Crumar Seven

  • anonimo

27-04-18 11.33

fusionman ha scritto:
Il thin o thon dei pianoforti


cosa sarebbe questo thin thon? emo
  • fusionman
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27-04-18 11.38

Jaam ha scritto:
cosa sarebbe questo thin thon?

Commenti precedenti. Thin, thon, grasso, magro, largo, stretto, puff, poff, pam e prot.
  • anonimo

27-04-18 11.55

@ fusionman
Jaam ha scritto:
cosa sarebbe questo thin thon?

Commenti precedenti. Thin, thon, grasso, magro, largo, stretto, puff, poff, pam e prot.
ok, la penso esattamente all'opposto emo se un suono di piano è brutto puoi metterci tutti gli effetti del mondo brutto resterà (magari meno brutto) se invece è bello non occorre alcun effetto, del resto anche un piano acustico suona in modo differente a seconda della sala in cui è posizionato ma un brutto acustico puoi posizionarlo dove vuoi brutto resta.
  • fusionman
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27-04-18 11.58

Jaam ha scritto:
del resto anche un piano acustico suona in modo differente a seconda della sala in cui è posizionato ma un brutto acustico puoi posizionarlo dove vuoi brutto resta

Ma qui non si parla di brutto o bello ma di punch, sottigliezza e tutto gli aspetti che riguardano un ambiente.
Ripeto, prova a togliere tutti gli effetti dai pianoforti virtuali famosi. Non solo i riverberi però. Hanno dei compressori ed equalizzatori che spesso nascondono sotto nomi di fantasia. Stacca anche quelli.
  • anonimo

27-04-18 12.04

@ fusionman
Jaam ha scritto:
del resto anche un piano acustico suona in modo differente a seconda della sala in cui è posizionato ma un brutto acustico puoi posizionarlo dove vuoi brutto resta

Ma qui non si parla di brutto o bello ma di punch, sottigliezza e tutto gli aspetti che riguardano un ambiente.
Ripeto, prova a togliere tutti gli effetti dai pianoforti virtuali famosi. Non solo i riverberi però. Hanno dei compressori ed equalizzatori che spesso nascondono sotto nomi di fantasia. Stacca anche quelli.
sui vst che uso bypasso tutti gli effetti aggiungo solo riverbero e suonano molto bene, altro discorso vale per gli stage piano li si suppliscono con l'effettistica perchè così risparmiano
  • benjomy
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27-04-18 12.22

@ ziokiller
Intanto, nell'attesa del nuovo aggiornamento, un po' di campioni aggiuntivi tanto per gradire...
bello il piano concert.....
  • piattica
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27-04-18 20.41

@ benjomy
bello il piano concert.....
anche a me piace molto
  • filigroove
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06-05-18 15.34

Posso dare un suggeriminto a Guido per uno sviluppo ulteriore del Seven o di una sua evoluzione? Avrei voluto scrivergli in privato perché magari l'idea è buona e ad un post pubblico ha accesso anche la concorrenza. emo
Molte volte mi è capitato di suonare il suono di rhodes di una tastiera e magari trovare la zona media adeguata, mentre avrei voluto basse più chiare e la parte acuta più ricca di armoniche e reattiva, per fare un esempio. Ora, sul Rhodes si può intervenire su distanza e angolazione di ogni singolo pickup, cioè si può regolare nota per nota, in un processo che da una parte è molto flessibile, ma dall'altra è lungo e stancante. Vengo al punto, sarebbe interessante avere la possibilità, tramite i modelli fisici, di avere tre, massimo quattro zone differenziate da poter regolare liberamente. Una delle difficoltà potrebbe essere quella di mantenere l'omogeneità e quindi andrebbe implementato un programma che smussa i punti di transizione.
Per me sarebbe molto interessante, purtroppo non capisco un cavolo di informatica e non so quante risorse ci vogliano per una cosa del genere. Sono curioso su cosa ne pensiate voi e Guido. Ciao
  • ziokiller
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06-05-18 15.56

@ filigroove
Posso dare un suggeriminto a Guido per uno sviluppo ulteriore del Seven o di una sua evoluzione? Avrei voluto scrivergli in privato perché magari l'idea è buona e ad un post pubblico ha accesso anche la concorrenza. emo
Molte volte mi è capitato di suonare il suono di rhodes di una tastiera e magari trovare la zona media adeguata, mentre avrei voluto basse più chiare e la parte acuta più ricca di armoniche e reattiva, per fare un esempio. Ora, sul Rhodes si può intervenire su distanza e angolazione di ogni singolo pickup, cioè si può regolare nota per nota, in un processo che da una parte è molto flessibile, ma dall'altra è lungo e stancante. Vengo al punto, sarebbe interessante avere la possibilità, tramite i modelli fisici, di avere tre, massimo quattro zone differenziate da poter regolare liberamente. Una delle difficoltà potrebbe essere quella di mantenere l'omogeneità e quindi andrebbe implementato un programma che smussa i punti di transizione.
Per me sarebbe molto interessante, purtroppo non capisco un cavolo di informatica e non so quante risorse ci vogliano per una cosa del genere. Sono curioso su cosa ne pensiate voi e Guido. Ciao
Il mio modello del Rhodes già lavora così internamente, cioè tutti i parametri (distanza, offset, ecc.) sono impostati nota per nota, ci sono delle tabelle interne con dei valori precisi ai quali sono arrivato poco alla volta durante gli anni, facendo rilievi dai miei e da altri Rhodes. Esternamente, invece, a disposizione dell'utente ci sono dei parametri che vanno a modificare in proporzione quelli interni, perché dare all'utente l'accesso ad una valanga di parametri spesso non è una buona idea (si tratterebbe di circa 10 ~ 12 parametri per ogni singola nota, ovvero oltre mille parametri... non è fattibile).

Quanto al discorso armonici, va detto che nel Rhodes vero in realtà di armonici ce ne sono già molto pochi, il corpo del suono è composto principalmente dalla fondamentale più il primo armonico, e il bilanciamento fra questi due parziali viene dall'offset della tine rispetto al pickup. Oltre una certa frequenza il primo armonico va a scomparire, risultando in una sinusoide pura con giusto un po' di presenze aliene nella fase di attacco.

Il punto è che quando suoni dei campioni non stai facendo altro che viaggiare indietro col tempo su dei suoni che sono nati e morti in un preciso momento, e ogni volta che suoni quella nota X senti sempre la stessa cosa, quindi se quella volta quel determinato Rhodes suonava male, il campione suonerà male. E inoltre non c'è interazione tra te e lo strumento campionato, perché c'era solo fra lo strumento da campionare e la persona (o il robot) che ha premuto quel tasto, poi è finita lì. Con i modelli fisici è diverso.

Forse dovresti provare il Seven per capire di cosa parlo... Forse mettendoci le mani sopra scoprirai quante affinità ci sono fra il Seven e il Rhodes vero che sei abituato a suonare, affinità che non hai mai notato quando hai suonato i campionamenti. E non lo dico per fare lo slogan pubblicitario, lo dico perché tecnicamente è così.


  • filigroove
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06-05-18 21.49

@ ziokiller
Il mio modello del Rhodes già lavora così internamente, cioè tutti i parametri (distanza, offset, ecc.) sono impostati nota per nota, ci sono delle tabelle interne con dei valori precisi ai quali sono arrivato poco alla volta durante gli anni, facendo rilievi dai miei e da altri Rhodes. Esternamente, invece, a disposizione dell'utente ci sono dei parametri che vanno a modificare in proporzione quelli interni, perché dare all'utente l'accesso ad una valanga di parametri spesso non è una buona idea (si tratterebbe di circa 10 ~ 12 parametri per ogni singola nota, ovvero oltre mille parametri... non è fattibile).

Quanto al discorso armonici, va detto che nel Rhodes vero in realtà di armonici ce ne sono già molto pochi, il corpo del suono è composto principalmente dalla fondamentale più il primo armonico, e il bilanciamento fra questi due parziali viene dall'offset della tine rispetto al pickup. Oltre una certa frequenza il primo armonico va a scomparire, risultando in una sinusoide pura con giusto un po' di presenze aliene nella fase di attacco.

Il punto è che quando suoni dei campioni non stai facendo altro che viaggiare indietro col tempo su dei suoni che sono nati e morti in un preciso momento, e ogni volta che suoni quella nota X senti sempre la stessa cosa, quindi se quella volta quel determinato Rhodes suonava male, il campione suonerà male. E inoltre non c'è interazione tra te e lo strumento campionato, perché c'era solo fra lo strumento da campionare e la persona (o il robot) che ha premuto quel tasto, poi è finita lì. Con i modelli fisici è diverso.

Forse dovresti provare il Seven per capire di cosa parlo... Forse mettendoci le mani sopra scoprirai quante affinità ci sono fra il Seven e il Rhodes vero che sei abituato a suonare, affinità che non hai mai notato quando hai suonato i campionamenti. E non lo dico per fare lo slogan pubblicitario, lo dico perché tecnicamente è così.


Sono d'accordo sul fatto di non offrire troppi parametri all'utente, infatti io pensavo di dare la possibilità di regolare 1 o 2 parametri per 3 zone, ossia massimo 6 parametri in tutto, il resto tutto in proporzione ed in modo automatico come dici tu. Comunque ho capito che è meglio non dare la possibilità di personalizzare troppo in modo anche da scongiurare brutti risultati.
Siccome sono molto curioso di provarlo è possibile pubblicare i nomi dei negozi dove è possibile farlo (se esiste una lista), o si infrange qualche regola del forum? Grazie mille.

06-05-18 21.56

@ filigroove
Sono d'accordo sul fatto di non offrire troppi parametri all'utente, infatti io pensavo di dare la possibilità di regolare 1 o 2 parametri per 3 zone, ossia massimo 6 parametri in tutto, il resto tutto in proporzione ed in modo automatico come dici tu. Comunque ho capito che è meglio non dare la possibilità di personalizzare troppo in modo anche da scongiurare brutti risultati.
Siccome sono molto curioso di provarlo è possibile pubblicare i nomi dei negozi dove è possibile farlo (se esiste una lista), o si infrange qualche regola del forum? Grazie mille.
Nessun problema se a Ziokiller va bene l'idea .
  • ziokiller
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07-05-18 00.57

@ Amministratore
Nessun problema se a Ziokiller va bene l'idea .
Penso che al momento l'unico ad averne uno disponibile e *forse* in esposizione è PLAY a Roma, che sarebbe la sede fisica di StrumentiMusicali.net. Gli unici altri negozi italiani che ogni tanto hanno alcuni strumenti Crumar in esposizione sono EsseMusic a Montebelluna (TV) e Lenzotti a Modena, e poi abbiamo un appoggio da Organ Music Center a Milano, che però non è un negozio, è uno show room.

  • marcoballa
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07-05-18 11.59

a questo punto introduciamo anche la feature (copiright Guido & Andrea) relativa alla rottura delle tines...
che è ora l'unica cosa che manca al Seven per essere a tutti gli effetti confrontbile al 100% con un rhodes vintage emo

gli smanettoni che ogni settimana pestando come dannati rompono le "lamelle" sui veri rhodes avranno pane per i propri denti...

il modello fisico riconoscerà (basandosi sulla "dinamica" utilizzata) la mano del picchiatore e in poco tempo farà sì che le tines virtuali si rompano emoemoemoemoemoemo

come per un vero rhodes toccherà poi sostituire le tines (articolo in post-vendita sul sito Crumar emoemoemoemoemo)
  • filigroove
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08-05-18 12.58

@ marcoballa
a questo punto introduciamo anche la feature (copiright Guido & Andrea) relativa alla rottura delle tines...
che è ora l'unica cosa che manca al Seven per essere a tutti gli effetti confrontbile al 100% con un rhodes vintage emo

gli smanettoni che ogni settimana pestando come dannati rompono le "lamelle" sui veri rhodes avranno pane per i propri denti...

il modello fisico riconoscerà (basandosi sulla "dinamica" utilizzata) la mano del picchiatore e in poco tempo farà sì che le tines virtuali si rompano emoemoemoemoemoemo

come per un vero rhodes toccherà poi sostituire le tines (articolo in post-vendita sul sito Crumar emoemoemoemoemo)
Ok, mettete anche il pedale che si disallinea!😁
  • benjomy
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08-05-18 14.15

@ filigroove
Ok, mettete anche il pedale che si disallinea!😁
e la vite a farfalla che si smolla....emo
  • anonimo

08-05-18 15.23

ziokiller ha scritto:
Con i modelli fisici è diverso.


argomento spigoloso, si potrebbe obiettare per assurdo che anche un piano acustico ha il suono che gli ha dato il suo costruttore o che il seven ha il suono che tu hai voluto dargli, quindi preimpostato, diciamo che in un qualsiasi suono riprodotto non è importate il campione o un modello fisico ma la profondità, il dettaglio e il realismo.

anche se è una macchina che schiaccia i tasti per il campionamento una volta che hai un centinaio di layer hai le armi per crearti un suono personale
  • filigroove
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09-05-18 03.17

@ anonimo
ziokiller ha scritto:
Con i modelli fisici è diverso.


argomento spigoloso, si potrebbe obiettare per assurdo che anche un piano acustico ha il suono che gli ha dato il suo costruttore o che il seven ha il suono che tu hai voluto dargli, quindi preimpostato, diciamo che in un qualsiasi suono riprodotto non è importate il campione o un modello fisico ma la profondità, il dettaglio e il realismo.

anche se è una macchina che schiaccia i tasti per il campionamento una volta che hai un centinaio di layer hai le armi per crearti un suono personale
Ma penso che si parli più del "comportamento" che del suono in sé. Ho visto che sul Mojo (quindi ho motivo di credere anche sul Seven) c'è un modello che simula il martelletto che va a colpire la tine già in vibrazione in controfase, in pratica sui ribattuti in modo random si presenterà qualche nota stoppata, proprio come sul vero Rhodes, per esempio. Secondo me sul Seven si è lavorato molto bene anche sul damping e i rumori di rilascio: mentre coi suoni campionati puoi avere tanti rumori di rilascio quanti ne hai campionati, il Seven mi pare molto più vitale. Non l'ho provato, magari sto dicendo una sciocchezza, ma così mi pare dai vari ascolti.
  • maxpiano69
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09-05-18 07.03

@ anonimo
ziokiller ha scritto:
Con i modelli fisici è diverso.


argomento spigoloso, si potrebbe obiettare per assurdo che anche un piano acustico ha il suono che gli ha dato il suo costruttore o che il seven ha il suono che tu hai voluto dargli, quindi preimpostato, diciamo che in un qualsiasi suono riprodotto non è importate il campione o un modello fisico ma la profondità, il dettaglio e il realismo.

anche se è una macchina che schiaccia i tasti per il campionamento una volta che hai un centinaio di layer hai le armi per crearti un suono personale
Ma quei 100 si comprteranno individualmente sempre alla stessa maniera, a meno che non ci sia anche dell modellazione fisica aggiunta che vada a modificarne la riproduzione in maniera significativa in funzione di variabili che vanno oltre la velocity del singolo tasto (come in effetti in alcuni casi avviene, seppure parzialmente, vedi Ivory o RolandSupernatural o Yamaha SCMj

Non é la stessa cosa quindi e se ci pensi bene chi progetta e costruisce un piano acustico di fatto crea un “modello fisico” non un set di campioni...
  • anonimo

09-05-18 17.31

che io prema un tasto in un piano con una determinata pressione o lo faccia un dito meccanico con la stessa pressione il suono non cambia se il piano è in perfetto stato con la meccanica a posto (come lo sono quelli da concerto), e deve essere così perchè il pianista si aspetta che il piano risponda sempre allo stesso modo, pensiamo solo alla tecnica che ci vuole per padroneggiare un campionamento con 100 layer con indipendenza su tutte le dita, altro che suono che tiri fuori, il limite semmai sarà la tastiera e l'interazione dei sensori sui tasti non certo il campionamento.
  • maxpiano69
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09-05-18 18.24

@ anonimo
che io prema un tasto in un piano con una determinata pressione o lo faccia un dito meccanico con la stessa pressione il suono non cambia se il piano è in perfetto stato con la meccanica a posto (come lo sono quelli da concerto), e deve essere così perchè il pianista si aspetta che il piano risponda sempre allo stesso modo, pensiamo solo alla tecnica che ci vuole per padroneggiare un campionamento con 100 layer con indipendenza su tutte le dita, altro che suono che tiri fuori, il limite semmai sarà la tastiera e l'interazione dei sensori sui tasti non certo il campionamento.
E l’interazione tra note diverse e gli armonici generati da tutte le possibili combinazioni di tasti e pedali, nel tempo? Il campionamento fornisce una ottima soluzione, nessuno discute questo, assolutamente adeguata per molteplici usi ma non completa quanto una modellazione fisica.