02-10-09 11.31
Tastotosto,
ciao!
Ti invito a considerare con attenzione i modelli che stai valutando,perché ciascuno, essendo tutte workstation, ha limiti che poi ti possono deludere molto ai fini del genere che vuoi fare, il quale richiede performance multitimbriche articolate e ricche di parti e suoni...
Allora:
1. non sono molto favorevole alle Roland serie JV 1080 e 2080 e alla XP80 (mi limito alla 76 tasti, ma vale lo stesso per XP50, 60 e 30) perché: A) difettano, senza schede espansione, di alcuni importanti campioni di strumenti vintage e sono comunque debolucce su piani elettrici tradizionali, organi hammond e simili e alcuni sassofoni; B) hanno il grosso limite di avere solo 32 performance (a 16 parti l'una, per fortuna!) a fronte di tonnellate di singoli sound/voice, per cui puoi avere il rischio di dover ricaricare nuovi banchi di performance (un concerto di 2 ore può richiedere ben più di 32 performance); C) limite ancora maggiore, ogni sound/voice che infili come parte in una performance ed ottimizzi per quella performance subisce modifiche che interessano anche il sound/voice in sè, quindi dovrai probabilmente salvare più volte lo stesso sound per ottimizzarlo per diverse performance, il che è un pò una cretinata...; D) molti sostengono che le Roland JV e XP (specie le XP) hanno una dinamica scarsa, specie se confrontate con gli altri strumenti di cui ti parlo dopo; E) gli effetti Roland in queste serie non sono così numerosi, specie in modo performance... la serie XP poi ha meno effetti (come la JV 1080), mentre la JV 2080 (che è un rack) ha più effetti, ma dicono sia più rumorosa nel segnale in uscita (io non ho mai verificato questo); F) il progetto è del 1996-97, quindi non recentissimo;
2. la Yamaha EX5 è uno strumento particolarissimo e ricchissimo di specialità, ma ha tantissimi limiti connessi ad un progetto interno molto complicato e con processori informatici sottopotenziati. Può fare dei suoni singoli pazzeschi e ha una qualità sonora generale eccellente, MA ha notevoli limiti, specie in modalità performance. Ti dico alcuni limiti: A) le performance hanno solo 2 parti con suoni interni, ma possono arrivare a 16 se usi però degli artifici non proprio comodi; B) la polifonia è FORMALMENTE di 126 note, ma la Ex5 la gestisce male (in pratica ); C) la scelta dell'usato è molto delicata (devi considerare il sistema operativo montato e le condizioni generali dei molti e bei comandi realtime che ha); D) la programmazione è piuttosto sofisticata e può disincentivare un utente non fortissimo in editing; E) il progetto è del 1998-1999, quindi non recentissimo, e Yamaha lo ha del tutto abbandonato, visto che Motif è un progetto del tutto differente!!! (dire che Ex5 è antenata di Motif è giusto solo storicamente, ma tecnicamente è una stoltezza!);
3. ti suggerisco di considerare la Gem Generalmusica Equinox76, progetto anch'esso del 1998-1999. Paradossalmente, non ha le sintesi pazzesche di Ex5 e non è stato per nulla uno standard come JV-XP, ma ha caratteristiche che molto più tardi sono state introdotte in parte in Triton Le e ora in Korg Tr61-76-88. I suoni campioni sono eterogenei (alcuni molto buoni, altri brutti) e i convertitori non fanno impazzire, ma la gestione polifonica è eccezionale, il portamento è assai ben fatto, c'è un "quasi" emulatore di hammond, le performance sono facilissime da fare e con tantissime opzioni (c'è chi la chiama la "layer machine" o il "performance o pad monster").... (CONTINUA)