Il riverbero su piani elettrici e organi, quando?

  • trivial105
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20-11-12 01.12

salve.
vengo con una domanda forse scontata, ma neanche tanto se calcolate che chi scrive ha sempre avuto un approccio assolutamente prudente (eufemismo) con le sezioni effetti in genere. non chiedetemi perchè, sarà qualche trauma infantile, ma si può dire che dopo 5 anni di attività tastieristica è relativamente da poco tempo che sto scoprendo l'utilità e il beneficio di certi effetti, soprattutto delay e riverbero.

premesso questo, vado alla domanda del topic. come e quando usate voi il riverbero sui seguenti strumenti?

- piani elettrici: immagino sempre! da quando ho cominciato a mettere una punta di ambiente ai miei, mi sembrano assolutamente meglio suonanti di prima

-organi: qui non sarei tanto sicuro....poichè a parte quei casi in cui un timbro di hammond è PARTICOLARMENTE influenzato da un effetto di riverbero piuttosto presente, siete soliti metterne cmq o spesso e volentieri andate con la manetta Reverb a 0?

hola!
  • am0
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20-11-12 10.08

Ci sono casi (rari) in cui mi piace che l'organo affondi nell'ambiente, tipo l'intro di child in time lo passo da una quintalata di riverbero. Anche se hai timbriche da chiesa l'ambiente diventa importante, fa parte del timbro stesso. Invece un Hammond tradizionale, blues o rock, lo caricherei pochissimo, appena accennato.

I piani elettrici li preferisco più secchi, voterei per il niente.

Per il resto hai definito perfettamente: "una punta di ambiente" non ci sta male in ogni caso, rende il suono meno crudo, arrotonda.

Poco, passare dal piacevole all'impasto cacofonico ci vuole un attimoemo

  • Spike79
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20-11-12 11.53

Concordo perfettamente!!
  • prossi
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20-11-12 14.51

Ri rispondo per i piani elettrici. Fino a due settimane fa ti avrei detto SEMPRE, ora ho il riverbero Fender spento e scollegato e il suono mi piace ugualmente. In effetti gli effetti emo vanno dosati con sapienza.
  • maxpiano69
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20-11-12 15.08

Dipende molto dalla situazione, se suoni in casa/studio in cuffia vorrai avere abbastanza riverbero da simulare l'ascolto in un ambiente reale (stanza o stage), viceversa se suoni su un impianto, ci pensa (anche) l'ambiente in cui suoni a riverberare per cui meglio usarne poco o niente a seconda della situazione.

Questo vale se lo scopo é cercare di riprodurre al meglio ció che avverrebbe con un Hammond o Piano El. vero (a meno che non si cerchi volutamente un effetto particolare, tipo l'esempio che citava am0, ovvero quando il riverbero o altro effetto che sia lo si sarebbe applicato anche allo strumento reale)
Edited 20 Nov. 2012 14:09
  • carmol
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20-11-12 16.31


Sui piani elettrici ce lo vedo poco.

Sui piani acustici esso simula l'ambiente nel quale è collocato il piano,
negli organi, l'unità a molla spesso presente..
ma sui piani elettrici lo vedo un pò fuori posto, artificioso.
Meglio tremolo, chorus, phaser.
  • ruggero
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20-11-12 17.08

quando suono dal vivo uso sempre delle modulazioni sulle tastiere tipo chorus o flanger e un po' di delay ma i riverberi li lascio al fonico perché ho sempre paura di dare delle colorazioni che suono fuori rispetto al generale del gruppo. Quando registro invece mi piace usare il riverbero sull'hammond quando deve essere un bel tappeto lontano, anche in fast. Ricordati che più dai riverbero e più allontani lo strumento dall'ascoltatore.
  • zaphod
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20-11-12 17.14

Io, su uno strumento, la prima cosa che tolgo è il riverbero.
Poi gli altri effetti.
Ad aggiungere, si fa sempre presto...
Anche perchè, vero che a volte l'effetto completa il suono, ma quando creo/modifico un timbro, il risultato mi piace già senza effetti. Mi concedo solo il tremolo sul Wurlitzer (tremolo finto su Wurly finto, ovviamente).
Anche quando avevo il NS (che pure ha effetti pregevoli) non ho mai insistito tanto sugli effetti.
Poi: in registrazione è un conto, mi è capitato di usare giusto un Wurlitzer con un ring modulator e non era niente male, ma dal vivo la situazione si capovolge: almeno per il musicista medio, quale sono io (che non suono in stadi con mega-impianti), quello che è bello in studio, dal vivo è un fardello: sporca e confonde il suono.
  • pask976
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20-11-12 22.50

ciao trivial...
dipende cosa ci devi suonare.
brani tuoi?
sei solo? in 2 in 3? in 5?
suoni musica sperimentale?
emo
  • giosanta
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20-11-12 23.29

Una sommatoria di risposte di altissimo profilo, e non poteva essere altrimenti visto il livello di chi è intervenuto.
Posso quindi, molto più modestamente, solo permettermi qualche considerazione complementare relativa al riverbero.
Il riverbero, a rigore, non può essere considerato, perlomeno da un certo punto di vista, un “effetto”, visto che serve a ricostruire una caratteristica dell'interazione suono – ambiente, tant'è che per liberarsene completamente occorre suonare in una camera anecoica, esperienza che rende evidente come la sua totale soppressione renda il suono assolutamente artificioso, “falso”.
Da ciò l'ovvia considerazione che vada, in prima istanza, modulato contestualmente, intendendo quest'ultima espressione in senso vasto: musica, luogo, altri strumenti, amplificazione ecc. e puoi farlo solo tu, a patto di averlo e di buona qualità.
E' obbligatorio, in questo caso senza alcuna relativizzazione, solo se il riferimento è l'organo a canne, perché essendo questo collocato sempre in ambienti enormi (Chiese in primis) è connaturato al suono stesso dello strumento.
Sui pianoforti, a mio modesto avviso in questo caso, è controproducente, salvo un dosaggio minimo quale correzione di una qualche particolare manifesta anecoicità , visto che interferirebbe con la naturale risonanza armonica tipica (anche nel caso di ricostruzione digitale) di questo strumento.
Per quello che attiene i piani elettrici e quant'altro, siamo evidentemente nella terra di nessuno dove ci si può solo affidare al buon gusto dell'esecutore.
  • Platipo
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20-11-12 23.35

pask976 ha scritto:
ciao trivial...
dipende cosa ci devi suonare.

concordo appieno, secondo me è soprattutto questione di gusti, io ho campato per anni andando come altri a togliere il riverbero da tutti i preset e non mettendolo mai sulle mie patch, adesso ho tutt'altro atteggiamento, ci sono cose per cui il riverberoè essenziale, può essere una parte non indifferente del timbro
Poi se parliamo solo di piano elettrico o di organo boh, sul primo tenderei a mettercene poco, regolandomi un po a seconda del brano o delle esigenze, se sto cazzeggiando un cuffia un po ce lo metto sennò suona un po claustrofobico, se sono in mezzo a una cattedrale con qualche migliaio di watt di PA magari è superfluo emo. Imho penso che una risposta "giusta" alla domanda di trivial non ci sia.
  • filigroove
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22-11-12 11.34

Generalmente in studio registro senza riverbero e poi ci pensa il fonico. Dal vivo dipende dall'ambiente e dalla situazione, generalmente un po', pochissimo riverbero a molla dell'ampli del Rhodes lo metto, ma se non ce lo avessi non mi strapperei i capelli.
  • trivial105
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25-11-12 14.00

ragazzi vi ringrazio degli utlissimi spunti. la conclusione sembra essere, come spesso succede in questo campo, che la conclusione non c'è, c'è solo da affidarsi alle poprie recchie.

per rispondere a qualcuno, vi dico che sì il mio voleva essere un discorso generale, ma attualmente il mio campo di prova principale è l'attività live con un tributo ai Pink Floyd.
infatti sono reduce dall'ultima serata nella quale ho provato a mettere un po' di riverbero su praticamente tutti i piani elettrici. beh quello che ho riscontrato è un suono che sfuma più gradatamente...con una "coda" ovviamente più lunga, e un suono meno "sbattuto" in faccia a chi ascolta, più integrato in un ambiente.

sugli organi invece, prevale il discorso del riverbero come parte integrante del timbro. in quei casi è evidentemente necessario (usato quindi in dosi importanti), per gli altri casi credo si entri nel campo delle pulci con relativo circo, nel senso che cambia piuttosto poco nel mix di un gruppo.

infine, cosa che avrei giudicato eresia fino a poche settimane fa, può essere utile anche per certi suoni di synth. esempio pratico, prima parte di "one of my turns", quel timbro di prohpet necessita assolutamente di un minimo di ambiente, sentire quegli accordi sparire in un niente appena li si lascia non mi piace per nulla. condividete?