08-11-16 15.24
SFANGARSELA
Beh abbiamo suonato tutti in situazioni ideali, o quasi: strumenti adeguati, buon service, audience attenta e non ultima formazione adeguata.
Ma vorrei parlare un attimo di tutte quelle volte in cui mi sono trovato a fare una data in condizioni sub-ottimali.
1)
In ginocchio da te: fronte del porto a Genova con Luca Begonia, essendo che non c'era alcun power supply ho dovuto suonare con una tastiera a pile...e dato che non c'era manco uno schifo di tavolino per poggiarcela sopra, ho fatto la data con la pianola sulle ginocchia
2)
Temperamento equabile: alla Madeleine, sempre a Genova, una serie di serate in cui "ospitavo" diversi solisti e cantanti (mi ricordo Guazzo, Capurro, Colombo, Betty Ilariucci, Begonia etcetera)...il problema é che quel catafalco immondo che "il palombaro" (socio del locale e "direttore artistico") voleva sbolognare per "antico pianoforte acustico dalla sonorità peculiare" era in effetti un'arpona birmana accordata per ottavi di tono, più adeguata alla musica speculativa turca che al jazz
3)
Qualcosa di orecchiabile: il gruppo era buono, io, Luciano Milanese al contrabbasso, Capurro al sax e Cervetto alla batteria...gli strumenti adeguati (il piano era un degno clavinova) ed il sound persino buono...il problema si palesò quando un immondo untermensch abbordò Luciano (noto talebano ed integralista) con la richiesta: ok, tutto bello, ma adesso potreste fare qualcosa di più orecchiabile, tipo la lambada?
4)
La proprietà commutativa delle divisioni: contratto in un pub in centro storico per una data a 50 euro cadacranio per un trio con Roberto Colombo e Fabrizio Cattaneo...il cachet é bassissimo, ma il gestore promette una certa continuità tipo due sere la settimana per tre mesi. Serata pienissima, alla fine passo a riscuotere il cachet in pace con dio e con la mia coscienza...l'oligofrenico dolicocefalo del gestore mi consegna 50 euro e mi sorride...alla mia faccia sbigottita, mi guarda e mi dice: "cosa c'é che non va?"...io ribatto: "erano 50 cadacranio" e lui, con un sorrisetto ebete: "ma no, 50 in tutto!"
Con un vile espediente (tipo: mi sento poco bene, possiamo uscire a prendere una boccata d'aria?) l'ho attirato fuori e l'ho gonfiato di sberle che neanche il vecchietto calvo di Benny Hill
5)
Zero più zero uguale zero: Giorgio Usai (ex new trolls) gestiva un simpatico ristoranti a Staglieno e si affidò a Fabrizio Cattaneo per la musica...detto fatto, Fabrizio chiamó me, Battelli e Cantalini e per qualche mese facemmo il tutto esaurito ogni mercoledì (e c'era pure la coppa!).
L'incauto Giorgione decise però che era il momento di "cambiare un po' " e chiamò un altro gruppo (taccio per pietà cristiana il nome del leader).
Incuriosito mi reco verso le 22,30 a vedere come va, e noto con disappunto misto a maligna soddisfazione che non c'é un'anima viva nel locale...e quando dico non un'anima viva, intendo locale
completamente vuoto
Attendo la fine del brano, sorrido al saxofonista e gli dico: "Vabbé Michi, non voglio rovinarti il record, me ne vado subito così potrai dire di aver suonato per zero persone
Edited 8 Nov. 2016 14:26