Ha senso continuare a suonare?

  • Ovidio
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14-01-25 17.26

toniz1 ha scritto:
ma se il peso di prove, spostamenti, fatica etc. ti fa passare la voglia, smetti.

La mia esperienza, così come quella di miei amici e conoscenti, narra il contrario: abbandonare la band con una scusa qualsiasi, dissimulando - per il quieto vivere - incomprensioni con uno o più componenti del gruppo. Se c'è entusiasmo e armonia nella band, le fatiche che possono far parte dell'attività non si percepiscono come negative.
  • 1paolo
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14-01-25 17.38

@ Ovidio
toniz1 ha scritto:
ma se il peso di prove, spostamenti, fatica etc. ti fa passare la voglia, smetti.

La mia esperienza, così come quella di miei amici e conoscenti, narra il contrario: abbandonare la band con una scusa qualsiasi, dissimulando - per il quieto vivere - incomprensioni con uno o più componenti del gruppo. Se c'è entusiasmo e armonia nella band, le fatiche che possono far parte dell'attività non si percepiscono come negative.
In quel caso, e senza badare all’aspetto economico (suono anche gratis, per capirci), e’ un hobby che gratifica e quindi ok
  • Ilaria_Villa
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16-01-25 15.45

@ stesgarbi
Concordo.
La professione del musicista è quella in cui si dedica del tempo per mangiare, "espletare", dormire quanto basta... e poi suonare... e poi ascoltare.... e poi studiare quotidianamente, anche solo per mantenere la tecnica (il talento musicale e come il motore potente e la tecnica è come telaio e gomme, senza le quali il motore non rende o addirittura non va da nessuna parte).
Se fai il musicista di professione, non hai tempo per altro.
E tuttavia non è questo il motivo per cui nel 1987 dissi un chiaro "NO" a chi mi spingeva perchè divenissi un musicista di professione.
Il vero motivo è che in quegli anni (come per la verità credo più o meno in qualsiasi epoca) dovevi "adeguare" la tua musica a certi "gusti preconfezionati" dal produttore, tagliando, modificando, "alleggerendo"....scendendo a compromessi ecc. ecc. ..
La musica mi ha sempre accompagnato nell'anima fin da quando all'asilo trovavo da solo (con un ditino) le note delle canzoncine che ci insegnavano, su quel bellissimo piano a coda che le suorine tenevano in un salone.
Giusto o sbagliato che fosse, non volevo "commercializzare" la mia anima.
E' stata una mia scelta personalissima, sia chiaro, che difendo solo per il mio caso e che potrebbe essere sbagliata per altri.

E.... sono "fermo"?...... Si sono fermo a Bach, a Gerschwin, a Beethoven e ai Genesis di Peter Gabriel, ai Pink Floyd di "The Wall", ai Police, ma anche a certe canzoni di Mina o all' "Universo" della gigantesca Mia Martini....... ed anche a qualsiasi altra cosa, vecchia o nuova che mi tocchi l'anima.

Ok ... sono fermo?... non mi evolvo? .... o semplicemente vado dove la musica mi tocca l'anima?
emo
  • giosanta
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17-01-25 00.32

Ovidio ha scritto:
La mia esperienza, così come...

Concordo.
  • cecchino
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17-01-25 07.53

@ Ovidio
toniz1 ha scritto:
ma se il peso di prove, spostamenti, fatica etc. ti fa passare la voglia, smetti.

La mia esperienza, così come quella di miei amici e conoscenti, narra il contrario: abbandonare la band con una scusa qualsiasi, dissimulando - per il quieto vivere - incomprensioni con uno o più componenti del gruppo. Se c'è entusiasmo e armonia nella band, le fatiche che possono far parte dell'attività non si percepiscono come negative.
Devo dire che ultimamente, con l’età che avanza e qualche acciacco anche pesante che mi ha impedito l’attività musicale per mesi, ogni tanto l’idea di smettere mi è venuta. In effetti, con la band “professionale”, quella con la quale abbiamo negli ultimi anni girato per locali, piazze etc., siamo in “in pausa”.
Ma mi sono tenuto, anche con fatica, anche cercando strumenti più leggeri per alleviare il peso delle prove e di qualche serata senza troppe pretese, la mia vecchia storica band. Con due di loro siamo in attività da 44 anni, qualcuno è arrivato poco dopo, qualcuno recentemente per sostituire amici che purtroppo non ci sono più.
A fare musica nostra, dopo i primi anni, abbiamo rinunciato. Ma siamo amici di una vita, riusciamo sempre ad inventarci qualcosa per mettere su una scaletta adeguata e andare a proporla, e pure le prove sono in realtà un’occasione per cazzeggiare insieme oltre a suonare e preparare i brani. Quindi ridimensionare se necessario sì, smettere no.
  • Raptus
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17-01-25 10.19

@ cecchino
Devo dire che ultimamente, con l’età che avanza e qualche acciacco anche pesante che mi ha impedito l’attività musicale per mesi, ogni tanto l’idea di smettere mi è venuta. In effetti, con la band “professionale”, quella con la quale abbiamo negli ultimi anni girato per locali, piazze etc., siamo in “in pausa”.
Ma mi sono tenuto, anche con fatica, anche cercando strumenti più leggeri per alleviare il peso delle prove e di qualche serata senza troppe pretese, la mia vecchia storica band. Con due di loro siamo in attività da 44 anni, qualcuno è arrivato poco dopo, qualcuno recentemente per sostituire amici che purtroppo non ci sono più.
A fare musica nostra, dopo i primi anni, abbiamo rinunciato. Ma siamo amici di una vita, riusciamo sempre ad inventarci qualcosa per mettere su una scaletta adeguata e andare a proporla, e pure le prove sono in realtà un’occasione per cazzeggiare insieme oltre a suonare e preparare i brani. Quindi ridimensionare se necessario sì, smettere no.
Concordo.
Riadattarsi è la cosa più importante.

Tornando in topic anche io sono in pausa, ho smesso da quasi due anni ormai, da quando è iniziata per me l'esperienza della paternità. A volte mi risulta pesante, a volte invece lo vedo come un sollievo.
La musica aveva iniziato a diventare un dovere e non un piacere, avendo deciso di iscrivermi al Conservatorio nonostante il lavoro, non la vedevo più con gli stessi occhi con i quali l'ho sempre vista, cioè un mezzo per potermi esprimere, per sfogarmi, per divertirmi.
Era diventata uno stress, alla fine un modo per dimostrare che non ero abbastanza e per demoralizzarmi.
Per fortuna è arrivata questa pausa, come un dono dal cielo.
Forse quest'anno riprendo anche io, lo spero tanto, ma se riprendessi di certo lo farei con i progetti che avevo prima di quella scelta avventata, cioè con la musica vera, quella che suonavo, con la quale mi esprimevo davvero ed ero felice.
  • WTF_Bach
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17-01-25 12.13

Bisogna chiedersi se stiamo suonando per "mestiere", per "arte" o per divertimento.

Comunque non potrei pensare di vivere senza musica - anche se in pubblico non suono più da tempo.
  • Crosfader
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17-01-25 12.26

Ciao Luca,
anch'io sono fatto come te, se nessuno mi muove mi muovo io.
Poi con il tempo e la barba un pò più bianca (ma nella vita in generale) devo sempre capire se quello che faccio mi serve per campare o se deve essere puro piacere.
Come disse il saggio: " Quando la fatica supera il gusto, molla la F*** e passa al Lambrusco !! " emo

La fatica (se non si parla di professione) a mio avviso non deve superare il gusto.
Poi dipende ognuno di noi che soglia ha sulla fatica e cosa si aspetta da un progetto, sia come resa sulle date ma anche come resa dei musicanti amici di baracca.

L'ideale è vederla come una piccola aziendina, dove ognuno fa un pezzettino e poi c'è sempre qualcuno che tira di più, ma non può essere mai uno solo che tira! (per come la vedo io).
Questo il mio punto di vista, poi non conosco te, non conosco i tuoi soci e nemmeno il progetto.

Valuta setup più leggeri, soci più leggeri e più divertimento emo
  • Ovidio
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17-01-25 13.34

WTF_Bach ha scritto:
Bisogna chiedersi se stiamo suonando per "mestiere", per "arte" o per divertimento.

Esprimere la propria arte comprende anche il divertimento, o perlomeno entusiasmo e tenacia: in mancanza di questi fattori la vedo dura su qualsiasi iniziativa. Invece suonare le cover pop-rock a me non da entusiasmo, non è nelle mie "corde", sebbene abbia provato più volte. E' vero che mostrare di saper eseguire un brano di elevato livello tecnico può dare certe soddisfazioni immediate, un po' come farsi vedere con una Ferrari a compimento del proprio sacrificio lavorativo e per avere una sorta di validazione sociale (spesso chi suona cover la prima cosa che mi chiede non è "che studi hai fatto" o "che generi ti piacciono" ma "che strumentazione hai"). Con ciò non sto affermando che chi suona le cover sia un materialista rispetto agli altri musicisti, ma è un dato di fatto, almeno personale, che si guardi più a certi aspetti esteriori. Altra cosa che mi sono sentito dire: "I tuoi strumenti non sono adatti per suonare il nostro repertorio, sarebbe ideale avere la strumentazione XY". Ci sono cover band che suonano quasi interamente con le sequenze di basso e il bassista che finge imbracciando uno strumento da 2000 euro (e magari è un maestro ma è pur sempre costretto a suonare in playback). Credo che il perché di certe scelte stilistiche dipenda anche dal carattere.
  • paolo_b3
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17-01-25 14.06

@ Crosfader
Ciao Luca,
anch'io sono fatto come te, se nessuno mi muove mi muovo io.
Poi con il tempo e la barba un pò più bianca (ma nella vita in generale) devo sempre capire se quello che faccio mi serve per campare o se deve essere puro piacere.
Come disse il saggio: " Quando la fatica supera il gusto, molla la F*** e passa al Lambrusco !! " emo

La fatica (se non si parla di professione) a mio avviso non deve superare il gusto.
Poi dipende ognuno di noi che soglia ha sulla fatica e cosa si aspetta da un progetto, sia come resa sulle date ma anche come resa dei musicanti amici di baracca.

L'ideale è vederla come una piccola aziendina, dove ognuno fa un pezzettino e poi c'è sempre qualcuno che tira di più, ma non può essere mai uno solo che tira! (per come la vedo io).
Questo il mio punto di vista, poi non conosco te, non conosco i tuoi soci e nemmeno il progetto.

Valuta setup più leggeri, soci più leggeri e più divertimento emo
Quand che la berba la fa è stupè lasa la F*** e ciàpa in te vè... emoemoemo
  • Raptus
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17-01-25 14.56

@ Ovidio
WTF_Bach ha scritto:
Bisogna chiedersi se stiamo suonando per "mestiere", per "arte" o per divertimento.

Esprimere la propria arte comprende anche il divertimento, o perlomeno entusiasmo e tenacia: in mancanza di questi fattori la vedo dura su qualsiasi iniziativa. Invece suonare le cover pop-rock a me non da entusiasmo, non è nelle mie "corde", sebbene abbia provato più volte. E' vero che mostrare di saper eseguire un brano di elevato livello tecnico può dare certe soddisfazioni immediate, un po' come farsi vedere con una Ferrari a compimento del proprio sacrificio lavorativo e per avere una sorta di validazione sociale (spesso chi suona cover la prima cosa che mi chiede non è "che studi hai fatto" o "che generi ti piacciono" ma "che strumentazione hai"). Con ciò non sto affermando che chi suona le cover sia un materialista rispetto agli altri musicisti, ma è un dato di fatto, almeno personale, che si guardi più a certi aspetti esteriori. Altra cosa che mi sono sentito dire: "I tuoi strumenti non sono adatti per suonare il nostro repertorio, sarebbe ideale avere la strumentazione XY". Ci sono cover band che suonano quasi interamente con le sequenze di basso e il bassista che finge imbracciando uno strumento da 2000 euro (e magari è un maestro ma è pur sempre costretto a suonare in playback). Credo che il perché di certe scelte stilistiche dipenda anche dal carattere.
Concordo su tutto quello che hai detto, stesse impressioni e stesse considerazioni.
Il divertimento deve essere la prima cosa, se manca quello diventa un lavoro.
La massima aspirazione artistica di una persona poi è una cosa molto personale, non tutti hanno le stesse aspirazioni e ambizioni.
Ad esempio, a me basterebbe essere considerato bravo nel mio genere, cioè che chi ascolta (sia live che brani originali) riconosca delle qualità.
La fama non mi è mai interessata, anche perché è effimera (a proposito, che fine ha fatto Edicola? ahaha)
Per quanto riguarda le coverband io distinguerei tra le tribute band e cover band in generale... di solito le caratteristiche che citi fanno parte delle tribute band, perché devono essere esattamente identiche a quello che si aspetta il pubblico.
Motivo per cui le ho sempre odiate, sia come spettatore che come possibile ingaggio musicale.
  • WTF_Bach
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17-01-25 15.00

Certo. L’importante è aver soddisfazione per ciò che si fa.
  • Ovidio
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17-01-25 15.07

Raptus ha scritto:
di solito le caratteristiche che citi fanno parte delle tribute band,

A me è capitato con le cover band. Ricordo che alla prima prova di un progetto, a un bassista con un Jazz Bass uno dei componenti disse che per il genere (funk) era meglio un Warwick emo. A me capitò qualche tempo fa a un incontro conoscitivo che il batterista (tastierista mancato) mi facesse notare che per l'assolo di synth della cover di Troiano era necessaria una bella tastiera costosa, possibilmente "Korg o Roland", (e perché non Yamaha o Kurzweil? n.d.a.), secondo l'interlocutore quel suono di synth era possibile solo con strumenti di quelle marche (figuriamoci se mi fossi presentato con master+Ipad, mi avrebbe sparato emo). In contesti non pop-rock-coveristici ho invece esperito buone sensazioni, nessun giudizio aprioristico e una serena armonia.
  • Ilaria_Villa
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17-01-25 16.56

@ cecchino
Devo dire che ultimamente, con l’età che avanza e qualche acciacco anche pesante che mi ha impedito l’attività musicale per mesi, ogni tanto l’idea di smettere mi è venuta. In effetti, con la band “professionale”, quella con la quale abbiamo negli ultimi anni girato per locali, piazze etc., siamo in “in pausa”.
Ma mi sono tenuto, anche con fatica, anche cercando strumenti più leggeri per alleviare il peso delle prove e di qualche serata senza troppe pretese, la mia vecchia storica band. Con due di loro siamo in attività da 44 anni, qualcuno è arrivato poco dopo, qualcuno recentemente per sostituire amici che purtroppo non ci sono più.
A fare musica nostra, dopo i primi anni, abbiamo rinunciato. Ma siamo amici di una vita, riusciamo sempre ad inventarci qualcosa per mettere su una scaletta adeguata e andare a proporla, e pure le prove sono in realtà un’occasione per cazzeggiare insieme oltre a suonare e preparare i brani. Quindi ridimensionare se necessario sì, smettere no.
emo
  • Ilaria_Villa
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17-01-25 16.59

@ WTF_Bach
Certo. L’importante è aver soddisfazione per ciò che si fa.
emo
  • JohnDeacon
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30-05-25 18.12

@ Ilaria_Villa
emo
ha senso continuare a suonare?
non e' roba mia.. ma dai e' davvero troppo facile!

https://voca.ro/18wm6opYwrBS
  • Ilaria_Villa
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31-05-25 17.35

@ JohnDeacon
ha senso continuare a suonare?
non e' roba mia.. ma dai e' davvero troppo facile!

https://voca.ro/18wm6opYwrBS
Non so chi sia questo artista, ma preferisco stendere un lenzuolo pietoso.
  • JohnDeacon
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31-05-25 17.45

@ Ilaria_Villa
Non so chi sia questo artista, ma preferisco stendere un lenzuolo pietoso.
e' fatta con l ai!
  • violino999
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31-05-25 18.52

@ JohnDeacon
e' fatta con l ai!
Riprendo il discorso esponendo La mia esperienza personale. Dopo una brutta esperienza con una cover band nel 2015, grazie ad un amico chitarrista sono entrato in una band di rock demenziale , operante in Firenze e dintorni, dove mi sono divertito tantissimo, anche sé non abbiamo suonato moltissimo dal vivo. È stata una bella esperienza, facemmo anche cd , tutto autoprodotto, usando uno zoom r24 .. dopo 7 anni, avendo voglia di nuove esperienze, Ho riallacciato vecchi contatti, alla fine in un paio di anni ho organizzato 4/5 progetti sonori diversi tra dì se, dove mi diverto molto e mi tengono impegnato. Dopo questa mia esperienza, ritengo ché può sempre accadere qualcosa di bello, come fare una cover band di Pino Daniele dopo 40 anni di tentativi a vuoto..
  • 1paolo
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31-05-25 20.09

@ violino999
Riprendo il discorso esponendo La mia esperienza personale. Dopo una brutta esperienza con una cover band nel 2015, grazie ad un amico chitarrista sono entrato in una band di rock demenziale , operante in Firenze e dintorni, dove mi sono divertito tantissimo, anche sé non abbiamo suonato moltissimo dal vivo. È stata una bella esperienza, facemmo anche cd , tutto autoprodotto, usando uno zoom r24 .. dopo 7 anni, avendo voglia di nuove esperienze, Ho riallacciato vecchi contatti, alla fine in un paio di anni ho organizzato 4/5 progetti sonori diversi tra dì se, dove mi diverto molto e mi tengono impegnato. Dopo questa mia esperienza, ritengo ché può sempre accadere qualcosa di bello, come fare una cover band di Pino Daniele dopo 40 anni di tentativi a vuoto..
Eh lì bisogna essere molto bravi tecnicamente (tutti i componenti della band..) ed avere un cantante con quel tipo di voce .. un mix non facile da trovareemo