17-07-25 01.11
...il clavicembalo è una cosa seria, e richiede uno studio mirato e specifico.
studiare il repertorio clavicembalistico sul pianoforte? boh, si è sempre fatto, un tempo al vecchio ordinamento era maggiore il numero di brani clavicembalistici che pianisitci, basta pensare che al quinto anno si portavano tre invenzioni a 3 voci di js bach, due suites inglesi di bach la 2 e la 3 complete, e già così....in più tre brani di autori clavicembalistici italiani, e all'ottavo anno oltre alle tre sonate di scarlatti di carattere brillante vi erano 24 preludi e fughe dai due libri del clavicembalo ben temperato di bach (12 dal primo e 12 dal secondo a scelta).
comunque, io mi concentrerei forse su bach, che a me suonato al pianoforte ha sempre fatto schifo tranne qualche caso raro, ma didatticamente può funzionare sia per comprendere la polifonia sia per cultura essendo un gigante della musica.
brani invece di autori minori clavicembalisti dal 1600 al 1700, sopratutto francesi come louis couperin, francoise couperin, rameau etc etc ma anche fiamminghi, spagnoli o italiani non te ne consiglio, a parte che la maggior parte leggendo quello che fai son fuori dalla tua portata perchè ad esempio per eseguire le "ordes" senza valori serve conoscere cose come la prassi dell'epoca, per non parlare poi degli abbellimenti, che richiederebbero uno studio specifico in base alla regione geografica, al contesto storico, alla prassi etc etc...son cose che nemmeno più ricordo sinceramente e che hanno senso se ci si occupa di musica antica, altrimenti si perde solo tempo.
comunque al clavicembalo si stringono e si dilatano i valori, si lavora sul fraseggio estremizzando l'agogica ma in maniera molto diversa che sul pianoforte, si lavora moltissimo sulle fioriture e abbellimenti in generale, sull'alternanza tra staccato e legato etc etc...altrimenti non suona perche non avendo la dinamica controllata dalla pressione dei tasti ne tantomeno un pedale volume come l'hammond, il solo modo di dare espressività alla musica è fare così...il problema è che se lo fai sul pianoforte il brano farà schifo nel 80% dei casi, allora non lo fai ed esegui il repertorio cembalistico cambiando prassi esecutiva e adattandoti al carattere dello strumento ossia del pianoforte moderno, con il risultato di rovinare completamente il carattere del brano e imparare oltretutto cose errate, per poi avere un effettl musicale quasi sempre mediocre e non all'altezza.
il pianoforte ha un suono romantico, necessita di una scrittura ad hoc, una sonata per dire di paradisi come la VI in la maggiore (la cui prima parte ha degli echi quasi mozartiani) al pianoforte suona aleatoria, sopra le righe, un debussy venuto male direi, non è insomma un repertorio adatto allo strumento (pianoforte), meglio concentrarsi sul suo repertorio e ce n'è un infinità che non basterebbero 10 vite per esplorarlo tutto, poi se ti obbligano a studiare zipoli, marcello, martini, scarlatti etc etc sul piano per dare gli esami in conservatorio lo fai per forza, ma perchè sei appunto obbligato.
vuoi un bel libro sul clavicembalo? cercati l'art du toucher le clavecin edito da francoise couperin, è un testo di riferimento....prova a fare i preludes alla fine, mi ci giocherei non so cosa che non ci riuscirai, non tanto per la tecnica ma perchè sono di una noia mortale, già sull'harpsichord, sul pianoforte rischi di suicidarti con il ferro da stiro per la disperazione.