Non tutto va così male...

  • d_phatt
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29-07-21 13.56

@ markelly2
d_phatt ha scritto:
quello del tipo "la sua musica non è nelle mie corde".
Oh d'ora in poi su questo forum, quando si parlerà della musica di Gigi D'Alessio, Elettra Lamborghini, Bello Figo, Guè Pequeño e compagnia bella, vi voglio tutti così, equilibrati e zen, voglio sequele di "la sua musica non è nelle mie corde" a profusione. emo
No aspetta, io nel post a cui mi riferivo ho parlato di "un certo livello" emo

E poi oh, per me ognuno è libero di fare la musica che vuole, il vero problema sta nel rapporto qualità/numero di seguaci emo
(e anche nell'onestà delle intenzioni...)
  • giosanta
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29-07-21 14.04

d_phatt ha scritto:
... il vero problema sta nel rapporto qualità/numero

Si parlava di Elettra Lamborghini?
  • d_phatt
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29-07-21 14.14

@ giosanta
d_phatt ha scritto:
... il vero problema sta nel rapporto qualità/numero

Si parlava di Elettra Lamborghini?
Io non ne parlo e non voglio parlarne emo
  • filigroove
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29-07-21 15.27

@ markelly2
Tutto il suo lavoro di anni, i dischi sentiti, i concerti a cui ha assistito, i protagonisti del jazz che ha conosciuto, intervistato e studiato, i libri che ha scritto...
A parte che i libri che ha scritto al massimo possono averlo reso più esperto solo nello scrivere libri, non nella musica. Avere ascoltato tanti dischi o tanti concerti non ti rende un esperto e anche qualora lo fossi è proprio il ruolo che vai a coprire (il critico professionista) che io contesto.
Invece di scrivere “quella sera mi è sembrata meno concentrata, un po’ fuori fuoco, forse ha sentito la rivalità con la collega” ha scritto come se quella fosse l’insindacabile verità. Ma i fatti potrebbero essere totalmente diversi, magari Hiromi ha tentato di fare una nuova cosa, magari si è ispirata a Alban Berg, ma che cacchio vuoi sapere?!? L’unica cosa che puoi dire è se una cosa ti ha interessato o meno e perché, non potendo escludere che per un altro (magari anche più esperto di te) è esattamente il contrario.
Il più delle volte leggo puttanate ridicole che sfiorano la superficie, con parole ridicole e per niente tecniche che non possono provare a descrivere nient’altro che sensazioni personali, le quali possono essere influenzate da migliaia di elementi esterni.
Finché si parla di storia, o anche aneddotica, curiosità e, meglio di ogni altra cosa, interviste dove il diretto interessato, se gli va, ti spiega il perché di certe scelte è tutto fantastico. Da lì bisognerebbe usare prudenza e modestia, visto che la “critica” è piena di figure di merda epiche. 😄
  • paolo_b3
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29-07-21 15.48

filigroove ha scritto:
visto che la “critica” è piena di figure di merda epiche. 😄

Vedi la mitica uscita di Red Ronnie con Vasco Rossi "per me Jovanotti è finito" emoemoemo
  • markelly2
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29-07-21 16.17

filigroove ha scritto:
Il più delle volte leggo puttanate ridicole che sfiorano la superficie

Già quel "più delle volte" riferito alle recensioni che leggi tu, presuppone che alcune altre recensioni invece sono più a fuoco. Inoltre non sono TUTTE le recensioni, e probabilmente si parla solo della critica italiana.
Non trovo corretto generalizzare.
emo
  • filigroove
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29-07-21 17.22

@ markelly2
filigroove ha scritto:
Il più delle volte leggo puttanate ridicole che sfiorano la superficie

Già quel "più delle volte" riferito alle recensioni che leggi tu, presuppone che alcune altre recensioni invece sono più a fuoco. Inoltre non sono TUTTE le recensioni, e probabilmente si parla solo della critica italiana.
Non trovo corretto generalizzare.
emo
Ho scritto così perché scrivere “sempre” mi pareva antipatico e mi sono appunto trattenuto nel generalizzare, ma è chiaro il mio concetto. Se ti dico che non mi piace Polillo figurati il resto. 😆
Ma io, a differenza dei critici, lascio libertà di pensiero sull’argomento, tanta più che leggere le critiche talvolta è divertente anche per me (solo non mi arricchisce un briciolo).
  • paolo_b3
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29-07-21 17.51

@ giosanta
paolo_b3 ha scritto:
Ok, Fiorella Gentile mi ispira...

A chi lo dici, un mito all'epoca, per me...e non solo... eppure era* "solo" una voce...
paolo_b3 ha scritto:
...tra gli amici ci metto anche Markelly

1 o 2? emo

* mi riferisco al ricordo, grazie a Dio è viva e vegeta.
tanto per farsi un idea
Ne ho ascoltato poco più di un quarto d'ora, mi sono perso qualcosa nei restanti 40 minuti?

Però questa non fa critica, è una conduttrice radiofonica (in questo caso) di un programma molto interessante (che non conoscevo). Dà soprattutto informazioni, i rarissimi giudizi sono molto misurati.

No, con Fiorella Gentile non sei riuscito a farmi cambiare idea... emoemoemo
emo
  • giosanta
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29-07-21 19.22

paolo_b3 ha scritto:
Dà soprattutto informazioni, i rarissimi giudizi sono molto misurati.


Appunto. I giudizi spettano poi a chi ascolta.
Informa, presenta, colloca. Che vuoi di piu?
Figuriamoci poi se pretendo di far cambiare idea a qualcuno, non ne ho ne titolo ne voglia.
Tieni poi conto che ora, con la rete, le intermediazioni sono molto piu dirette e ridotte ma prima, oltre il passa parola, non è che ci fosse molto altro.
Adesso non ricordo bene ma credo fosse prima della liberalizzazione dell'etere radio. Era la RAI.
A parte che sul discorso "Radio" si potrebbe poi innescare un'altra discussione infinita.

29-07-21 20.15

Markelly, di fatto le parole di Fayenz sono pubbliche, nero su bianco, e rappresentano ciò che pensa dall' "alto dei suoi ascolti" ( emo ), giusto? Non è un parere tra amici quello di Fayenz, ma un parere scritto, che potenzialmente la stessa Hiromi potrebbe leggere, giusto? Ora immagina la scena:

Fayenz va ad un concerto di Hiromi.
A fine concerto le si avvicina, si presenta e dice "Salve, io sono Franco Fayenz".
"Molto piacere signor Fayenz, musicista anche lei? cosa suona?"
"In verità non suono nulla, ma ho ascoltato tanta musica e faccio il critico musicale, scriverò un articolo su di lei. Le anticipo qualcosa, perché d'altronde è tutto pubblico ciò che scrivo e può leggerlo domani su repubblica se è ancora in Italia:

I tuoi concerti sono stati una escalation in discesa. Tu incanti quelli che se ne fregano dell'espressione, emozioni poche.
Hai una grandissima tecnica però non ci siamo proprio.
In più a Fano ho avvertito la tua caduta e anche altre persone, meno esperte del sottoscritto, hanno detto che il concerto non è stato un granchè.
Però ti dico, io ti perdono perchè suoni bene ma è inutile che continui a fare concerti per far capire che suoni bene, adesso vorrei qualcos'altro.
Però oh, ti salvi rispetto alla Yamanaka perchè almeno sai suonare e hai una tecnica superlativa.

Ora, ulteriori 2 immagini:

a)La reazione di Hiromi di fronte ai commenti pressocchè inutili (o alla lettura dell'articolo di Fayenz): una tranquillissima risata che si conclude con un semplice "Ma che imbecille emo emo
b)Chick Corea, Anthony Jackson, Stanley Clark e Simon Philips che alle spalle di Fayenz stanno rilasciando un'intervista ad un altro giornalista dichiarando (come è successo) che Hiromi è tra le migliori artiste del mondo, con un Jackson che arriva a definirla "Un genio assoluto".

Poi se vogliamo difendere uno perchè ha sentito tanto jazz e si permette non tanto di raccontare il jazz, quanto di sciorinare palesi cazzate frutto di un'ignoranza totale dello strumento e di ciò che accade ad un artista quando si trova su un palco in cui deve unirsi emozione/Nozione/Tecnica (e lui non lo sa perchè magari sul palco ci va a parlare, e non a suonare), siamo alla frutta emo
emo
  • markelly2
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29-07-21 20.40

@ CoccigeSupremo
Markelly, di fatto le parole di Fayenz sono pubbliche, nero su bianco, e rappresentano ciò che pensa dall' "alto dei suoi ascolti" ( emo ), giusto? Non è un parere tra amici quello di Fayenz, ma un parere scritto, che potenzialmente la stessa Hiromi potrebbe leggere, giusto? Ora immagina la scena:

Fayenz va ad un concerto di Hiromi.
A fine concerto le si avvicina, si presenta e dice "Salve, io sono Franco Fayenz".
"Molto piacere signor Fayenz, musicista anche lei? cosa suona?"
"In verità non suono nulla, ma ho ascoltato tanta musica e faccio il critico musicale, scriverò un articolo su di lei. Le anticipo qualcosa, perché d'altronde è tutto pubblico ciò che scrivo e può leggerlo domani su repubblica se è ancora in Italia:

I tuoi concerti sono stati una escalation in discesa. Tu incanti quelli che se ne fregano dell'espressione, emozioni poche.
Hai una grandissima tecnica però non ci siamo proprio.
In più a Fano ho avvertito la tua caduta e anche altre persone, meno esperte del sottoscritto, hanno detto che il concerto non è stato un granchè.
Però ti dico, io ti perdono perchè suoni bene ma è inutile che continui a fare concerti per far capire che suoni bene, adesso vorrei qualcos'altro.
Però oh, ti salvi rispetto alla Yamanaka perchè almeno sai suonare e hai una tecnica superlativa.

Ora, ulteriori 2 immagini:

a)La reazione di Hiromi di fronte ai commenti pressocchè inutili (o alla lettura dell'articolo di Fayenz): una tranquillissima risata che si conclude con un semplice "Ma che imbecille emo emo
b)Chick Corea, Anthony Jackson, Stanley Clark e Simon Philips che alle spalle di Fayenz stanno rilasciando un'intervista ad un altro giornalista dichiarando (come è successo) che Hiromi è tra le migliori artiste del mondo, con un Jackson che arriva a definirla "Un genio assoluto".

Poi se vogliamo difendere uno perchè ha sentito tanto jazz e si permette non tanto di raccontare il jazz, quanto di sciorinare palesi cazzate frutto di un'ignoranza totale dello strumento e di ciò che accade ad un artista quando si trova su un palco in cui deve unirsi emozione/Nozione/Tecnica (e lui non lo sa perchè magari sul palco ci va a parlare, e non a suonare), siamo alla frutta emo
emo
È il tuo parere, io non la penso così.
emo


Edit.
Bisogna precisare che il testo di Fayenz da te riportato è tratto da una intervista per Umbria Jazz qui.
Sappiamo che durante un'intervista i toni possono facilmente farsi colloquiali, e per questione di sintesi, si tende a usare termini anche un po' "fuori riga", diciamo. Inoltre non sappiamo se alcune frasi non siano state manipolate dall'intervistatrice, sempre per ragioni di spazio e taglio editoriale.

Fayenz invece scrive egli stesso di Hiromi qui, in cui sostanzialmente dice le stesse cose, ma con ben altra impostazione.

Certo, il senso non cambia, resta un SUO giudizio, a cui si può aderire o meno, ma su Hiromi sappiamo che Fayenz non è l''unico a avere o avere avuto dei dubbi, è da anni che divide le platee, e fa parlare di sé il pubblico (non tanto i critici), proprio per i motivi che Fayenz ha avuto l'ardire di esporre.
  • paolo_b3
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29-07-21 22.40

@ giosanta
paolo_b3 ha scritto:
Dà soprattutto informazioni, i rarissimi giudizi sono molto misurati.


Appunto. I giudizi spettano poi a chi ascolta.
Informa, presenta, colloca. Che vuoi di piu?
Figuriamoci poi se pretendo di far cambiare idea a qualcuno, non ne ho ne titolo ne voglia.
Tieni poi conto che ora, con la rete, le intermediazioni sono molto piu dirette e ridotte ma prima, oltre il passa parola, non è che ci fosse molto altro.
Adesso non ricordo bene ma credo fosse prima della liberalizzazione dell'etere radio. Era la RAI.
A parte che sul discorso "Radio" si potrebbe poi innescare un'altra discussione infinita.
"Non mi hai fatto cambiare idea" aveva una connotazione del tutto positiva. Non si intuiva? emo
Si, lei per me è promossa, purtroppo quel genere di programmi sono sempre più rari e te li devi guadagnare. Ma io effettivamente sono rimasto là...
emo
  • paolo_b3
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29-07-21 22.51

markelly2 ha scritto:
Sappiamo che durante un'intervista i toni possono facilmente farsi colloquiali,

Se non sei capace di parlare come puoi pensare di fare divulgazione?
Anche se il dubbio sorge sempre spontaneo: divulgare cosa?
  • markelly2
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29-07-21 22.58

@ paolo_b3
markelly2 ha scritto:
Sappiamo che durante un'intervista i toni possono facilmente farsi colloquiali,

Se non sei capace di parlare come puoi pensare di fare divulgazione?
Anche se il dubbio sorge sempre spontaneo: divulgare cosa?
Perché non sarebbe capace di parlare? Io ho detto che secondo me potrebbe essersi lasciato andare a un discorso più informale, un colloquio a due. Questo non vuol dire non saper parlare.

Divulgare cosa, mi chiedi: fosse anche solo la "cronaca" ragionata di un concerto a cui chi legge non ha partecipato, e vuole sapere, perché interessato all'artista. Magari l'hanno visto in duecento persone, ma altre duemila sono curiose. E qualcuno ha il compito di divulgare questa conoscenza, aggiungendo le proprie personali annotazioni, per alcuni inutili, ma per molti utili e interessanti..
  • giosanta
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30-07-21 00.04

paolo_b3 ha scritto:
Anche se il dubbio sorge sempre spontaneo: divulgare cosa?

Le proprie considerazioni, autorevoli quanto vuoi, ma tali.
In altri termini io sono il fruitore, io compro il biglietto e/o il disco quindi sono io che, nella mia personale scala dei valori vado a collocare quell'artista. Puoi apparire presuntuoso ma è quello che normalmente facciamo quando decidiamo cosa, o meno, ascoltere. Esiste senz'altro la funzione di "portare a conoscenza" ma con la rete si è minimizzato o, se volete, passa attraverso diversi canali. SM, ad esempio, è uno tra questi.
Altro è se parliamo del ruolo storiografico, ma è tutt'altra cosa.
  • paolo_b3
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30-07-21 08.37

@ markelly2
Perché non sarebbe capace di parlare? Io ho detto che secondo me potrebbe essersi lasciato andare a un discorso più informale, un colloquio a due. Questo non vuol dire non saper parlare.

Divulgare cosa, mi chiedi: fosse anche solo la "cronaca" ragionata di un concerto a cui chi legge non ha partecipato, e vuole sapere, perché interessato all'artista. Magari l'hanno visto in duecento persone, ma altre duemila sono curiose. E qualcuno ha il compito di divulgare questa conoscenza, aggiungendo le proprie personali annotazioni, per alcuni inutili, ma per molti utili e interessanti..
"Non saper parlare": se sei un personaggio i cui discorsi finiscono sui mezzi di comunicazione di massa il tono informale devi essere capace di tenerlo a freno. Diversamente non sai parlare in pubblico, non mi riferivo alla grammatica o alla sintassi. Ma molto probabilmente ha detto quello che voleva dire. Personaggi del genere partono da Gabriele D'annunzio ed arrivano ai giorni nostri passando per Vittorio Sgarbi. Perchè purtroppo il "bon ton" non fa audience.

Quando esprimi il tuo parere non fai divulgazione. Questa sarebbe stata tale se avesse fatto anche solo la disamina delle modalità con cui l'artista ha affrontato l'esecuzione, Ma non interessa a nessuno, anche ammesso che Fayenz avesse i mezzi per affrontarla. Quindi "divlulgare cosa?"

Edit: tanto ci arriveremo emo, metto la definizione di Divulgare secondo la Treccani

divulgazióne s. f. [dal lat. tardo divulgatio -onis]. – L’azione, il fatto di divulgare, d’essere divulgato: d. di notizie false o tendenziose, reato punito dalla legge; d. di segreti d’ufficio, di notizie o informazioni riservate. In partic., diffusione di teorie o dottrine scientifiche, filosofiche, politiche, economiche, ecc., attraverso esposizioni piane e compendiose, senza tecnicismi, e insieme sufficientemente sistematiche, sia come fine a sé stessa, sia con lo scopo di interessare un sempre più largo strato sociale alle nuove scoperte, al progresso del pensiero e della scienza e di contribuire all’elevazione politico-culturale delle masse: fare opera di d.; libri di d. scientifica (talora con leggero senso spreg.: è un’opera di d., volendo significare che ha scarsa originalità e scarso valore scientifico).

Ovviamente volevo rispondere anche a Gio.
  • markelly2
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30-07-21 10.11

@ paolo_b3
"Non saper parlare": se sei un personaggio i cui discorsi finiscono sui mezzi di comunicazione di massa il tono informale devi essere capace di tenerlo a freno. Diversamente non sai parlare in pubblico, non mi riferivo alla grammatica o alla sintassi. Ma molto probabilmente ha detto quello che voleva dire. Personaggi del genere partono da Gabriele D'annunzio ed arrivano ai giorni nostri passando per Vittorio Sgarbi. Perchè purtroppo il "bon ton" non fa audience.

Quando esprimi il tuo parere non fai divulgazione. Questa sarebbe stata tale se avesse fatto anche solo la disamina delle modalità con cui l'artista ha affrontato l'esecuzione, Ma non interessa a nessuno, anche ammesso che Fayenz avesse i mezzi per affrontarla. Quindi "divlulgare cosa?"

Edit: tanto ci arriveremo emo, metto la definizione di Divulgare secondo la Treccani

divulgazióne s. f. [dal lat. tardo divulgatio -onis]. – L’azione, il fatto di divulgare, d’essere divulgato: d. di notizie false o tendenziose, reato punito dalla legge; d. di segreti d’ufficio, di notizie o informazioni riservate. In partic., diffusione di teorie o dottrine scientifiche, filosofiche, politiche, economiche, ecc., attraverso esposizioni piane e compendiose, senza tecnicismi, e insieme sufficientemente sistematiche, sia come fine a sé stessa, sia con lo scopo di interessare un sempre più largo strato sociale alle nuove scoperte, al progresso del pensiero e della scienza e di contribuire all’elevazione politico-culturale delle masse: fare opera di d.; libri di d. scientifica (talora con leggero senso spreg.: è un’opera di d., volendo significare che ha scarsa originalità e scarso valore scientifico).

Ovviamente volevo rispondere anche a Gio.
Paolo, ti faccio una domanda: hai mai letto un saggio di Franco Fayenz?
Perché forse stai giudicando il suo valore professionale da una serie di frasi estrapolate e riportate qui in maniera dispregiativa.
  • paolo_b3
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30-07-21 10.25

@ markelly2
Paolo, ti faccio una domanda: hai mai letto un saggio di Franco Fayenz?
Perché forse stai giudicando il suo valore professionale da una serie di frasi estrapolate e riportate qui in maniera dispregiativa.
No, non l'ho mai letto e non lo farò nemmeno. Ma non perchè ha scritto quella recensione che ho disprezzato. Non ne sento l'esigenza.
E questo vale anche per gli altri critici.
La musica cerco di farla, per quel poco che sono capace.

Grazie per l'entusiasmante discussione emo
  • markelly2
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30-07-21 10.56

paolo_b3 ha scritto:
Grazie per l'entusiasmante discussione

A eshposizio' ! emo

emo

30-07-21 11.13

markelly2 ha scritto:
È il tuo parere, io non la penso così.

E questo si è capito, ma ci si confronta emo

markelly2 ha scritto:
Sappiamo che durante un'intervista i toni possono facilmente farsi colloquiali, e per questione di sintesi, si tende a usare termini anche un po' "fuori riga"

Non giudico la "cronaca" di un concerto, fosse anche vostro nonno a farla, ma reputo piuttosto assurdo andare "oltre", ed è una cosa che Fayenz fa spesso, con un'aria di saccenza fuori luogo.
Un conto è dire "Ho percepito troppe note e poca emozione".
Un altro conto è scrivere "Non ci siamo/La perdono".

C'è un abisso tra le 2 frasi: Una lascia spazio ad una presa di coscienza di chi legge. C'è chi dirà "io ci sento emozione anche in mille note, come in Art Tatum" come chi "Si, concordo, anch'io non ci sento anima".

Un'altra è leggere "Non ci siamo".
Ma "non ci siamo" cosa? "Perdoni" cosa?
Chi o cosa ti da il "potere" di poter "perdonare o meno" una pianista come Hiromi?
è totalmente assurdo, fuori luogo, e a mio avviso totalmente ridicolo esprimersi in certi termini, andare l'oltre la cronaca di un concerto, ponendosi inoltre in una condizione di superiorità dicendo semplicemente "la perdono". Assolutamente ridicolo emo

markelly2 ha scritto:
Fayenz invece scrive egli stesso di Hiromi qui, in cui sostanzialmente dice le stesse cose, ma con ben altra impostazione.


le dichiarazioni a giornalisti musicali più o meno improvvisati. Sentite questa: «Io amo Bach, Oscar Peterson, Liszt, Ahmad Jamal, Sly & Family Stone, Dream Theater e King Crimson. In termini di energia traggo ispirazione anche da grandi uomini sportivi quali Carl Lewis e Michael Jordan». Ora, le citazioni musicali "globali" vanno benissimo. Ma fanno impressione Lewis e Jordan, perché proprio con loro si entra nel cuore del problema Hiromi.

Si entra nel cuore del "problema" Hiromi.
Quale problema? Quello che ha scritto poco prima è "Suona con Chick Corea" (E aggiungo, ci ha fatto un disco insieme, Duet) e Ahmad Jamal ne tesse le lodi".
Di che problema parla Fayenz? emo parla di un parere, ma non lo tratta mai come tale, ma come di una verità, ed è li l'errore a mio avviso emo

E ancora:
Ma, per parafrasare Manzoni, se uno il sentimento non ce l'ha (o non lo vuole avere, ndr), non se lo può dare. Però Hiromi lasci perdere, almeno, l'Adagio della Piano Sonata n.23 "Appassionata" di Beethoven e le variazioni di cui le farcisce. Queste cose, è vero, le faceva anche il sommo Friedrich Gulda, ma ogni paragone è assurdo. Gulda non rischiava che "il caro Ludwig van", gli scagliasse un fulmine dalla nuvoletta in cui adesso si trova. Ma Hiromi sì, eccome.
Sottolineo quel "Però Hiromi lasci perdere almeno l'adagio della piano sonata" e "Gulda non rischiava il fulmine di Beethoven, ma Hiromi si, eccome."

Cioè in 3 righe suggerisce ad Hiromi di lasciar perdere qualcosa, sostenendo che Beethoven, avesse potuto, l'avrebbe fulminata emo Ma cosa cazzo ne sa Fayenz? emo

Ripeto, io non sono contro il "racconto del jazz" in ambito storico, ne contro la recensione di un concerto tipo "Qui non ho percepito emozione, qui secondo me ci sono state troppe note, ho sentito Hiromi un po scarica, mi ricorda Peterson ma preferisco di molto il primo". Di base un blogger appassionato, come ce ne sono tanti.

Ma lui va oltre, si pone su un piedistallo da cui giudica aspetti musicali non potendoselo assolutamente permettere, con termini fuori luogo o davvero ridicoli, considerato che non ha mai calcato un palco con uno strumento tra le mani emo
Resto dell'idea comunque che i critici, se di questo tipo, non servono assolutamente ad una minchia e non sanno assolutamente di cosa parlano, dato che nella musica e nei processi creativi mai ci sono stati. emo