DAW o non DAW: vostre esperienze

  • LucaS6901
  • Membro: Senior
  • Risp: 520
  • Loc: Milano
  • Thanks: 67  

25-10-23 11.22

@ wildcat80
Prendetelo un po' come un sondaggio.
Voi come lavorate?
A) utilizzo un setup totalmente in the box con DAW e plugin vari (qualsiasi piattaforma, dico Mac/Win/iPad ma se qualcuno usasse Android o Linux sarei curioso di sentire la loro)
B) utilizzo un setup ibrido basato su DAW ma utilizzando sia strumenti esterni (tastiere, strumenti acustici, chitarre, etc etc) che virtuali: in tal caso usate aggregate devices, schede audio capienti, espansioni Adat ed è eventuali outboard esterni?
C) utilizzo un setup sostanzialmente DAWless, utilizzando il passaggio in DAW solo per finalizzare: in tal caso come gestite i collegamenti audio e MIDI, eventuali clock/sync?

Io, brevemente, lavoro sostanzialmente DAWless utilizzando il Fantom 0 come cuore del setup. Gli strumenti sono collegati via thru box per evitare spiacevoli fenomeni di latenza o trasmissione indesiderata di messaggi MIDI. Facendo cose di natura prettamente amatoriale, spesso non passo neppure sul Mac ma faccio rendering diretto esportando via magica chiavetta USB dal Fantom sul cellulare se voglio condividere, altrimenti faccio un breve passaggio, non necessariamente multitraccia (se il mix soddisfa), per il tocco finale (definirlo mastering è un parolone).
Mi sono posto il problema degli strumenti che entrano su un ingresso stereo da submix: in tal caso, se qualcosa non torna, campiono le singole parti e le metto in griglia via pad zone, ma probabilmente se dovessi fare qualcosa di più articolato mi toccherà passare in multitraccia.

Il mio messaggio finale è che non esiste un sistema migliore, più facile, più difficile: esiste solo il sistema con cui si lavora meglio.
Non è che a lavorare solo strumenti si è più bravi rispetto a lavorare su Mac/PC/iPad e viceversa, però devo dire che il lavoro totalmente in the box, se piace, offre maggior flessibilità rispetto al lavoro DAWless: qualsiasi DAW, anche la più semplice come GarageBand, permette di lavorare più finemente soprattutto in fase di mix, ma dall'altra devo dire che il Fantom di per sé offre suoni veramente ready to mix, facili da assemblare, mentre lavorare su plugin diversi spesso è più noioso. Ricordo le bestemmie per far girare bene mix in cui avevo usato un paio di plugin di Fullbucket, il clone DW8000 soprattutto, che suona veramente grosso come un vero synth vintage.
A voi!
Io al momento rientro nella categoria A. Mac + VST + Minilab 3. Fino a qualche mese fa non avevo neanche la Minilab e quindi suonavo direttamente sulla QWERTY… Adesso mi sono evoluto emo. Di hardware ho poco, un FP7 e un D550 (non considero il JX8P ormai da rottamare) ma ultimamente li uso raramente.
Forse inizio a sentire l’esigenza di una DAW un po’ più evoluta rispetto al GarageBand che utilizzo ma sono indeciso su quale eventualmente acquistare. Ah…non ho neanche scheda audio esterna, e anche qua sto valutando se sia il caso di prenderne una o meno emo. Il tutto però rispecchia, almeno per me, l’utilizzo che ne faccio. Non ho una band, non faccio serate, suono solo per puro divertimento senza eccessivi “sbatti”…emoemo a casa, di solito quando fuori piove, altrimenti vado al mare emoemo.
  • FastHands

25-10-23 11.36

wildcat80 ha scritto:
A) utilizzo un setup totalmente in the box con DAW e plugin vari


cerco di essere il piu professionale possibile restando nel dominio digitale, a mio avviso in un ambiente non professionale ma comunque avanzato, piu si resta ITB, piu si preserva qualità audio ma soprattutto si by-passano i colle di bottiglia tipici di questi sistemi.
  • BB79
  • Membro: Expert
  • Risp: 3974
  • Loc: Roma
  • Thanks: 386  

25-10-23 12.59

@ wildcat80
Prendetelo un po' come un sondaggio.
Voi come lavorate?
A) utilizzo un setup totalmente in the box con DAW e plugin vari (qualsiasi piattaforma, dico Mac/Win/iPad ma se qualcuno usasse Android o Linux sarei curioso di sentire la loro)
B) utilizzo un setup ibrido basato su DAW ma utilizzando sia strumenti esterni (tastiere, strumenti acustici, chitarre, etc etc) che virtuali: in tal caso usate aggregate devices, schede audio capienti, espansioni Adat ed è eventuali outboard esterni?
C) utilizzo un setup sostanzialmente DAWless, utilizzando il passaggio in DAW solo per finalizzare: in tal caso come gestite i collegamenti audio e MIDI, eventuali clock/sync?

Io, brevemente, lavoro sostanzialmente DAWless utilizzando il Fantom 0 come cuore del setup. Gli strumenti sono collegati via thru box per evitare spiacevoli fenomeni di latenza o trasmissione indesiderata di messaggi MIDI. Facendo cose di natura prettamente amatoriale, spesso non passo neppure sul Mac ma faccio rendering diretto esportando via magica chiavetta USB dal Fantom sul cellulare se voglio condividere, altrimenti faccio un breve passaggio, non necessariamente multitraccia (se il mix soddisfa), per il tocco finale (definirlo mastering è un parolone).
Mi sono posto il problema degli strumenti che entrano su un ingresso stereo da submix: in tal caso, se qualcosa non torna, campiono le singole parti e le metto in griglia via pad zone, ma probabilmente se dovessi fare qualcosa di più articolato mi toccherà passare in multitraccia.

Il mio messaggio finale è che non esiste un sistema migliore, più facile, più difficile: esiste solo il sistema con cui si lavora meglio.
Non è che a lavorare solo strumenti si è più bravi rispetto a lavorare su Mac/PC/iPad e viceversa, però devo dire che il lavoro totalmente in the box, se piace, offre maggior flessibilità rispetto al lavoro DAWless: qualsiasi DAW, anche la più semplice come GarageBand, permette di lavorare più finemente soprattutto in fase di mix, ma dall'altra devo dire che il Fantom di per sé offre suoni veramente ready to mix, facili da assemblare, mentre lavorare su plugin diversi spesso è più noioso. Ricordo le bestemmie per far girare bene mix in cui avevo usato un paio di plugin di Fullbucket, il clone DW8000 soprattutto, che suona veramente grosso come un vero synth vintage.
A voi!
quando ancora registravo concerti di piccoli gruppi acustici (per lo più musica da camera, barocco) macbook pro con Motu Traveler e Reaper , poi la somma veniva eventualmente editata con eq ed ammennicoli vari, occorrendo.
Per i gruppi pop, dai sottogruppi del mixer analogico (un Mackie serie USA ) alle entrate della Motu, una sorta di multitraccia a bus .
Per le mie cose, a parte il Clavinova che entra in audio, Logic e VSTi a manetta, non possedendo peraltro alcun sinth hardware ma solo controllers.
Ultimamente non faccio nulla...emoemoemoemo
  • dxmat
  • Membro: Expert
  • Risp: 909
  • Loc: Vicenza
  • Thanks: 132  

25-10-23 14.15

wildcat80 ha scritto: Altra questione: preferite lavorare in maniera lineare o a blocchi/pattern/loop con il sequencer?


Lineare al 100% praticamente mai, nel senso che le varie take midi/audio eseguite sui synth vengono comunque poi editate e/o copiate(talvolta comping) per collocarle nell'arrangiamento. Mantengo sempre le take midi nel progetto dalle quali posso sempre ottenere differenti take audio indirizzandole a differenti synth o patch. Diversamente con le parti ritmiche preferisco i pattern, che eventualmente modifico.
Quindi direi semi-lineare, di sicuro non metodo pattern based puro stile Ableton Live.
  • garubi
  • Membro: Senior
  • Risp: 468
  • Loc: Modena
  • Thanks: 78  

25-10-23 15.01

@ wildcat80
Prendetelo un po' come un sondaggio.
Voi come lavorate?
A) utilizzo un setup totalmente in the box con DAW e plugin vari (qualsiasi piattaforma, dico Mac/Win/iPad ma se qualcuno usasse Android o Linux sarei curioso di sentire la loro)
B) utilizzo un setup ibrido basato su DAW ma utilizzando sia strumenti esterni (tastiere, strumenti acustici, chitarre, etc etc) che virtuali: in tal caso usate aggregate devices, schede audio capienti, espansioni Adat ed è eventuali outboard esterni?
C) utilizzo un setup sostanzialmente DAWless, utilizzando il passaggio in DAW solo per finalizzare: in tal caso come gestite i collegamenti audio e MIDI, eventuali clock/sync?

Io, brevemente, lavoro sostanzialmente DAWless utilizzando il Fantom 0 come cuore del setup. Gli strumenti sono collegati via thru box per evitare spiacevoli fenomeni di latenza o trasmissione indesiderata di messaggi MIDI. Facendo cose di natura prettamente amatoriale, spesso non passo neppure sul Mac ma faccio rendering diretto esportando via magica chiavetta USB dal Fantom sul cellulare se voglio condividere, altrimenti faccio un breve passaggio, non necessariamente multitraccia (se il mix soddisfa), per il tocco finale (definirlo mastering è un parolone).
Mi sono posto il problema degli strumenti che entrano su un ingresso stereo da submix: in tal caso, se qualcosa non torna, campiono le singole parti e le metto in griglia via pad zone, ma probabilmente se dovessi fare qualcosa di più articolato mi toccherà passare in multitraccia.

Il mio messaggio finale è che non esiste un sistema migliore, più facile, più difficile: esiste solo il sistema con cui si lavora meglio.
Non è che a lavorare solo strumenti si è più bravi rispetto a lavorare su Mac/PC/iPad e viceversa, però devo dire che il lavoro totalmente in the box, se piace, offre maggior flessibilità rispetto al lavoro DAWless: qualsiasi DAW, anche la più semplice come GarageBand, permette di lavorare più finemente soprattutto in fase di mix, ma dall'altra devo dire che il Fantom di per sé offre suoni veramente ready to mix, facili da assemblare, mentre lavorare su plugin diversi spesso è più noioso. Ricordo le bestemmie per far girare bene mix in cui avevo usato un paio di plugin di Fullbucket, il clone DW8000 soprattutto, che suona veramente grosso come un vero synth vintage.
A voi!
Mix editing ecc principalmente A (in the box): synth, modelli fisici e campionamenti tutto da VST.
Niente outboard: anche in questo tutto VST.
Strumenti acustici (chitarre, fisarmonica, percussioni) e voci ovviamente li registro: se per un demo direttamente nel mio home studio. Se per lavori più importanti vado in qualche studiolo più trattato a livello acustico e poi importo le tracce.
Quello che faccio da me è comunque sempre a livello semi-professionale, mai prodotti finiti per il mercato. A parte sonorizzazioni e sound design.
  • afr
  • Membro: Staff
  • Risp: 20543
  • Loc: Torino
  • Thanks: 1474  

25-10-23 22.45

@ wildcat80
Prendetelo un po' come un sondaggio.
Voi come lavorate?
A) utilizzo un setup totalmente in the box con DAW e plugin vari (qualsiasi piattaforma, dico Mac/Win/iPad ma se qualcuno usasse Android o Linux sarei curioso di sentire la loro)
B) utilizzo un setup ibrido basato su DAW ma utilizzando sia strumenti esterni (tastiere, strumenti acustici, chitarre, etc etc) che virtuali: in tal caso usate aggregate devices, schede audio capienti, espansioni Adat ed è eventuali outboard esterni?
C) utilizzo un setup sostanzialmente DAWless, utilizzando il passaggio in DAW solo per finalizzare: in tal caso come gestite i collegamenti audio e MIDI, eventuali clock/sync?

Io, brevemente, lavoro sostanzialmente DAWless utilizzando il Fantom 0 come cuore del setup. Gli strumenti sono collegati via thru box per evitare spiacevoli fenomeni di latenza o trasmissione indesiderata di messaggi MIDI. Facendo cose di natura prettamente amatoriale, spesso non passo neppure sul Mac ma faccio rendering diretto esportando via magica chiavetta USB dal Fantom sul cellulare se voglio condividere, altrimenti faccio un breve passaggio, non necessariamente multitraccia (se il mix soddisfa), per il tocco finale (definirlo mastering è un parolone).
Mi sono posto il problema degli strumenti che entrano su un ingresso stereo da submix: in tal caso, se qualcosa non torna, campiono le singole parti e le metto in griglia via pad zone, ma probabilmente se dovessi fare qualcosa di più articolato mi toccherà passare in multitraccia.

Il mio messaggio finale è che non esiste un sistema migliore, più facile, più difficile: esiste solo il sistema con cui si lavora meglio.
Non è che a lavorare solo strumenti si è più bravi rispetto a lavorare su Mac/PC/iPad e viceversa, però devo dire che il lavoro totalmente in the box, se piace, offre maggior flessibilità rispetto al lavoro DAWless: qualsiasi DAW, anche la più semplice come GarageBand, permette di lavorare più finemente soprattutto in fase di mix, ma dall'altra devo dire che il Fantom di per sé offre suoni veramente ready to mix, facili da assemblare, mentre lavorare su plugin diversi spesso è più noioso. Ricordo le bestemmie per far girare bene mix in cui avevo usato un paio di plugin di Fullbucket, il clone DW8000 soprattutto, che suona veramente grosso come un vero synth vintage.
A voi!
C) Kronos è il cuore, uso il suo generatore timbrico e poi via midi controllo wavestate - wavestate SE - opsix - opsix SE

SEQUENCER, Kronos, tutto basato su pattern poi concatenati, stra comodo!

Quindi qualsiasi brano viene composto, mixato all'interno di Kronos

Una volta terminato riverso il tutto in formato audio su cubase su 4 tracce (purtroppo avendo solo 4 coppie di IN sulla scheda audio, l'opsix entra nell'audio IN di Kronos, per tanto 1 traccia audio di cubase conterrà Kronos +opsix)

Una volta registrato l'audio inserisco in ogni traccia gli fx waves

Poi esporto l'audio ed è finito il giochino
  • pentatonic
  • Membro: Expert
  • Risp: 2323
  • Loc: Mantova
  • Thanks: 137  

25-10-23 23.25

Il pc registra le tastiere hardware, solo per pianoforte acustico e Rhodes uso plugin (molto più pratico dell’utilizzo del Rhodes vero, che possiedo ma soffia un po’).

Ho una scheda audio con 8 IN e riesco a tenere tutte le mie tastiere collegate contemporaneamente, non capita spesso che le usi tutte in contemporanea, ma è una configurazione che mi trovo semplice e funzionale
  • artemiasalina
  • Membro: Expert
  • Risp: 1912
  • Loc: Napoli
  • Thanks: 159  

26-10-23 11.51

Rigorosamente tutto "in the box", dai suoni, ai plugin. Questo mi ha permesso di concentrare gli investimenti in strumenti virtuali e VST vari
, lasciando come hardware solo il piano digitale e una masterina 4 ottave per i synth o poco altro. Come DAW son partito da Cubase per arrivare a Reaper, ma sto sempre più valutando il ritorno a qualche DAW più "commerciale" per non dire professionale (Cubase, StudioOne).
Avrei volentieri investito dei soldini anche in una serie di microfoni per riprendere il piano acustico, ma il vicinato rumoroso ha totalmente reso vano anche il solo pensarci. Sistema operativo Windows 10 e scheda audio esterna Motu Hybrid mk3. Ah, poi c'è lui, il "miduino", che sarebbe una scheda arduino montata dentro un case e 2 fader, montato e programmato da mio fratello sotto mio progettazione.
  • ruggero
  • Membro: Supporter
  • Risp: 8965
  • Loc: Mantova
  • Thanks: 656  

26-10-23 11.57

artemiasalina ha scritto:
Cubase per arrivare a Reaper, ma sto sempre più valutamento il ritorno a qualche DAW più "commerciale


anche io! Perché...parlare di ITB con Reaper è alquanto soggettivo perché i plugin te li devi cercare tu e costruirti il tuo catalogo di effetti e strumenti.

27-10-23 09.39

wildcat80 ha scritto:
B) utilizzo un setup ibrido basato su DAW ma utilizzando sia strumenti esterni (tastiere, strumenti acustici, chitarre, etc etc) che virtuali: in tal caso usate aggregate devices, schede audio capienti, espansioni Adat ed è eventuali outboard esterni?


Quello che ho sottolineato è quello che uso.
Cubase 12
Blofeld Desktop per i synth + alcuni plugin
Nord Electro per piani e Hammond
Chitarra Elettrica + plugin per emulazioni cabinet e pedalini
Scheda Audio Steinberg UR28M
Microfono Behringer C1
Avessi posto in casa userei anche outboard esterni.
Registro e mixo su Cubase, uso molti plugin della Waves ma se poptessi andrei su UAD.

E' vero che esiste il sistema con cui si lavora meglio ma è anche vero che, se guardiamo le tendenze degli studi musicali odierni, il sistema ibrido per la registrazione ed il mixing è comunque il migliore: Software + Hardware. Esclusa la DAW il resto è - ovviamente - gusto personale sia in termini di strumenti sia in termini di effettistica.
Poi è altrettanto ovvio che gli spazi caslinghi sono quello che sono e ognuno fa di necessità virtù.

wildcat80 ha scritto:
mentre lavorare su plugin diversi spesso è più noioso

Io lo trovo stimolante, proprio perché ci devo mettere testa e orecchio, ma, probabilmente, rispetto a te ho più tempo a disposizione (il tempo fa la differenza).

wildcat80 ha scritto:
Fantom di per sé offre suoni veramente ready to mix, facili da assemblare,

Questo è il bello delle workstation, hai già tutto - più o meno - pronto, se lavori in the box, altrimenti il giorno che dovessi tornare a mixare in una DAW prova a mettere quei suoni in un mix insieme ad altro e poi altro che bestemmie. Le workstation per l'home recording sono le peggiori bestie.
Per me.
  • wildcat80
  • Membro: Guru
  • Risp: 6764
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1437  

27-10-23 11.05

MarcezMonticus ha scritto:
Questo è il bello delle workstation, hai già tutto - più o meno - pronto, se lavori in the box, altrimenti il giorno che dovessi tornare a mixare in una DAW prova a mettere quei suoni in un mix insieme ad altro e poi altro che bestemmie. Le workstation per l'home recording sono le peggiori bestie.


Secondo me sei rimasto scottato da qualcosa di vecchio emo perché ora esci in multitraccia, puoi decidere se uscire dal master, se bypassare la catena effetti, l'equalizzazione globale, per traccia o per singolo strumento se parliamo di drum part... insomma, è come se fossero plugin (ed in effetti il Fantom è un enorme contenitore di plugin).
E soprattutto, perché non dovrebbe funzionare in the box lo stesso mix che funziona sulla workstation?
E anche con gli altri strumenti non ho rilevato problemi: ho sempre almeno 3 parti esterne, ognuna con la sua catena dedicata sullo strumento.
Afr passa su DAW per il mix e non ha problemi, è forse un preconcetto legato a strumenti un po' datati tipo la serie XP probabilmente, non c'è paragone con le workstation odierne, soprattutto quando parliamo di strumenti che sono di fatto estensioni fisiche di virtual instruments (il Fantom devi immaginarlo come un Ableton Push più potente, con tastiera, su cui girano external instruments e diverse istanze di Zenology)
  • Lollo78
  • Membro: Senior
  • Risp: 221
  • Loc: Venezia
  • Thanks: 42  

27-10-23 18.44

Io uso 3 sistemi diversi per le varie situazioni.

1)Per le prove con i gruppi di solito iPad+master :

Camelot con vari auv3 e backingtracks (se servono) che preparo a casa su cubase 12 pro.

2) altre prove dove non necessito di backing o suoni particolari(vb3 , pianoteq) uso una workstation (ultimamente la juno g)

3) in studio lavoro tutto itb su cubase 12 pro in maniera lineare e semi lineare. Di solito tutte le backing tracks le faccio su cubase che uso da parecchi anni. Lo trovo veloce e comodo senza avere tanti cavi e macchine da pilotare. Bravi coloro che hanno tanta pazienza nel routing! I miei tempi sono sempre stretti e quindi preferisco accendere anche 10 minuti e lavorare subito al volo con i plugin.
Ormai ho già i miei template di mix e mastering ottimizzati negli anni e quindi ne guadagno in velocità...
  • MiLord
  • Membro: Expert
  • Risp: 1793
  • Loc: Milano
  • Thanks: 130  

28-10-23 19.43

Le rare volte che registro lo faccio solo in audio con audacity.
Se sbaglio o non mi piace rifaccio la traccia o cerco di risuonare solo la parte, se possibile.
Mi sento troppo una mosca bianca emoemoemoemo
  • adr3nokrome
  • Membro: Guest
  • Risp: 79
  • Loc: Torino
  • Thanks: 13  

31-10-23 20.00

@ MiLord
Le rare volte che registro lo faccio solo in audio con audacity.
Se sbaglio o non mi piace rifaccio la traccia o cerco di risuonare solo la parte, se possibile.
Mi sento troppo una mosca bianca emoemoemoemo
Io sono ancora piú mosca bianca, nella mia inettitudine anch’io mi diverto a registrare tracce audio indipendenti e cercare poi di sincronizzarle e loopparle, nemmeno fossi un pioniere della musica concreta anni 60…..
É il vecchio fascino delle registrazioni su quattro piste e cassetta al cromo che é duro a morire…..! emo

Devo anch’io fare i complimenti al topic, per chi ormai é rimasto troppo indietro coi tempi come me, leggere e cercare di comprendere i setup descritti é un utilissimo esercizio didattico….!
  • dxmat
  • Membro: Expert
  • Risp: 909
  • Loc: Vicenza
  • Thanks: 132  

31-10-23 21.00

adr3nokrome ha scritto: É il vecchio fascino delle registrazioni su quattro piste e cassetta al cromo che é duro a morire…..! emo


Mitico. Comunque sappi che, dopo il vinile, anche la cassetta sta tornando di moda... almeno tra il popolo dei collezionisti.

02-11-23 13.24

@ wildcat80
MarcezMonticus ha scritto:
Questo è il bello delle workstation, hai già tutto - più o meno - pronto, se lavori in the box, altrimenti il giorno che dovessi tornare a mixare in una DAW prova a mettere quei suoni in un mix insieme ad altro e poi altro che bestemmie. Le workstation per l'home recording sono le peggiori bestie.


Secondo me sei rimasto scottato da qualcosa di vecchio emo perché ora esci in multitraccia, puoi decidere se uscire dal master, se bypassare la catena effetti, l'equalizzazione globale, per traccia o per singolo strumento se parliamo di drum part... insomma, è come se fossero plugin (ed in effetti il Fantom è un enorme contenitore di plugin).
E soprattutto, perché non dovrebbe funzionare in the box lo stesso mix che funziona sulla workstation?
E anche con gli altri strumenti non ho rilevato problemi: ho sempre almeno 3 parti esterne, ognuna con la sua catena dedicata sullo strumento.
Afr passa su DAW per il mix e non ha problemi, è forse un preconcetto legato a strumenti un po' datati tipo la serie XP probabilmente, non c'è paragone con le workstation odierne, soprattutto quando parliamo di strumenti che sono di fatto estensioni fisiche di virtual instruments (il Fantom devi immaginarlo come un Ableton Push più potente, con tastiera, su cui girano external instruments e diverse istanze di Zenology)
In realtà non ha mai approcciato il mix in the box su una workstation perché non mi interessava farlo.
Il mio commento è sulla gestione dei suoni delle workstation dentro il mix non sul loro utilizzo per fare un mix.
E' un mondo chiuso che appena provi a far convivere in un mix "as it is" sono dolori.
Ho scelto per quello il Nord Electro, pochi suoni ben definiti con pochi effetti e sei a posto, idem il Blofeld, suonato nudo e crudo e processato con i plugin, rapido ed essnziale.
Less is more.
Non a caso nella maggior parte degli studi di registrazione, a quasi tutti i livelli, workstation non ce ne sono, ma sono tutti pieni di synth e piani digitali.
  • wildcat80
  • Membro: Guru
  • Risp: 6764
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1437  

02-11-23 13.43

@ MarcezMonticus
In realtà non ha mai approcciato il mix in the box su una workstation perché non mi interessava farlo.
Il mio commento è sulla gestione dei suoni delle workstation dentro il mix non sul loro utilizzo per fare un mix.
E' un mondo chiuso che appena provi a far convivere in un mix "as it is" sono dolori.
Ho scelto per quello il Nord Electro, pochi suoni ben definiti con pochi effetti e sei a posto, idem il Blofeld, suonato nudo e crudo e processato con i plugin, rapido ed essnziale.
Less is more.
Non a caso nella maggior parte degli studi di registrazione, a quasi tutti i livelli, workstation non ce ne sono, ma sono tutti pieni di synth e piani digitali.
Non ci siamo capiti, stavamo parlando della stessa cosa, la frase in the box significa nel computer, non nella workstation, forse ci siamo fraintesi lì.
Comunque è una leggenda metropolitana Marce, soprattutto oggi.
Il Fantom di fatto è un Jupiter X con politimbricità più che triplicata, un sequencer e un campionatore.
Suonano identici: hanno persino la stessa struttura uscita con la stessa catena di effetti e regolazioni identiche.
Suonano esattamente uguali. Precisi. Stessi convertitori. Il mio Jupiter XM è stato venduto all'Atlantic Studio di Milano, perché il Fantom era fuori dal loro budget (almeno così mi disse il titolare che è genovese ed è venuto a ritirarlo a casa mia).
Zenology se prendiamo la struttura comune (Models e Zencore) suona esattamente uguale, tanto che i suoni di Zenology sono molto più semplici da mixare rispetto ad altri plugin.
Per quale motivo dovrebbe essere difficile fare un mix con il Fantom su DAW e dovrebbe essere invece facile farlo con Zenology? La differenza è nulla: stessi plugin che girano su hardware generico o su hardware dedicato, che passano direttamente in formato audio digitale sulla DAW.
Non ci sono parametri nascosti, forse un tempo le workstation erano veramente un mondo a sé, non lo so, oggi hai possibilità di avere lo stesso motore sonoro sulla workstation, sul synth, sul PC e addirittura in parte su iPad e tablet col synth ZC1 di Zenbeat: da questo punto di vista hanno fatto un lavoro egregio, massima flessibilità e compatibilità.
Io per dire mi trovo meglio a usare il sequencer del Fantom rispetto alle DAW che ho utilizzato fino ad ora, potrei decidere di fare suonare le singole tracce a 16 istanze di Zenology (e mi esplode il Mac emo) oppure usare Zenology direttamente sul Fantom ed uscire in multitraccia su 16 canali stereo, con lo stesso identico suono che avrei sul Mac.
Forse non hai considerato questo aspetto, che è un po' una peculiarità del microcosmo Roland.
Poi magari con un Montage o un Kronos sono bestemmie, ma non credo visto che entrambi sono strumenti ben diffusi anche in ambito studio professionale.
Io per primo ho sempre visto le workstation come strumenti inutilmente complessi, forse perché provato da esperienze live frustranti su una XP80 con cui ho fatto tanti anni fa una serie di serate senza di fatto conoscere la macchina, ma devo dire che con il Fantom mi sono dovuto ricredere su semplicità e usabilità.

02-11-23 14.40

@ wildcat80
Non ci siamo capiti, stavamo parlando della stessa cosa, la frase in the box significa nel computer, non nella workstation, forse ci siamo fraintesi lì.
Comunque è una leggenda metropolitana Marce, soprattutto oggi.
Il Fantom di fatto è un Jupiter X con politimbricità più che triplicata, un sequencer e un campionatore.
Suonano identici: hanno persino la stessa struttura uscita con la stessa catena di effetti e regolazioni identiche.
Suonano esattamente uguali. Precisi. Stessi convertitori. Il mio Jupiter XM è stato venduto all'Atlantic Studio di Milano, perché il Fantom era fuori dal loro budget (almeno così mi disse il titolare che è genovese ed è venuto a ritirarlo a casa mia).
Zenology se prendiamo la struttura comune (Models e Zencore) suona esattamente uguale, tanto che i suoni di Zenology sono molto più semplici da mixare rispetto ad altri plugin.
Per quale motivo dovrebbe essere difficile fare un mix con il Fantom su DAW e dovrebbe essere invece facile farlo con Zenology? La differenza è nulla: stessi plugin che girano su hardware generico o su hardware dedicato, che passano direttamente in formato audio digitale sulla DAW.
Non ci sono parametri nascosti, forse un tempo le workstation erano veramente un mondo a sé, non lo so, oggi hai possibilità di avere lo stesso motore sonoro sulla workstation, sul synth, sul PC e addirittura in parte su iPad e tablet col synth ZC1 di Zenbeat: da questo punto di vista hanno fatto un lavoro egregio, massima flessibilità e compatibilità.
Io per dire mi trovo meglio a usare il sequencer del Fantom rispetto alle DAW che ho utilizzato fino ad ora, potrei decidere di fare suonare le singole tracce a 16 istanze di Zenology (e mi esplode il Mac emo) oppure usare Zenology direttamente sul Fantom ed uscire in multitraccia su 16 canali stereo, con lo stesso identico suono che avrei sul Mac.
Forse non hai considerato questo aspetto, che è un po' una peculiarità del microcosmo Roland.
Poi magari con un Montage o un Kronos sono bestemmie, ma non credo visto che entrambi sono strumenti ben diffusi anche in ambito studio professionale.
Io per primo ho sempre visto le workstation come strumenti inutilmente complessi, forse perché provato da esperienze live frustranti su una XP80 con cui ho fatto tanti anni fa una serie di serate senza di fatto conoscere la macchina, ma devo dire che con il Fantom mi sono dovuto ricredere su semplicità e usabilità.
Diciamo che delle tre (anzi quattro) Workstation che ho avuto: Gem S3 Turbo, Equinox, Gem WK2 (so che è un arranger ma il suo sequencer era davvero innovativo) e Motif ES6, ho sfruttato il sequencer interno pochissimo e che quando ho cominciato a fare recording e mix ho iniziato su piattaforma PC + Hardware quindi la mia esperienza è nulla.

Avevo pensato a Kronos per fare quello che tu fai con Fantom ma ho scartato questa scelta per tanti motivi:
- Praticità. Pensavo di tornare a fare live al più presto e usare Kronos come unica tastiera era affascinante ma fare monta e smonta casa - sala prove e viceversa ogni volta non mi andava.
- Scheda Audio. Ebbene sì ho preferito andare su una soluzione Steinberg (e continuerò quando la mia fedele UR28M mi lascerà a piedi) per avere la migliore compatibilità possibile fra i driver della scheda audio e la DAW da utilizzare.
- Comodità. Preferisco il buon vecchio mouse e la fedele tastiera per le scorciatoie, un monitor grande e bello colorato dove aprirmi le finestre dei plugin, il mixer, ecc.
- Versatilità. Non sono legato solo a quei suoni, a quegli effetti, ecc. Preferisco avere come centro di lavoro un PC piuttosto che una Workstation.
Ce ne sono altri ma diventerei tedioso.
Attenzione! Non ho scritto che una workstation è difficile da usare (di fatto si tratta solo di imparare a conoscerla), ho un amico che ha sempre usato il sequencer delle Workstation per comporre i file Midi - lui si suonava le parti di batteria con una Roland - ma poi di volta in volta processava tutto con hardware esterno.
Quello che caratterizza la tua catena di produzione è che non hai parti di chitarre (che puoi aggiungere ovviamente e mixare in Fantom) e la voce (idem come sopra) o altri strumenti acustici. Per quanto si possano importare e trattare dopo, trovo che questa pratica rallenti tanto il workflow.
Tieni conto che io ho pensato di provare a replicare nel mio piccolissimo le condizioni degli studi professionali, quindi misto hardware e software, perché mi ci trovo bene.
Fantom è un caso limite e, per come l'ho inteso io, mi sembra un po' troppo limitato a sé stesso nel senso che è vero che quando hai quello ti basta e avanza praticamente per tutto e su ogni piattaforma (ad un certo costo) ma è talmente grande che si rischia di limitarsi a quello e non andare oltre.
Prendendo quello che scrivi, generalmente mixi Fantom dentro la DAW di Fantom, con moltii plugin di Fantom (campionando suoni su Fantom) e qualche suono esterno - ma il cuore è quello - e poi usi gli effetti di Fantom.
Detto così è perfetto e non ti consiglierei di fare diversamente
Ma se domani venissi da me a registrare i suoni del Fantom su Cubase io poi diventerei matto a mettere insieme Zenology, EZ drummer e EZ bass, la chitarra elettrica con BIAS FX, ecc. Mi divertirei un sacco però. eh eh eh eh eh.
Parlo sempre di amatori, eh, che fanno la spesa grossa una volta e poi vanno avanti così per anni.
Se mi fossi "auto-limitato" così non avrei scoperto il Blofeld.
  • wildcat80
  • Membro: Guru
  • Risp: 6764
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1437  

02-11-23 15.07

La cosa bella è che se vuoi fare il mix su DAW con altro, lo colleghi diretto impostando il driver vendor sul Fantom e ti esce già il risultato in multitraccia, sia MIDI che audio (e avere sia il MIDI che l'audio della stessa parte è tanta manna).
Ovviamente bypassando gli effetti insert, il riverbero e la sezione master, per lavorare sul suono crudo.
La velocità di lavoro per me non è tanto nel mix (si lavora senza riferimenti visivi, un analizzatore di spettro sull'equalizzatore aiuta sempre per dire), quanto nel sequencer, che a livello di stesura trovo molto immediato.
  • MarioSynth
  • Membro: Expert
  • Risp: 1417
  • Loc: Genova
  • Thanks: 290  

02-11-23 15.21

@ wildcat80
Non ci siamo capiti, stavamo parlando della stessa cosa, la frase in the box significa nel computer, non nella workstation, forse ci siamo fraintesi lì.
Comunque è una leggenda metropolitana Marce, soprattutto oggi.
Il Fantom di fatto è un Jupiter X con politimbricità più che triplicata, un sequencer e un campionatore.
Suonano identici: hanno persino la stessa struttura uscita con la stessa catena di effetti e regolazioni identiche.
Suonano esattamente uguali. Precisi. Stessi convertitori. Il mio Jupiter XM è stato venduto all'Atlantic Studio di Milano, perché il Fantom era fuori dal loro budget (almeno così mi disse il titolare che è genovese ed è venuto a ritirarlo a casa mia).
Zenology se prendiamo la struttura comune (Models e Zencore) suona esattamente uguale, tanto che i suoni di Zenology sono molto più semplici da mixare rispetto ad altri plugin.
Per quale motivo dovrebbe essere difficile fare un mix con il Fantom su DAW e dovrebbe essere invece facile farlo con Zenology? La differenza è nulla: stessi plugin che girano su hardware generico o su hardware dedicato, che passano direttamente in formato audio digitale sulla DAW.
Non ci sono parametri nascosti, forse un tempo le workstation erano veramente un mondo a sé, non lo so, oggi hai possibilità di avere lo stesso motore sonoro sulla workstation, sul synth, sul PC e addirittura in parte su iPad e tablet col synth ZC1 di Zenbeat: da questo punto di vista hanno fatto un lavoro egregio, massima flessibilità e compatibilità.
Io per dire mi trovo meglio a usare il sequencer del Fantom rispetto alle DAW che ho utilizzato fino ad ora, potrei decidere di fare suonare le singole tracce a 16 istanze di Zenology (e mi esplode il Mac emo) oppure usare Zenology direttamente sul Fantom ed uscire in multitraccia su 16 canali stereo, con lo stesso identico suono che avrei sul Mac.
Forse non hai considerato questo aspetto, che è un po' una peculiarità del microcosmo Roland.
Poi magari con un Montage o un Kronos sono bestemmie, ma non credo visto che entrambi sono strumenti ben diffusi anche in ambito studio professionale.
Io per primo ho sempre visto le workstation come strumenti inutilmente complessi, forse perché provato da esperienze live frustranti su una XP80 con cui ho fatto tanti anni fa una serie di serate senza di fatto conoscere la macchina, ma devo dire che con il Fantom mi sono dovuto ricredere su semplicità e usabilità.
Cavoli, complimenti ragazzi, leggervi è un piacere (Andrea sempre sugli scudi), si imparano un sacco di cose.

Anche io (come altri che leggo) sono rimasto molto indietro e registro tutto OTB (synth analogici e basso/chitarre elettriche --> dentro outboard --> DAW Cubase), poi il mix ITB (se riesco con qualche passaggio esterno, comp e nastro)

Il Fantom, al netto di alcune critiche che ho letto (editor, ecc) sembra proprio una gran macchina, molto versatile.

I synth VST invece li ho quasi cassati del tutto, so che è una questione annosa e suonano bene, ma è come guardare un quadro e guardare la foto di un quadro. Ma tanto sono pippe mentali, come si dice in gergo. E comunque sono rimasto indietro anche li, sarebbe bello provare il Roland Zenology.