Invenzioni di Bach

  • anonimo

28-05-18 12.06

@ igiardinidimarzo
mark_c ha scritto:
se non suono un brano per un certo periodo che avevo imparato a memoria fatico a ricordarmelo


questo accade se non sei 'padrone' del brano; una volta che che lo hai 'acquisito' veramente ti è sufficiente suonarlo anche una volta ogni 15 giorni (o più); ripeto, molto dipende dal livello raggiunto nella padronanza del pezzo...
faccio un esempio: per elisa, i primi due/tre movimenti, li suono tutte le sere da almeno 2 anni cioè, da quando mi è venuto automatico suonare tale brano, prima non ci riuscivo (spero di suonarlo tutto prima o poi). Se non suono tale brano per 1 settimana dimentico qualche pezzo. Fortunatamente dopo una decina di ripetizioni torno in carreggiata.
Ripeto anche "Maple Leaf Rag" in una versione semplificata che avevo trovato in rete e solo la prima parte, più a modi esercizio che altro, anche qui se non lo suono 1 settimana qualcosa lo perdo ma lo riprendo insistendo. Po passo a Clementi OP 36 solo la prima parte.
Poi "provo" Take Five la parte introduttiva, Almeno tu nell'universo con tutti i suoi begli accordi per me incasinati, Bohemian Rhapsody (accordi senza melodia), Pantera Rosa, Mission Impossible solo parte introduttiva, Autumn Leaves e altri; infine suono brani improvvisati blues.

Sarà perchè salto di palo in frasca che poi non ricordo alcuni passaggi?
  • paolo_b3
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28-05-18 12.42

@ lucabbrasi
...penso che prima o poi farò anche io così...sai la...rabbia qual'è? su youtube ho provato a cercarmi qualche video tutorial...di piano pochi, però ho trovato 2 video di giovanissimi che rifacevano quel brano come se niente fosse...ecco, mi son sentito una vera merd@....
Eh ho capito... ma per suonare bene occorre stare delle ore fitte sullo strumento. Per quanto mi riguarda mi sento di metterci una buona dose di impegno compatibilmente con i tempi liberi nella mia giornata, per questo mi sento soddisfatto. Gli altri li lascio fare, ci mancherebbe.
  • vin_roma
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28-05-18 12.45

@ anonimo
faccio un esempio: per elisa, i primi due/tre movimenti, li suono tutte le sere da almeno 2 anni cioè, da quando mi è venuto automatico suonare tale brano, prima non ci riuscivo (spero di suonarlo tutto prima o poi). Se non suono tale brano per 1 settimana dimentico qualche pezzo. Fortunatamente dopo una decina di ripetizioni torno in carreggiata.
Ripeto anche "Maple Leaf Rag" in una versione semplificata che avevo trovato in rete e solo la prima parte, più a modi esercizio che altro, anche qui se non lo suono 1 settimana qualcosa lo perdo ma lo riprendo insistendo. Po passo a Clementi OP 36 solo la prima parte.
Poi "provo" Take Five la parte introduttiva, Almeno tu nell'universo con tutti i suoi begli accordi per me incasinati, Bohemian Rhapsody (accordi senza melodia), Pantera Rosa, Mission Impossible solo parte introduttiva, Autumn Leaves e altri; infine suono brani improvvisati blues.

Sarà perchè salto di palo in frasca che poi non ricordo alcuni passaggi?
Come detto da giardini, dipende da come l'hai studiato e poi da quanto sei abituato all'interazione mente/posizione sulla tastiera. Per me, anche solo ripassare a mente un brano vedo la posizione conseguente delle mani, ovvero, un suono è una posizione.
Ma ho fatto 3 anni di solfeggio spinto come non se ne fa più, ho suonato per anni nelle scuole di danza dove dovevo leggere di tutto e renderlo pratico immediatamente, ho passato anni a scrivere sui pentagrammi, ho passato anni a suonare gli stessi repertori, ho passato anni ad insegnare. Tutto questo un vantaggio lo da.

Oramai studio poco, perlomeno non eseguo quasi più i repertori creati in conservatorio, e mi dispiace, ma se vado a ritirar fuori una Sonata di Beethoven ovviamente mi tocca leggerla con più attenzione ma una volta/due e riparto.

E' questione di pratica e metodo. Per dire, io entrai in conservatorio per la classe di Organo e Composizione ma siccome ero a digiuno totale perché non avevo mai studiato musica (mi presero solo per la musicalità dimostrata suonando ad orecchio un pezzo di Bacharach!!!) mi fecero fare un anno propedeutico di pianoforte per assimilare le nozioni base di tecnica. Ebbene, non solo conclusi il programma di primo anno in due mesi ma mi pappai anche i programmi di secondo e terzo anno. Per me era facile ...te credo! studiavo un fottio di ore al giorno e soprattutto la splendida pianista Maria Elisa Tozzi mi aveva insegnato come studiare! Pensa che a metà percorso, a quattro/cinque mesi dal mio precedente nulla, la Tozzi mi propose questo: che amai e suonai tantissimo e all'esame di conferma, sempre di Debussy, mi fece suonare "Deux Arabesque".

Ma ripeto, metodo e tempo a disposizione e poi un po' di "strizza" nella professione, quella che ti fa essere determinato.
...quindi cerca di migliorare, certo, ma non metterti in gara, in fondo da un hobby non si può pretendere chissà che.
  • anonimo

28-05-18 12.47

si sa se poi le ha brevettate queste invenzioni?
  • anonimo

28-05-18 13.03

@ vin_roma
Come detto da giardini, dipende da come l'hai studiato e poi da quanto sei abituato all'interazione mente/posizione sulla tastiera. Per me, anche solo ripassare a mente un brano vedo la posizione conseguente delle mani, ovvero, un suono è una posizione.
Ma ho fatto 3 anni di solfeggio spinto come non se ne fa più, ho suonato per anni nelle scuole di danza dove dovevo leggere di tutto e renderlo pratico immediatamente, ho passato anni a scrivere sui pentagrammi, ho passato anni a suonare gli stessi repertori, ho passato anni ad insegnare. Tutto questo un vantaggio lo da.

Oramai studio poco, perlomeno non eseguo quasi più i repertori creati in conservatorio, e mi dispiace, ma se vado a ritirar fuori una Sonata di Beethoven ovviamente mi tocca leggerla con più attenzione ma una volta/due e riparto.

E' questione di pratica e metodo. Per dire, io entrai in conservatorio per la classe di Organo e Composizione ma siccome ero a digiuno totale perché non avevo mai studiato musica (mi presero solo per la musicalità dimostrata suonando ad orecchio un pezzo di Bacharach!!!) mi fecero fare un anno propedeutico di pianoforte per assimilare le nozioni base di tecnica. Ebbene, non solo conclusi il programma di primo anno in due mesi ma mi pappai anche i programmi di secondo e terzo anno. Per me era facile ...te credo! studiavo un fottio di ore al giorno e soprattutto la splendida pianista Maria Elisa Tozzi mi aveva insegnato come studiare! Pensa che a metà percorso, a quattro/cinque mesi dal mio precedente nulla, la Tozzi mi propose questo: che amai e suonai tantissimo e all'esame di conferma, sempre di Debussy, mi fece suonare "Deux Arabesque".

Ma ripeto, metodo e tempo a disposizione e poi un po' di "strizza" nella professione, quella che ti fa essere determinato.
...quindi cerca di migliorare, certo, ma non metterti in gara, in fondo da un hobby non si può pretendere chissà che.
hai ragione, un hobby non rende come un obbligo, ci vuole il fiato sul collo per imparare a dovere.
  • anonimo

28-05-18 13.45

@ dobermann103
per stare in allenamento sia come lettura che come tecnica.. Bach va sempre bene :) prima di iniziare a suonare altro, come esercizi uso clavicembalo ben temperato I e II e ogni tanto aggiungo un preludio e una fuga per rimanere allenati nella lettura e stimolare la tecnica.. quindi mi suono quelli che ricordo a memoria e poi passo alla lettura ... a riscaldamento ultimato passo ai generi che suono in giro
tu però ci vivi con la musica vero?
  • dobermann103
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28-05-18 13.48

@ anonimo
tu però ci vivi con la musica vero?
Noooo lo vorrei fare... ma è impossibile da queste parti... però suono quanto meno per pagarmi attrezzature e strumenti...
  • anonimo

28-05-18 14.10

@ dobermann103
Noooo lo vorrei fare... ma è impossibile da queste parti... però suono quanto meno per pagarmi attrezzature e strumenti...
quanto ci si impiega mediamente a studiare l'invenzione numero 1, un mese?

28-05-18 14.20

mark_c ha scritto:
hai ragione, un hobby non rende come un obbligo, ci vuole il fiato sul collo per imparare a dovere.


molti sostengono che per imparare a suonare ci vogliono ore ed ore di studio giornaliere: io non appartengo a quella schiera (pur avendo studiato fino a 7 e più ore al giorno, in certi periodi della mia vita): ritengo che la costanza e il metodo nello studio siano ben più fondamentali che stare troppo sullo strumento: l'impegno non deve mai stremare...
  • dobermann103
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28-05-18 14.35

@ anonimo
quanto ci si impiega mediamente a studiare l'invenzione numero 1, un mese?
Non avendola mai suonata l’ho vista ora lentamente e non mi sembra difficile. Sicuramente meno di un mese. Però cerca di farla lentissima e se riesci già con i forte e piano ecc ecc
  • vin_roma
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28-05-18 16.25

Forte e piano in Bach sono relativi, quello a cui dar peso sono i fraseggi. Chiedere quanto tempo per imparare la n° 1? Relativissimo. Oggi impiegherei il tempo di leggerla 2/3 volte, non conoscendola ci metterei 15 minuti, per eseguirla con capacità ...ci vorrebbero un po' di esecuzioni protratte nel tempo per digerirla ed eseguirla "artisticamente". Misurata con le capacità parallele a quando l'affrontai per il programma di studio forse c'avrò messo un paio di sedute per leggerla tutta e una settimana per eseguirla diligentemente.
  • michelet
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28-05-18 18.42

@ anonimo
si sa se poi le ha brevettate queste invenzioni?
Sei decisamente più bravo come pianista che come umorista emo
Hai un umorismo vetroso... emo
  • anonimo

28-05-18 18.43

@ vin_roma
Forte e piano in Bach sono relativi, quello a cui dar peso sono i fraseggi. Chiedere quanto tempo per imparare la n° 1? Relativissimo. Oggi impiegherei il tempo di leggerla 2/3 volte, non conoscendola ci metterei 15 minuti, per eseguirla con capacità ...ci vorrebbero un po' di esecuzioni protratte nel tempo per digerirla ed eseguirla "artisticamente". Misurata con le capacità parallele a quando l'affrontai per il programma di studio forse c'avrò messo un paio di sedute per leggerla tutta e una settimana per eseguirla diligentemente.
grazie per le informazioni, almeno ora so quanto un esperto musicista impiega ad assimilare un brano.
Ho letto che molti consigliano di studiare questo brano a mani separate, è la soluzione migliore come dice del resto il Chung?
  • vin_roma
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28-05-18 19.08

@ anonimo
grazie per le informazioni, almeno ora so quanto un esperto musicista impiega ad assimilare un brano.
Ho letto che molti consigliano di studiare questo brano a mani separate, è la soluzione migliore come dice del resto il Chung?
Certamente, perché soprattutto serve controllare l'articolazione tematica e a mani separate risulta più evidente ...ma poi tocca farlo a mani unite senza mai perdere il senso delle frasi, è tutto lì l'inghippo: ascoltare polifonicamente.
  • anonimo

28-05-18 19.10

@ michelet
Sei decisamente più bravo come pianista che come umorista emo
Hai un umorismo vetroso... emo
siete troppo seri emo
  • anonimo

28-05-18 20.31

@ vin_roma
Certamente, perché soprattutto serve controllare l'articolazione tematica e a mani separate risulta più evidente ...ma poi tocca farlo a mani unite senza mai perdere il senso delle frasi, è tutto lì l'inghippo: ascoltare polifonicamente.
sto notando che ha le stesse difficoltà che avevo trovato nell'imparare Maple Leaf Rag, però in questo caso avevo studiato "non" a mani separate, mi trovo meglio a studiare così, mi sembra di perdere meno tempo. Mi ricordo che non riuscivo a sincronizzare le due mani ma poi, un bel giorno, tutto si è sistemato quasi in automatico, misteri del pianoforte.

28-05-18 20.33

mark_c ha scritto:
Ho letto che molti consigliano di studiare questo brano a mani separate, è la soluzione migliore come dice del resto il Chung?


anche questa è un'indicazione che trovo 'insensata': la caratteristica fondamentale del pianista è la sua abilità a gestire le due mani 'contemporaneamente': studiare separatamente serve davvero a a poco, solo a prendere coscienza delle singole linee tematiche, la diteggiature migliore, i coloriti, i fraseggi, ecc., ma solo un lavoro 'preliminare', il 'grosso dello studio va fatto insieme con le due mani...
  • anonimo

28-05-18 20.41

@ igiardinidimarzo
mark_c ha scritto:
Ho letto che molti consigliano di studiare questo brano a mani separate, è la soluzione migliore come dice del resto il Chung?


anche questa è un'indicazione che trovo 'insensata': la caratteristica fondamentale del pianista è la sua abilità a gestire le due mani 'contemporaneamente': studiare separatamente serve davvero a a poco, solo a prendere coscienza delle singole linee tematiche, la diteggiature migliore, i coloriti, i fraseggi, ecc., ma solo un lavoro 'preliminare', il 'grosso dello studio va fatto insieme con le due mani...
personalmente mi trovo meglio studiare con entrambe le mani anche se è più lento l'apprendimento

28-05-18 20.44

mark_c ha scritto:
personalmente mi trovo meglio studiare con entrambe le mani anche se è più lento l'apprendimento


no, non lo è (semmai è il contrario): quando metti insieme le due mani, praticamente ricominci da capo...
  • anonimo

28-05-18 20.47

@ igiardinidimarzo
mark_c ha scritto:
personalmente mi trovo meglio studiare con entrambe le mani anche se è più lento l'apprendimento


no, non lo è (semmai è il contrario): quando metti insieme le due mani, praticamente ricominci da capo...
forse mi sono spiegato male, io studio da subito con entrambe le mani, non prima la destra e poi la sinistra