Lo stage piano

  • anonimo

06-08-20 18.24

@ anonimo
allora chiedo emo
Qualcuno ha parlato di layer dicendo che c'è un campionamento per ogni velocità di tocco: come fa il piano a sapere quale campione riprodurre realtime?
Non esiste una certa latenza nella risposta?
Ci sono appositi sensori che calcolano la velocità di discesa del tasto in un lasso di tempo infimo.

Tra l’altro ciò avviene prima che il “martelletto virtuale” colpisca la “corda virtuale”

Pensaci bene: quanta latenza c’è su un vero piano tra l’atto di premere il tasto, l’urto del martelletto sulla corda e la percezione del suono?

Non credo che tutto l’ambaradan meccanico vada più svelto di un sistema elettronico.
  • anonimo

06-08-20 18.24

@ anonimo
Forse ma dico forse ogni tasto del piano è mappato e c'è un sensore di dinamica, ma può essere pure che ci sia una vocina emo
certo, ma si deve leggere il sensore, capire la dinamica ed usare il campione corrispondente e durante questo tragitto il tempo passa.

Poi non so, magari la lettura è immediata e la latenza è così bassa che gli esseri umani non la percepiscono affatto.
  • anonimo

06-08-20 18.29

@ wildcat80
Ma se ne volessi uno con 88 tasti semipesati?
Dicono che tengono un grande valore nell’usato.
  • maxpiano69
  • Membro: Staff
  • Risp: 24541
  • Loc: Torino
  • Thanks: 3347  

06-08-20 18.42

@ anonimo
certo, ma si deve leggere il sensore, capire la dinamica ed usare il campione corrispondente e durante questo tragitto il tempo passa.

Poi non so, magari la lettura è immediata e la latenza è così bassa che gli esseri umani non la percepiscono affatto.
La velocity viene calcolata in tempi infinitesimi alla chiusura del secondo contatto, quello é il vero momento del Note On, in una tastiera dinamica, non la chiusura del primo; da quel momento in poi la generazione del suono é pressoché istantanea (microsecondi).
  • anonimo

06-08-20 18.43

@ anonimo
Dicono che tengono un grande valore nell’usato.
emo
  • anonimo

06-08-20 19.30

@ maxpiano69
La velocity viene calcolata in tempi infinitesimi alla chiusura del secondo contatto, quello é il vero momento del Note On, in una tastiera dinamica, non la chiusura del primo; da quel momento in poi la generazione del suono é pressoché istantanea (microsecondi).
quindi siamo nell'ordine dei microsecondi e non millisecondi.
Questo articolo parla della latenza dell'orecchio umano 30 ms, sempre che non abbia mal compreso l'autore, a me sembra un valore piuttosto elevato. Leggevo di uno di voi che già una latenza di 20 ms quando si usano i suoni virtuali si percepiscono.
  • giusprenc
  • Membro: Senior
  • Risp: 501
  • Loc: Pisa
  • Thanks: 90  

06-08-20 23.28

@ anonimo
quindi siamo nell'ordine dei microsecondi e non millisecondi.
Questo articolo parla della latenza dell'orecchio umano 30 ms, sempre che non abbia mal compreso l'autore, a me sembra un valore piuttosto elevato. Leggevo di uno di voi che già una latenza di 20 ms quando si usano i suoni virtuali si percepiscono.
....infatti nella parte CONSIDERAZIONI SUI VALORI COMUNI DI LATENZA spiega meglio in relazione ai vari strumenti.

Saluti,


G.
  • anonimo

07-08-20 07.06

@ giusprenc
....infatti nella parte CONSIDERAZIONI SUI VALORI COMUNI DI LATENZA spiega meglio in relazione ai vari strumenti.

Saluti,


G.
è verissimo, ma di solito gli articoli su internet vanno presi con le molle/pinze e quindi è sempre meglio chiedere conferme emo
  • d_phatt
  • Membro: Guru
  • Risp: 4600
  • Loc: Perugia
  • Thanks: 1002  

07-08-20 13.02

@ anonimo
certo, ma si deve leggere il sensore, capire la dinamica ed usare il campione corrispondente e durante questo tragitto il tempo passa.

Poi non so, magari la lettura è immediata e la latenza è così bassa che gli esseri umani non la percepiscono affatto.
Ma infatti tutta la catena hardware e software deve arrivare a generare il suono in tempi rapidissimi, la latenza non deve essere percepibile. Un po' come nei videogiochi, dove in 1/30 o 1/60 (o anche meno...) secondi deve essere raccolto l'input, elaborato e disegnato un frame...
Oltre alla tecnologia necessaria e alla capacità di scrivere codice veloce (e stabile...), serve analisi numerica a tutto spiano in questi ambiti.
Anzi alla fine probabilmente la sintesi a campioni non è la cosa più tremenda sotto questo aspetto, temo che quella a modellazione sia tutta un'altra bestia.
  • Jackcats73
  • Membro: Senior
  • Risp: 275
  • Loc: Bologna
  • Thanks: 50  

07-08-20 15.13

@ anonimo
Carissimi, per non "inquinare" altri threads con off topics inopportuni, raccolgo qui sotto le caratteristiche che un buono stage piano, da usarsi per serate dignitose, dovrebbe possedere.

1) Un peso sufficiente a non farlo schizzare via non appena si applica una tecnica un po' decisa. Ovvio che tale requisito va bilanciato col fatto che non tutti possono portarsi dietro catafalchi di più di trenta chili, ma almeno una quindicina di chili ci vorrebbero.

2) Un supporto molto stabile completato da un sistema che impedisca il movimento del pedale damper

3) Almeno un sample ogni tre semitoni e minimo 5 layers per nota

4) Set completo di risonanze

5) Sample originari di qualità (Steinway, CFX, Shigeru Kawai, Fazioli etc) campionati con ottima microfonazione in ambienti adatti. Preferibile che il sample di base sia piuttosto asciutto, poi lo si effetta a piacere.

6) Set di effettistica di qualità (reverb etc)

7) Solidità estrema della scocca

8) Tasto ben pesato, doppio scappamento, ritorno vivace e ottima interazione della keybed con il motore sonoro

9) Audio over usb molto gradito

0) Ottimo rapporto segnale/rumore nel comparto analogico, uscite audio ben "sparanti"


Sotto a chi tocca!
Tutto ok. Anche le funzioni master non le dimenticheremo ma sopratutto generazione sonora physical modelling.

Basta campioni.
  • wildcat80
  • Membro: Guru
  • Risp: 6706
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1429  

07-08-20 18.10

@ Jackcats73
Tutto ok. Anche le funzioni master non le dimenticheremo ma sopratutto generazione sonora physical modelling.

Basta campioni.
Questa è un'osservazione interessante. Al momento c'è una grossa spaccatura fra i pro samples e i pro modelli fisici.
I modelli fisici ad oggi non convincono in maniera univoca per il suono del pianoforte, mentre vincono sugli elettromeccanici.
  • d_phatt
  • Membro: Guru
  • Risp: 4600
  • Loc: Perugia
  • Thanks: 1002  

07-08-20 18.26

Entrambe le tecnologie hanno il loro valore e il loro senso e non è necessario che una escluda l'altra...
D'altra parte al pianista dovrebbe essere invisibile il tipo di generazione sonora adoperato...l'importante è che il risultato sia soddisfacente.
  • anonimo

07-08-20 18.29

@ Jackcats73
Tutto ok. Anche le funzioni master non le dimenticheremo ma sopratutto generazione sonora physical modelling.

Basta campioni.
nel piano per ora è da dimenticare, in futuro vedremo
  • anonimo

08-08-20 11.04

@ anonimo
nel piano per ora è da dimenticare, in futuro vedremo
Non abbiamo ancora macchine con la potenza di calcolo necessaria.
  • anonimo

08-08-20 11.24

@ anonimo
Non abbiamo ancora macchine con la potenza di calcolo necessaria.
O forse è molto complesso riprodurre un pianoforte a livello di programmazione
  • wildcat80
  • Membro: Guru
  • Risp: 6706
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1429  

08-08-20 12.06

Da quello che ho potuto sentire, i suoni di pianoforte modellati hanno ancora molto del vecchissimo, storico, nonché pietra miliare dello stage piano attuale Roland RD1000/MKS20.
Non intendo dire che suonano uguali, e ci mancherebbe, ma c'è una certa somiglianza.
  • anonimo

08-08-20 12.31

@ d_phatt
Ma infatti tutta la catena hardware e software deve arrivare a generare il suono in tempi rapidissimi, la latenza non deve essere percepibile. Un po' come nei videogiochi, dove in 1/30 o 1/60 (o anche meno...) secondi deve essere raccolto l'input, elaborato e disegnato un frame...
Oltre alla tecnologia necessaria e alla capacità di scrivere codice veloce (e stabile...), serve analisi numerica a tutto spiano in questi ambiti.
Anzi alla fine probabilmente la sintesi a campioni non è la cosa più tremenda sotto questo aspetto, temo che quella a modellazione sia tutta un'altra bestia.
mi piacerebbe sapere che CPU e SO hanno i vari digitali, ma non mi pare che tali caratteristiche siano pubblicizzate come invece accade per smartphone e pc: sbaglio?

Di sicuro l'SO è proprietario com'è ovvio che sia, e magari un qualcosa molto simile alla programmazione dei PLC. Poi magari si possono anche scaricare i suoni campionati presenti nelle ROM? per analizzarli emo
  • d_phatt
  • Membro: Guru
  • Risp: 4600
  • Loc: Perugia
  • Thanks: 1002  

08-08-20 12.39

@ anonimo
mi piacerebbe sapere che CPU e SO hanno i vari digitali, ma non mi pare che tali caratteristiche siano pubblicizzate come invece accade per smartphone e pc: sbaglio?

Di sicuro l'SO è proprietario com'è ovvio che sia, e magari un qualcosa molto simile alla programmazione dei PLC. Poi magari si possono anche scaricare i suoni campionati presenti nelle ROM? per analizzarli emo
Mah probabilmente il minimo necessario per far girare il motore che gestisce i campioni e se presenti le varie risonanze. Sicuramente sarà tutto ben ottimizzato e non servirà chissà che CPU, considera che se non sbaglio Korg Kronos, una delle tastiere più potenti e complesse mai realizzate, gira su Atom. E avevo letto da qualche parte che tutto il suo software sta sopra a una versione del kernel Linux tra l'altro, sicuramente customizzata. Altre tastiere non so...non so nemmeno quanto siano pubbliche le specifiche, di certo non sono parte del marketing dello strumento.

P.S. la waverom degli strumenti in genere non è proprietaria, di più emo dicono sia protetta da una pantera residente nella scocca della tastiera che attacca chiunque provi a copiarla emo
  • d_phatt
  • Membro: Guru
  • Risp: 4600
  • Loc: Perugia
  • Thanks: 1002  

08-08-20 12.58

d_phatt ha scritto:
considera che se non sbaglio Korg Kronos, una delle tastiere più potenti e complesse mai realizzate, gira su Atom

Preciso che non ho nulla contro Atom, anzi è una bestia di processore, solo che nei nostri PC siamo abituati agli i7 e non ce ne accorgiamo.
Molti dei piccoli applicativi che realizzo li programmo da un Raspberry Pi 3B+ per dire, e ha già quello ha potenza di calcolo spropositata per molte cose.
  • maxpiano69
  • Membro: Staff
  • Risp: 24541
  • Loc: Torino
  • Thanks: 3347  

08-08-20 13.01

@ anonimo
O forse è molto complesso riprodurre un pianoforte a livello di programmazione
Cyrano ha scritto:
Non abbiamo ancora macchine con la potenza di calcolo necessaria.

Entrambe le cose, complessità del modello e conseguente necessità di potenza di calcolo (ma questa secondo me ci sarebbe, basta vedere cosa si fa per il rendering video e stanno uscendo processori "desktop" tipo questo AMD Ryzen Threadripper 3990X - 64 Core... ) quindi direi più il primo.