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Da Borsari strumenti a Bologna, assistiti dal professionalissimo e cordiale Simone.
YDP S54 (EUR 1290)
Estetica: elegante e snello - la qualità del legno è particolarmente elevata. Assemblaggio senza pecche.
Meccanica: la GH3 è solida e un filo pesante, ma del tutto valida. Manca la simulazione del doppio scappamento, ma sinceramente non se ne sente la mancanza.
Suono di piano acustico: molto buono, brillante ma con corpo, sempre legnoso e con un’escursione dinamica eccellente. La simulazione delle varie risonanze è completa e realistica - ma non sono riuscito a capire se (almeno attraverso la app dedicata) essa sia editabile.
Altri suoni: pochi, molto pochi (10) ma assai buoni. Avendo però l’audio ed il
MIDI over USB, è un problema inesistente: un VST e vai via con un filo di gas.
Amplificazione: buona, potente (20Wx2) e piuttosto definita. È pur vero che le casse puntano verso il basso, ma il risultato generale è più che dignitoso..
UI: penosa. Non c’è uno straccio di display, manco a led. Quattro pulsanti in croce. Meno male che c’è l’interfaccia con la app, se no sarebbe davvero un dramma.
Altre features: non ha la registrazione audio su pendrive, ma l’interfaccia audio/midi over USB non ne fa sentire la mancanza
Valutazione generale: per 1200 euro è un signor strumento
Casio PX S1000/1100 (EUR 550 - con gambe in legno e pedale triplo EUR 777)
Provati uno dopo l’altro - uniche differenze sono
- il 1100 ha un suono più ricco e definito del 1000, anche se di poco
- il 1100 permette la registrazione audio su pendrive, il 1000 no
- il 1000, per contro, ha un Line in che manca al 1100 (sostituito dall’audio over Bluetooth attivabile tramite un dongle che occupa, però, l’unica porta per pendrive)
Speakers: l’adozione nel 1100 di speakers in MICA non porta miglioramenti percepibili, né per quanto riguarda il volume né per quanto riguarda la profondità dei bassi.
Veniamo ora al test.
Meccanica: i tasti neri sono davvero più leggeri di quelli bianchi… se vengono suonati “in pizzo”. Ma dato che neppure suor Maria Gesualda, vice armoniumista delle Carmelitane del Sacro Cuore Incarnito, suona i tasti neri in pizzo, il problema non si pone. Credetemi: ho provato Chopin, Bud Powell, una ballad e un corale di Bach, è tutto è andato liscio come l’olio.
Suono di piano acustico: delizioso, uno Steinway ben campionato con grande escursione dinamica - dal legno al brillante, sempre liquido e mai metallico. Se devo trovare un difetto, i medio bassi sono un filo scarni e “digitalmente” freddi - colpa probabilmente dell’amplificazione minimale (8Wx2) e delle casse piuttosto stitiche come dimensioni. Piena editabilitá del motore delle risonanze, sopratutto attraverso l’app Chordana
Altri timbri: 18 suoni del tutto dignitosi - ma senza audio over USB, rischiano di essere pochi per chi cerca uno strumento multifunzione
Amplificazione: debole - 8Wx2 sono davvero sotto al minimo sindacale. Sopratutto per quel che riguarda la resa dei bassi, che risultano un po’ scarni e vuoti. Fortunatamente il 1100 ha due piccole fessure frontali che permettono di indirizzare verso l’esecutore parte del suono (che comunque resta in massima parte rivolto “all’indietro”)
UI: simpatico il concetto dei “touch buttons”, ma la mancanza di display ed i pochi pulsanti presenti sulla console rendono l’interazione davvero difficile senza l’uso dell’app Chordana.
Altre funzioni: si sente la mancanza dell’audio over USB, e la scelta di implementare il Bluetooth attraverso un dongle è una scelta più scriteriata di quella che fece Hitler quando decise di vietare la ritirata da Stalingrado. In più, la rimozione del Line in rende lo strumento inaccessibile nel caso in cui si voglia usare la porta USB A per registrare dell’audio.
Valutazione generale: per quel che costa, è veramente un piccolo miracolo - anche con i suoi piccoli difettucci (che sarebbero stati evitabili con poco costo)