Kurzweil pc3 le o pc3k?

  • orange1978
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04-04-14 17.16

@ mima85
Asterix ha scritto:
E' additiva in senso lato


Penso sia in questo senso che intendesse Orange. Additiva nel senso che il risultato della sintesi è l'aggiunta di armoniche.

La sintesi additiva propriamente detta è quella dove il musicista ha il controllo preciso sulle armoniche, nel senso che ne decide lui il rapporto con la fondamentale, l'intensità, lo sfasamento, ecc...
ma infatti, piu che altro per sfatare il mito che esitano "sotrattiva analogica, sottrattiva a campioni, sintesi a campionamento, aritmetica lineare, etc..." emo

insomma per mettere una pietra sulle cacate alla enrico cosmi che si sentono nel tubo! emo

(questo strumento utilizza la sintesi analogica) emo

come la storia di quello che diceva "prendo due microfoni panoramici oppure a condensatore" emoemo

praticamente confondono l'uso del mic con la sua tecnologia! peccato che qualsiasi microfono in coppia stereo é "panoramico", anche se fossero dinamici o a carbone.

poi era arrivato "renato renato renato" (quello della oasys) a dire che io mi invento le cose! emo
  • paolippe
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04-04-14 17.35

Io, comunque da quel poco che ho potuto vedere entrando nell'editing di un suono per pochi minuti, ma senza modificare nulla emo, mi è sembrato di riconoscere molti parametri della classica sintesi analogica sottrattiva (pitch, ENV, Oscillatori, forme d'onda, attack, decay, sustain, release, loop, detune, txpose) mentre termini per me nuovi erano alg, dspmod, dspctl, etc.....

In effetti mi ha ricordato parecchio l'interfaccia della terribile programmazione del D-50, ecco il perchè della mia domanda.

Sicuramente è più divertente programmare un Prophet 600! emo

Ciao

Paolo
  • orange1978
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04-04-14 17.43

paolippe ha scritto:
mi è sembrato di riconoscere molti parametri della classica sintesi analogica sottrattiva


paolippe ha scritto:
In effetti mi ha ricordato parecchio l'interfaccia della terribile programmazione del D-50


ne hai di strada ancora da fare....il cammino é lungo.....emo
  • paolippe
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04-04-14 19.21

fusionman ha scritto:
Le differenze sono ABISSALI e tante. Dipende cosa devi farci.
Io sono al limite anche con la pc3k.

Guarda sta chart e capirai (con un minimo di inglese) le differenze



Grazie ho letto attentamente


fusionman ha scritto:
E polifonia a 64 invece di 128 E 10 unità di effetti al posto di 16 E 1 ingresso pedale e 2 switch al posto di 2 pedal e 3 switch E 0 master fx al posto di 3 E uscite main al posto di Main e Aux


Comunque a me sono sufficienti, se i suoni sono i medesimi qualitativamente e mi è sembrato di sì.....

Ciao

Paolo
  • paolippe
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04-04-14 19.22

orange1978 ha scritto:
ne hai di strada ancora da fare....il cammino é lungo.....emo



Sono pronto! emo
  • anonimo

04-04-14 22.44

Purtoppo ha l unico difetto che sono i piani acustici. Antichi e superati.io preferisco il suono principale di piano acustico di un entry level quale roland bk5. Può darsi che in rete si trovino suoni di ac. Piano migliori..
  • giulio12
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05-04-14 10.16

Sarà anche vero che i piani acustici non hanno un campione moderno ma continuano a fare il loro lavoro egregiamente in ambito live dove non serve una definizione superlativa. Per lavorare in studio esiste altro secondo me...
  • paolippe
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05-04-14 11.47

Potresti farmi un esempio? anche breve.....di come è strutturato un suono?

Grazie

Paolo
  • SMARTKID
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05-04-14 11.54

@ afr
Su Pc3k puoi Importare sample, su le no

una sola domanda, chi ti ha raccontato che la LE é dj oriented?

Edited 4 Apr. 2014 0:15
Mi inquieta di più lo strumento research oriented...
emo


Ps comunque Paolo, se non hai pretese o esperienze particolare nella programmazione spinta, la LE é assolutamente ottima e abbondante.

In più, a differenza delle altre cosiddette "scaled down" ( visto che ti piacciono i termini all inglese), la Le Ha anche un ottimo aftertouch.

In b al lupo emo
Edited 5 Apr. 2014 9:56
  • paolippe
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05-04-14 12.05

giulio12 ha scritto:
Sarà anche vero che i piani acustici non hanno un campione moderno ma continuano a fare il loro lavoro egregiamente in ambito live dove non serve una definizione superlativa.


Io però lavoro SOLO in studio o in HR....emo

giulio12 ha scritto:
Per lavorare in studio esiste altro secondo me...


Un pianoforte Steinway Gran coda.... ad esempio....emo: di solito in fase preliminare le parti di piano le mettevo con un qualsiasi piano digitale (usavo l'U110 Roland), poi in fase di mixaggio, se lo studio disponeva di un buon piano acustico generalmente si sceglieva quello rifacendo le parti, ma nonn sempre il risultato era migliore; nel psycho-prog l'amalgama finale non è detto gradisca di più un piano acustico perfetto dal punto di vista timbrico. O almeno questa è la mia esperienza.

A me i timbri del Kurz mi sono sembrati ottimi.....

Ciao

Paolo
  • paolippe
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05-04-14 19.05

SMARTKID ha scritto:
Ps comunque Paolo, se non hai pretese o esperienze particolare nella programmazione spinta, la LE é assolutamente ottima e abbondante.

In più, a differenza delle altre cosiddette "scaled down" ( visto che ti piacciono i termini all inglese), la Le Ha anche un ottimo aftertouch.


Sì... di questo (e non solo) me ne sono acorto l'altro ieri quando 'ho provata....emo

SMARTKID ha scritto:
In b al lupo emo



Grazie!
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07-04-14 22.02

@ paolippe
Potresti farmi un esempio? anche breve.....di come è strutturato un suono?

Grazie

Paolo
Ciao,
mi sembra che nessuno ti abbia risposto, quindi ci provo io, magari qualcun altro forumer più sgamato di me provvederà a correggermi.
Iniziamo con una premessa: la VAST dinamica del PC3/PC3K non è una sintesi "statica", per ogni timbro (program) hai a disposizione fino a 32 layer. Ogni layer è una struttura di sintesi che puoi disegnarti tu mettendo in serie fino a 4 blocchi di elaborazione con cui disegnare il path del segnale. Per esempio puoi mettere un blocco che genera un onda classica (SAV, SQ, SIN) con un filtro passa basso, oppure partire da un sample e concatenarci un filtro, oppure partire da una sinusoide ed applicare un operatore SHAPE per creare un semplice operatore FM... etc). Non tutti gli oscillatori ed i filtri consumano lo stesso numero di blocchi, per cui puoi concatenare più layer tra loro per esprimere percorsi di segnale (ALGORITMI) più complessi. I vari layer possono attivarsi in relazione alla posizione della nota ad esempio oppure alla velocità e consumano polifonia solo quando effettivamente suonano.
Quindi classificare la VAST come sintesi additiva o sottrattiva o rompler è un pò limitativo... direi che è più simile ad un synth modulare.
Moltissimi (se non quasi tutti) i parametri sono modulabili utilizzando gli eventi midi (aftertouch, velocity, expression... etc etc) direttamente oppure un set di funzioni matematiche che prendono quei parametri come input).
A valle di ogni PROGRAM hai una catena di effetti insert ed i soliti effetti globali (2 catene). Ciò significa che puoi disegnare una catena lunga fino a 16 blocchi DSP per comporre l'effetto che preferisci.
Anche gli effetti reagiscono agli eventi midi (o funzioni di essi, come sopra).
Nel caso ti serva una multi timbralità puoi utilizzare i layer oppure comporre fino a 16 PROGRAM in un SETUP (dove puoi associare ogni PROGRAM ad una zona della tastiera e ad un canale MIDI IN/OUT)
La sintesi è profondissima e complessa ma il display è ben organizzato.
La differenza più importante tra PC3le e PC3 è il numero di effetti (occhio che l'emulazione di hammond se fatta a dovere si mangia quasi tutti i blocchi del PC3), e tra il PC3 ed il PC3K sono 128M di campioni in flash riscrivibile.
Non sembrano molti ma ti assicuro che con la sintesi VAST ci puoi tirare fuori veramente molto... anche un piano acustico notevole, chitarre e sax di tutto rispetto, oppure se hai la passione dell'elettronica vintage un sacco di forme d'onda d'"epoca".
  • paolippe
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08-04-14 01.23

GRAZIE davvero!

Molti termini non li conosco, ma penso di aver compreso a cosa vado incontro....

Notti insonni mi aspettano.....

emoemo

Ciao

Paolo
  • michelet
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08-04-14 09.59

Se hai la possibilità, perché limitarsi in partenza scegliendo una PC3LE?
Personalmente, quando vedo che posso farcela, punto sempre allo strumento di fascia alta perché - almeno per quanto mi è accaduto con altre marche, per non fare nomi Korg TR - il concetto di scaled down equivale a "castrato".
Magari questo è meno evidente con la serie PC3LE, ad ogni modo il mio pensiero si può sintetizzare (sic!) così: mai mettere dei paletti avanti a sè, quando si sa già all'inizio che prima o poi si troveranno.
Magari per le tue esigenze PC3LE va benissimo e tutto il mio ragionamento sembrerà inutile.emo
  • giulio12
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08-04-14 10.34

Sinceramente dipende dall'utilizzo che uno deve fare dello strumento. Io personalmente avevo bisogno di una seconda tastiera, quindi la LE era anche troppo performante....
  • paolippe
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08-04-14 11.17


giulio12 ha scritto:
Sinceramente dipende dall'utilizzo che uno deve fare dello strumento. Io personalmente avevo bisogno di una seconda tastiera, quindi la LE era anche troppo performante....


Rispondo anche a michelet:
E' proprio questo il punto. Il Kurz mi interessa soprattutto per la infinita bellezza dei suoi suoni e mi interessa anche la tastiera pesata (prenderò l'8) perchè vorrei ricominciare a suonare un po' il piano. Poi, ovviamente, la INFINITA programmabilità è un plusvalore che preferisco ci sia, ma per ora sto già impazzendo a ri-programmare Prophet, D50 e Poly 61 emo
Prima o poi programmerò (imparerò) anche con il Kurz!

THX

Paolo
  • michelet
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08-04-14 11.18

@ giulio12
Sinceramente dipende dall'utilizzo che uno deve fare dello strumento. Io personalmente avevo bisogno di una seconda tastiera, quindi la LE era anche troppo performante....
Dipende dai punti di vista. Meglio avere una Rolls Royce con tutti i comfort ed usarla solo al fine settimana oppure un'autovettura più modesta, con meno comfort ed optionals da usare tutti i giorni, che alla lunga risulta scomoda?
Sempre nell'ottica del "quando posso", preferisco la prima soluzione. Poi, è evidente che se il mio budget è limitato, sceglierò una soluzione alternativa e più economica, magari con maggiore ponderatezza visto che con Korg TR mi è andata male. emo
Dopo aver acquistato Motif XF7, avrei voluto affiancarle un Fantom G7 ed ho ripiegato su Juno G.
Come per te PC3LE è sufficiente, così per me Juno G.
  • kabal
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08-04-14 11.25

Ho la LE da 2 anni secchi, l'ho messa in vendita due o tre volte in rete per fare spazio a un'altra tastiera ma alla fine ho sempre desistito. Per le mie orecchie korg yamaha e roland non hanno la stessa pasta "cicciosa" che piace a me, e una PC3k la troverei inutile. Il feel dei tasti poi, l'ho trovato fin da subito modellato sulle mie dita
  • paolippe
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08-04-14 11.33

kabal ha scritto:
Il feel dei tasti poi, l'ho trovato fin da subito modellato sulle mie dita



Anch'io... ho subito notato la bellezza dei tasti, anche quelli semi-pesati della LE 6 emo
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08-04-14 15.47

kabal ha scritto:
Per le mie orecchie korg yamaha e roland non hanno la stessa pasta "cicciosa" che piace a me


In effetti, ora che rileggo il Tuo post più attentamente, mi sono reso conto, soprattutto dopo che ieri ho risuonato il mio Roland XP50, che il suono del Kurzweil è molto più grasso, caldo e rotondo (se si possono usare termini come questi) l'XP50 spesso mi stupisce per la bellezza dei suoni spaziali e gli effetti siderali, ma è talora alquanto "esile". Il D-50, sotto questo aspetto, ma soprattutto il Poly 61 ed il Prophet sono DECISAMENTE più "corposi"...

Sono impressioni quelle che riporto... o c'è secondo voi qualcosa di reale?
Edited 8 Apr. 2014 13:48