dal vivo, per gli altri ci sono batteria (al massimo porti il tuo rullante e/o i tuoi piatti) gli ampli da basso e chitarra, di questa seconda anche due, microfoni, mixer, casse.

Mi piacerebbe sapere se nelle altre zone d'Italia non si trova una sala prove a meno di 25 € all'ora
  • Ovidio
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02-06-25 13.55

paolo_b3 ha scritto:
"c'era una dimensione aggregativa che è andata perduta"

Probabilmente non l'avevo esplicitato a sufficienza, mi riferivo alla dimensione aggregativa giovanile, o meglio adolescenziale, con tutti i pro del caso. Considerando che in quell'età abbiamo molto più tempo libero da passare con i coetanei. Con le sale a pagamento, ammesse le cifre da te citate, puoi andare un paio di volte a settimana e va anche bene così. Ma 50 euro per un gruppo di adolescenti, spesso squattrinati, sono una richiesta esagerata (secondo me). Noi all'epoca pagavamo in media 15-20 mila lire al mese a testa, a volte anche meno, per una stanza a disposizione h24 (lo stipendio medio di un operaio e/o impiegato era di 1.500.000 lire). La strumentazione era nostra, potevamo passare ore intere a cercare particolari sonorità per un brano, lavorare sugli amplificatori e gli effetti per ottenere timbriche sperimentali, provare linee vocali differenti per poi selezionare la migliore, provare vari arrangiamenti, etc etc... cosa che in una sala a pagamento non puoi fare a meno di non portarti appresso tutto il rig e starci il doppio del tempo. Forse una sala a pagamento va bene per una cover band. Ogni soluzione ha i suoi pro e contro. Oggi non escludo né l'una né l'altra, ma ho un'altra età e se mi mettessi nei panni di un 17enne probabilmente vorrei una stanza disponibile solo per il mio gruppo, con la strumentazione proprietaria senza limiti orari.
  • Ilaria_Villa
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02-06-25 15.11

@ stesgarbi
Eh...Paolo, Milano non è più quella di una volta.
Da molti anni ormai la sento "estranea", in tutti i sensi..
Musicalmente, poi, tra la Tua regione (piena di vivacità artistica) e la mia, purtroppo, c'è un abisso.
emo
  • maxipf
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02-06-25 16.48

@ paolo_b3
Infatti io sono convinto che anche i giovani vadano nelle sale prove e non non sono convinto che costino tanto.
Ripeto, io non ci vado da almeno 15 anni se non di più, e non so quanto sia realistico, ma mi é stato detto che in media costano 35€ l’ora
  • Ovidio
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02-06-25 16.54

@ maxipf
Ripeto, io non ci vado da almeno 15 anni se non di più, e non so quanto sia realistico, ma mi é stato detto che in media costano 35€ l’ora
esempio
  • paolo_b3
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02-06-25 17.30

@ Ovidio
esempio
Si però non è una sala dove vanno a provare gli adolescenti... In alcune c'è un pianoforte a coda.
  • Ovidio
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02-06-25 17.41

@ paolo_b3
Si però non è una sala dove vanno a provare gli adolescenti... In alcune c'è un pianoforte a coda.
Prego si accomodi link emo
  • Raptus
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02-06-25 17.53

@ paolo_b3
Non è che non c'intendiamo, semplicemente tu hai fatto un'affermazione "c'era una dimensione aggregativa che è andata perduta" che non condivido affatto. Lo posso dire? Se poi mi dici che adesso non è più come 30 anni fa il discorso è diverso, ma e un'affermazione è al limite del lapalissiano. Negli anni 80/90 c'erano si delle case di campagna a disposizione, ci sono ancora, ma ci lasci gli strumenti dentro e te li rubano, per non parlare dei problemi legali, come te l'affittano questa casa? In nero? Adesso fanno molti più controlli. La soluzione più logica è andare in sale già attrezzate, il tastierista e quello che si deve sbattere di più perchè a mio parere non si prova senza il set up che usi dal vivo, per gli altri ci sono batteria (al massimo porti il tuo rullante e/o i tuoi piatti) gli ampli da basso e chitarra, di questa seconda anche due, microfoni, mixer, casse.

Mi piacerebbe sapere se nelle altre zone d'Italia non si trova una sala prove a meno di 25 € all'ora
In Veneto non credo tu riesca a trovare nulla a meno di 35 euro all'ora emo e se trovi a 35 hai fatto un affarone.

Io invece concordo pienamente con la frase "c'era una dimensione aggregativa che è andata perduta", è palese, non vederlo è avere il prosciutto (magari romagnolo) sugli occhi (scherzo emo)

Sono un po' più giovane di voi ma ho visto comunque una differenza abissale tra i primi del 2000 e oggi, in 25 anni è cambiato radicalmente il mondo musicale giovanile.
Quando facevo il beatmaker nel 2003 sperimentando un ibrido tra crossover e hip hop ci prendevano per pazzi, all'epoca andava ancora per la maggiore la band classica (nell'underground ancora andava forte il metal), noi eravamo mosche bianche nel panorama musicale locale, forse tra i primi a sperimentare coi campionatori nelle nostre zone.

Oggi si è ribaltata la situazione, è diventato uno standard fare musica col campionatore mentre un'eccezione fare una band classica.
Nella sala prove del mio paese ad esempio l'età media penso sia 50 anni. E' vero che di giovani ce ne sono, ma assolutamente non come nei primi del 2000.
  • paolo_b3
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02-06-25 17.56

@ Ovidio
Prego si accomodi link emo
Scusa ma pensi di fare una statistica sui prezzi delle sale prove mandando 3 link su internet? Ma le hai viste le dotazioni? Tu quando andavi a provare in campagna avevi delle attrezzature del genere?

Io conosco la mia zona e ci sono 5 sale più una momentaneamente chiusa per l'alluvione che ti fanno provare a 8 / 12 € all'ora. Siamo un eccezione nazionale? Non penso...
  • paolo_b3
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02-06-25 18.01

Raptus ha scritto:
Io invece concordo pienamente con la frase "c'era una dimensione aggregativa che è andata perduta", è palese, non vederlo è avere il prosciutto (magari romagnolo) sugli occhi (scherzo )

Lo so... non ci sono più le mezze stagioni... e fuori dalla sale prove non trovi un parcheggio neanche a pagarlo. emoemoemo

Basta che siate convinti voi... io ti dico che giovani che suonano "dal vivo" ce ne sono, un po' meno di una volta può essere, ma da qui alla dimensione aggregativa perduta ce ne passa.
  • wildcat80
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02-06-25 18.04

Secondo me in questo posto c'è pieno di generalizzazioni e luoghi comuni.
Molte delle cose che noi pensiamo sui giovani, sono idee (sbagliate) che ci facciamo per sentito dire o pure peggio ce le facciamo attraverso i social, che non bisogna assolutamente dimenticarlo, sono un mondo parallelo molto spesso lontano dalla realtà.
  • Raptus
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02-06-25 18.05

@ paolo_b3
Raptus ha scritto:
Io invece concordo pienamente con la frase "c'era una dimensione aggregativa che è andata perduta", è palese, non vederlo è avere il prosciutto (magari romagnolo) sugli occhi (scherzo )

Lo so... non ci sono più le mezze stagioni... e fuori dalla sale prove non trovi un parcheggio neanche a pagarlo. emoemoemo

Basta che siate convinti voi... io ti dico che giovani che suonano "dal vivo" ce ne sono, un po' meno di una volta può essere, ma da qui alla dimensione aggregativa perduta ce ne passa.
Forse è vero che dipende dalla zona, la Romagna per tradizione è molto viva, così come l'Emilia (mi ricordo quando andavo a Bologna mi sembrava di cambiare nazione musicalmente parlando)

Secondo me sei abituato bene e giustamente ti sembra assurdo che altre zone siano diverse...beato te emo
  • Ovidio
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02-06-25 18.36

@ paolo_b3
Scusa ma pensi di fare una statistica sui prezzi delle sale prove mandando 3 link su internet? Ma le hai viste le dotazioni? Tu quando andavi a provare in campagna avevi delle attrezzature del genere?

Io conosco la mia zona e ci sono 5 sale più una momentaneamente chiusa per l'alluvione che ti fanno provare a 8 / 12 € all'ora. Siamo un eccezione nazionale? Non penso...
Era una boutade, Paolo emo
In ogni caso, senza scomodare la campagna, quelle dotazioni non le hanno neanche qui dove chiedono le stesse cifre. Quindi a Torino sono già un passo avanti emo
  • paolo_b3
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02-06-25 18.39

@ Ovidio
Era una boutade, Paolo emo
In ogni caso, senza scomodare la campagna, quelle dotazioni non le hanno neanche qui dove chiedono le stesse cifre. Quindi a Torino sono già un passo avanti emo
Ma si era per parlare. Oh, non sarai diventato permaloso! emoemoemo
  • giosanta
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02-06-25 18.41

Secondo me si confondono aspetti culturali, tecnici e logistici.
La "dimensione socio-aggregativa" cui faceva riferimento Ovidio è venuta meno perché i riferimenti musicali "rivoluzionari" della fine degli anni ì 70 sono finiti da un pezzo.
Tuttavia il tasso tecnico di chi ora fa musica per diletto è molto superiore ai dilettanti di prima, quasi tutti autodidatti. Ora di scuole di musica ne esistono tante, e gli strumenti sono molto più accessibili. Ma la dimensione è completamente diversa. Ci si aggrega su un progetto, lo si sviluppa, poi si cambia scenario e attori. Quindi non sempre i "gruppi" sono gruppi di amici, sono spesso musicisti pur dilettanti che decidono di sviluppare con altri un idea comune. Si torna in parte allo scenario precedente quando aumenta anche l'età anagrafica dei componenti. Ma certo gli scenari di chi si prende il tempo dalla famiglia e dal lavoro non possono essere gli stessi di di quando gli stessi erano ventenni...
Dal punto di vista logistico mi pare chiaro che la realtà italiana è enormenente differenziata, chi decide di fare musica a Venezia va incontro a difficoltà diverse rispetto chi decide di farlo magari in un centro di provincia.
  • Ovidio
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02-06-25 18.45

@ paolo_b3
Ma si era per parlare. Oh, non sarai diventato permaloso! emoemoemo
A forza di mettere link su link, sono diventato... permalink emo