05-11-19 18.31
Molto, molto interessante.
Al di là di tutto, c'è un passo in cui dice che Roland farà i suoi strumenti come ha sempre fatto, e questo può spiegare la coerenza che l'azienda ha sempre avuto nei confronti del progresso e dell'innovazione.
Hanno sempre sfruttato al massimo quello che la tecnologia del momento offriva, ma guardando avanti e portando tante innovazioni, facendo rarissimi buchi nell'acqua (tipo la Tb303 che però a distanza di tempo è diventato un prodotto iconico).
La filosofia di Roland è guardare avanti rispettando il proprio passato e traendone ispirazione, mentre Moog, per dire un altro gigante, non ha mai veramente guardato avanti come Roland, ha realizzato forse la più importante innovazione nel campo degli strumenti musicali nel Ventesimo secolo e ne ha mantenuto la filosofia ottimizzando quella tecnologia.
Poi, invece c'è chi ha deciso di clonare il clonabile e oltre.
Diversi prodotti, diverse tecnologia, diverso target.
In sintesi, il mondo è bello perché è vario.
Dal punto di vista tecnico invece mi pare di capire che la grande differenza sta proprio nella filosia di emulazione delle glorie del passato: ACB offre una modellazione istantanea di ciò che farebbe lo stesso componente fisico, BMA o come diavolo si chiama invece offre una replica globale.
L'idea che mi sono fatto è che mentre con la tecnologia vecchia si andava a modellare il comportamento di ogni singolo circuito virtualizzandolo, mentre la nuovo virtualizza il risultato complessivo.
Ciò significa polifonia, politimbricità, minor peso specifico in termini di potenza globale.
A questo punto sarebbe mooolto interessante andare a confrontare ad esempio il Ju06A con l'emulazione Juno del Jupiter Xm... Cosa che spero di poter fare sabato pomeriggio!