Piano digitale "budget" kawai o yamaha

  • paolo_b3
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21-10-16 09.22

D'accordissimo.
Uno strumento acustico, ma anche uno strumento elettromeccanico potrebbe essere una scelta per la vita, uno strumento elettronico no.
Però vedila così: se prendi una tastiera buona ci fai un bel po di anni, se "sparagni" dopo poco vedi i tuoi amici che hanno di più e ti viene l'esigenza di cambiare.
Io ad esempio KORG I3 l'ho tenuta (ed usata) 17 anni, ho un po esagerato, ma ci riuscivo a fare bene quello che mi serviva.
  • lele49
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21-10-16 21.43

Ma ragazzi su sto keybed che ci volete fare(l'amore),a parte gli scherzi,è perchè no un nord elecro 5d 73,ci caricate il piano che volete,hammod da favola,schiena salva per il resto della vita,1650 euro,sarà solo bitimbrica ma accontentiamoci,le mani sono solo due,ah dimenticavo la pedaliera(vuol dire che userò la combinazione 16-8 del manuale inferiore e suonerò il basso nella prima ottava(solo pergli hammondisti incalliti).emoemoemo
Il nord electro5d 73 è una piuma...provate....
Edited 21 Ott. 2016 19:45
  • lele49
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21-10-16 21.47

@ paolo_b3
D'accordissimo.
Uno strumento acustico, ma anche uno strumento elettromeccanico potrebbe essere una scelta per la vita, uno strumento elettronico no.
Però vedila così: se prendi una tastiera buona ci fai un bel po di anni, se "sparagni" dopo poco vedi i tuoi amici che hanno di più e ti viene l'esigenza di cambiare.
Io ad esempio KORG I3 l'ho tenuta (ed usata) 17 anni, ho un po esagerato, ma ci riuscivo a fare bene quello che mi serviva.
Complimenti Paolo.17 anni sono tanti.
  • paolo_b3
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22-10-16 12.03

Ciao Lele, accetto ben volentieri la tua nota ironica dei 17 anni (e se non era ironica hai fatto male, ci stava tutta emo).

Faccio un OT sul Nord: 5D significa SW ossa semipesata? anche perchè la HP a quel prezzo non l'ho mica vista da nessuna parte.

Comunque pesano poco tutte e due: rapporto qualità/peso sia come suoni che come keybed = 10!

Peccato abbia provato solo quella degli altri emo
  • lele49
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22-10-16 16.14

@ paolo_b3
Ciao Lele, accetto ben volentieri la tua nota ironica dei 17 anni (e se non era ironica hai fatto male, ci stava tutta emo).

Faccio un OT sul Nord: 5D significa SW ossa semipesata? anche perchè la HP a quel prezzo non l'ho mica vista da nessuna parte.

Comunque pesano poco tutte e due: rapporto qualità/peso sia come suoni che come keybed = 10!

Peccato abbia provato solo quella degli altri emo
No,Paolo,era un complimento sincero, io purtroppo le ho passate tutte a partire da I3,fino ad ora pa3x,e devo riconoscere che queste tastiere non sentono il peso del tempo.
Riguardo a nord 5 d 73,mi trovo bene,solo da una settimana l'ho comprata e mi piace,la simulazione b3 e leslie è molto bella,trovo un bel compromesso per organisti e pianisti.Piu avanti ti dirò .Ciao buon week end.emo
  • paolo_b3
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22-10-16 16.37

Eh beh.. I3 con la AI2 (double advanced integrated) superava LA di Roland D50 (che ho avuto) e riassumeva in un sol colpo le sintesi sottrattiva, additiva e campionata. Solo i modelli fisici l'hanno messa un po' in difficoltà, ma il vero divario sta nel fatto che I3 aveva 6 MB di campioni, mentre ad esempio NE5D ha 1 GB solo per i pianoforti.

Ma fammi sapere di Electro, mi fa una voglia....
  • anonimo

22-10-16 17.23

@ lele49
Ciao saggio e caro amicone,ultimamente ho ritrovato un mio vecchio amicone(l'orecchio),passo ore e ore con lui,senza delusioni.
Non rimpiango gli anni persi in conservatorio...ma dove vogliamo arrivare?spero che un giorno non mettano l'autovelox ai pianisti.
Ma sinceramente questa continua ricerca a meccaniche sempre più veloci,a cosa ci porta?ad allontanarci sempre più dal nostro orecchio?
E poi,passare ore ed ore a ripetete musica già fatta senza mettere nulla di nuovo,ma il nostro cervello non soffre?attimi della nostra vita in cui non creiamo?O forse il musicista e colui che crea ed improvvisa?
Ma nella musica l'umilta esiste?A te caro e sensibile amico,questa domanda.A presto.emo
Chiedo scusa a tutti,spero di non offendere nessuno...
Edited 20 Ott. 2016 12:18
Eh l'orecchio...senza di lui, non si va da nessuna parte...

Con un buon orecchio si arriva lontano...ma non dappertutto

Per arrivare dove vogliamo (posto che sappiamo dove vogliamo andare) ci vogliono l'orecchio, la tecnica e la sapienza armonica

Ma sopratutto, la tecnica non é solo andare veloci...può essere più tecnicamente difficile una suite francese di Bach ben eseguita, con tutte le voci ben distinguibili e musicalmente "cantate", che uno studio trascendentale di Listzemo

La musica...la musica é sia creare che interpretare...senza buoni interpreti le creazioni, anche le più belle, morirebbero senza pietà...

E l'umiltà...l'umiltà é saper riconoscere che ciò che si sa, per quanto sia, é solamente una goccia nell'oceano delle enormi possibilità che la musica offre...l'umiltà è riconoscere i debiti che abbiamo e non pensare di "essere più avanti"

emo
Edited 22 Ott. 2016 15:25
  • lele49
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22-10-16 17.48

@ anonimo
Eh l'orecchio...senza di lui, non si va da nessuna parte...

Con un buon orecchio si arriva lontano...ma non dappertutto

Per arrivare dove vogliamo (posto che sappiamo dove vogliamo andare) ci vogliono l'orecchio, la tecnica e la sapienza armonica

Ma sopratutto, la tecnica non é solo andare veloci...può essere più tecnicamente difficile una suite francese di Bach ben eseguita, con tutte le voci ben distinguibili e musicalmente "cantate", che uno studio trascendentale di Listzemo

La musica...la musica é sia creare che interpretare...senza buoni interpreti le creazioni, anche le più belle, morirebbero senza pietà...

E l'umiltà...l'umiltà é saper riconoscere che ciò che si sa, per quanto sia, é solamente una goccia nell'oceano delle enormi possibilità che la musica offre...l'umiltà è riconoscere i debiti che abbiamo e non pensare di "essere più avanti"

emo
Edited 22 Ott. 2016 15:25
È tutto questo,in misura equilibrata da in immagine del musicistaemoemo
Ciao saggio amico
  • paolo_b3
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23-10-16 10.43

Ho cercato di non intervenire su questo argomento, affrontato già qualche post fa, ma non ce la faccio più...

La musica, che possiamo senza dubbio definire un'arte, a mio avviso è un fenomeno irrazionale. Passa tutto dal trasmettere le emozioni del compositore e in cascata dell'esecutore all'ascoltatore.
Quindi non ci sono ne santi ne ragioni (velocità, armonia, tecnica, orecchio) che possano stabilire su una scala oggettiva ciò che è meglio.
E' ovvio che più conoscenze ha il compositore e più tecnica ha l'esecutore più emozioni si possono esprimere.
Io che ho fatto QUALCHE (cioè pochi pochi) studi di armonia jazz, ho trovato aberrante lo spasmodico studio delle scale LIDIE, MISOLIDIE, nonchè del 2-5-1 e chi più ne ha più ne metta.
Ho sentito improvvisare musicisti quotatissimi e tecnicamente egregi: non avevano veramente niente da dire!
  • anonimo

23-10-16 15.30

@ paolo_b3
Ho cercato di non intervenire su questo argomento, affrontato già qualche post fa, ma non ce la faccio più...

La musica, che possiamo senza dubbio definire un'arte, a mio avviso è un fenomeno irrazionale. Passa tutto dal trasmettere le emozioni del compositore e in cascata dell'esecutore all'ascoltatore.
Quindi non ci sono ne santi ne ragioni (velocità, armonia, tecnica, orecchio) che possano stabilire su una scala oggettiva ciò che è meglio.
E' ovvio che più conoscenze ha il compositore e più tecnica ha l'esecutore più emozioni si possono esprimere.
Io che ho fatto QUALCHE (cioè pochi pochi) studi di armonia jazz, ho trovato aberrante lo spasmodico studio delle scale LIDIE, MISOLIDIE, nonchè del 2-5-1 e chi più ne ha più ne metta.
Ho sentito improvvisare musicisti quotatissimi e tecnicamente egregi: non avevano veramente niente da dire!
1) non può essere irrazionale in quanto l'uomo é animale razionale

2) può essere invero un fenomeno che ad elementi rigorosamente scientifici mescola elementi inconsci e non analizzabili col metro del rigore scientifico (ma non per questo "irrazionali")

3) la musica é arte, l'arte é produrre l'opera d'arte, l'opera d'arte é l'incontro/scontro tra terra e mondo (natura e cultura) che rivelano la Verità nel tratto della forma

4) ergo la consapevolezza culturale delle "regole del tratto della forma" (regole che peraltro scaturiscono dalla natura stessa, vedi la piramide delle armoniche di un corpo in vibrazione e la nascita del senso armonico/tonale), sia che venga acquisita per via conscia, sia che emerga inconsciamente dal magma ctonio del subconscio del musicista, é essenziale per fare buona musica

5) se potessi azzardarmi, nella storia della musica il 90% della buona musica é stata fatta da musicisti "formati", mentre il 10% da musicisti "naif"

6) ergo ritengo non appropriata la crociata spontaneista che nega l'obiettività dell'arte e sprona a non studiare

7) in conclusione, lo studio ci vuole ma da solo non basta...

emo
Edited 23 Ott. 2016 13:36
  • Raptus
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23-10-16 17.06

Credo che si intendesse dire che per fare musica che colpisce e che susciti sensazioni e sentimenti non occorre essere diplomati 10 anni con lode... si sta parlando del pianoforte, strumento al quanto versatile che se non si studia un minimo e' ovvio che non può comporre ed eseguire pezzi fantastici da solo, ma che non può diventare un mezzo fine a se stesso. Poi se usciamo dalla sfera pianistica classica nel mondo della musica in generale dal novecento ad oggi tanti "grandi" manco sapevano leggere degli spartiti..
  • paolo_b3
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23-10-16 19.19

Grazie mille!!! Speravo di avere suscitato emozioni emo

Permettimi di replicare ai tuoi punti:
1) "L'uomo è animale razionale" mi darebbe spunto per farti esempi contraddittori (tipo tifosi allo stadio) molto scorretti, ma non credo tu li meriti emo. Per irrazionale intendo dire che quando sei sullo strumento e componi, come davanti alla tela bianca e dipingi, secondo me non devi avere ne un protocollo da seguire ne un equazione da risolvere, devi dare sfogo ai tuoi sentimenti, mi riferivo a quella irrazionalità, forse tu la definisci in altro modo.
2) mi faresti un esempio di elementi rigorosamente scientifici che utilizzi quando componi?
3) per me l'opera d'arte è un veicolo con cui l'artista palesa la sua "interiorità" come sentimenti, emozioni e così via. Altrimenti è un artista anche il liutaio che ti fa una chitarra che suona bene.
4) sono d'accordo sul fatto che le conoscenze ti aiutino ad esprimerti meglio, così come se hai un lessico abbondante ti è più facile esporre concetti ed essere capiti.
5) potrebbe essere vero, io non sono in grado ne di confermare ne di smentire, e comunque non intendo certo sostenere il contrario.
6) non volevo esortare nessuno a non studiare. Anzi consiglio di studiare più che me, che pur potendo ho studiato poco (Somaro). Ma non l'ho fatto perchè lo ritenevo inutile o dannoso. Tuttavia ritengo ci sia una rigidità nei metodi di insegnamento che non sono così sicuro giovi, esempio far studiare solfeggio ad un bimbo di 5-10 anni che intende imparare a suonare uno strumento.

7) In conclusione credo che la tua riflessione acuta, dalla quale capisco che il tuo spessore è tutt'altro che irrisorio, non fa sufficiente analisi tra le differenze del "comporre" e dell'"eseguire" la musica composta da altri.

P.S. ammetto che chi usa gli emoticons non è un artista emo
  • anonimo

23-10-16 21.04

@ paolo_b3
Grazie mille!!! Speravo di avere suscitato emozioni emo

Permettimi di replicare ai tuoi punti:
1) "L'uomo è animale razionale" mi darebbe spunto per farti esempi contraddittori (tipo tifosi allo stadio) molto scorretti, ma non credo tu li meriti emo. Per irrazionale intendo dire che quando sei sullo strumento e componi, come davanti alla tela bianca e dipingi, secondo me non devi avere ne un protocollo da seguire ne un equazione da risolvere, devi dare sfogo ai tuoi sentimenti, mi riferivo a quella irrazionalità, forse tu la definisci in altro modo.
2) mi faresti un esempio di elementi rigorosamente scientifici che utilizzi quando componi?
3) per me l'opera d'arte è un veicolo con cui l'artista palesa la sua "interiorità" come sentimenti, emozioni e così via. Altrimenti è un artista anche il liutaio che ti fa una chitarra che suona bene.
4) sono d'accordo sul fatto che le conoscenze ti aiutino ad esprimerti meglio, così come se hai un lessico abbondante ti è più facile esporre concetti ed essere capiti.
5) potrebbe essere vero, io non sono in grado ne di confermare ne di smentire, e comunque non intendo certo sostenere il contrario.
6) non volevo esortare nessuno a non studiare. Anzi consiglio di studiare più che me, che pur potendo ho studiato poco (Somaro). Ma non l'ho fatto perchè lo ritenevo inutile o dannoso. Tuttavia ritengo ci sia una rigidità nei metodi di insegnamento che non sono così sicuro giovi, esempio far studiare solfeggio ad un bimbo di 5-10 anni che intende imparare a suonare uno strumento.

7) In conclusione credo che la tua riflessione acuta, dalla quale capisco che il tuo spessore è tutt'altro che irrisorio, non fa sufficiente analisi tra le differenze del "comporre" e dell'"eseguire" la musica composta da altri.

P.S. ammetto che chi usa gli emoticons non è un artista emo
Ottima risposta piena di spunti interessanti che meritano qualche chiarimento

1) per "razionale", come tu mi sembra abbia intuito, non si intende "gelido vulcaniano mosso solo dalla logica"emo ma piuttosto essere composito, con emozioni, sentimenti, ragionamenti sia consci che inconsci, che può esprimere un ampio spettro di "outputs" che però non sono mai competamente irrazionali (ovvero per il bene o per il male rispondono a una loro logica interna, per quanto magari "distorta")

2) elementi scientifici della composizione: la piramide degli armonici naturali che definisce la struttura accordale per terze, i concetti di consonanza e dissonanza basati sulla natura della frazione matematica dell'intervallo, la tonalità come conseguenza dell'esistenza di sensibile e controsensibile, i principi psicomusicali di ripetizione, variazione e cambiamento, i principi matematici del contrappunto etcetera etcetera...e credo che anche chi non conosce in maniera dettagliata questi principi tenda ad usarli inconsciamente...

3) siamo d'accordo, l'artista veicola certamente la sua interiorità, ma l'interiorità al cospetto di cosa? io credo, con Heidegger, che l'artista sia "veicolo" dell'opera, insomma in una certa qual maniera sia un "medium" che permette all'opera di palesare qualcosa...e quel qualcosa é piuttosto oggettivo, sia esso bello, comico, tragico, orrido o sublime...

4) siamo d'accordo anche qui

5) beh, siamo comunque a livello di ipotesi...emo

6) sulla rigidità dei metodi sfondi una porta aperta. Anzi, dirò di più, certi approcci non solo fan perdere la voglia ma fanno addirittura "disimparare"

7) per interpretare bene un brano bisogna capire un minimo le regole armoniche e compositive che ci stanno dietro...forse pochi conoscono gli studi di armonia e composizione cui si sottoposero per esempio bud powell e charlie parker...

emo
  • paolo_b3
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23-10-16 22.49

Accidenti...

per un attimo ho sperato ci fosse diversità di opinione così da alimentare un confronto... anche perchè forse (ma quasi sicuramente) eri una persona con si poteva impostare un confronto.

Aggiungo solo alcune cose:

1) D'accordissimo, ho estremizzato il concetto per chiarirlo, ma come ben sai il bianco ed il nero non esistono. Solo tante (molte più di 50) sfumature di grigio.
2) mi sono già scoperto, so bene che chi fa (musica o quant'altro) possiede in maniera conscia o inconscia gli strumenti per fare
5) forse anche più del 90. Varrebbe la pena aprire una riflessione su cosa è effettivamente buona musica e cosa invece veicola grazie alla promozione delle aziende che la producono. In questa disquisizione solo il trascorrere del tempo è giudice.
6) E' vero che in Ungheria i giovani aspiranti violinisti (meno di 10 anni) vengono messi dapprima sullo strumento e solo quando "hanno imparato a parlare" studiano il vocabolario (solfeggio)?
7) per certo. Non sapevo di Charlie Parker, sapevo che era eroinomane dall'età di 13 anni, credevo uno dei tanti afroamericani diseredati ed esclusi dalle possibilità civili. Cionondimeno ha trasformato le regole della musica, come George Gershwin, i Beatles e Jaco Pastorius. Questi il tempo li ha assolti emo
  • anonimo

23-10-16 22.57

@ paolo_b3
Accidenti...

per un attimo ho sperato ci fosse diversità di opinione così da alimentare un confronto... anche perchè forse (ma quasi sicuramente) eri una persona con si poteva impostare un confronto.

Aggiungo solo alcune cose:

1) D'accordissimo, ho estremizzato il concetto per chiarirlo, ma come ben sai il bianco ed il nero non esistono. Solo tante (molte più di 50) sfumature di grigio.
2) mi sono già scoperto, so bene che chi fa (musica o quant'altro) possiede in maniera conscia o inconscia gli strumenti per fare
5) forse anche più del 90. Varrebbe la pena aprire una riflessione su cosa è effettivamente buona musica e cosa invece veicola grazie alla promozione delle aziende che la producono. In questa disquisizione solo il trascorrere del tempo è giudice.
6) E' vero che in Ungheria i giovani aspiranti violinisti (meno di 10 anni) vengono messi dapprima sullo strumento e solo quando "hanno imparato a parlare" studiano il vocabolario (solfeggio)?
7) per certo. Non sapevo di Charlie Parker, sapevo che era eroinomane dall'età di 13 anni, credevo uno dei tanti afroamericani diseredati ed esclusi dalle possibilità civili. Cionondimeno ha trasformato le regole della musica, come George Gershwin, i Beatles e Jaco Pastorius. Questi il tempo li ha assolti emo
povero parker...ancor peggio dell'eroina il fatto che ogni giorno ripetesse il thesaurus di slominsky (io ci ho provato e dopo dieci minuti l'ho bruciato...)emo
Edited 23 Ott. 2016 22:00
  • paolo_b3
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23-10-16 23.49

Allora vado sul provocatorio:

Bollani o Allevi?

Metto la mia risposta in una busta chiusa....emo
  • anonimo

23-10-16 23.59

@ paolo_b3
Allora vado sul provocatorio:

Bollani o Allevi?

Metto la mia risposta in una busta chiusa....emo
beh considerando che :

1) Allevi ha un'approccio armonico da scuola materna, una condotta melodica da teletubbies e un tocco "come se i tasti scottassero"; inoltre é fintamente pazzerello, realmente arrogante e immensamente rompballe

2) Bollani ha ricchezza armonico ritmica da vendere, swing, simpatia, un suo suono ben definito, cultura musicale smisurata...

Secondo te cosa c'é nella mia busta chiusa?emo
Edited 23 Ott. 2016 22:00
  • paolo_b3
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24-10-16 00.19

Allevi non lo posso giudicare, ho provato 4 o 5 volte ad ascoltare un pezzo su YT ma non sono andato oltre i 30 secondi. Mi faceva tornare in mente Richard Clayderman.

Bollani, non me ne voglia, è veramente suonato. E allora non può che suonare... Permettimi un "francesismo" emo come cacchio fa?!?! Sentito "Maple Leaf Rag"?
https://www.youtube.com/watch?v=SjbjcrO3t1U



  • anonimo

24-10-16 01.53

@ paolo_b3
Allevi non lo posso giudicare, ho provato 4 o 5 volte ad ascoltare un pezzo su YT ma non sono andato oltre i 30 secondi. Mi faceva tornare in mente Richard Clayderman.

Bollani, non me ne voglia, è veramente suonato. E allora non può che suonare... Permettimi un "francesismo" emo come cacchio fa?!?! Sentito "Maple Leaf Rag"?
https://www.youtube.com/watch?v=SjbjcrO3t1U



Conosco il brano, ha un controllo ritmico devastante, crea dei controtempi e delle variazioni da far impazzire...emo

é un livello di controllo sul flusso armonico/melodico/ritmico che connota ua conoscenza profondissima del lessico e della tecnica
  • paolo_b3
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24-10-16 12.33

Concluderei questo OT, magari se ti va lo riprendiamo su argomento nuovo, dato che Chivapiano voleva solo qualche info su quale piano digitale acquistare.

Non amo codificare i generi musicali, ma quando si parla di linguaggio Jazz, e credo sia il tuo linguaggio, allora emergono considerazioni che vanno oltre la composizione, qui l'apporto dell'esecutore è parte fondamentale dell' "opera" e la traccia compositiva è spesso poca cosa. Chiaramente il discorso vale per tutta la musica, ma nel caso del jazz siamo superiori di almeno un ordine di grandezza, anzi, è un'approccio completamente diverso. E allora comprendo e condivido la tua visione più di dettaglio rispetto alla mia che voleva essere molto generale.emo