Effetto stereo

  • maxtub
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09-01-19 10.12

@ benjomy
suonare ascoltando il proprio suono di pianoforte in mono trovo sia semplicemente orribile.... e l'esecuzione ne risente parecchio...
Infatti!
A volte uso un mixerino dove entro in stereo con la tastiera dall'uscita cuffia e su un'altro canale, mi faccio dare gli altri strumenti (escluso i miei ovviamente) ... in questo modo solo io riesco a sentirmi in stereo ma gli altri musicisti, sentono l'orribile suono di piano con cancellazione di fase
  • zerinovic
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09-01-19 10.44

Le tastiere vanno fatte uscire stereo, perlomeno dove conta cioè alla PA. Poi per arrangiarsi in monitoraggio ci sta pure.
Anche se per me è come fare una corsa con una gamba sola.
Gia le chitarre oggigiorno con i plug-in e hw,sempre più prestanti e pieni di possibilità, incominciano a darti le uscite stereo (pod xt pro,zentera,guitar rig ecc..) anche i cantanti si divrebbero svegliare dalla loro boria di leader ed estendere il loro strumento.perche la dove sta bene un harmonizer a tre voci, toglie il bianco e nero da una canzone.rispetto per gli anni che furono, ma oggi ci sono belle e valide possibilità.che dovrebbero essere uno stimolo alla creatività, con il ricordo nel cuore delle vecchie canzoni.
Sai quante discussioni con i fonici che poi alla fine messi all'angolo, la loro motivazione é sempre, se mi devo rompe le tasche cosi....solo perche si sono standarizzati a darti ciabatte collegate in mono, non si vogliono rompere le tasche, tu tastierista esci in stereo.?..cavoli tua ti uniformi.

Scusate la pippa...emo
  • emidio
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09-01-19 11.27

Ragazzi, è tutto molto più semplice di come sembri emo
Se suonate su un palco pro, avrete a disposizione un mixer di palco, che ha come unico scopo quello di consentire alla band il miglior monitoraggio possibile: a quel punto uscite tranquillamente in stereo e - a prescindere da ciò che accade sul PA esterno - chiedete di essere monitorati come volete (ovviamente parlo di sistemi in ear, in quanto è ovvio che un sigolo monitor sia mono! emo
In tutti gli altri casi, cioè quando manca il mixer sul palco ma c'è solo un banco che deve servire a gestire tutto, se volete un ascolto stereo munitevi di mixerino vostro personale: fate uscire tutto dal main L/R e fate entrare il segnale AUX che arriva dal banco con un mix di tutto TRANNE le tastiere (ovviamente il canale che ospita il mix di tutto il resto deve rimanere in mute).
Per quanto riguarda i vostri dubbi sul suono sommato di L/R, il problema delle cancellazioni ormai non si pone più sui moderni mixer digitali, perchè ogniqualvolta avviene una fase di PROCESSAZIONE di qualsiasi tipo la fase viene comunque sfasata.
  • emidio
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09-01-19 11.31

@ zerinovic
Le tastiere vanno fatte uscire stereo, perlomeno dove conta cioè alla PA. Poi per arrangiarsi in monitoraggio ci sta pure.
Anche se per me è come fare una corsa con una gamba sola.
Gia le chitarre oggigiorno con i plug-in e hw,sempre più prestanti e pieni di possibilità, incominciano a darti le uscite stereo (pod xt pro,zentera,guitar rig ecc..) anche i cantanti si divrebbero svegliare dalla loro boria di leader ed estendere il loro strumento.perche la dove sta bene un harmonizer a tre voci, toglie il bianco e nero da una canzone.rispetto per gli anni che furono, ma oggi ci sono belle e valide possibilità.che dovrebbero essere uno stimolo alla creatività, con il ricordo nel cuore delle vecchie canzoni.
Sai quante discussioni con i fonici che poi alla fine messi all'angolo, la loro motivazione é sempre, se mi devo rompe le tasche cosi....solo perche si sono standarizzati a darti ciabatte collegate in mono, non si vogliono rompere le tasche, tu tastierista esci in stereo.?..cavoli tua ti uniformi.

Scusate la pippa...emo
ehm... Veramente sarebbe l'esatto contrario.
E' il monitoraggio che oggi può non avere più compromessi, e si può e si deve pretendere di avere l'ascolto che si vuole.
Ma fuori no: l'ascolto nel 99% dei casi DEVE essere monofonico, per i motivi che ho spiegato post indietro.
Ripeto ancora una volta che mono NON significa "castrato", ma un suono ottimizzato per essere UNIVOCO in OGNI settore occupato dal pubblico.
  • zerinovic
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09-01-19 11.42

@ emidio
ehm... Veramente sarebbe l'esatto contrario.
E' il monitoraggio che oggi può non avere più compromessi, e si può e si deve pretendere di avere l'ascolto che si vuole.
Ma fuori no: l'ascolto nel 99% dei casi DEVE essere monofonico, per i motivi che ho spiegato post indietro.
Ripeto ancora una volta che mono NON significa "castrato", ma un suono ottimizzato per essere UNIVOCO in OGNI settore occupato dal pubblico.
Ma come?
Gli orecchi sono due e grazie ad avere due orecchie che percepiamo lo spazio la profondità, la prossimità, in maniera piu accurata.
Dare al pubblico un ascolto mono di una tastiera vuol dire fargli sentire quella tastiera come minimo non al meglio delle sue possibilità.
Vuol dire che tutto il lavoro degli ingegneri sull'uscita di quel suono fatto su quella tastiera buona parte se ne va a carissima...
Per quanto riguarda il.monitoraggio anche quello andrebbe fatto in stereo, ma se devi scegliere, io so come suona la mia tastiera, preferisco dare un ascolto non falsato a chi mi ascolta.
  • emidio
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09-01-19 11.51

@ zerinovic
Ma come?
Gli orecchi sono due e grazie ad avere due orecchie che percepiamo lo spazio la profondità, la prossimità, in maniera piu accurata.
Dare al pubblico un ascolto mono di una tastiera vuol dire fargli sentire quella tastiera come minimo non al meglio delle sue possibilità.
Vuol dire che tutto il lavoro degli ingegneri sull'uscita di quel suono fatto su quella tastiera buona parte se ne va a carissima...
Per quanto riguarda il.monitoraggio anche quello andrebbe fatto in stereo, ma se devi scegliere, io so come suona la mia tastiera, preferisco dare un ascolto non falsato a chi mi ascolta.
Ma non è affatto falsato! Un cluster è ottimizzato per offrire un ascolto stupendo e "diffuso nello spazio" il più possibile, ma con un segnale univoco. Sarebbe falsato che l'utente A, che ha pagato un biglietto da 50 euro e si trova alla destra del palco, sentisse una cosa diversa rispetto all'utente B, che ha pagato gli stessi 50 euro e si trova invece alla sinistra del palco.
E' questo, prima di tutto, che un fonico deve considerare.
Ti prego di leggere i miei post indietro.
  • zerinovic
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09-01-19 12.10

@ emidio
Ma non è affatto falsato! Un cluster è ottimizzato per offrire un ascolto stupendo e "diffuso nello spazio" il più possibile, ma con un segnale univoco. Sarebbe falsato che l'utente A, che ha pagato un biglietto da 50 euro e si trova alla destra del palco, sentisse una cosa diversa rispetto all'utente B, che ha pagato gli stessi 50 euro e si trova invece alla sinistra del palco.
E' questo, prima di tutto, che un fonico deve considerare.
Ti prego di leggere i miei post indietro.
Eh si che é falsato....quindi se non tutti possono sentire lo strumento in modo corretto, perche alcuni sono in una posizione scorretta... lo facciamo scorretto per tutti.
É giusto, ma per come la vedo io é una "pezza" non la soluzione ottimale.
La soluzione ottimale sarebbe che tu ti metti ad ascoltarlo almeno nella giusta fascia centrale.
Se poi sono strumenti acustici ripresi da un microfono.allora il discorso è tutto diverso.
Anche se a parer mio, se tu ti ritrovi tutto a destra o tutto a sinistra, non va bene lo stesso anche se in mono. Avrai piu pressione in un orecchio e meno nell'altra.
Cmq ora mi rileggo meglio i tuoi post...emo
  • Roberto_Forest
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09-01-19 13.32

Il suono di un pianoforte acustico, per uno spettatore,ad almeno 4 metri da esso, è fondamentalmente mono, perché arriva da un'unica fonte, o per lo meno da una fonte molto stretta. E non mi pare suoni male...
Il suono mono non esiste in natura, perché le orecchie sono due e creano loro l'ambiente. Il mono esiste solo in cuffia.
Una fonte mono, che sia un pianoforte vero o uno campionato in mono, noi la sentiremo sempre stereo in un ambiente reale.
Infatti la differenza tra mono e stereo in cuffia è un abisso, in live invece è percepibile molto meno marcatamente, e in genere da un piccolissima parte del pubblico.
  • emidio
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09-01-19 13.49

@ Roberto_Forest
Il suono di un pianoforte acustico, per uno spettatore,ad almeno 4 metri da esso, è fondamentalmente mono, perché arriva da un'unica fonte, o per lo meno da una fonte molto stretta. E non mi pare suoni male...
Il suono mono non esiste in natura, perché le orecchie sono due e creano loro l'ambiente. Il mono esiste solo in cuffia.
Una fonte mono, che sia un pianoforte vero o uno campionato in mono, noi la sentiremo sempre stereo in un ambiente reale.
Infatti la differenza tra mono e stereo in cuffia è un abisso, in live invece è percepibile molto meno marcatamente, e in genere da un piccolissima parte del pubblico.
Esatto!
  • zerinovic
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09-01-19 14.16

@ emidio
Semplicemente quello che noi definiamo "stereofonia", nei live si perde. Ti faccio un esempio pratico: un'arena con persone di fronte al palco, ai lati del palco, lontano dal palco. A tutte queste persone dobbiamo garantire (il più possibile) LO STESSO ASCOLTO. Quindi chi sta sotto il palco sentirà dai front-fill, chi sta a entro 50 metri sentirà dai cluster principali, chi sta oltre i 40/50 metri sentirà dalle torri di ritardo, chi sta ai lati del palco sentirà dai cluster laterali (se opportunamente direzionati)... Sono posizioni completamente diverse, per cui non avrebbe senso un segnale che dovesse diversificarsi; non esiste un unico "fronte stereo", ma una serie di fronti "autonomi" (quindi mono) a numero variabile in base alle esigenze.
Il segnale che esce dalle casse NON E' deciso dal mixer, ma dai PROCESSORI collegati al mixer: quelli che nel mixer erano L ed R (ma con i mixer professionali si parla direttamente di uscita 1 e 2) entrano insieme nei processori e vengono sommati con fase DIVERSA (per evitare le spiacevoli cancellazioni di cui parlava giustamente Mima), dopodichè saranno gli stessi processori a ripartire i segnale nei vari cluster, ma all'interno di ogni cluster lo ripartiscono nelle varie vie da cui il cluster è composto (cross-over). Ma il suono deve essere univoco per permettere di sentire la stessa cosa a Pinco che sta all'estrema destra del palco e a Pallino che sta dall'altra parte.
Tutto questo si fa con la tecnica dell'ALLINEAMENTO dell'impianto, laddove si sceglie una fonte di suono "battezzata" dal fonico come principale, e a quella si allinea tutto il resto (applicando ritardo o variazione di fase affinchè il suono venga percepito dal pubblico come proveniente da un fronte unico).
Parlando di piccoli pub, TEORICAMENTE il lavoro dovrebbe essere lo stesso; in pratica, invece, si può tranquillamente lavorare con il classico L+R che viene fuori dal mixer in quanto nei piccoli posti chiusi "comandano" comunque i MODI RISONANTI, che possono essere solo leggermente attenuati ma mai debellati completamente.
Concordo, infatti penso che dal punto di vista dell'ascolto, queste situazioni non siano il massimo, proprio perche non esiste un fronte stereo. Quindi uno strumento come un piano digitale, non può essere ascoltato cosi come é stato concepito.
Però nelle piccole realtà, sagre,pub,locali. Dove c'è un fronte stereo. E tu piazzato abbastanza in mezzo.avrai modo di ascoltare il tuo strumento con tutto il panorama,effetti, cosi come é stato pensato all'origine.
  • zerinovic
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09-01-19 14.25

hrestov ha scritto:
Il suono di un pianoforte acustico, per uno spettatore,ad almeno 4 metri da esso, è fondamentalmente mono,

Non proprio, infatti come dopo affermi non esiste in natura un suono mono.
Ma in un digitale, viene ricreata l'esperienza di esecuzione cioè ricreano l'esperienza sonora, dell'esecutore e questa è molto stereo...ora se questa cosa decidi di eliminarla per esigenze piu grandi d'accordo. Ma non é l'ascolto ottimale.
  • anonimo
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09-01-19 14.39

Mima85: mentre se la si usa in stereo i due canali sul mixer vanno messi uno tutto a sinistra e l'altro tutto a destra.

Riprendo il tuo scritto solo per favorire la comprensione della domanda che farò seguire.
Ok con l'uso di un mixer ma, uscire dalla tastiera ed entrare ai due duffusori, è preferibile utilizzare solo l'uscita "L" per il primo diffusore e da questa, a cascata collegare il secondo?
  • giumargio
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09-01-19 14.44

A conti fatti, credo esista un'enorme differenza nelle intenzioni del trattare il suono in una situazione dal vivo, oppure rivolte alla registrazione per un ascolto "domestico", che sia con cuffie o di fronte ad un impianto stereofonico.

Penso che in entrambi i casi il fine sia fondamentalmente diverso e che la sorgente debba essere adeguatamente trattata di conseguenza.

Il suono tende a nutrirsi di armoniche e di echi e difficilmente in natura nasce sotto forma di stereofonia (che è probabilmente il risultato dell'ascolto); certamente l'emulazione di suoni naturali deve sopperire con l'utilizzo di accrocchi che avvicinino il più possibile il suono riprodotto a quello originario.

Giusto per fare sempre lo stesso esempio: il leslie non produce un suono stereofonico ma si avvale dell'effetto doppler, mentre - finora e per quel che ne so - la sua simulazione tolta da un contesto di stereofonia si perde in un vibrato o modulato qualsiasi.

Il tutto al lordo della qualità dell'impianto, delle competenze foniche, dell'acustica del locale e dell'attenzione degli avventori. emoemoemo