Problema mano sinistra pianoforte

  • Edoardos
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03-01-24 21.16

Ciao a tutti, studio pianoforte da tanti anni ma sempre studiato in modo superficiale, nonostante sia arrivato a suonare anche cose piuttosto complesse (Sonata n.1 Beethoveen). Per crisi e motivi vari ho smesso col pianoforte per sei mesi per poi ricominciare adesso in modo serio e ripartendo da tecnica ed esercizi. Ho notato che la mia mano sinistra è debolissima ed incapace di mantenere ritmi veloci. Il motivo principale è forse la difficile articolazione tra 5 e 4 dito. Suonando l'Hanon ho grandissima difficoltà a mantenere una velocità di 110 bpm nella mano sinistra e avverto dolore. Il mio maestro dice che è normale il dolore inizialmente e che passerà, io però non ne sono convinto, sento la mano troppo rigida, cosa che non succede nella destra. Cosa posso fare per risolvere questo problema? È vero che passerà? Cosa posso fare per articolare bene le dita senza avvertire dolore ai tendini?
Grazie a tutti per la vostra attenzione

04-01-24 02.28

@ Edoardos
Ciao a tutti, studio pianoforte da tanti anni ma sempre studiato in modo superficiale, nonostante sia arrivato a suonare anche cose piuttosto complesse (Sonata n.1 Beethoveen). Per crisi e motivi vari ho smesso col pianoforte per sei mesi per poi ricominciare adesso in modo serio e ripartendo da tecnica ed esercizi. Ho notato che la mia mano sinistra è debolissima ed incapace di mantenere ritmi veloci. Il motivo principale è forse la difficile articolazione tra 5 e 4 dito. Suonando l'Hanon ho grandissima difficoltà a mantenere una velocità di 110 bpm nella mano sinistra e avverto dolore. Il mio maestro dice che è normale il dolore inizialmente e che passerà, io però non ne sono convinto, sento la mano troppo rigida, cosa che non succede nella destra. Cosa posso fare per risolvere questo problema? È vero che passerà? Cosa posso fare per articolare bene le dita senza avvertire dolore ai tendini?
Grazie a tutti per la vostra attenzione
Hanon è un ottimo metodo di tecnica quotidiana per mantenere le capacità tecniche acquisite meno per acquisire tecnica.
La velocità consigliata è 108 al quarto.
Ma non serve studiare tecnica che non porta nessun benificio nel suonare musica. Non trovarai mai 960 (sparo un numero a caso) misure di note a sedicesimi a 110 di metronomo in un brano, per cui l'Hanon ha senso solo come esercizio ed è scritto per essere un esempio da sviluppare. Va trasportato almeno mezzo tono sopra e sotto ed eseguito con varianti ritmiche, almeno le prime due parti.
Se prendi anche la più semplice invenzione a 3 voci di Bach ti accorgi che di Hanon c'è ben poco, ma quello è l'esercizio migliore per suonare tutto quello che arrivato dopo.
5 e 4 quarto dito della mano destra e sinistra sono dita deboli e hanno bisogno tempo per rinforzarsi. Sono deboli e quindi sono delicate e vanno trattate con cura, se stressate peggiorano. Studio lento, razionale e mirato. Esercizi con dita tenute mai fatti? Dohnányi, Cortot, Pozzoli(tecnica quotidiana vol1 e 2) e anche Czerny. Studio lento e forte.
Schumann attaccò il suo 4° dito ad un filo appeso al soffitto per rinforzarlo, finì così la sua carriera concertistica.
Le dita stressate non suonano.
Il suono di ogni singolo dito va ascoltato, soprattuto quando si stuia tecnica. Gli studi a mani unite parallelli (le due mani che fanno la stessa cosa) servono a ben poco. Meglio gli studi del Pischna (piccolo Pischna) o alcuni esercizi di Czerny a mani alternate (op. 102).
Quindi in sintesi: (mancano le liste in questo forum)
1_ se la tua sinistra fa fatica a fare Hanon a 110, rallenta, ne avranno beneficio tutte e due le mani

2_lo studio tecnico più difficile delle difficoltà tecniche dei brani che suoniamo non servono, ovvio

3_dita stressate vanno verso la paralisi, non suonano, prenditene cura

4_Lo studio lento è il modo più veloce per suonare qualunque cosa (è vecchia ma la ripeto)

5_La tua sinistra sa fare delle bellisime decime che metterebbero in crisi anche la tua destra, abbi rispetto

6_Nei brani che cerchi di suonare, usa le parti che ti creano difficoltà per farne degli esercizi tecnici è l'unica tecnica che ha senso

7_Se l'Hanon di riesce a 110 Bpm , tentarci tutti i giorni non migliorerà le cose, riparti da 60 e una tacchetta alla volta ....

8_Gli esercizi di tecnica sono spesso un modello, una formula, un punto di partenza, vanno "suonati" in tonalità diverse con ritmiche diverse

9_ Le mani e la testa devono andare di pari passo

10_ vado a letto che è tardi




  • giosanta
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04-01-24 10.09

Amministratore ha scritto:
6_Nei brani che cerchi di suonare, usa le parti che ti creano difficoltà per farne degli esercizi tecnici è l'unica tecnica che ha senso

Questa me la segno. Per la verità l'ho sempre fatto, anche perché "studio" per brani ma un "supporto musicale" così autorevole mi conforta.
  • d_phatt
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04-01-24 10.48

Aggiungo una considerazione puramente tecnica e meccanica, che per quanto basica ed elementare rimane sempre un punto fermo fondamentale, anzi forse il più fondamentale di tutti: qualsiasi cosa tu faccia al pianoforte, non devi MAI sentire dolore. Il dolore non è MAI, e ripeto MAI, un passaggio necessario per raggiungere un qualsiasi risultato, se non quello di beccarsi una tendinite (o altri problemi fisici) e di abbandonare.

Quindi: si può disquisire sul come raggiungere un determinato obiettivo tecnico-musicale, si può dire cosa è utile e cosa no, ma il dolore e una malsana rigidità non devono e non possono mai essere parte del discorso.

Un pianista ben impostato può anche passare 1, 10 ore di fila o anche una settimana a suonare Hanon o qualsiasi altra cosa senza mai sentire dolore, anzi godendo delle buone sensazioni fisiche sui tasti. Che poi sia inutile passare le giornate a fare Hanon, siamo d'accordo, infatti originariamente è stato pensato per offrire al pianista già formato una sequenza di esercizi facilmente memorizzabili per mantenere certi aspetti della tecnica...quindi il mio è solamente un esempio estremo per dire che il dolore non deve essere una sensazione sperimentata al pianoforte, in nessuna fase, né agli inizi, né nei percorsi più avanzati, né in nessuna fase nel mezzo. Eventualmente va rivisto l'approccio tecnico.
  • MicheleJD
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20-01-24 06.43

@ Amministratore
Hanon è un ottimo metodo di tecnica quotidiana per mantenere le capacità tecniche acquisite meno per acquisire tecnica.
La velocità consigliata è 108 al quarto.
Ma non serve studiare tecnica che non porta nessun benificio nel suonare musica. Non trovarai mai 960 (sparo un numero a caso) misure di note a sedicesimi a 110 di metronomo in un brano, per cui l'Hanon ha senso solo come esercizio ed è scritto per essere un esempio da sviluppare. Va trasportato almeno mezzo tono sopra e sotto ed eseguito con varianti ritmiche, almeno le prime due parti.
Se prendi anche la più semplice invenzione a 3 voci di Bach ti accorgi che di Hanon c'è ben poco, ma quello è l'esercizio migliore per suonare tutto quello che arrivato dopo.
5 e 4 quarto dito della mano destra e sinistra sono dita deboli e hanno bisogno tempo per rinforzarsi. Sono deboli e quindi sono delicate e vanno trattate con cura, se stressate peggiorano. Studio lento, razionale e mirato. Esercizi con dita tenute mai fatti? Dohnányi, Cortot, Pozzoli(tecnica quotidiana vol1 e 2) e anche Czerny. Studio lento e forte.
Schumann attaccò il suo 4° dito ad un filo appeso al soffitto per rinforzarlo, finì così la sua carriera concertistica.
Le dita stressate non suonano.
Il suono di ogni singolo dito va ascoltato, soprattuto quando si stuia tecnica. Gli studi a mani unite parallelli (le due mani che fanno la stessa cosa) servono a ben poco. Meglio gli studi del Pischna (piccolo Pischna) o alcuni esercizi di Czerny a mani alternate (op. 102).
Quindi in sintesi: (mancano le liste in questo forum)
1_ se la tua sinistra fa fatica a fare Hanon a 110, rallenta, ne avranno beneficio tutte e due le mani

2_lo studio tecnico più difficile delle difficoltà tecniche dei brani che suoniamo non servono, ovvio

3_dita stressate vanno verso la paralisi, non suonano, prenditene cura

4_Lo studio lento è il modo più veloce per suonare qualunque cosa (è vecchia ma la ripeto)

5_La tua sinistra sa fare delle bellisime decime che metterebbero in crisi anche la tua destra, abbi rispetto

6_Nei brani che cerchi di suonare, usa le parti che ti creano difficoltà per farne degli esercizi tecnici è l'unica tecnica che ha senso

7_Se l'Hanon di riesce a 110 Bpm , tentarci tutti i giorni non migliorerà le cose, riparti da 60 e una tacchetta alla volta ....

8_Gli esercizi di tecnica sono spesso un modello, una formula, un punto di partenza, vanno "suonati" in tonalità diverse con ritmiche diverse

9_ Le mani e la testa devono andare di pari passo

10_ vado a letto che è tardi




Mi spieghi il punto 5 cosa significa?

ps bellissimo post!
  • losfogos
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20-01-24 07.51

@ MicheleJD
Mi spieghi il punto 5 cosa significa?

ps bellissimo post!
Forse parla delle potenzialità della mano sinistra, che va allenata con molta pazienza, partendo da velocità molto piu basse rispetto a 110 bpm

20-01-24 17.34

Edoardos ha scritto:
Il mio maestro dice che è normale il dolore inizialmente e che passerà


Che stupidata: ho suonato (e suono) da tanti anni e, a parte rarissime circostanze (circostanziate), non ho mi avuto alcun 'dolore', neanche alla mano sinistra...
  • Ilaria_Villa
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23-01-24 19.04

@ Edoardos
Ciao a tutti, studio pianoforte da tanti anni ma sempre studiato in modo superficiale, nonostante sia arrivato a suonare anche cose piuttosto complesse (Sonata n.1 Beethoveen). Per crisi e motivi vari ho smesso col pianoforte per sei mesi per poi ricominciare adesso in modo serio e ripartendo da tecnica ed esercizi. Ho notato che la mia mano sinistra è debolissima ed incapace di mantenere ritmi veloci. Il motivo principale è forse la difficile articolazione tra 5 e 4 dito. Suonando l'Hanon ho grandissima difficoltà a mantenere una velocità di 110 bpm nella mano sinistra e avverto dolore. Il mio maestro dice che è normale il dolore inizialmente e che passerà, io però non ne sono convinto, sento la mano troppo rigida, cosa che non succede nella destra. Cosa posso fare per risolvere questo problema? È vero che passerà? Cosa posso fare per articolare bene le dita senza avvertire dolore ai tendini?
Grazie a tutti per la vostra attenzione
Non è normale sentire dolore, c'è qualcosa che non va. Io non suono il pianoforte, ma chitarra e liuto, tuttavia valgono le stesse regole illustrate da chi ne sa molto più di me. Inutile, e controproducente, scegliere un tempo di metronomo troppo veloce: comincia con un tempo che trovi "su misura" e poi, gradatamente, aumenti le difficoltà. Se non provi dolore vuol dire che questa è la strada giusta, altrimenti corri ai ripari prima di sviluppare una tendinite. Un buon fisioterapista può fare molto! A Milano c'è l'ambulatorio "Sol Diesis", convenzionato con il SSN e uno dei pochissimi centri in Europa riservato ai musicisti e alle loro patologie professionali.Ecco il link.
  • Ilaria_Villa
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  • jacus78
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30-01-24 17.35

Io credo che chiunque dica che bisogna sentire dolori anche se solo all'inizio a polsi, mani, dita quando si suona, andrebbe come minimo "allontanato". Un dolore oggi e un dolore domani portano inevitabilmente a qualche brutta tendinite difficile in seguito da curare, quindi direi di fare molta attenzione.
Una buona tecnica non si raggiunge dopo qualche mese, ma dopo anni di duro lavoro e sacrificio. E la tecnica prevede in primis il rilassamento delle spalle, braccia, avambracci e polsi. Allo stesso tempo si allena l'articolazione delle dita, in modo che possano picchiare più forte sul tasto senza esercitare forza nei polsi. Non è automatico, non è facile, non è veloce. E soprattutto... vale per tutti.

Hanon è IL metodo, ma bisogna avere "metodo", non si eseguono i suoi esercizi giusto per... si parte proprio da capo, anche a 40bpm per poi velocizzare man mano, e fermarsi quando la velocità provoca risentimento (no devi assolutamente arrivare al dolore) ai tendini. Riposare le braccia e ripartire di nuovo a 40bpm articolando tutte le dita. Bisogna studiare appunto con "metodo". Ecco perché si chiamano metodi.
Arpeggi e Scale completano l'ABC della tecnica (sempre on metodo).

Aggiungo che se non hai studiato tecnica nel modo giusto, e sei arrivato a suonare una sonata di Beethoven, sei molto a rischio, i tendini che stanno sotto i polsi non sono fatti di ferro e prima o poi ti cederanno amico mio. Vogliati bene quindi e salvaguarda la salute dei tuoi arti superiori.

In ultimo ti suggerisco di mettere il 5 e il 3 dito della sinistra rispettivamente sul do e sul mi e picchiare il 4 sul re. Come in palestra, 3 serie da 10. Vedrai che non riuscirai a completare nemmeno la prima. A dimostrazione che la tua tecnica non è pronta per spingerti su Beethoven e similari.
  • Orlando12

01-02-24 13.40

@ jacus78
Io credo che chiunque dica che bisogna sentire dolori anche se solo all'inizio a polsi, mani, dita quando si suona, andrebbe come minimo "allontanato". Un dolore oggi e un dolore domani portano inevitabilmente a qualche brutta tendinite difficile in seguito da curare, quindi direi di fare molta attenzione.
Una buona tecnica non si raggiunge dopo qualche mese, ma dopo anni di duro lavoro e sacrificio. E la tecnica prevede in primis il rilassamento delle spalle, braccia, avambracci e polsi. Allo stesso tempo si allena l'articolazione delle dita, in modo che possano picchiare più forte sul tasto senza esercitare forza nei polsi. Non è automatico, non è facile, non è veloce. E soprattutto... vale per tutti.

Hanon è IL metodo, ma bisogna avere "metodo", non si eseguono i suoi esercizi giusto per... si parte proprio da capo, anche a 40bpm per poi velocizzare man mano, e fermarsi quando la velocità provoca risentimento (no devi assolutamente arrivare al dolore) ai tendini. Riposare le braccia e ripartire di nuovo a 40bpm articolando tutte le dita. Bisogna studiare appunto con "metodo". Ecco perché si chiamano metodi.
Arpeggi e Scale completano l'ABC della tecnica (sempre on metodo).

Aggiungo che se non hai studiato tecnica nel modo giusto, e sei arrivato a suonare una sonata di Beethoven, sei molto a rischio, i tendini che stanno sotto i polsi non sono fatti di ferro e prima o poi ti cederanno amico mio. Vogliati bene quindi e salvaguarda la salute dei tuoi arti superiori.

In ultimo ti suggerisco di mettere il 5 e il 3 dito della sinistra rispettivamente sul do e sul mi e picchiare il 4 sul re. Come in palestra, 3 serie da 10. Vedrai che non riuscirai a completare nemmeno la prima. A dimostrazione che la tua tecnica non è pronta per spingerti su Beethoven e similari.
Condivido anche questa esperienza di sentire dolore alle dita. Non so perché, mi è sempre successo.
  • gerriphon
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02-03-24 13.13

@ Orlando12
Condivido anche questa esperienza di sentire dolore alle dita. Non so perché, mi è sempre successo.
Confermo, da pianista dilettante ma non di primo pelo, che bisogna fermarsi non appena si sente dolore.

L'articolazione tra 4 e 5 dito è da sempre la più difficile, personalmente (soprattutto per suonare jazz) ho trovato molto utile come testo per la tecnica - su consiglio del mio maestro di allora - il Beringer, anche se ti avviso che siamo ai limiti del masochismo :)
  • Asterix
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03-03-24 11.40

@ Edoardos
Ciao a tutti, studio pianoforte da tanti anni ma sempre studiato in modo superficiale, nonostante sia arrivato a suonare anche cose piuttosto complesse (Sonata n.1 Beethoveen). Per crisi e motivi vari ho smesso col pianoforte per sei mesi per poi ricominciare adesso in modo serio e ripartendo da tecnica ed esercizi. Ho notato che la mia mano sinistra è debolissima ed incapace di mantenere ritmi veloci. Il motivo principale è forse la difficile articolazione tra 5 e 4 dito. Suonando l'Hanon ho grandissima difficoltà a mantenere una velocità di 110 bpm nella mano sinistra e avverto dolore. Il mio maestro dice che è normale il dolore inizialmente e che passerà, io però non ne sono convinto, sento la mano troppo rigida, cosa che non succede nella destra. Cosa posso fare per risolvere questo problema? È vero che passerà? Cosa posso fare per articolare bene le dita senza avvertire dolore ai tendini?
Grazie a tutti per la vostra attenzione
Leggo in questo, e in altri post, che viene consigliato studiare Hanon, Berlinguer e simili.
Va bene ma non si può FONDARE lo studio del pianoforte su questi testi, possono essere una parte, forse il 30% del tempo dedicato allo studio (e sto esagerando).
Fatti senza controllo, senza consapevolezza non servono a nulla, anzi, possono anche peggiorare la tecnica e la postura.
Per esempio al posto dell'Hanon prendere delle belle melodie strumentali di jazz e suonarle prima lente poi velocizzarle, con gli accenti, le legature, l'espressione, etc...
Charlie Parker, Sonny Rollyns, etc...
Magari per sax sono soprattutto in Fa maggiore, Si bemolle, etc...
Allora "Chromazone" di M. Stern, anche lento. Ha molti tasti neri e posizioni diverse della mano.
Insomma, se uno inizia da adulto e magari ha anche poco tempo, passare ore a "suonare" l'Hanon fa passare la poesia.

03-03-24 16.03

Asterix ha scritto:
possono essere una parte, forse il 30% del tempo dedicato allo studio (e sto esagerando)


direi, al massimo il 10%...
  • jacus78
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03-03-24 18.40

Asterix ha scritto:
studiare Berlinguer

emo
  • Asterix
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03-03-24 19.03

@ jacus78
Asterix ha scritto:
studiare Berlinguer

emo
Correttore automatico 😅
  • gerriphon
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04-03-24 17.56

@ igiardinidimarzo
Asterix ha scritto:
possono essere una parte, forse il 30% del tempo dedicato allo studio (e sto esagerando)


direi, al massimo il 10%...
Personalmente li uso per sciogliermi le mani quando comincio a suonare, anche perché sono la parte più noiosa e me la tolgo subito dai piedi. :)
  • WTF_Bach
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12-03-24 21.05

L’hanon ha senso se eseguito con la medesima diteggiatura in tutte le tonalità

Eventualmente cinque esercizi al giorno, o con l’escursione di una sola ottava